20 dicembre 2007

Credo

Quando dico che credo a tutto la gente non mi crede (io ci crederei subito!).
Eppure è davvero così: credo a tutto.
Credo nelle fate, negli elfi, negli ufo e negli alieni, credo che la fine del mondo sarà un evento davvero biblico e che durante i sogni si vivano esperienze fuori dal corpo e/o dimensioni parallele. Credo nella Wicca, nella Natura e nell'ordine naturale delle cose. Credo che la cattiveria sia un'imperfezione genetica e che Lombroso non ci abbia poi visto così tanto male nelle sue teorie. Credo nei fantasmi e credo che siano anime imprigionate nel nostro mondo per chissà quale ragione. Non credo nella reincarnazione, credo che questa sia l'unica vita che abbiamo a disposizione e che dopo la morte non ci sia nulla, ecco perché dobbiamo dare il massimo ogni secondo. Credo che la fortuna sia solo l'espressione di una positività interiore. Credo nella legge del 3 espressa nella Rede. Ho creduto a un tizio che un giorno mi ha detto di essere un elfo, ed ero contenta di aver conosciuto un elfo in carne e ossa (diceva di chiamarsi Aurin e parlava sempre di sè in terza persona Aurin oggi non sta molto bene, oppure Aurin ha un grosso problema da risolvere, ecc). Credo che Poldo mi capisca e mi parli, a modo suo e che riesca a sentire i terremoti, e che quando abbaia senza alcuna ragione apparente sta osservando cose che noi non riusciamo a vedere. Ma a volte credo solo nel suo udito più fino.

Penso che impazzirò a credere a ogni cosa letta o comunicata.
Ma è bello immaginare di non avere per forza confini.

19 dicembre 2007

Invito a cena con delitto

Nei sogni di ogni amante del giallo esiste questa chimera: la cena con delitto. Organizzata in castelli lontani e con prezzi inaccessibili ai comuni mortali, primo o poi questa caccia alle libagioni con morto finto desta in noi qualche curiosità: come sarà? Come non sarà?
Nessuno lo sa, nessuno può permetterselo o arrivarci.

Meno male che arriva in nostro aiuto MinchiettaUno. Lei, che abita da qualche parte tra le sperdute montagne, ha avvistato in un comune lontano (il comune di Chianocco) una "Merenda Sinoira con delitto" organizzata dalla proloco. Più che una merenda sinoira era però una cena a base di piatti freddi.

Alle 20.30 c'è poco da fare merenda.

Io, Roccio, MinchiettaUno e tre suoi amici ci incontriamo in un luogo già sperduto (Avigliana o Almese? Non ricordo mai, cominciano entrambe con la A) alle 18. Decidiamo di fare un aperitivo alla Mandragola, locale più vicino a Chianocco che ad Avigliana (o Almese?) e quindi lontanissimo. Arrivati al locale degustiamo un ottimo vino locale, l'Avanà (anche questo con la A, mi confondono!) con spuntini vari e poi andiamo a Chianocco. Le regole del gioco sono queste: degli attori inscenano un delitto e i partecipanti alla cena devono indovinare. Chi vince e indovina tutti e tre i quesiti (Assassino, Movente e Particolare) vince la cena. La cena in effetti è molto economica, solo 13 euro. Quindi accessibile.
Quando entriamo notiamo di essere i più giovani in sala, ma questo non fa differenza perché a fine serata (alle 3 circa) noi andiamo via e tutti gli altri rimangono a ballare, comprese le nonnine settantenni che dove la troveranno mai tutta questa energia?

Seduti a tavola noi cominciamo a mangiare, abbiamo una fame incredibile (nonostante gli spuntini alla Mandragola e l'antipasto eccellente offertoci prima della cena vera e propria). Avvistate delle acciughe al verde cerchiamo di appropriarcene e l'eroico Roccio si lancia verso la parte della tavolata fortunata posseditrice di questo alimento (ma come scrivo?). Ma viene mandato via: senza il Conte (uno degi attori) non si mangia. Io e gli altri, con la bocca piena di salumi e grissini ci guardiamo e cerchiamo di immobilizzare, invano, le mascelle.

Arriva il Conte e si mangia. Parte la scena, lui Conte e il socio, in bancarotta, discutono di affari. La Contessa seduta accanto al Conte è la seconda moglie del Conte. Il Conte vuole cedere una delle sue cantine (o la sua cantina) al socio per aiutarlo con i debiti. Entra in scena la figlia e sgrida il patrigno, se lascia la cantina al socio poi a lei cosa rimane? Intanto un Maggiordomo gira tra i tavoli parlando in bolognese. E' un altro attore.
Roccio lo incolpa subito: sei stato tu.
Ma nessuno è ancora morto.
E noi mangiamo.
Arriva la zia del socio del Conte (altra attrice). Parla con uno strano accento francese, è esuberante e non la smette mai di parlare. Si scopre che ha una tresca con il Maggiordomo.

Arriva il momento del brindisi, il Conte stappa la prima bottiglia della cantina, ma il vassoio su cui è poggiato il calice è sporco di vino e scriga il Maggiordomo. Dopo il primo sorso però crolla. E muore (nessuno potrebbe rendersi conto se fa finta, stiamo tutti mangiando).

Il nostro compito è scrivere su un foglio le tre risposte ai quesiti. Il primo che indovina e porta il foglio a chi di dovere vince la cena. Io, MinchiettaUno e K scopriamo subito chi è, ma poi scopriamo aver cannato decisamente il particolare e il movente. Roccio e il suo gruppo (di soli maschietti) si rende conto del nostro colpo d'occhio e decide di scrivere una cazzata: il Conte si è suicidato perché il vino delle cantine faceva schifo.
In verità era stata la figliastra, voleva le cantine per sè. E il particolare era un fazzoletto sporco di vino che ha sventagliato sulla Contessa quando è svenuta dopo la morte del Conte. La lettura di tutti i biglietti ha reso Roccio e il suo gruppo un mito. Ne avete di fantastia però.

Arrivano tizio e tizia che cantano dal vivo. Richiedo Gli ostacoli del cuore e vengo accontentata, mentre rubiamo il cappello all'attrice che impersona la zia e ci facciamo le foto in tutte le pose.

Cominciano le danze, io e Roccio ci muoviamo fuori tempo e cerchiamo anche di ballare un liscio (con una fatica immonda, nessuno dei due sa esattamente cosa sta facendo).

Dopo esserci scatenati in tutti i modi e verso le 3 del mattino andiamo via, lasciando mr Garibaldi (un tizio fortissimo con una barba bianchissima che era arrivato lì già ubriaco per guadagnare tempo e non riusciva nemmeno a parlare) & co. ancora a ballare e cantare. Roccio è stanco, quasi si addormenta in macchina. Sarebbe quasi bello addormentarsi lì, sotto quel cielo pieno di stelle. Quasi al buio assoluto.

Incantevoli come sempre.


14 dicembre 2007

Lo sciopero dei tir ha fatto più che danni. Innanzitutto per tutta questa settimana sono venuta al lavoro in bus (il che significa uscire di casa alle 7 e tornare alle 19-19.30) e poi non c'è stato verso di spostarmi. Domenica avevo un po' di benzina, ma poca poca, per intenderci a fare un viaggio andata-ritorno casa-lavoro non ce l'avrei fatta. Poi lunedì penso, massì vado col bus e martedì è successo il patatrac. O mercoledì? Non ricordo. Comunque progettavo di andare lunedì, martedì, mercoledì col bus e poi prendere l'auto. Non mi è stato possibile. Come non mi è stato possibile partecipare a una cenetta con colleghe e non corredata da scambi natalizi di doni in modalità random.
Una mia collega ha trovato questo diabolico (ma carino) sistema per farsi dei doni senza spendere cifre enormi. Ognuno fa un regalo a una sola persona, ma non la sceglie lei. Un sistema randomico manda una mail a tutte le iscritte con il nome della persona a cui dovrà fare il regalo e quindi è una doppia sorpresa.

Peccato non essere potuta andare: i benzinai da me erano ancora chiusi, il tram ci ha messo un sacco a portarmi a casa e ho anche dovuto litigare con una vecchina che non voleva che Poldo pisciasse su un cespuglio sotto la sua finestra.

Avevo un'idea di regalo davvero incredibile. Davvero.

11 dicembre 2007

Obiettivi eroici

Decido di riprendere il Bus dopo aver preso, per un mesetto, solo la macchina per venire al lavoro. La guida spericolata dei torinesi (me compresa) mi rende un bersaglio mobile per tutti i frettolosi patentati. La nebbia e il freddo contribuiscono a rendere ancora più rischioso questo tragitto di 33 km e, nonostante l'ora e mezza che mi ci vuole ad arrivare qui col bus+tram, ho optato per questa soluzione. Oggi ho due obiettivi (non suonare il basso, quello era di ieri): andare da Roccio, ma sempre, sempre sempre, e salvare il mondo giocando a resident evil.

Sono appena a metà gioco. Ma si può?

Notizie positive: io e Roccio avevamo comprato un auricolarino bluetooth della SBS qualche mese fa. Ho perso l'archetto che lo agganciava all'orecchio. Ieri mi sono decisa a scrivere all'SBS e mi hanno risposto che provvederanno a spedirmene uno a loro spese. Grazie grazie grazie.

Vi segnalo un nuovo trucco che nel forum di nsm (che ho scoperto voler dire Non Solo Moda, argh) che ha riscosso un successo portentoso ed è stato acclamato come uno dei più belli della storia del forum. Qui.

10 dicembre 2007

M

Nel calendario di ogni donna c'è almeno un appunto.
Le mestruazioni.
Non so voi ma io odio questa parola. Odio la parola mestruo e tutti i derivati: è cacofonico. Memore della mamma di un mio amico che segnava M sul calendario quando aveva il ciclo (anche ciclo è una parola che non riesco ad associare. Mi fa venire in mente una cosa circolare e penso a tutte le parole che la contengono, monociclo, ciclomotore, bicicletta, ciclope.. e così via) e che lui cambiava aggiungendo ario in modo che la parola finale risultasse Mario, anche io non scrivo nè mestruazioni, nè ciclo, nè lemiecose ma nemmeno M o Mario.
Non sapendo cosa meglio fare nella vita ho deciso di chiamarle Meremeo. Non chiedetemi il motivo. So solo che nel calendario del cellulare sono presenti, in un mese, almeno due eventi. Meremeo e Previsione meremeo. Perché quella bestia mitologica metà essere umano e metà ginecologo ogni volta ti chiede: Quando ha avuto il ciclo l'ultima volta?. E per me che non ricordo esattamente cosa ho fatto stamattina prima di uscire di casa può diventare un problema senza i Meremeo.

Questo weekend mi ha di nuovo raggiunta Roccio. Però è salito un giorno prima e io ho preso un giorno di ferie, così abbiamo avuto modo di riposarci (insieme) un giorno in più. Venerdì mattina siamo andati ai magazzini musicali Merula. Non gli ho detto la destinazione, volevo che fosse una sorpresina. E sorpresa è stata, abbiamo girato un pochetto dentro ma a malincuore non tutti gli strumenti erano prezzati e i commessi erano piuttosto scazzati.
Nei giorni successivi abbiamo invano cercato Guitar Hero 3 per Wii. Alla fine l'abbiamo trovata domenica da fnac.
Ovviamente l'abbiamo comprata. Solo che io ho una settimana di allenamento di vantaggio per batterlo nel prossimo weekend, dove salirà ancora lui: abbiamo una cena con delitto sabato sera, insieme a Minchietta Uno. Spero solo che l'omicidio avvenga dopo il dolce che il sangue finto mi fa tornare su tutto e mi rovina il pasto.

