20 dicembre 2006

Salute sì salute no. Saluti a tutti.

Sto invecchiando. E non lo conferma solo il calendario, ma me lo dicono anche via posta. Maledetta prevenzione serena. Loro e il pap-test.
Mi è arrivato un sano invito a fare il pap-test (o come lo chiama mia mamma, il pappstest). E' un bene che lo facciano perché a noi fave, mica viene in mente che da una certa età in poi dobbiamo farci vedere ben bene la patata, da una certa età in poi dobbiamo farci palpare le tette da perfetti sconosciuti.
Ad esempio, se mia mamma fosse andata a fare il pap-test per questa prevenzione serena, l'anno scorso forse avrebbe evitato di farsi asportare in toto l'utero e lasciarsi chemioterapizzare in questa maniera. Che, sono modi di fare?
Comunque sono tranquilla sapendo che c'è qualcuno che pensa al posto mio quando ci sono da fare questi esami, a me non verrebbe mai in mente.
Ad esempio. Ho la tiroide fottuta. Molte donne hanno la tiroide fottuta e non lo sanno. La mia lavora poco, quindi devo prendere gli ormoni tiroidei sotto forma di pastigliette ogni mattina, altrimenti rischio di appisolarmi in ogni dove e di diventare ciccioculona. Ogni anno mi tocca fare le analisi del sangue e un'ecografia alla tiroide. Ma per fortuna ci sono loro che pensano a me se no io col piffero che me lo ricorderei.
Un giorno mi chiamano e mi dicono "Ospedale Molinette" e io casco dal pero. Oddio che vogliono? Penso. Dopo circa mezz'ora ricordo e va tutto bene. Tra qualche giorno mi tocca farmi bucherellare.

Dev'essere una resistenza abbastanza inconscia. E' che a 13 anni è toccata anche a me la chemio, con una bella dose di radio. A 16 ho avuto anche una ricaduta, e via la seconda chemio e la seconda radio.
La paura per gli aghi non è mai passata, nonostante tutto.

Però c'è da dire una cosa: avendo le vene fottute mi toccava sempre il prelievo ai polsi. Da quando sono all'ospedale "dei grandi" (si sono accorti che ormai sono grande e non mi fanno più i prelievi all'ospedale infantile, mannaggia) le infermiere sono più pazienti con le mie vene e invece di spunzecchiarmi sul polso che fa malissimo attendono un bel po' che qualche vena del braccio dia segni di vita.
E sul braccio non fa male. Nemmeno un po'.

Perdonate il post sconnesso. Magari un giorno preparo un bel melodrammatico post su queste avventure. Alla prossima puntata.

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