04 settembre 2006

Eddie 4 president

Sono nel mio.. ehm.. ufficio. Il bello del portatile è proprio questo, il bello della connessione wireless è solo questo, connettersi da ogni parte della casa senza fili.
Le mie avventure con le ferrovie dello stato diventano sempre più surreali. Sabato mattina, ancora in fase REM e con un'identità non ancora ricostruita arrivo alla stazione. Il giorno prima, venerdì, nell'eurostar Torino-Roma (che è quello che piglio per andare a Firenze) si era staccato un portellone a treno in corsa.
Fortuna eh?
Così quando sabato cercavo a fatica di ricordarmi il mio nome, il treno non era ancora al binario 5. Al suo posto si trovava un altro treno per Albenga. Il cartellone al riguardo mostrava un'omertà degna di tale nome, e una serie di omini e donnine tutta invaligiate lo guardavano come si trattasse di un ufo. Sguardo in alto e faccia basita.
Il cartellone dopo un po' si lamenta e noi osserviamo, sempre più stupiti, l'esito dell'elaborazione. Binario 5, dice lui. Così tutti, come un sol uomo, corriamo al binario dove scopriamo che c'è ancora lo stramaledetto treno per Albenga. Torniamo davanti al cartellone-ufo, dove faccio amicizia con un signore che parla a voce bassissima e per non dire sempre "Eh?" sono costretta ad annuire senza capire una mazza. A pochi minuti dalla partenza il cartellone sputa fuori un altro numero. Binario 16. E di nuovo tutti come un sol uomo ci precipitiamo al binario. L'omino mi spiega che una volta ha perso un aereo e da allora ha paura di perdere qualsiasi cosa. Quindi è arrivato in stazione prestissimo (addirittura prima di me, che ho la stessa fobia). Mi chiede in che carrozza mi trovo. Io sono alla 7 e lui alla 5. Arriviamo alla carrozza 5 e scopriamo che non esiste, o meglio, la carrozza 5 è il vagone ristorante. E' inutile, non esiste nulla di scontato e mi viene da ridere a pensare che le ferrovie dello stato non ne azzeccano una. Alla fine il capotreno gli dice che la carrozza 5 è diventata la carrozza 10, io invece arrivo al mio posto e mi siedo, tranquilla. Ho previsto dei ritardi spaventosi per quella variazione. Immaginate a ogni stazione una serie di persone che corrono per arrivare alla carrozza 5 e poi scoprono che non esiste. E chiedono informazioni prima di salire, e si lamentano. Ogni stazione. Alla fine però ha fatto solo 5 minuti di ritardo, meno male.
Firenze mi accoglie sempre col sorriso e con un lungo abbraccio. Sabato andiamo a Lucca. Il tempo di posare lo zaino da Roccio, di tornare in stazione, ciapare il biglietto, magari fare 4 chiacchiere con Carlo, personaggio informatico incredibile, e con una serie di persone altamente bizzarre che gironzolano in quel negozietto.
Lucca è bella, molto. Non abbiamo la possibilità di girarla bene perché in ballo c'è anche una fiera di piante dove amici carnivorofili tengono un banchetto dell'associazione. Essendoci Andrea Amici, uno dei più bravi coltivatori italiani, ci sono piante davvero davvero spettacolari. Il banchetto più interessante è però quello di un tizio appassionato di piante che si muovono. La sua collezione di piante è davvero incredibile. Mimose pudiche e altre mimose moventi, fagiolini salterini, piante che muovono le foglie. Ma anche piante statiche però interessanti. La pianta di pomodori con i pomodori più grandi del mondo, i pomodori gialli, i pomodori più piccoli del mondo, ecc.
Un giro veloce per renderci conto che ci sono praticamente solo piante grasse e qualche tillandsia, un banchetto di piante carnivore da cui non sono passata (non voglio più comprarne, cominciano a diventare un impegno incredibile e dopo 5 anni di coltivazione un po' mi sono rotta i maroni.. ma solo un po'..).
Sabato sera persi per Prato per cercare una specie di festa metal, con concerti metal, banchetti metal (Cosimo teneva un banchetto con dischi & altro) e anche birra metal. I personaggi che popolano questo mondo sono assolutamente fantastici. Ma si possono immaginare anche senza una mia descrizione dettagliata. Ben chiaro è che non esistono più molte distinzioni come quando io ero piccina. Quando ero piccina e prima anche peggio, metallari e punk non dividevano gli stessi luoghi. Sabato sera qualche punk si aggirava per la festa senza destare nessun scalpore. Solo il mio, forse, che per com'ero conciata (felpina rosa e jeans normalissimi) ero un pochetto fuori posto.
Cosimo nel delirio totale si è messo anche un insetto in bocca (vivo) per poi risputarlo (vivo) dopo che il povero malcapitato ha cercato di mordergli la lingua.
Domenica mattina dolce sveglia e risveglio all'ora di pranzo. Roccio è incredibile, mi chiedo sempre come si riesca insieme a dormire in un lettino a una piazza senza soffrire crampi e assopimento di vari parti del corpo. Avvinghiati come una sola persona entriamo in coma non appena la luce si spegne e ci svegliamo tanto tardi da farci venire il mal di testa. Domenica pranzo al McDonalds e giro per i centri commerciali. Insieme facciamo una coppia stupenda. Mi dice "Corri corri!", nessuno dei due vede il dosso sul pavimento usato per coprire i fili e inciampiamo entrambi nello stesso punto. Sembra incredibile ma è vero.
Roccio mi regala una gonnina scozzese molto molto bellina e si prende l'ultimo cd degli Iron Maiden. Io faccio sempre più fatica a salire sul treno e sempre più fatica ad immaginarmi così lontana. Questa settimana la sento decisiva per trovare un lavoro. Ho un paio di colloqui che potrebbero essere definitivi.
Ce la posso fare insomma..