Obiettivo: imparare a suonare il basso.

Canzone del giorno: Ti sento Matia Bazar

05 dicembre 2007

Tranquilli: c'è la nonciclopedia!
In questi giorni ho passato ben poche pause pranzo ad aggiornare il blog. Con Poldino malato ci sono state una serie di sconquassamenti temporali e slittamenti di partenze e arrivi. E poco tempo per fare tutto il resto.
Lo scorso weekend è venuto Roccio qui, e anche il prossimo verrà lui. Poldo non può fare le scale e devo portarlo in braccio perché l'ascensore non funziona (da ormai un mese, credo). Ci sono poi visite di controllo, ad esempio lunedì ne ha avuta una e venerdì ne avrà un'altra. Già lo scorso weekend quindi non sono partita, Poldo è stato dimesso sabato e io sono l'unica nella mia famiglia che guida (mia sorella ha la patenta ma non ha mai guidato dopo averla presa) e che quindi poteva scarrozzare Poldo e famiglia dalla clinica veterinaria a casa. Questo ha fatto sì che io abbia avuto la forte necessità di cambiare i biglietti dei treni (a/r) con gli stessi biglietti ma in altre date.
Prima puntata: sfrutto la mia pausa pranzo per andare alla stazione di Torino Lingotto. Già il tragitto sembra un po' un videogioco dello stile "Non calpestare lo studentello che attraversa a cazzo di cane" (per rimanere in tema). Vado dal bigliettaio e gli chiedo di convertire i miei biglietti in bonus.
Funziona così: se gli chiedi un rimborso dei biglietti loro trattengono il 20% dal costo totale del biglietto. Il perché nessuno lo sa. Se gli chiedi un bonus, che in pratica è un biglietto simile a quello del treno dove è scritto il totale dei soldi che puoi usare per comprare altri biglietti, ti restituiscono il 100%. Anche se puoi usarlo solo con i treni.
Mi guarda e mi dice che non si fanno più i bonus. Comincio a bestemmiare in silenzio e torno indietro. E' giovedì, in teoria ho tempo fino a venerdì sera e non voglio che si trattengano il 20%. Decido di cambiare i biglietti, solo che non sapendo quando partire torno indietro per farlo su internet. Sorpresa delle sorprese, il camio dell'IC non è ammesso perché non ho il numero CP (cambio prenotazione) sul biglietto. Quindi torno il giorno dopo, sempre in pausa. Mi faccio cambiare il biglietto IC, solo che per l'ES non ho ancora deciso.
Sabato dimettono Poldo ed è una giornata un po' corri corri.
Idem domenica, vorrei solo dormire e infatti dormo, stretta a Roccio come fosse il mio scoglio e io la sua patella (in questo caso la metafora regge).
Domenica cambio il treno ES per il 13 Gennaio. Mi faccio arrivare l'sms? Massì, facciamo arrivare l'sms. Che non arriva. Che fare? Non arriva nemmeno la mail. Che fare?
Andiamo in stazione, si avvicinano le 17 e Roccio deve andare via. Cambiamo lo stesso identico biglietto alla macchinetta. Lo cambio per il 6 Gennaio perché per il 13 Gennaio mi dice che non è possible (maledetti). Domenica a mezzanotte mi arriva l'sms di conferma per il cambio del 13 Gennaio. E ora non so quandomi tocca partire. Chi me lo dirà? Mha.
L'altroieri sono andata in un negozio di animali in pausa per comprare un collare di Elisabetta perché il bau non si lecchi i punti. Peccato che riesce a levarselo.
Poldo intanto migliora per la gioia dei loro padroncini. Quando il veterinaio aveva detto ernia al disco ho pianto come una fontana. Ho pianto come solo Roccio sa.

02 dicembre 2007

Dal blog di Beppe Grillo.


Vaticano uber alles



In Italia la politica, di centro sinistra o di centro destra, ha sempre un comune denominatore: prende ordini dalle potenze straniere. La prima è il Vaticano, la seconda gli Stati Uniti. La prima detta le nostre leggi, la seconda insedia basi militari in Italia e ci arruola per le guerre, come i mercenari di una volta.
Tra le due la più pericolosa è, senza dubbio, il Vaticano. Ha più esperienza e vince (sempre) le sue battaglie facendole combattere ai devoti partiti italiani che stanno in Parlamento.
Telmo Pievani, che ha documentato tutto nel libro “Sante Ragioni”, mi ha scritto una lettera.

“Caro Beppe,
vorrei parlarti dei comportamenti recenti di una delle numerose “caste” che popolano il nostro paese. Sto parlando della casta ecclesiastica e dei suoi sempre più numerosi accoliti presenti nell’arco costituzionale e nei media.
Di mestiere, insegno filosofia della scienza. Insieme ad un’amica giornalista, Carla Castellacci, ho scritto un libro per discutere analiticamente le “Sante Ragioni” addotte dai vertici delle gerarchie vaticane per giustificare il condizionamento religioso sulle scelte fondamentali che riguardano la vita di ogni cittadino, dal nascere al morire, dalla famiglia alla scuola, dalla bioetica alla vita civile. Ci viene ripetuto che si tratta non di articoli di fede, non di convincimenti personali, ma di argomentazioni frutto del “retto ragionare” e del “diritto naturale”, e dunque valide per tutti. Noi le abbiamo prese sul serio e verificato che si tratta di una razionalità inesistente, ideologica, del tutto infondata. Abbiamo esaminato le conseguenze di queste contraddittorie “ragioni” - tradotte in leggi dello Stato da politici sempre più solerti, ben distribuiti in entrambi gli schieramenti - sulle scelte di vita di noi tutti.
Ci siamo accorti che il clima culturale in questo Paese sta rapidamente cambiando e che in materie importanti come la libertà della ricerca scientifica, la libertà di insegnamento, la libertà di scelta in campo biomedico, è in atto un’autentica, e documentabile, regressione. Si sta diffondendo, nelle scuole e sui media, una letteratura creazionista che pensavamo confinata ai fondamentalisti evangelici americani. Libri di violento discredito contro la teoria dell’evoluzione, ricolmi di falsità, di insulti e di strafalcioni scientifici, vengono recensiti dal Corriere della Sera e dai canali RAI. L’ultima “opera” di Rosa Alberoni, “Il Dio di Michelangelo e la barba di Darwin”, viene presentata a Roma, in sede prestigiosa, da ex Ministri come Rocco Buttiglione, da direttori di telegiornali RAI, da eminenze quali Monsignor Rino Fisichella.
Proviamo ad analizzare alcuni fatti recenti, i documenti, le decisioni parlamentari, i finanziamenti stanziati, le dichiarazioni pubbliche. Qualche esempio:
- le nuove linee guida ministeriali sulla Legge 40 tardano ad uscire, nonostante il profluvio di dati che mostrano gli effetti, controproducenti in termini di nuove nascite e discriminatori verso le donne, di quella sventurata legge
- riguardo alle proposte di legge sulle coppie di fatto (Pacs, Dico, Cus, ...), nel comitato ristretto del Senato che avrebbe dovuto preparare il progetto di legge nella sua versione definitiva sono stati presentati circa duemila emendamenti, abbastanza per bloccare l’attività del comitato per i prossimi mesi
- legge sul testamento biologico: dallo scorso giugno il tentativo di unificare in un unico progetto gli undici disegni di legge presentati non ha dato frutti
- la legge sulla libertà religiosa ha smesso di dare notizie di sé
- finanziamenti per le ricerche su cellule staminali esclusivamente adulte, un caso unico di indirizzo etico di Stato sulla ricerca: il Ministro Turco respinge duramente l’appello degli scienziati che lavorano su linee di staminali embrionali già ricavate e parla addirittura di una “guerra fra bande” rivali di ricercatori
- il Comitato Nazionale di Bioetica è ormai in uno stallo permanente a causa dei conflitti fra la minoranza laica e la (schiacciante) maggioranza confessionale. Elena Cattaneo e Cinzia Caporale, autorevoli studiose e scienziate laiche, sono state “dimissionate” dalla carica di vicepresidenti
Se queste notizie danno l’impressione che l’attività parlamentare e ministeriale vada a rilento... non è così, infatti:
- nell'ambito della discussione sulla legge finanziaria il Senato ha confermato, con il solo voto contrario di dodici senatori, l'esenzione dal pagamento dell'ICI degli immobili a uso commerciale di proprietà degli enti ecclesiastici
- il ministro Fioroni ha dato il via al pagamento della prima tranche dei contributi statali alle scuole paritarie (private), pari a circa 127 milioni di Euro. Il Ministero ha precisato che “questi importi da accreditare immediatamente alle singole istituzioni scolastiche, costituiscono solo la prima parte del finanziamento previsto”.
Questi fatti non sono quasi mai raccontati dai media italiani. Viene da chiedersi se non siamo diventati un Paese a laicità condizionata. Un caro saluto.” Telmo Pievani, Università degli studi di Milano Bicocca, telmo.pievani@unimib.it


Poldo si sta riprendendo pian piano. Ma ne parlerò una volta terminata la trafila di medicine, veterinari, esercizio limitato che sta (poverino) subendo. Voglio raccontare la sua avventura passo passo in modo da aiutare chi si trova nella stessa situazione e non sa che pesci pigliare, e su internet trova termini strani e parole terrificanti come paresi o paralisi.

28 novembre 2007

Quel sembra trascinare una delle due zampette posteriori è stato un fulmine a ciel sereno. Ieri sera Poldo è stato dal veterinario che dopo una lunga ed attenta visita mi ha consigliato un neurologo da cui farlo visitare per poi procedere all'intervento sulla colonna vertebrale. Sì, intervento.
Era davvero ernia del disco. Peggiora di minuto in minuto, oggi ad esempio se messo in piedi sulle quattro zampe non riusciva a reggersi su quelle posteriori e scivolava. Il neurologo è stato molto bravo, ci ha spiegato tutto sebbene io mi fossi informata talmente tanto su internet da porgli domande mediche molto specifiche. Poldo tremava e piangeva, ma è stato comunque buono quando ha fatto le radiografie e gli hanno prelevato il sangue. Ora è ricoverato, gli stanno facendo la mielografia (la dottoressa mi ha chiamata poco fa), ovvero una specie di radiografia con mezzo di contrasto iniettato direttamente nel midollo spinale. Dato che per fare questo esame lo anestetizzano totalmente, subito dopo, se lo ritengono necessario, effettueranno l'intervento. Il neurologo ci ha rassicurato dicendoci che è un'operazione di routine e che il cane ha quasi sempre una ripresa del 100%. Ovvio, dovrà fare fisioterapia e tutto il resto. Ma quello non importa.
Ieri sera ero molto spaventata, in realtà perché sono una persona ossessiva e cerco di tenere tutto sotto controllo. Il fatto che io non possa controllare questa cosa mi spiazza.
La mia reazione è stata la solita: pianto a dirotto, razionalizzazione, praticità. Nella prima fase penso al peggio e piango come una fontana. Nella seconda capisco che non ci sono alternative. Nella terza fase mi rendo conto che se non ci sono alternative non c'è ragione per cui io mi disperi o stia male.
Poldo è la bestia che più sento mia tra tutte quelle entrate in casa da quando sono nata. E non per mia scelta. Per sua scelta. Lui mi ha scelta come padrona e da quando è nato (già per miracolo) ha coltivato questo rapporto speciale.
Del resto le bestie sono capaci di una cosa che noi non sappiamo nemmeno cosa sia: l'amore incondizionato.
Solo una cosa mi torna strana. Noi abbiamo un po' di soldini da parte e riusciamo comunque a sostenere il costo dell'intervento (rinunciando, ad esempio, ai regali di Natale quest'anno). Ma chi ha proprio poco e solo un cane come amico come fa?

