25 settembre 2006

Che giornata!

Ieri sera torno a Torino e diluvia, com'è di consueto in questa parte di mondo in autunno.
Stamattina devo fare un monte di documenti per la seat. Entrare lì è come entrare nell'esercito, vogliono sapere persino quanto caghi durante il giorno. Così, senza alcuna voglia, mi metto in macchina per andare al Tribunale a fare il certificato penale.
Mi serve però una marca da bollo da 6,20 euro che al tabaccaio vicino casa non hanno. Decido di andare al tribunale e poi controllare lì. Mentre andavo a far benzina sbatacchio il mio paraurti contro il paraurti di un furgone. Io giravo a sinistra in una strada a doppio senso di marcia, lui che veniva dalla parte opposta voleva farmi passare ma io non avevo spazio di manovra. Così, sicura come uno scarabeo stercoraro, mi scaravento contro di lui, confermando così la mia fama di pessima guidatrice. Lui mi fa cenno di fare retromarcia ma alla fine riesco a passare (rischiando di schiantarmi in retromarcia, ovvio) e a fare benzina. In piazza Statuto c'è il mondo, tutto bloccato lì e io sbaglio strada, costringendomi a fare il giro del mondo per riprendere quella corretta, ovviamente ripassando in piazza Statuto e litigare con lo stesso mondo che avevo lasciato lì. Trovo finalmente la strada ma non ci sono parcheggi quindi decido di mettere la macchina al parcheggio sotterraneo. Peccato che sbaglio parcheggio, stavo entrando in quello dei dipendenti, e sono costretta a fare retromarcia (in una rampa in discesa) per prendere la rampa giusta. Parcheggio e cerco un tabaccaio e lo trovo a due isolati di distanza ma nemmeno lì hanno le marche da bollo. Allora entro nel palazzo di giustizia, al gabbiotto delle informazioni mi dicono che c'è un tabaccaio anche dentro, compro la marca da bollo, e vado a fare sto coso. Ovviamente la macchinetta che da' i numeri si rompe. Incredibile.
Alla fine faccio tutto e torno a casa con in mente un letto tondo e una vita lontano da qui. E mentre scrivo queste cose mi sono appena accorta di essermi macchiata di sugo la maglietta.

Tra parentesi ho scoperto che davvero tante tante tante persone a Firenze mi leggono. E' preoccupante questa cosa.
Riassumendo il weekend. Ho conosciuto Bambù (detto anche Bambuco, Bambuio, Bambuzzo), ho mangiato a una cena dove conoscevo l'1% delle persone, ho portato il bicerin che il Cinfa e Alanise hanno talmente apprezzato da voler quasi portar via, ho comprato una tinta lilla che mi farò presto, delle gommine a forma di pinguino e una borsa a forma di bassotto che regalerò a mia mamma per il compleanno, sogno un futuro che non mi fa paura.

Io non so cosa farò domani, mi è quasi impossibile programmare qualcosa. Ma sognare, bhe, quello possono farlo tutti. E posso farlo anch'io.

Piesse: avrò fatto mille errori ma non ho assolutamente voglia di rileggere, quindi accattatevill.

Canzone del giorno: American Girl Tom Petty

4 commenti:

B-B ha detto...

Ebbrava Carla, il tuo blog è veramente bello e tu scrivi proprio bene... cmq non ti preoccupare riguardo le tue capacità automobilistiche: io sono riuscita a bocciare la mia macchina da praticamente ferma contro un'altra parcheggiata...

C ha detto...

e poi ricorda i racconti del chizzi... lui ne ha distrutte 2 e mezzo di macchine...

Anonimo ha detto...

..Carla non parliamo di guidare, a Firenze è un incubo. Infatti io ho smesso! W il Bicerin !! ;)

Carla ha detto...

Mox: ti offri volontario?

Alanise, che bello leggerti! Ogni città ha le sue particolarità alla guida. Quando Roccio è venuto qui ha notato (io non ci ho mai fatto caso per abitudine) che nessuno rispetta i semafori. Durano parecchio e la gente ha imparato a farne a meno! Invece a Firenze ti vengono tutti addosso e l'abilità è quella di schivare tutti e arrivare sano e salvo alla meta.
Te pensa che poche settimane dopo aver preso la mia seicento sono stata tamponata, mi è capitato un'altra volta perché un pirla dietro di me, in una strada in discesa e fermo al semaforo, non teneva il piede sul freno..

E comunque sono d'accordo: w il bicerin! Se mi riesce il prossimo weekend porto un'altra bottiglia, eheh!