Oggi mi tengono compagnia gli Iron Maiden. Mi ricordano tanto il mio amico Ciava, skaters, che disegnava sempre Eddie..

Canzone del giorno: Hallowed be thy Name Iron Maiden

7 commenti:

C ha detto...

maiala misera ma quanto scrivi...
Centri commerciali? E dove?

Carla ha detto...

I Gigli, ad esempio. L'ipercoop pure, a volte al carrefour. Ehehm se passate di qui vi porto a Le Gru. Un posto enormissimo!

Zion ha detto...

che schifo la nuova immagine del Cinfa!!!!! :D buahahahah!

ps le ferrovie dello Stato fanno piangere.

Anonimo ha detto...

Solo i viaggi coi parenti se la giocano con Trenitalia, quanto a pianti e tormento...
Un affettuoso saluto da una a cui piace molto il tuo blog, e nonostante questo è al suo primo commento!
Ch
PS l'hai poi scritto il racconto su Torino? Ma lo farai, vero? Bacioni ;o)

Carla ha detto...

Eheh, ciao Ch che piacere leggerti. Caspita non so proprio che scrivere su Torino, adesso mi spremo un po', anche perché scade il 30 settembre e arriverà in un lampo!
Dai ce la posso fare.. ce la posso fare..

Come mai non sei venuta a Lucca? Non so come mai ero convinta di trovarti lì!

Besos, cara
Carla

Anonimo ha detto...

Certo che ce la puoi fare, basta che lo vuoi! Come? Forse partendo da qualche associazione di idee... tipo telefonare a numeri casuali e chiedere "Scusi, ma se dico Torino lei a cosa pensa?" - seguono insulti in vari dialetti... :-p
A Lucca non c'ero perché un mio fratello si sposava nei dintorni di Sorrento, e sai com'è... l'ho solo sfiorata in autostrada all'andata e al ritorno (venerdì e domenica), ma magari l'anno prossimo...
Un bacione,

Ch

Carla ha detto...

Caspita! Tanti auguri allora. Se devo aspettare un matrimonio nella mia famiglia (per mangiare a scrocco) oramai posso sperare solo nel mio. Mia sorella non credo ne abbia voglia.. Peccato.. ;)