26 novembre 2007

Stasera sono un po' triste. Poldo sembra trascinare una delle due zampette posteriori. Questo in un cane in genere non è mai bene, ma soprattutto in un bassotto, razza soggetta a malattie delle ossa. Ovvio che una persona tragica come me pensa al peggio, ma solo per essere preparata e poter sperare davvero al meglio. Stasera fa fatica a fare tutte le cose che erano abituali per lui, come saltare sul divano, tirarsi in piedi su due zampe, scendere le scale o salirle. Domani lo porto dal veterinario che mi dirà: su internet ho trovato qualcosa e nulla di positivo.

Nella peggiore delle ipotesi è ernia del disco a cui può seguire un intervento che deciderà quanta mobilità potrà avere ancora Poldo nella sua vita.
Nella migliore ha solo male a una zampa.

25 novembre 2007

Eppure

Fine weekend.
Oggi io e Roccio, prima di andare in stazione abbiamo conosciuto un musicista alla Fnac. Era lì tutto intento a cercare cd di musica un po' particolare. E anche noi eravamo lì, così ci ha dato consigli su che cd prendere, e ci ha raccontato un po' di lui. Pare abbia uno studio di registrazione a Torino, ci ha lasciato anche il suo numero e il suo nome. In effetti il web ci ha dato conferma della sua esistenza nel panorama musicale italiano e internazionale.
Che cosa buffa: alcune conoscenze sembrano arrivare a caso, eppure.

23 novembre 2007

Senza idee

Speriamo ci sia bel tempo

22 novembre 2007

Quello che le donne non dicono (ma vorrebbero tanto)

Ci fanno compagnia certe lettere d'amore: parole che restano con noi... cantava la nostra Fiorellona.
Lei però svelava particolari ormai noti (come dicono gli informatici: è un problema noto. Che vorrà mai dire non so. Sai del problema e non hai voglia di risolverlo?). Quello che gli uomini non sanno è che:
anche noi facciamo la cacca, che puzza generalmente e non profuma di violetta;
questo ci porta a pensare che, ragionevolmente, anche l'intestino della vostra dolce metà sia interamente riempito da gas semitossico che può essere espulso, a volte anche con rumore;
sebbene qualcuno stenti a crederci la donna ha davvero le mestruazioni (e non è una scusa grazie alla quale alcune si sottraggono ai piaceri dell'amore fisico);
e, mettetevelo bene in testa, il sesso piace anche a noi e anche noi abbiamo desideri particolari.

Fatta questa premessa a cui pensavo ieri sera prima di andare a letto (non so perché ma riferita alla canzone in questione) l'altroieri sera mi sono incontrata con MinchiettaUno a Le Gru. Alle 18 non è proprio come al sabato pomeriggio: ho trovato infatti subito parcheggio. Ho svaligiato il negozio kiko e intanto continuo a sperimentare strani accostamenti di colore (che si possono vedere qui). E' stata un'idea geniale andare in un centro commerciale. Tanto alle 22 già sono in stato semicomatoso tantovale vedersi prima, mangiare tranquille, fare un giro e salutarci presto.
Alla Fnac, in cassa, c'era una ragazza dal volto familiare. Tant'è che ho comunicato telepaticamente con MinchiettaUno chiedendole Era una compagnia di Biologia? mentre la guardavo intensamente, ma lei non ha capito e mi ha restituito uno sguardo perplesso. Fino a che la ragazza ha sorriso e mi ha detto 892424?. Ecco dove l'avevo vista.
Dimentico sempre che 892424 è come una grande famiglia, prima o poi ci si rivede tutti. Forse perché la quasi totalità dei ragazzi torinese ha lavorato lì essendo l'unica speranza di un contratto a tempo determinato semi-onesto.
Ieri sera ho forzato il camaleonte a mangiare facendolo arrabbiare e lanciadogli le camole in bocca quando la spalancava per mordermi. Non sta molto bene e, anzi, non sono sicura sopravviverà a lungo. Posso provare a curarlo, ma quando i batteri tornano non è mai una buona cosa.
Confido comunque nelle medicine e nella nostra forza di volontà. Si riprende da capo: disinfettare il camaleontario, cambiare le piante, fare le punture al bestio, acqua e gatorade ogni tanto.
I miei colleghi si stanno interessando e mi chiedono sempre come sta, che dice il veterinario, mangia, non mangia, ecc.
Io ho imparato un'altra grande lezione: anche i rettili sono bestie tanto impegnative e questo non è il momento per me di impegnarmi con loro.

21 novembre 2007

Anubi

Oggi in pausa non ho scritto perché sono andata all'Anubi a prendere una ricetta che il veterinario mi aveva lasciato per il cama. Speriamo che stavolta guarisca in via definitiva.

20 novembre 2007

CartoNinne di Natale

Il camaleonte sta di nuovo male: ha entrambi gli occhi chiusi e sia io che il mio nuovo veterinario di fiducia per rettili (bravo anche se distratto) siamo concordi nel dire che si tratta di un fattore ambientale. Il batterio pseudomonas è difficile da debellare perché ama l'umidità. Il camaleontario è umido perché anche il camaleonte ama l'umidità. Quindi è un circolo vizioso senza fine e temo che, nonostante le nuove cure, tra pochi mesi sia tutto da capo.
Oggi mi han dato un compito infausto: progettare le cartolina di Natale. Nel mio caso si tratta solo di fare una scrittina che andrà dentro le cartoline, perché le cartoline vengono comprate a parte.
Se per molti può sembrare una cosa divertente per me in realtà non lo è in quanto si risolve in questo modo.
Faccio tre progetti, in genere uno molto bello e gli altri due inguardabili, con una scala che va da pessimo a nonsipuòguardare, quindi consegno fiera i miei bozzetti a chi si occupa di queste cose che intanto sceglierà per quello pessimo aggiungendo qualche componente trash, chessò, un babbo natale ciccione o un fiocco rosso. Quindi i miei tre bozzetti (di cui uno, il pessimo, già modificato) passeranno alla supervisione del capo che boccerà tutto ma avrà una certa predilezione per la bozza nonsipuòguardare e ancora deciderà di ingrandire i loghi dell'azienda fino a fargli prendere il 50% dello spazio disponibile e aggiungerà qualche particolare-chicca che promuoverà la bozza da nonsipuòguardare a oddiovomitostovomitando. Il tutto tornerà a me e quello che ne uscirà sarà una scritta illeggibile per via di un fondino schiarito che tutti amano (ma ditemi! Perché voi capi amate tanto l'immagine di sfondo?) ma a te fa cagare circondata da un'ombra cupa che sembra che sia stata fatta a mano da una persona affetta da parkinson con fiocchi rossi, fiocchi di neve, babbi natale & co, da farti rimpiangere i disegni natalizi che facevi a 8 anni, quando ancora non avevi le tette e tutto ciò che producevano le tue sante manine era superlativo.
Anche le palle di DAS.

19 novembre 2007

EmotiCarla

Oh finalmente siamo andati a casa del Primo Cavaliere e della sua Dama. La cena è stata ottima (buona la pasta, buone le bruschette, buona la salsa al tartufo, insomma proprio buono tutto). La casa è molto carina, la cucina sembra una stanzetta a sè perché, anche se collegata alla sala. è in un angolino tutto suo. Quindi la sala è abbastanza grande, c'è un bel divano e parecchio spazio per sedie e persone.
Dopodiché abbiamo giocato a Taboo: ci ho messo un bel po' per nascondere la mia naturale repulsione ai giochi di società essendo io un animale poco sociale.
Questa va raccontata però.
Dovevo descrivere la parola Raptus e c'era un testa a testa, io e un'altra persona a mia scelta che doveva indovinare la mia parola. Non ho trovato niente di meglio che usare la triste vicenda di Annamaria Franzoni.
E ho scelto la Fra.
Annamariafranzoni ha avuto..?
Un figlio!
Sì, e l'ha ucciso. Quindi ha avuto..?
Un altro figlio!

C'è stata una piccola scaramuccia tra me e Roccio, nulla di che considerato che non abbiamo ancora mai davvero litigato (e in un anno e mezzo lo considero un guinnes dei primati). Certo abbiamo dormito male tutti e due, ma ci siamo chiariti.
E poi chissà, ho sempre certe reazioni esagerate io. Sono troppo, troppo emotiva.

16 novembre 2007

Oggi è una giornata splendida: c'è il sole ed è venerdì. Cosa potrei volere di più dalla vita?
Giusto per fare qualche cazzata ho scritto sul forum al femminile, nella sezione make-up, postando la foto di un mio trucco e accogliendo un'approvazione quasi imbarazzante (difficile trovare tante donne che fanno complimenti ad altre donne, forse solo ad una festa gay). Però mi ha fatto gran piacere. Tant'è che oggi ho replicato il trucco biancoviolanero.
Roccio voleva vedermi completamente nera: comincio a sospettare che gli piaccia molto lo stile dark. Ama lo smalto nero, il trucco scuro, la pelle bianca, le donne magre. Oggi sarebbe stato audacissimo truccarmi di nero per venire qui. Ma domani... perché no?

Non so che fare qui al lavoro e googleggio, forte anche del fatto che il mio vicino di scrivania non è qui e non può vedere che combino.

Stamattina all'entrata della tangenziale ho visto una sfilata di mezzi militari corazzati bizzarrissimi. Erano almeno 7-8, credo avessero 6 ruote e sembravano carri armati ma senza cingoli e senza cannoncino. Omini completamente coperti (occhialoni, passamontagna) che spuntavano da ogni dove mi facevano cenno di sorpassarli.
Peccato che la digitale era dentro la borsa che si trova dentro lo zaino e in più stavo guidando a una certa velocità se no li avrei fotografati.
E' stato comunque un bello spettacolo... Chissà dove andavano?

Lunedì mi toccherà andare al centro anubi, l'ospedale per animali e lasciare lì il nostro amato Big Joe. Non sta bene, ha tutti e due gli occhi chiusi e ha bisogno di cure che, stando qui tutto il giorno, non riesco a dargli. Speriamo in bene..

15 novembre 2007

14 novembre 2007

Notizie di questo mondo

Due notizie incredibili
Da la Repubblica

ESTERI

Scandalo nella serie A elvetica: "Abusi ripetuti su minore"
Il presidente: "La squadra è costernata, attendiamo sviluppi"

di FRANCO ZANTONELLI

Svizzera, sesso con una 15enne
fermati 12 calciatori del Thun



GINEVRA - Una brutta storia di abusi sessuali su una ragazzina di 15 anni ha portato a 21 arresti, tra cui quelli di 12 calciatori professionisti, ieri in Svizzera. Si tratta di giocatori del Thun, la squadra celebrata 2 anni fa come la cenerentola della Champions League, ma che attualmente milita, con scarso profitto, nella Super League, la serie A elvetica. La notizia è piombata, nella mattinata di ieri, su Thun - a pochi chilometri da Berna - come una vera e propria doccia gelata. Siamo di fronte ad "abusi ripetuti", spiegano gli inquirenti, aggiungendo che i fatti "risalgono all'inizio dell'anno". Procura e polizia rivelano anche che la ragazzina era "consenziente" ma citano anche il codice penale svizzero che non concede scampo a chi ha relazioni sessuali con giovani sotto i 16 anni. "Sono reati perseguibili d'ufficio", ricordano, prima di opporre un fermo riserbo, davanti alle richieste di ulteriori precisazioni. In effetti, visto che l'inchiesta riguarda un minore, la legge impone l'assoluta riservatezza.

