26 ottobre 2006

Al Don Carlos

Non mi sono mai eccessivamente piaciute le discoteche. Quando ero piccina e avevo 12 anni le mie compagne delle medie già passavano i pomeriggi in angusti spazi a dimenarsi come pochi. E a baccagliare, come si dice qui. Tampinare, fare il filo, cercarsi un tipo, come volete chiamarlo. Io ho cercato per tutta la vita di non imitare mia sorella. Lei faceva la cubista e io non volevo andare in discoteca. Lei aveva fatto le superiori come grafica pubblicitaria e fotografa e io mi ero iscritta allo scientifico.
Alla fine mi sono ritrovata in discoteca non so come, e dopo essere stata bocciata al primo anno di liceo mi sono iscritta all'istituto per grafici.
La discoteca è stata opera di convincimento di un'altra ragazza di nome Carla.
Allora si va. Ma dove? Al Don Carlos, dice lei.
Così sabato pomeriggio chiedo aiuto a mia sorella per farmi sembrare un po' meno bambina di quello che ero. Il risultato è stato una coda alta che raccoglieva i miei lunghissimi capelli (che sciolti arrivavano fino alle chiappe), un paio di pantaloncini di jeans a mezzo sedere con sotto delle calze nere, un top marroncino che praticamente era un reggiseno e gli anfibi fino al ginocchio. Per completare il tutto mi aveva truccata come una prostituta di strada, se già qualcuno aveva dei dubbi con l'abbigliamento.
E la mia preoccupazione qual era? Che non sapevo ballare. Badate: non che stessi andando in un luogo pieno di maschi brufolosi e con gli ormoni a mille, ma che non sapevo ballare.
Capii in 10 secondi che lì dentro si fa di tutto tranne che ballare. C'è gente che limona sui divanetti, gente che si pesta i piedi, gente che si agita. Ma il ballo, in discoteca, non è di casa.

Comunque, a parte qualche pacca sul sedere da parte di anonimi, non ricevetti nessun apprezzamento particolare.

Dopo di allora ci andai ancora pochissime volte. Forse l'ultima risale a un paio di anni fa, quando con RagnoB ci siamo scatenate in un locale. Io stavo per essere atterrata da uno che ballava con i gomiti alti (sembrava pogasse). Cercavo di allontanarmi e lui mi chiese perché. Avrei dovuto rispondergli "Perché altrimenti mi uccidi".

Ricordi di discoteche ancora più in là, quando siamo andati in doppia coppia. La discoteca era il Privilege, se non ricordo male, ma poteva anche esserne un'altra. Per me una valeva l'altra. Io avevo un vestito da sera lungo e rosso di ciniglia. Capelli biondi e rossetto rosso.
Dovete sapere che prima il Privilege non era così: intendo, con selezione all'ingresso. Una volta entravano cani e porci. Per limitare il fattore porci hanno fatto un bel restyling hanno cambiato nome e inserito la selezione all'ingresso. Questo rimediò poco, perché i cani entravano, e i porci si vestivano bene ed entravano lo stesso. La camicia per l'uomo era d'obbligo. Con la donna erano meno cacapalle, ma questo si sa.
L'entrata costava un botto, ma noi conoscevamo un P.R. ed entravamo sempre gratis.
Quella sera come ospite c'era un'ex pornostar, che ai tempi era ancora pornostar, e ballava mostrando le sue grazie al pubblico (e ai fidanzati) sbavanti. Intanto io e l'altra donnina sbevacchiavamo una cosa piena di coloranti e alcol chiamata "angelo azzurro". Grazie al nostro amico P.R. avevamo anche dei tavolini prenotati da cui però siamo stati cacciati perché dovevano far sedere lei, la pornostar, per intervistarla credo. Quindi io e l'altra donnina già ubriache, ci siamo lanciate in insulti verso di lei.
"Puttana, troia, ridacci i nostri posti, stronza" e così via, da vere signore. Il mio ex fidanzato sboccò su uno dei divanetti. E l'altro uomo presente venne fermato all'uscita perché per sbaglio aveva presentato la tessera della settimana successiva, che il P.R gli aveva dato raccomandandosi di non farla vedere a nessuno.
Che serata.
Da schifo, ovvio.

Ora non vado più a ballare. Non mi interessa moltissimo. Persino i pub dove c'è musica ad alto volume non riesco a sopportarli. Se voglio fare due chiacchiere con una persona basta un tavolo e una birra.
E se voglio davvero ballare (tradotto come: muovermi in maniera convulsiva e scoordinata) posso farlo anche senza musica.
Io e Roccio balliamo continuamente.
Noi.

Canzone del giorno What Is Love Haddaway

2 commenti:

Anonimo ha detto...

"Io e Roccio balliamo continuamente.
Noi."

Mi sembra una bellissima descrizone dell'amore...tifo per te.
sam

Carla ha detto...

Grazie Sam. In bocca al lupo per ogni cosa.