09 ottobre 2006

Scrittura libera di cagate.
Oggi sono un po' cotta. Ho incontrato Babu in centro e abbiamo fatto quattro chiacchiere, nonché abbiamo pranzato insieme (alle 15) al McDonald's. Lui non era molto convinto: dopo 3 anni di cibo sano si era quasi disintossicato dagli hamburger. Ma dalle superiori ci si vede così poco, e un'occasione del genere chissà quando ci sarebbe ricapitata.
Babu è un mio compagno delle superiori. Ha 24 anni ma ne dimostra 15 (e non è male, vorrei dimostrarne io così pochi). Ha alcuni talenti naturali e sta coltivando la passione per il canto. Ogni tanto manda qualche demo a qualcuno e secondo me ce la farà perché è in gamba. Peccato che abbia mollato i fumetti: disegna dei manga davvero fantastici. Sempre sempre a sfondo erotico. Anzi, più che a sfondo, a primo piano. Indimenticabile il suo disegno della donnina che ha un orgasmo e che fa "spruz spruz" dalla patata. Quando ha disegnato i suoi compagni ovviamente mi ha rappresentata davanti a un iMac. Purtroppo ci facevano usare quelli ai tempi. Sì quelli, dai. Gli iMac colorati che andavano tanto ed erano un insulto all'informatica.
Tra le varie cose fatte oggi, la denuncia di sinistro alla Genialloyd, compagnia di assicurazione online che è stata davvero celere a ricontattarmi per varie ed eventuali, e il trasporto della povera seicento dal meccanico, che ormai non riesce più a svoltare a destra senza distruggersi lo pneumatico anteriore sinistro. Il meccanico si ricorda di me, per forza. Sono finita da lui quando il benzinaio mi aveva avvitato male il filtro dell'olio, con conseguente perdita totale dell'olio e chiamata del carro attrezzi (meno male che la macchina era ancora in garanzia e non ho pagato), sempre da lui quando una strana spia gialla si era accesa rivelandomi la sua presenza sospetta (pur ignorandone la funzione), e da lui ancora quando, pochi mesi fa, dei manigoldi mi hanno spetasciato il nottolino per rubare ogni cosa rubabile all'interno della vettura. Guarda la macchina e scuote il testolone, è più spiaciuto di me. Gli dico di dargli qualche martellata solo per farla andare avanti, tanto non sono provvista di dinero al momento per farla bella. Gli chiedo quanto potrebbe venirmi a costare e lui, con fare mafioso, dice sottovoce "Non preoccuparti per quello, non importa". Sono tornata a casa fischiettando e controllando il mio cielo color vaniglia che piano piano lasciava il posto alla sera. Molto piano.

La foto è stata fatta sul fiume Stura, vicino casa. Sulla collina a destra si vede Superga.

Canzone del giorno: Pride (In the Name of Love) U2

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