Il calcio svizzero è piombato nello sconcerto. "Le conseguenze sulla squadra del Thun e sul campionato non sono ancora chiare", dichiara Pierre Benoit, portavoce della federazione. Dal canto suo il presidente del Thun, Kurt Weder, dice che "la squadra è costernata" ma che preferisce "attendere ulteriori sviluppi", prima di decidere eventuali sanzioni nei confronti dei suo tesserati implicati negli abusi sessuali sulla ragazzina. Sicuramente, se il processo che seguirà confermerà le accuse, tutti gli arrestati, che nel frattempo sono stati rilasciati, rischiano pene severe.

Nell'agosto scorso un tribunale di La Chaux de Fonds usò la mano pesante nei confronti di 2 giocatori di hockey, riconosciuti colpevoli di stupro. Uno si beccò 30 mesi, l'altro 22. Entrambi, riconobbe la corte che li processò, sfruttarono la loro notorietà per ottenere prestazioni sessuali da giovanissime fans. Per Yves Debonnaire, allenatore della nazionale svizzera Under 17 non si deve, comunque, fare di ogni erba un fascio: "L'immagine del campione che approfitta delle ammiratrici- tiene a sottolineare - risponde più che altro a un cliché, in realtà gli abusi sessuali sono un problema della società, più che un problema specifico del mondo sportivo". "Non sono d'accordo", ci dice l'ex-allenatore dell'Avellino e del Lugano, Roberto Morinini, secondo cui "il mondo del calcio ha, in realtà, una grossa responsabilità, perché non aiuta i giovani a crescere".

Resta il fatto che il Thun, grazie a questa brutta storia, è passato in 2 anni dal paradiso all'inferno. Nel 2005, al suo debutto in Champions League, con un budget inferiore ai 2 milioni di euro, estromise dalla competizione prima la Dinamo di Kiev, poi gli svedesi del Malmö. Qualcuno, allora, accomunò la piccola squadra del Canton Berna al Chievo di Campedelli e Del Neri. Oggi, dopo le terribili accuse verso alcuni dei suoi giocatori, il sogno del Thun è diventato un incubo. Un brutto risveglio per lo sport svizzero, già provato dalla recente uscita di scena, per cocaina, della tennista Martina Hingis.

E poi ovviamente.. Mastella.

CRONACA
Il ministro della Giustizia contro il comico genovese per le sue affermazioni sul caso De Magistris
"Attacchi gratuiti ed inaccettabili". Il risarcimento sarà devoluto alle vittime delle mafie


Inchiesta Why Not
Mastella cita Grillo per danni


ROMA - Il ministro della Giustizia Clemente Mastella ha dato mandato ai suoi legali di "intraprendere le vie giudiziarie necessarie a tutelare la sua onorabilità a fronte degli attacchi gratuiti ed inaccettabili mossi nei suoi confronti" dal comico Beppe Grillo, intervenuto ieri a Strasburgo con il pm di Catanzaro Luigi De Magistris, il magistrato che ha iscritto nel registro degli indagati lo stesso Mastella e il premier Romano Prodi nell'ambito dell'inchiesta 'Why not'. "Il risarcimento dei danni richiesto - si legge in una nota dell'ufficio stampa dell'Udeur - sarà devoluto alle vittime delle mafie".

L'attore genovese ieri aveva affermato, tra l'altro, che dare i fondi europei all'Italia è "come darli a Bokassa" e che i giudici italiani, quando intervengono, "vengono bloccati dal governo e dai partiti". Ma a mandare su tutte le furie Mastella è un'altra frase di Grillo, riportata da diversi quotidiani: "La magistratura è stata fermata dalla politica. Una volta, nel 1992, con Falcone e Borsellino si usava il tritolo. Oggi interviene direttamente il ministro della Giustizia".
Ogni tanto viene fuori un periodo di scimmie senza senso: questo è il periodo della scimmia del makeup. Ho tutti i sintomi.
La sera penso a come mi truccherò il giorno dopo, ho comprato accessori abbastanza costosi ma indispensabili per me questo periodo (pennelli di Sephora, anche se loro mi stanno sul cazzo perché ogni volta che entro in uno dei loro negozi mi guardano come se fossi una ladra e mi seguono come fossi una vip), ho fatto un ordine dal sito di Bottega Verde comprando tutto ciò che era in offerta (anche cose inutili, come l'incenso), sto imparando a fare dei perfetti smokey eyes e so distinguere una cipria da un fondotinta, da un illuminante, da un correttore. Quest'ultima in particolare è abbastanza grave. D'altro canto c'è Roccio che non distingue i colori ("Che colore è il lilla?") ma apprezza il fatto che mi curi. E anche se non sa cosa sia un ombretto cotto perlato e se kiko gli sembra il nome di una casa produttrice giapponese di videogiochi a volte mi da' anche apprezzabilissimi consigli.
Oggi il mio unico pensiero è terminare la settimana: il mio cervello ripete questo mantra continuo trapocoèvenerdìtrapocoèvenerdì ecc e io voglio solo tornare a casa e spegnere il cervello. Oggi un mio collega mi ha fatto notare quanto io sia compulsiva-ossessiva col cellulare. Ah: che dire. Forse se io convivessi col mio uomo e avessimo una casa tutta nostra ambirei a tornare a casa il più presto possibile invece di rimanere fino a sera tardi come fa lui, o scrivere continuamente al cellulare come faccio io. Ma non ho risposto: chissà perché non rispondo mai.
Ho borbottato che se anche lui avesse una donna a distanza lo farebbe. Ma no, secondo lui è la generazione. Davvero? Quando andavo all'università e non avevo mai una lira il mio unico mezzo di comunicazione col mondo tramite il cellulare era rappresentato dagli squilli. Il messaggio era solo per le emergenze.
Ma il cuore non è forse un'emergenza?

12 novembre 2007

Questo weekend ci siamo dedicati al pensiero dei regali di Natale. Se è vero che è il pensiero quello che conta, noi siamo già a posto. Difatti abbiamo pensato molto, ma ancora non abbiamo preso nulla. Per chi crede che sia presto voglio solo ricordare che siamo a metà novembre, manca un mese alla ressa micidiale natalizia e noi abbiamo solo il sabato (e la domenica, se i negozi sono aperti) per girare.
Vorrei essermi segnata almeno una delle mille volte in cui mia mamma dichiarava a gran voce Avrei proprio bisogno di..., e ora invece sono qui che non ho la minima idea. Anzi, ce l'avevamo, ma abbiamo scoperto che il digitale terrestre non è cosa che fa per lei, dato che le garberebbe di più il canale fox che è solo sul pacchetto Sky. E noi Sky non lo mettiamo perché lo avevamo ma ci litigavamo ogni 2-3 mesi.
Per mia sorella e il suo compagno abbiamo qualche idea che potrebbe essere interessante, così come per la sorella di Roccio. Rimangono grossi dubbi sui genitori di entrambi.
Io ho già rinunciato all'idea di farmi regalare qualche euro per comprarmi la reflex digitale, quella che mi piace costa davvero troppo. Ed è una di quelle cose non necessarie. Per rimpiazzare la futura assenza della reflex mi sono comprata un paio di ombretti della kiko, marca poco costosa e abbastanza buonina rispetto alle marche da supermercato. Ieri dopo aver accompagnato Roccio in stazione (lo odio il treno che mi lascia da sola sul binario e si avventura verso l'orizzonte: sogno un treno che parta vuoto e noi due sul binario che torniamo a casa insieme) sono uscita con RagnoB. Abbiamo chiacchierato un po' del suo nuovo lavoro, del mio, e della visione del mondo che hanno alcune persone che ci circondano.
A proposito di treni e partenze. Ogni tot ci capita di incontrare in stazione (a Firenze o a Torino) un amico di Roccio che sta con una donnina di Torino. Anche loro si sono conosciuti tramite il blog di lei.
Dio (se esiste, anche se sono quasi certa del contrario) benedica tutti i blog e non faccia cascare i server. Soprattutto questo.

09 novembre 2007

Che fatica la costanza: è una di quelle cose che mi è sempre mancata. Ripetere ogni giorno le stesse cose per dovere, impegno più che per desiderio di farle.

Lamentele e mal di pancia mestruoso a parte oggi è una magnifica giornata. C'è un vento pazzesco e nemmeno una nube. Dalla finestra vedo le montagne innevate e gli alberi del parcheggio che si agitano e perdono foglie autunnali.

E poi stasera arriva Roccio, con cui passerò un bel weekend rilassante (sono semidistrutta: ieri sera avevo sonno già alle 21.40 ma ho resistito fino alle 22 perché andare a dormire prima mi sembra troppo grave).

Scrivo poco perché sto leggendo il libro "Schiavi Moderni". Si può scaricare liberamente dal blog di Beppe Grillo e oggi più che mai desidero scappare all'estero. Nemmeno troppo lontano: Irlanda o Spagna. Insomma dove ancora si può vivere e non solo sopravvivere.

08 novembre 2007

Posso rifiutarmi di lavorare? Almeno oggi.
Zzzzzzzzzz

06 novembre 2007

Detto/fatto

Stasera è arrivato il compagno di mia sorella (con mia sorella al seguito, piegata in due dal dolore): sono andati in ospedale che presto nasce il pupo. Siamo zii!

P.s. sono riuscita a dire a mia mamma che mi trasferirò a Firenze.

Canzone del giorno: Ti scatterò una foto Tiziano Ferro

Diventerai zio

Ieri pensavo ai regali di Natale, a quelli che vorrò fare e a quelli che mi faranno. Mi piacciono i regali, farli e riceverli. Non raccontiamoci balle, aprire i pacchi è divertente. Poi il Natale ha qualcosa di particolare, è un rito. Tutti attorno all'albero, pieno di regali farlocchi e no, con aria allegra.
Mia mamma ogni anno ci prova a chiedermi cosa voglio: togliermi l'effetto sorpresa per qualcosa che può servirmi davvero e io ho sempre detto di no. A costo di ricevere un elettrodomestico per fare il cioccolato o un maglione semitrasparente e scollacciato che non avrò mai occasione di mettere.

Quest'anno ci sto pensando sul serio. Più che per mia mamma, per gli altri parenti. Negli ultimi anni ho ricevuto: candele di vari colori, dimensioni e forme, braccialetti e ciondoli di ogni tipo, indumenti improbabili.
Mia zia ha vinto il concorso regalandomi tutte queste cose e spendendoci anche un sacco di soldi: braccialetti, ciondoli e portachiavi swarovski, candele giapponesi giganti e persino un completo intimo (marca yamamay) verde di paillettes, per giunta non della mia taglia (zia, sono piatta come una tavola da surf, non puoi regalarmi una terza misura. Io ci navigo lì dentro). Così, anche se un po' mi spiace, opterò per i soldi: li potrò mettere da parte e comprarmi finalmente una reflex digitale. Magari non ci arrivo, ma almeno aiuta. Del resto mia mamma voleva comprarmi un televisorino, ma non guardo tv. Sarebbe uno spreco.

Tolta questa piccola parentesi ne apriamo una grande. Sta arrivando un nipotino nuovo di zecca. A giorni nascerà Leonardo, e anche Roccio subirà questa grande emozione di diventare zio. Il grosso miracolo non è tanto quello, ma è vedere che razza di buffo miracolo è la vita. Conoscere questo esserino tanto piccino quanto forte che con tutta la mano a malapena riesce a prenderti un dito ma lo tiene così forte che sembra non volersi più staccare.

