21 settembre 2006

Quarto giorno di corso

Speriamo che ci assumano.

Oggi altre prove e altri piccoli particolari sui programmi. La mia gemella solo un po' più piccola vuole fare anche lei la collaudatrice di materassi. A volte la somiglianza mi spaventa...

Uscita di corsa da lì sono andata a prendere una bottiglia d'acqua naturale in un bar e un caffè: la bottiglia d'acqua perché avevo pranzato con il kebab pieno di salse, compresa quella piccante, e non mi ero ancora abbeverata quindi avevo una sete micidiale, il caffè perché già ieri mi ero addormentata sul pullman e oggi sarebbe stato peggio. Corro verso la metropolitana con la musica ad altissimo volume nelle orecchie e prendo la metro. Peccato che quasi al capolinea mi accorgo di averla presa nel senso sbagliato. Non sentivo la vocina che annunciava le fermate e me ne sono accorta solo perché ho sbirciato fuori dalla metro e ho visto il nome di una fermata che non mi convinceva. Porcasossa. Sono uscita di corsa e ho ripreso la metro nell'altro senso.
Alla fine il ritardo non è stato moltissimo. Ho avuto ancora il tempo di andare all'agenzia viaggi per fare il biglietto per Firenze (usando un bonus di 7,11 euro che trenitalia mi ha inviato per un ritardo di 61 minuti di luglio) e per prendere il Bicerin che porterò giù questo weekend.
Sono contenta di tutto oggi. E' una giornata molto positiva. Mia sorella ha fatto l'ecografia al seno e non ha nulla, e il mio dolce Poldo non ha la leishmaniosi.
Oggi pensavo e strapensavo a quanto io sia stata fortunata ad aver incontrato Roccio. Di solito la mia diffidenza naturale per il genere umano non mi porta ad aprirmi così verso un altro essere umano (vivo, se poi è morto posso dirgli qualsiasi cosa). Ho sempre creduto che la mia asocialità fosse un fatto caratteriale, perché sono troppo timida e ho paura delle persone. Sì le persone mi fanno estremamente paura perché a volte nascondono cattiveria e io non riesco mai a riconoscere i bianchi dai neri. La verità è che non ci sono bianchi o neri, ma siamo tutti meravigliosamente colorati. Chi ha colori più cupi e chi più vivaci, ma alla fine non penso di aver mai conosciuto bianchi o neri. E, guardandomi indietro, forse capisco meglio alcuni atteggiamenti che avevo recepito come torti nei miei confronti. E' tanto semplice: chi è molto geloso è solo insicuro e ha bisogno di essere rassicurato, chi non vuole scendere a compromessi con nessuno non ha mai avuto l'opportunità di condividere nulla e va un po' spronato, chi sta troppo sulla difensiva ha solo sofferto molto e non vuole che accada più. Il mio caro Snoopy una volta mi disse che questa cosa della libertà e dei propri spazi è tutta una grande balla. E' ovvio che stare con qualcuno significa rinunciare a qualcosa. Ma questa rinuncia non va vista in negativo. E' come se si investisse su qualcosa. Punti le tue energie in vista di qualcosa in cui credi, perché vedi qualcosa di bello un po' più in là e in verità ti rendi conto che non stai rinunciando. Stai solo mettendo in comune. Ora capisco davvero.

Canzone del giorno: Thank You Dido

6 commenti:

Zion ha detto...

Un post meraviglioso!!! Specialmente quello che ti ha detto Snoopy....è vero, vero vero!!!
Mi ricopio la frase e spargo il verbo in giro!
:D

Zion

Massimo ha detto...

"E' ovvio che stare con qualcuno significa rinunciare a qualcosa. Ma questa rinuncia non va vista in negativo. E' come se si investisse su qualcosa. Punti le tue energie in vista di qualcosa in cui credi, perché vedi qualcosa di bello un po' più in là e in verità ti rendi conto che non stai rinunciando. Stai solo mettendo in comune"

Peccato che molte volte "investi" e metti "in comune" cose che interessano solo a te, e ricevi in cambio solo ferite. Quando accade questo, la rinuncia è solo una rinuncia, ma le persone nemmeno lo capiscono che stai rinunciando a qualcosa: è "tutto dovuto".
Sarebbe bello, fosse sempre come dice Snoopy..

Anonimo ha detto...

Concordo pienamente con Snoopy e... con Massimo!

Carla ha detto...

Mandingo mandingo: ho la testa troppo out per capire il significato nascosto di quello che dici e farò finta di aver capito con un interessatissimo: a-ah.

Zion: Snoopy è un mito.

Massimo: è un rischio sempre.

Anonimo portoghese: aiutaci tu!

Anonimo ha detto...

Aiutare, io?
Per ora sono nella fase in cui devo tornare a fidarmi e a lanciarmi! ;-)

Carla ha detto...

Uè, che capita??