10 agosto 2006

In viaggio senza neuroni

Ciao Florence. Oggi, giorno di San Lorenzo è festa nella chiesa di San Lorenzo, appunto. Gente vestita in abiti storici che passeggia per la città, cappelle medicee aperte e stasera, in piazza San Lorenzo, lasagne e cocomeri per tutti.
Potrebbe essere lo sclogan di un partito: lasagne e cocomeri per tutti.
Avrei già almeno un paio di voti sicuri.
Sto leggendo "Guida galattica per gli autostoppisti" e vista la velocità con cui lo divoro, entro domani, massimo dopodomani, dovrebbe essere finito. Poi mi rimarrà solo da dipingermi le mani e fare le manate sul muro.
Qui fa freschino, tutti i miei vestitini striminziti giacciono inutilizzati nella borsa non ancora disfatta. Non disfo mai le valigie. L'unico inconveniente di questa cosa è che stranamente ogni cosa che ti serve finisce in fondo per qualche bizzarra legge della fisica a me sconosciuta e, per la stesse legge fisica, quando cerchi di ricomporre la valigia avanza sempre qualcosa, che sarai costretto a portarti via in sacchetti di plastica tipo clochard.
I turisti sono davvero tanto in questi giorni. In piazza del Duomo è impossibile camminare, ma idem in ogni stradina che circonda il centro.
Così, dopo la visita all'ultima libreria del centro fiorentino che ormai mancava all'appello, sono tornata a casa di Roccio. Prendo il pullman e mi metto a leggere.
Premetto che a Torino, col pullman, dal centro a casa mia ci sono almeno 45 minuti di tempo in cui riesco a finire piccoli libri, scrivere appunti, truccarmi, spulciarmi, telefonare e fare mille altre cose. Quando leggo, poi, mi ci fiondo dentro ai libri. Vado in un altro pianeta. E oggi non vado proprio a perdermi la fermata?
Firenze è piccola. Dal centro alla periferia ci sono 15 minuti di pullman, quando ho finito il capitolo mi trovo ormai in un posto a me noto, ma dopo casa.
A Sesto Fiorentino.
Capito? Te ti distrai due secondi e pem, sei già fuori Firenze.
Nulla di che, avevo perso solo 3 fermate, scendo, attraverso la strada e prendo il pullman che va nel verso opposto.
I miei neuroni mi stanno giocando brutti scherzi, in ogni caso. L'altroieri sera eravamo io, Roccio e il Cinfa e io insistevo a dire "pedinare" invece che "seminare". Se gli opposti si attraggono, nella mia testa gli opposti sono la stessa cosa, a quanto pare.

4 commenti:

C ha detto...

t'e' andata bene che hai preso il bus d'agosto, prova a prenderlo alle sei a dicembre, ti ci vogliono 2 biglietti da un'ora...

Carla ha detto...

A Torino 45 minuti ad agosto :)

Comunque posso immaginare, avete poche strade grosse.. quindi tutti imbottigliati lì

Anonimo ha detto...

Per vedere veramente "poche strade grosse" (e il risultato di un assessore all'urbanistica che aveva grossi problemi personali) fai un salto a Prato a dicembre...
100.000 abitanti e abbiamo dalle parti del centro un totale di 1 (un) viale a quattro corsie della lunghezza (udite udite) di quasi 300 metri.

PS: Complimenti per la scelta del libro (il film mi ha fatto un po'storcere il naso ma tutto sommato è carino), Douglas Adams è a tratti geniale. Fammi un fischio se sai dove reperire i seguiti ("Il ristorante al termine dell'Universo" e "Addio e grazie per tutto quel pesce"), io li ho cercati per mare e per monti ma non sono mai riuscito a trovare alcunché.

PPS: Buone vacanze a tutti, men gisco domani verso luoghi decisamente più freschi.

Carla ha detto...

Qui ci sono tutti
Se invece intendi nelle librerie, oggi provo e poi ti dico. Buone vacanze mandingo!!