Sono cose che segnano. Questo e la sala parto.
A volte mi sogno ancora le urla.

05 novembre 2007

Schemi (e schermi) mentali

Non pensate che sia facile dire alla propria mamma che si va via di casa. La mamma è sempre la mamma, soprattutto se non ha più un marito e la figlia maggiore è già fuori casa. Io le dico il meno possibile, più che altro per salvaguardarmi dai suoi consigli (l'altra sera mi ha raggiunta in bagno per dirmi "Ho spento la luce in sala. Se vai di là accendila!") e dalle sue domande (ha smesso di chiedermi "Chi era?" dopo una telefonata da quando ho cominciato a risponderle sempre "Nessuno"). Così mentre io mi scervello per trovare il modo migliore - scappare di casa, lasciarle un biglietto, mettere una bambola gonfiabile seduta davanti al pc, fare un annuncio alla radio o alla sua soap preferita (Tempesta d'amore), fare un annuncio ufficiale stile sono incinta con Roccio che mi tiene la mano mentre lacrimo a gogò e sbatacchio il coltello sul bicchiere per ottenere attenzione - mi ricordo del weekend da favola passato a Firenze.
Mercoledì sono arrivata alle 10.30, Roccio mi ha confessato che aveva casini al lavoro e gli sarebbe toccato tornare nel pomeriggio in ufficio (primo sgrunf). "Va bene, mi metterò un po' a giocare col pc" sentenzio.
Intanto andiamo a vedere qualche casupola. Ne troviamo due proprio carine, ma costosissime. Per sopravvivere a Firenze bisogna vendersi le chiappe a quanto pare. Oppure tutti, a parte noi, guadagnano più di 2000 euro al mese!
Dopo mangiato Roccio mi dice che forse forse mi avrebbe accompagnato da qualche parte, dove lo avrei aspettato tranquilla mentre stava in ufficio, perché non sapeva di che umore fosse il suo capo (secondo sgrunf). "Va bene, magari al centro commerciale così giro un po'". Dopo le 17 mi passa a prendere e andiamo da Dreoni, come da programma. Volevo controllare se avevano del cerone bianco da spetasciarci in faccia per la serata di Halloween, ma non c'è. Il nostro amico pazzo commesso dreonico ci dice che arrivando a quell'ora è ovvio che non troviamo nulla (terzo sgrunf). Dopo un po' la smetto di grugnire. Non è giustificato lo sgrunf se non ci si trova in fase premestruale.
Quindi resettiamo il cervello e dopo cena andiamo a spassarcela un po' al concerto di Claudio Simonetti. Mi piacerebbe spiegare chi è quest'omino ma vi rimando alla generosissima wikipedia perché la pausa pranzo termina lentamente e non avrò tempo di scrivere tutto.
In questi giorni ho avuto modo di rivalutare persone giudicate troppo frettolosamente da un istinto che non mi lascia tregua e ricredermi di molte cose. Alla fine chissà, anch'io avrò suscitato opinioni discordi e forse, per la prima volta sinceramente, non mi interessa affatto.
Gli schemi mentali sono strutture abbattibili, ora lo so.


30 ottobre 2007

Homer insegna

"Marge, perché sei triste? Non provi dolore fisico e l'unico dolore che un uomo può comprendere è quello fisico."

29 ottobre 2007

Samhain

Il sole si è alzato un'ora prima e finalmente ho guidato alla luce modestissima di un'alba uggiosa.
Venerdì sera, all'arrivo di Roccio, siamo passati al pub (l'unicochec'èinpiazzaArbarello, sentenzia MinchiettaUno) a salutare vecchi amici di università. Per esigenze di tempo, distanza, e chi più ne ha più ne metta eravamo in pochi. MinchiettaUno, MinchiettaDue, Claudio, io e Roccio. Si pigliano due birre, si fanno quattro chiacchiere e si va a casa.

Sabato ci siamo fatti una bellissima passeggiata in centro e dato che Roccio aveva un'insana voglia di crepes, abbiamo anche comprato il padellino apposta. Devo dire che adesso ce l'ho io l'insana voglia di crepes e le cucinerei anche ora se avessi un fornellino. Domenica ne abbiamo preparate un po' salate e un po' dolci, con la marmellata.

Ho voglia di crepes!

Comunque domenica sera si chiamo guardati un film spessissimo della durata di 3 ore. Uno di quelli che se guardi da solo ti lasciano a terra senza voglia di vivere. Nuremberg. Un film ancora più devastante per la storia d'amore che ci hanno infilato a forza.
Così mentre condannavano all'impiccagione questo o quel nazista, i due protagonisti slinguazzavano ardentemente. Non ho mai odiato tanto una storia d'amore dai tempi dell'inizio di Beautiful, in cui Ridge e Brooke si erano messi insieme la prima volta (non seguo da anni e anni ma penso che Brooke se li sia passati un po' tutti e si sia ripassato anche Ridge almeno un altro paio di volte).

Domani è il mio ultimo giorno di lavoro perché da mercoledì sarò a Firenze dal mio Roccio. Halloween non si può festeggiare qui. La gente si chiude nelle discoteche, e solo lì si maschera. Che cosa assurda. Nelle discoteche è tutto buio, non val nemmeno la pena di faticare a farsi il trucco. Per le strade le persone non si truccano: molti considerano Halloween una festa americana (ma si può?) e come tale assolutamente proibita.
Halloween non è una festa americana, ma pagana. Loro sono solo più furbi perché sanno festeggiare.
E comunque quando ero piccina si festeggiava anche da me: mia mamma diceva di lasciare sempre un piatto pieno di dolci sul tavolo che i defunti venivano a prenderseli. Anche ora tra le streghe c'è questa usanza: lasciare doni ai defunti sulla finestra e accendere una candela per guidare il loro cammino.
Qui una bella descrizione.

26 ottobre 2007

Tuom Tuom

Mi sto finalmente ambientando al lavoro: sto uscendo da quella diffidenza tipica mia rispetto ai colleghi e finalmente mi sono data a un po' di vita sociale.
Ieri sera sono stata invitata a una serata di sole donne. Quelle cose che solitamente aborro per cagacazzaggine mia, pigrizia, e tutto il resto. Ma in fondo che mi costa? Proviamo.

La serata è a tema. Portaqualcosadamangiaretucheloportoanch'io. Io mi sono salvata lasciando fare a mia mamma il tiramisù: io non avevo proprio tempo per preparare nulla.
E poi ho portato le birre.
Già solo per quello contavo di schizzare in top five in simpatia. Alla birra chi rinuncia?

Trovare la strada è stato semplice con il Tom Tom. Il mio problema è che non lo ascolto: appena mi ha detto "Tra 200 metri svoltare a sinistra" ho sterzato subito e lui si è incazzato. Ha ragione.
Mi aspettavo che dicesse "Perché cazzo mi usi se poi fai come ti pare?"
Avrebbe avuto ragione.
Ma lui paziente ha ricalcolato la strada. Sarebbe la soluzione ideale per molte donne che si lamentano del proprio partner: un uomo Tom Tom. Un Tuom Tuom. Uno che parla solo quando serve. Magari programmato per dirti "Come stai bene con quella pettinatura" oppure "Ti ho regalato le scarpe che ti piacciono tanto". E via, cagate così che a noi donnine piacciono tanto.

Comunque è stato divertente. Io alle 22 già crollavo e volevo andare a letto: sto invecchiando precocemente. I sintomi ci sono tutti: vado a letto con le galline, ho mal di schiena, sono sempre dal dottore e mi lamento come una disgraziata.
Mi rimane solo da mettermi la coppola e andare a vedere gli scavi.
Poi sono pronta.

Canzone del giorno: St. Jimmy Green Day
L'uomo che amava troppo i cani

25 ottobre 2007

Domani sera finalmente

Prima di tutto: follia pura.



Stamattina mi sono decisa: smokey eyes. Dimenticandomi dei 5 minuti scarsi che ho al mattino per truccarmi ci ho provato. Il risultato è stato tipo occhio pesto, come se mi avessero preso a cazzotti. Volevo struccarmi, ma non avevo più tempo. Sguardo basso e via, sul bus al lavoro.
Metterei delle foto, solo non ora, non dal pc dell'ufficio.

Ieri sera io e MinchiettaUno siamo andate a mangiare al ristorante cinese. Abbiamo chiacchiereggiato del suo nuovo lavoro da maestra e delle ultime news in genere. Senza contare il fatto che il locale era davvero assurdo: pieno di gente strana. Infatti alla fine siamo scappate.

Stasera una mia collega fa una serata solodonne a casa sua. Ognuno porta qualcosa. Indovinate chi porta le birre? Esatto, io.
Però per mascherare porto anche il tiramisù.

Tra poco esco da questo postaccio e vado a una visita medica. L'endocrinologo guarderà le analisi del sangue e l'ecografia tiroidea e mi dirà.

Domani sera finalmente. Punto.

Gli zimbelli del mondo

http://www.boingboing.net

Auguri!

Ricerca di Altroconsumo.
Intercity più lenti di vent'anni fa
Milano-Roma, quasi un'ora in più. In ritardo un treno su due, Bari e Torino guidano la classifica

MILANO — Simona si presenta al telefono: «Sono un'impiegata che dal 1985 pendola tra Torino e Milano. Mi sapete dire come mai negli anni il costo del mio abbonamento è aumentato (e di tanto) ma la durata del viaggio (in Intercity) non è diminuita? Anzi, è cresciuta di un buon quarto d'ora, quando va bene...». Roberto invece scrive: «Sulla Roma- Napoli quasi tutti i normali Eurostar sono stati deviati sulla nuova linea e promossi a Tav, il biglietto di seconda classe è passato da 25 a 33 euro: rimpiangiamo gli Intercity di pochi anni fa che ci mettevano un'ora e 50 minuti senza fermate mentre ora ci mettono due ore e 40 con quattro fermate ». Le storie da pendolari di Simona e Roberto sono solo alcune di quelle dietro le quali di nasconde la sintesi dell'ultima inchiesta di Altroconsumo sulle carrozze di serie B: «Quelle che una volta su due arrivano in ritardo a destinazione, che una su tre (o poco meno) hanno una porta che non si apre. Ma soprattutto: che quando sono classificate sotto la voce Intercity, viaggiano più lente di vent'anni fa».

L'INDAGINE —E' stata condotta tra giugno e luglio nelle principali stazioni di Roma e Milano, Torino e Bologna, Napoli e Bari. Due settimane di prove sul campo. Mille e 180 treni finiti sotto la lente. Cinque materie d'esame: puntualità, sicurezza, macchinette obliteratrici, sportelli e biglietterie self service. Decine e decine di orari di ieri e oggi messi a confronto. Come quelli degli Intercity: «Nel 1987 l'Ic 531 ci impiegava cinque ore e cinque minuti per andare da Milano a Roma, oggi l'Ic 595 ne impiega ben cinque e 56: in vent'anni il tempo di percorrenza sulla stessa tratta è aumentato di circa cinquanta minuti», afferma Maurizio Amerelli, giurista della rivista Soldi&Diritti di Altroconsumo che ha pubblicato l'indagine. Certo: «Gli Intercity di ieri sono gli Eurostar di oggi nella gerarchia della flotta, ma spesso i primi continuano a essere i più utilizzati dai pendolari che devono sobbarcarsi supplementi per viaggiare su treni declassati a regionali in tutto e per tutto». «Soltanto dal 2001 le tariffe sono aumentate anche del 24%» spiega il responsabile ricerche di mercato dell'associazione Michele Cavuoti. E il portavoce dei pendolari della Torino Milano Cesare Carbonari aggiunge: «Considerando poi che la maggior parte degli Intercity fisicamente sono gli stessi di vent'anni fa "restaurati", che la precedenza sulla linea è sempre data agli Eurostar e che i passeggeri occasionali hanno diritto a rimborsi più limitati (sui regionali nulli), beh, viene da dire: oltre al danno la beffa».

PUNTUALITÀ E SICUREZZA — Non sorprende se poi i treni considerati di serie B sono anche quelli che accumulano più ritardi: «Uno su due non è puntuale, uno su cinque ha un ritardo che supera i quindici minuti », dicono da Altroconsumo. Napoli e Torino sono le città con i convogli più lumaca (solo il 33% rispetta gli orari), Milano invece è la stazione dove le carrozze arrivano più puntuali (68%). L'indagine di Altroconsumo ha messo in evidenza anche un altro aspetto contestato dai pendolari, quello dell'efficienza dei convogli: «Su 48 treni ispezionati, 38 presentavano almeno una porta guasta, e tra questi 23 l'hanno avuta fuori uso per più giorni ». Le stazioni peggiori sono risultate essere Bari e Torino Porta Nuova, la migliore Bologna. «Al di là delle questioni legate alla sicurezza (cosa succede se i passeggeri devono abbandonare rapidamente il treno?), questo aspetto causa anche ritardi».

L'ODISSEA PER UN BIGLIETTO — In un Paese dove la media di chilometri di rotaie per abitante è inferiore a quella Ue, dove l'Alta velocità è ben lontana dall'essere completata e il traffico passeggeri continua a crescere (più 4,8% nel 2006 sul 2005), anche comprare un biglietto può essere un problema. «Le macchinette automatiche sono ben distribuite, quelli che mancano sono gli sportelli con personale — denuncia l'associazione — . Nelle fasce di punta solo il 60% di questi erano aperti, Milano e Napoli le stazioni peggiori». E il biglietto online? «Tutto bene fino a quando non si impongono cambi di orario, rimborsi o co-acquisti con reti internazionali: le denunce non si contano ». Ci si sorprende quindi, si chiede l'associazione dei consumatori, se il treno è al penultimo posto (seguito solo da bus e tram cittadini) quanto a livello di soddisfazione dei passeggeri?

Alessandra Mangiarotti
25 ottobre 2007

Da www.corriere.it

24 ottobre 2007

Segnalo due link interessanti:
Questo è un sito dove si parla del santo più famoso che forse forse tanto santo non è: Padre Pio. A tal proposito vi invito a leggere il libro La posizione della missionaria (in cui si parla di Madre Teresa di Calcutta) e CI invito (perché devo farlo anch'io) a leggere il libro Santo impostore, upgradato da Padre impostore, vecchia edizione, che parla proprio di Padre Pio. Giusto per farsi una propria idea.

Questo fa sorgere invece mille domande. Ma che senso ha lamentarsi che nulla funziona e poi rifiutarsi di fare leggi adeguate alla nostra sicurezza?

Forse perché anche in alto han molto da nascondere?

Togliendo il forse...

Canzone del giorno: American Idiot Green Day

23 ottobre 2007

Di solito non lo faccio ma ieri, cercando video inutili su tutorial di makeup, sono finita su questo video che riassume in pochi secondi la vita di una ragazza vittima di un incidente stradale provocato da un ragazzo ubriaco. E' un minuto di assoluta pesantezza e se volete (ma soprattutto se ne avete la possibilità) sul sito www.helpjacqui.com c'è la possibilità di inviare una donazione.

Avete ancora voglia di bere prima di mettervi alla guida?

Questa ragazza ha due palle che non finiscono più. E dovrebbe dirla lunga anche alla censura contro Oliviero Toscani e al suo manifesto contro l'anoressia.
Basta con l'ipocrisia: dobbiamo guardare a cosa andiamo incontro.
E spaventarci.
Tanto.

22 ottobre 2007

L'attrezzo del diavolo: il piegaciglia

Dopo la ceretta, la pinzetta per le sopracciglia e il silkepil, lo strumento di tortura più ambito dalle donne è il piegaciglia. Dicesi piegaciglia uno strumento metallico molto molto simile agli antichi strumenti di tortura medioevale usato da noi donnine allo scopo di allungare le ciglia e rendere le nostre ciglia lunghe, lunghe, lunghe, lunghe, ecc ecc...

Io ho già le ciglia molto lunghe e curve, ma un vezzo esclusivo della donna è comprare piccole cazzate che magari non userà mai.
Stamattina, di buona lena, mi sono messa lì a maneggiare questo attrezzo strano.
Nulla da fare: ho le ciglia piegate ad angolo retto.
Ma come si fa?

Badguy, ma come ti chiami?

Tanto è lo scazzo per questa storia dei blog che non ho scritto dell'incontro casuale e fortuito a I Gigli di badguypt. Sabato ci aggiriamo a Panorama per comprare un po' di cibo e un po' di minchiate (più minchiate che cibo) quand'ecco che un losco figuro tappa gli occhi da dietro al mio bello e rimango un po' perplessa. E mentre Roccio chiede "Chi è? Chi è?" io do' i miei meravigliosi suggerimenti:
E' un uomo!
Porta un orologio!

Ecc ecc.
Il mistero si svela in fretta: trattasi di omino da nickname esplicito e da nome ancora imprecisato: mr. badguy.
Noi ci si saluta come se ci conoscessimo e si fa due chiacchiere: insieme a lui la sua donnina e un loro amico.
Cercano un puffo e anche lì do' prova della mia acutezza mentale. Un po' la colpa è anche di Roccio: lui parla di negozio di giocattoli e io penso a un puffo vero (quelli blu con il copricapo bianco). Per puffo intendono informe poltrona dove accomodarsi in maniera altrettanto informe, salvo poi sdraiarcisi sopra a pancia in giù.
Arcano spiegato dunque: era solo un problema di arredamento. Si fa due chiacchiere e poi ci si saluta: noi rincorriamo le nostre minchiate e loro il puffo dei boschi arredati. Io totalmente rincoglionita da un altro ritardo, venerdì, di quasi due ore di trenitalia e non totalmente ripresa neppure oggi.
Inoltre è cominciato il grande freddo: però stavolta lo dico, fa più freddo a Firenze, causa vento gelido da stecchire un pinguino in vacanza. Qui fa freddo, ma almeno non c'è vento. Pensare che venerdì ho avuto la brillante idea di mettermi una gonnellina per andare giù e sabato Roccio ha dovuto imprestarmi una sua felpa perché non ce la facevo proprio. Per dirla tutta: oggi ho il piumino, due maglie, canotta e calzettoni. Il massimo dell'abbigliamento sexy. Potevo anche mettermi uno di quei berrettoni con i copriorecchie e facevo tombola.
Inizio spot.
Sabato sera siamo andati a mangiare da Yuri. Il ristorante però non si chiama "da Yuri", ma si chiama Aji Tei, ed è un ristorante giapponese in viale S. Lavagnini 38/A a Firenze. La cucina giapponese devo dire è davvero buona, forse un po' occidentalizzata ma da provare. Come prezzi è piuttosto abbordabile: noi abbiamo speso 65 euro in tre e abbiamo mangiato davvero bene. Il locale è chicchettoso e chi ci lavora è davvero gentile. Insomma se avete qualche anniversario da festeggiare è il posto giusto. Se vi piace il giapponese DOC forse lo troverete un po' arrangiato. Ma se volete provare la cucina e vi fa impressione il pesce crudo è il posto ideale.
Fine spot.

Stamattina mi sono ricordata di essermi dimenticata una cosa da fare sul server a casa. Apro la porta VNC del firewall e mi connetto al server. Faccio ciò che devo fare e chiudo tutto, anche la porta VNC. Tempo due minuti e arriva il capo progetto che urla all'omino linux che la posta è lentissima, e come mai, e di qui e di là,.. Insomma si mettono a controllare e scoprono che alle 11.27 (ora in cui mi sono collegata al server) c'è stata una connessione sospetta da qui verso l'esterno. Sto ancora sudando.

P.S. Dopo aver visto insieme il film, Roccio si è appassionato ai Simpson e si sta guardando tutte le puntate. E' il mio Homer.

Ma che c***o

Continuano a dichiarare cose differenti, ma che stanno combinando?
Da "La Repubblica"

Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Ricardo Levi dopo le anticipazioni di Repubblica.it
replica alle accuse di Grillo "Vogliamo tutelare il pluralismo dell'informazione"
Ddl editoria, il governo si difende
"Nessuna censura per internet"
Folena: "Chi fa un blog non è un editore quindi non deve sottostare alle stesse regole"
Di Pietro: "Per quel che mi riguarda questa legge non passerà mai"

Ddl editoria, il governo si difende
"Nessuna censura per internet"

ROMA - Beppe Grillo attacca, Ricardo Levi risponde: si allarga il dibattito sul disegno di legge del governo sull'editoria che "burocratizzerebbe" i siti internet, anche piccoli e i blog, dopo le anticipazioni di Repubblica.it. Secondo il comico genovese, il ddl introduce un iter burocratico che "limita, di fatto, l'accesso alla Rete" perché "obbliga chiunque abbia un sito o un blog a dotarsi di una società editrice e ad avere un giornalista iscritto all'albo come direttore responsabile". Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio prima risponde sul blog del comico ("Non spetta al governo ma all'Autorità per le comunicazioni indicare, con un suo regolamento, soggetti e imprese tenuti alla registrazione") poi scrive una lettera a Grillo: col provvedimento "non intendiamo in alcun modo 'tappare la bocca a internet'". I Verdi annunciano emendamenti alla legge. Pietro Folena, presidente della commissione Cultura della Camera (competente anche per l'editoria) sottolinea: "Chi fa un blog non è un editore e non deve sottostare a regole riguardanti la stampa o gli operatori della comunicazione".

L'allarme di Grillo. Conseguenza della legge, sostiene il comico, sarebbe la chiusura del 99% dei blog e "il fortunato 1% della Rete rimasto in vita, per la legge Levi-Prodi, risponderebbe in caso di reato di omesso controllo su contenuti diffamatori ai sensi degli articoli 57 e 57 bis del codice penale. In pratica galera quasi sicura".

Levi: "Promuovere riforma del settore". Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio precisa che intenzione dell'esecutivo "è promuovere la riforma del settore dell'editoria, a sostegno del quale lo Stato spende somme importanti", per "tutelare e promuovere il pluralismo dell'informazione". Nessuna intenzione "di censurare il libero dibattito" ma quella di "creare le condizioni di un mercato libero, aperto e organizzato". In programma, a questo scopo, l'abolizione della registrazione presso i tribunali, finora obbligatoria per qualsiasi pubblicazione, sostituita "dalla registrazione presso il Registro degli operatori della comunicazione tenuto dal Garante per le comunicazioni". Levi insiste: "Con l'obbligo della registrazione non pensiamo al ragazzo che realizza un sito o un blog ma a chi, con la carta stampata, e con internet, pubblica un vero prodotto editoriale e diviene un autentico operatore del mercato dell'editoria".

Folena: "Punti da chiarire". Il presidente della commissione Cultura della Camera chiede chiarimenti: "Chi fa un blog non è un editore. Quindi non deve sottostare a nessuna regola particolare riguardante la stampa o gli operatori della comunicazione. Anche io ho un blog, e un blog è un diario. Nel quale, certo, si può fare informazione. Così come esistono migliaia di siti. Quindi - conclude - va chiarito che chi fa informazione amatoriale online, così come è oggi, se vuole usufruire dei vantaggi della legge sulla stampa si iscriverà al tribunale, altrimenti non deve iscriversi da nessuna parte. Un conto è la professione, l'impresa, altro è la libera circolazione di idee e informazioni".

Bellucci: "Riforma necessaria". Contrario "a qualsiasi ipotesi di bavaglio" ma certo della necessità della riforma della legge sull'editoria Sergio Bellucci, responsabile Comunicazione e innovazione tecnologica del Prc. "Le risorse pubbliche devono essere usate per aumentare il pluralismo della comunicazione nella carta stampata e in internet" ma la riforma "dev'essere ispirata al criterio di regalare meno soldi ai grandi gruppi e aumentare le capacità di comunicazione dei piccoli gruppi e dei singoli cittadini".

"Verdi contrari al registrazione". Alfonso Pecoraro Scanio annuncia che i Verdi presenteranno emendamenti alla legge "per evitare restrizioni per chi apre un blog e consentire a tutti gli utenti di parlare liberamente preservando la democrazia web". Per il ministro dell'Ambiente, "essendo un disegno di legge, per l'approvazione dovrà passare in Parlamento e lì sarà possibile apportare modifiche e migliorare il testo. Invito tutte le forze politiche a sostenere l'iniziativa dei Verdi per non limitare la possibilità d'espressione in Rete".

Di Pietro: "No bavagli". Fra i primi politici-blogger, Antonio Di Pietro è convinto che "il ddl vada bloccato", perché "metterebbe sotto tutela internet in Italia e ne provocherebbe la fine". Parla di "una legge liberticida", e conclude: "Per quanto mi riguarda, questa legge non passerà mai, a costo di mettere in discussione l'appoggio dell'Idv al governo".

20 ottobre 2007

NO, NO e poi NO!

Stephen mi scrive una mail dicendomi di controllare sul sito di Beppe Grillo: c'è qualcosa che riguarda i blog e potrebbe interessarmi. Ecco la cazzata, un disegno di legge fantastico per farci chiudere i blog e tarpare i nostri pensieri.

Secondo questo disegno di legge (e copio paro paro dal post di Beppe):
chiunque abbia un blog o un sito debba registrarlo al ROC, un registro dell’Autorità delle Comunicazioni, produrre dei certificati, pagare un bollo, anche se fa informazione senza fini di lucro.
I blog nascono ogni secondo, chiunque può aprirne uno senza problemi e scrivere i suoi pensieri, pubblicare foto e video.
L’iter proposto da Levi limita, di fatto, l’accesso alla Rete.
Quale ragazzo si sottoporrebbe a questo iter per creare un blog?
La legge Levi-Prodi obbliga chiunque abbia un sito o un blog a dotarsi di una società editrice e ad avere un giornalista iscritto all’albo come direttore responsabile.
Il 99% chiuderebbe.
Il fortunato 1% della Rete rimasto in vita, per la legge Levi-Prodi, risponderebbe in caso di reato di omesso controllo su contenuti diffamatori ai sensi degli articoli 57 e 57 bis del codice penale. In pratica galera quasi sicura.
Il disegno di legge Levi-Prodi deve essere approvato dal Parlamento. Levi interrogato su che fine farà il blog di Beppe Grillo risponde da perfetto paraculo prodiano: “Non spetta al governo stabilirlo. Sarà l’Autorità per le Comunicazioni a indicare, con un suo regolamento, quali soggetti e quali imprese siano tenute alla registrazione. E il regolamento arriverà solo dopo che la legge sarà discussa e approvata dalle Camere”.
Prodi e Levi si riparano dietro a Parlamento e Autorità per le Comunicazioni, ma sono loro, e i ministri presenti al Consiglio dei ministri, i responsabili.
Se passa la legge sarà la fine della Rete in Italia.
Il mio blog non chiuderà, se sarò costretto mi trasferirò armi, bagagli e server in uno Stato democratico.


E aggiunge:
Ps: Chi volesse esprimere la sua opinione a Ricardo Franco Levi può inviargli una mail a : levi_r@camera.it


Scommetto si sia già trovato la posta intasata, e comunque sia sono quasi certa che abbia già cestinato tutta la montagna di email pervenutegli.

Grazie, grazie e ancora grazie perché ho davvero capito in che razza di posto abito. Grillo se scappi portaci con te.

19 ottobre 2007

I sogni giocano brutti scherzi. Proprio di venerdì poi.
Quando scendo a Firenze cerco di prendermi un'oretta di permesso così da riuscire a prendere il treno delle 17 che arriva a firenze alle 22. Quindi esco dal lavoro alle 16. Per poterlo fare entro alle 8, e per poter entrare alle 8 esco di casa alle 7.
E' evidente che in paradiso c'è qualche problema.
Ieri sera, mezza morta, sono andata a letto alle 22.30. Stamattina la sveglia suona nel bel mezzo del sogno, e qualche volta mi capita di spegnerla senza accorgemene. Stavola me ne sono accorta ma mi sono detta tra me e me "Tanto stamattina posso dormire". Ovviamente stavo sognando, era tutto un bluff, peccato che quando mezz'ora più tardi ho riaperto gli occhi convinta di non aver spento la sveglia e che tutto in realtà altro non era che un buffo gioco della mia mente, mi accorgo che, ahimè, erano già le 6.32. Addio colazione, mi vesto di corsa, sistemo le ultime cose che devo mettere nello zaino (dimenticandone alcune) e mi tuffo in macchina. Ore 7.12.

Ricordiamoci dei problemi in paradiso.

Mi infilo in macchina e piglio la tangenziale. C'è molto traffico, strano. Sono uscita prima apposta. Causa: incidente all'uscita Corso Regina Margherita.
Nei rari momenti in cui riesco a infilare la terza sono contenta, ma per lo più infilo la prima, faccio due metri e freno, rimango ferma due minuti e così via.

Finalmente ci districhiamo un po' ma siamo a metà tragitto (ho fatto quindi più di 15 km quasi tutti in prima) e scopro che c'è un altro incidente all'uscita Strada del Drosso.

Ci ho messo 2 ore esatte, ora timbratura 9.05.

Se andavo a lavorare a Milano facevo prima.

Meno male che c'è Roccio.

18 ottobre 2007

Nuovi Link

Ho inserito dei nuovi link: in particolare vi vorrei segnalare il B&B di MinchiettaUno. Se vi piace la natura è sicuramente il posto che fa per voi.

DonnePortafogli

Ieri sera sono uscita con RagnoB. Sono andata a prenderla a casa e, dopo aver visto un po' di foto di CapoVerde, dei capoverdiani, dei frati che stanno coi capoverdiani, delle sorelle dei capoverdiani ecc ecc, siamo andati a un aperitivo col fratello di RagnoB, RagnoC. RagnoC aveva appuntamento con dei suoi colleghi a quello che viene definito il quadrilatero romano: è questo un posto in centro, ma nella zona brutta del centro. Quella zona che fino a 6 anni fa era impensabile attraversare la sera a piedi da soli e ora è pieno di locali (costosissimi), di gente (modaiola) e di musica (tarrissima). Fanno così nelle città: se in una zona orribile piazzano una decina di locali di tendenza con le suddette caratteristiche ben presto cambia tutto. La zona rimane degradata di giorno ma così trendy di sera...
In particolare ieri sera si è fatto un aperitivo. Dicesi di quella cosa che ti permette di mangiare a buffet tutto quello che vuoi e bere una cosa sola, generalmente un cocktail dolce che ti fa venire ancora più sete. Prima di questo avevo partecipato solo a un altro aperitivo e devo dire di essermi trovata piuttosto bene: c'era anche pasta, riso, pizzette, ecc. Ieri sera a locale più chicchettoso è corrisposta una magra consolazione cibaria: tutte salsine, formaggi, acciughe alla marinara e antipasti sottolio e sottaceto. Io e RagnoB ci siamo guardate e abbiamo cercato di non sentire il sapore di ciò che mangiavamo. Intanto i colleghi di RagnoC parlottavano tra loro su come dev'essere la loro donna ideale. Il perfezionista Albertosenza"o" diceva che la sua donna ideale deve avere belle caviglie, bei polsi, occhi profondi ed espressivi e capelli lunghi ondulati castani o mori (magari chiamarsi anche Nina Moric, perché no?). Matiz, che si chiama in un altro modo ma io ho memorizzato così, sta in un angolo a discutere con Stefano e sembra non esserci. Edoedo e sua zia fumano una sigaretta fuori. RagnoC afferma che per avere le donne bisogna avere i soldi. Usciti dal locale chiariamo il discorso. Afferma che (a parte me e RagnoB, ma è ovvio) le donne la prima cosa che guardano in un uomo è il portafogli. Tornata a casa rifletto su questa affermazione e posso onestamente dire che in tutta la mia vita ho incontrato solo una donna che badava a queste cose. Ho conosciuto questa donnina quando io avevo 15 anni e lei 18. Una ragazza più semplice di me perché io a quell'età già mi truccavo anche se mi vestivo da cesso ambulante. Lei no, proprio acqua e sapone, molto timida.
L'ho rivista l'anno scorso: aveva le meches bionde, era truccata, molto curata. Una microgonna e i tacchi, anelli e bracciali. I ragazzi usciti con noi la fotografavano e lei si metteva in posa per loro. Ma questo va ancora bene. Anzi, la cura del corpo, dell'aspetto è importante. E' un modo per dirci quanto ci vogliamo bene, quanto rispettiamo il nostro corpo. E anche farci belle/i in un certo senso è importante (entro i limiti, basta che un uomo non cominci a mettersi creme e cremine). Quello che mi ha letteralmente stupito è come lei giocasse con gli uomini. Con estrema disinvoltura ha affermato di far aspettare gli uomini con cui usciva così le regalavano fiori, gioielli, la invitavano in barca, alle feste.
E questo mi spiace parecchio: non tanto per lei, perché sono scelte di vita, ma per il mondo femminile in generale. E' triste che si generalizzi tanto in questo modo per poche donne che si comportano così. Ammetto di non aver mai pensato ai soldi, non m'importa dei gioielli, dei regali, delle rose e tantomeno delle barche (non so nemmeno nuotare se qualcosa va male come faccio?). E quasi tutte le persone che conosco si sono sempre lasciate andare ai sentimenti, al cuore, e mai alla testa. I soldi servono a comprare altri soldi, a darci sicurezza, un tetto per due. Il resto è superfluo.

A parte ovviamente roba tecnologica. Quella non è mai superflua. Tzè.

17 ottobre 2007

Giornata allegra oggi: il venerdì si avvicina e mano a mano che ciò avviene il sorriso si allarga. Anche il mal di schiena è meno doloroso. Tutto dovuto anche al fatto che per Halloween ho preso qualche giorno di permesso, così da poterci rilassare e festeggiare in santa pace. Non che si smetta mai di festeggiare.
Persino la nebbia di questa zona si colora di arcobaleno, i colleghi sono più simpatici, il traffico è quasi piacevole.
Ecc ecc
Mi sento un po' la bella addormentata nel bosco, tanto addormentata e non molto bella che saltella tra gli uffici regalando sorrisi a destra e a manca.

Peccato che il demone della scrittura banale mi ha posseduta e oggi non so proprio che altro scrivere.

...

Torno a dormire nel bosco.

16 ottobre 2007





15 ottobre 2007

Il gene del matrimonio

Ho partecipato a un concorso fotografico su www.fotograffia.it. Se volete votarmi (vi avviso, mi hanno detto che la procedura è lunghissima) andate sul sito, entrate, cliccate su gallery, cercate il mio nickname cleena e poi fate quello che vi pare. Il primo classificato, al momento, ha più di 1500 voti. Io 0. Non mi sono nemmeno votata come faccio di solito: stavolta sono proprio in balia della giuria popolare e delle conoscenze, che essendo pochissime, mi faranno avere uno o due voti per foto. Grazie comunque a chiunque contribuisce a innalzare lo 0 cosmico assoluto (per ora quindi grazie Aga).
Stanotte ho sognato che io e Roccio eravamo invitati a un matrimonio. Tutto è dovuto al fatto di esserci chiesti "Chissà chi è il prossimo a sposarsi?". Sarebbe bello tornasse di moda il matrimonio in bianco, con i parenti che litigano, il testimone che rutta, la damigella ubriaca che vomita. Purtroppo per noi donnine il matrimonio non è più in voga. E spesso questa moda è data dalle donne. Dopo esserci lanciate col paracadute indossando un assorbente, aver divorato gli sport maschili, esserci impratichite ad aver successo, potere, soldi, carriera ecc ecc, abbiamo gettato l'abito bianco dal balcone e abbiamo detto "basta".
Anche io sono un po' diffidente al matrimonio. Ma non a tutti.
Sono diffidente rispetto al matrimonio che nasce dopo pochi mesi dal primo bacio, di quelle persone che ancora hanno i cuoricini che escono da ogni poro e non hanno una visione d'insieme un po' più obiettiva. E sono diffidente rispetto ai matrimoni nati dopo un millennio di convivenza, che quasi dicono "Va bhe, non sapevamo che fare.. e allora..". Però preferisco i primi ai secondi. Almeno quando ti sposi sei davvero annullato dalle endorfine e i primi mesi sono di assoluta novità e felicità. Nel secondo caso spesso si tratta di legalizzare una situazione. "Non sapevo più come chiamarlo: compagno? Ragazzo? Fidanzato? Allora ci siamo sposati: così ora è mio marito".
Io al matrimonio credo poco: forse non ho avuto degli ottimi esempi in casa. Quando ero piccola mia mamma mi diceva che dovevo trovarmi un marito ricco che mi sistemasse per la vita e mia sorella si dava un tempo massimo per stare con i suoi ragazzi, poi li lasciava. Perché? Ma ovvio, per non soffrire. Così almeno era sicura che nessuno la mollasse.
Sono convinta che nel DNA femminile, in quella X in più, ci sia un minimicrogene che sta alla base di tutto. Qualcosa che ci faccia sognare ancora quella festa megalitica in cui siamo vestite come meringhe e nostra madre piange piange ma non sa come mai, anche perché siete andate via di casa da qualche tempo ormai.
Io penso che il desiderio dell'abito bianco sia dentro di noi, ma che si stia geneticamente perdendo.
Conservate le tradizioni. Votate Carla.

Tornano i conigli!

A Novembre è prevista l'uscita di Rayman Raving Rabbids 2! Intanto godiamoci il video di Rayman Raving Rabbids per XBox 360.

11 ottobre 2007

Germania, violenta la sua ex ottiene sconto di pena perché "sardo"

CAGLIARI - Incredibile sentenza ad Hannover. In un provesso per violenza sessuale, un uomo ha avuto riconosciuta l'attenuante di essere sardo. Ha tenuto segregata per giorni la ex fidanzata, l'ha picchiata, violentata, torturata e umiliata in vari modi ma ha ottenuto uno sconto di pena. Un ventinovenne cameriere è stato condannato a sei anni di carcere: il giudice gli ha concesso le "attenuanti etniche e culturali".

La sentenza è di un anno fa ma è stata resa nota solo in questi giorni in quanto il legale del giovane, l'avvocato Annamaria Busia, sta tentando di fargli scontare la pena in Italia. "Ho ottenuto una copia tradotta in italiano, con il timbro del tribunale tedesco, - ha spiegato all'Agi - in vista dell'udienza per il trasferimento in Italia prevista il 23 ottobre in corte d'appello a Cagliari". E nella sentenza si legge testuale: "Si deve tenere conto delle particolari impronte culturali ed etniche dell'imputato. E' un sardo. Il quadro del ruolo dell'uomo e della donna, esistente nella sua patria, non può certo valere come scusante me deve essere tenuto in considerazione come attenuante".

Il fatto di essere nato in Sardegna, per il giudice tedesco, rende quindi meno grave la responsabilità di in giovane che, convinto che la fidanzata lituana lo tradisse, l'ha tenuta prigioniera per tre settimane sottoponendola anche a violenze sessuali di gruppo. Le convinzioni sui sardi del magistrato, a dir poco bizzarre, hanno fatto risparmiare al cameriere almeno due anni di carcere. Il suo avvocato rimane comunque indignato. "E' una sentenza razzista", afferma sconcertata Annamaria Busia.


(Da La Repubblica)

Throwies





Sono bellissimi! Grazie Roccio per avermi detto come si scrive throwie e grazie Stephen per la segnalazione. Alla prossima fiera compreremo un bel po' di led.

Qualche sito su come si fanno:
http://www.flickr.com/photos/everythingdigital/sets/72057594069888500/with/104045253/
http://www.instructables.com/ex/i/7DBB34EAEDFF1028A1FC001143E7E506/?ALLSTEPS

10 ottobre 2007

Evviva i bamboccioni

Oggi mi sono alzata un bel po' a brandelli. Le braccia sono staccate dal mio busto, le gambe idem. Mancano le ossa del cranio. Sono tutta molliccia, gli occhi che rotolano sul letto, mentre la sveglia suona. Beep beep beep. Postponi, il comando che pigio sul mio N70. Lui obbedisce. 5 minuti di relax prima di ribipparmi il cervello molle. Intanto cerco di alzarmi ma non riesco a riattaccare le braccia. Striscio sul materasso ma non incrocio le gambe. Sforzo il collo per sollevare il cranio ma il cranio non c'è: ha lasciato il posto a materia grigia stretta da carne e pelle. Mi faccio forza e riesco a riattaccarmi alle estremità, però il raffreddore mi blocca, la debolezza mi stende, e mi si ristaccano. Insomma, oggi niente lavoro. Dormire anche solo un'oretta in più però mi ha davvero rimesso al mondo. Riposo assoluto e festa per il compleanno di mammà. Che oggi è pimpante e ha preparato un bel ciambellone ricoperto di panna.
Ma chi ce lo fa fare di lavorare? Evviva i bamboccioni!

09 ottobre 2007

Che distrazione: ieri mi sono dimenticata di raccontare del viaggio, del weekend, di ogni cosa. Tanto per cominciare, il viaggio. Per la prima volta ho preso il treno dalla stazione di Torino Lingotto. Peccato che (come direbbe Roccio, sculo) il treno abbia fatto ben 45 minuti di ritardo perché la motrice era rotta. Ma non 45 minuti di ritardo su tutto il tragitto, bensì sulla tratta Torino Porta Nuova - Torino Lingotto: 1 fermata, tempo normale di percorrenza 5 minuti. Il ritardo si è poi accumulato e fino a Firenze è diventato di più di 80 minuti.
Sul treno stavolta ho avuto modo di conoscere qualcuno, persone con storie comuni alla mia con cui confrontarsi e fare quattro chiacchiere. Il primo personaggio, viaggiatoreinpensione è un ex agente di viaggi. Dice di avere viaggiato in tutto il mondo quando ancora alcuni posti non erano invasi dal turismo e ci ha regalato alcune sue avventure. C'è rossallegra che corre dal suo fidanzato a Firenze ed emana cuoricini e stelline da ogni poro. C'è assicuratore che corre dalla sua fidanzata a Pisa, con cui sta da ben 8 anni e mezzo ma nessuno dei due si sposta, per il momento. C'è bergamasca che viene da Bergamo ed è andata a vivere a Viareggio. C'è sguardocupo, una donnina che diventa sguardoilluminato quando le chiedo il nome. E poi ovviamente ci sono io.
La discussione parte da un fuoco, rappresentato dal pazzofurioso che mi ricorda tanto lo psicologo/psichiatra del film Viaggio di nozze, interpretato da Carlo Verdone. La prima ad entrare nello scompartimento (si apre il sipario) sono io. Trovo pazzofurioso che dorme sulla seggiola davanti alla mia con i piedi ben distesi e poggiati sulla mia seggiola. Quella prenotata, per dirla breve. E' vero, ha un giornale sotto i piedi, ma lo trovo fastidioso comunque. Mi schiarisco la voce e dico "Scusi, è il mio posto". Mi guarda assonnato, sorride e dice "Ah, proprio quello?". "Sì, proprio quello, è prenotato". Sì alza e si siede due posti accanto. Stessa scena: mette il giornale sul posto di fronte a lui, poggia i piedi e riprende a dormire. Entra rossallegra, dice che quello (sì, proprio quello dove lui ha poggiato i suoi piedacci) è il suo posto. Dimenticavo un particolare. Pazzofurioso ha occupato un altro posto accanto a lui, poggiandoci sopra il suo trolley. Sporcando il già non pulitissimo posto con le ruote schifosissime del suo schifosissimo trolley. Toglie il giornale e dorme finalmente in una postura consona.
Entra viaggiatoreinpensione, con in mano un libro che Roccio mi ha consigliato di leggere. Pazzofurioso accende il suo vecchio iBook e si mette delle cuffie gigantesche per sentire musica o guardare un film. Gli squilla il telefono (io cercavo di dormire) e comincia a urlare, quasi come se volesse coprire le distanze solo con la voce (peraltro riuscendoci). Siamo ad Asti, entra assicuratore. Dice che quello, il posto dove è seduto pazzofurioso, è suo. Questo si alza, il portatile e borsa del portatile in una mano, il telefono nell'altra, poggia tutto accanto al mio sedile e io penso "no, qui non lo voglio". Assicuratore fa per sedersi e sposta una bottiglia d'acqua chiedendo a pazzofurioso se fosse sua. Lui si arrabbia e dice "Ho capito! Me ne vado!". Segue discussione inutile che non sto nemmeno a raccontare, ma tutti tiriamo un sospiro di sollievo e, sparlando un po' di pazzofurioso, cominciamo a chiacchierare. Quando poi arriva bergamasca comincia anche lei. Si sveglia dal suo sonno e dice "State parlando di relazioni a distanza?". Lei era di Bergamo: ha conosciuto il suo bello di Viareggio e dopo un tot di anni si è trasferita giù. Confessa: è stato difficilissimo. Dice di godercela finché è così, che poi è dura. Che tante volte ha voluto mollare. Ma ha tenuto duro, dice. Ma confessa che un po' si è pentita: forse avrebbe aspettato ancora un po'.
Assicuratore ci dice che sta con la sua donna, di Pisa, da 8 anni e mezzo. Nessuno dei due si sposta definitivamente: hanno entrambi un lavoro fisso e per ora stanno bene così. Io non condivido, ma capisco quanto siano diverse le persone. Dico mezza parola ma poi capisco che non è il caso. Evidentemente per loro va bene così. Rossallegra è un po' più grande. E' stata sposata ma suo marito l'ha lasciata per un'altra. Lei non si è data per vinta, e spara questi grossi sorrisoni che farebbero tremare qualsiasi essere umano. Una versione viva della parola ottimismo. Da pochi mesi si è innamorata di un ometto di Firenze e vive tutto senza paranoie, come invece farebbero quasi tutte le altre persone con una storia simile alla sua. Sguardocupo ama cucinare. Col suo boy prepara sempre dei manicaretti incredibili che solo a parlarne mi fa venire una fame... Scendo a Firenze e mi sono arricchita di nuove storie. E incontro il sorriso di Roccio, e penso alla nostra storia.
Quella che ci arricchisce ogni secondo di più.