09 gennaio 2007

Timidamente timida parte seconda

Quando ero piccola essere malati significava una cosa sola. Rimanere a casa fino alla notte dei tempi. Mia mamma, previdente e ansiosa donna, ci faceva uscire vestite gonfie come l'omino Michelin. Noi anche d'inverno avevamo caldo.
Ovvio che così protette il primo bacillo che arrivava ci devastava.

In questo mia sorella era più furba. Io, devo dire, non ho mai disobbedito abbastanza ai miei genitori. Lei invece appena girava l'angolo si levava il cappello del giubbino a vento e si toglieva il cappuccio di lana.
Per dirvi la differenza: un giorno una mia amichetta mi diede 2000 lire, da tenergliele un attimo che non ricordo cosa doveva fare. Io poi tornai a casa, lei venne e mi chiese indietro queste 2000 lire. Io non ricordavo nemmeno dove le avevo messe. Così, dopo una sgridata solenne da parte del mio babbo, una delle poche che io abbia mai ricevuto, mi ordinò di non uscire più con questa bambina. Ovvio che il mio babbo era tutto il giorno al lavoro e non poteva controllare questa cosa. Mia mamma sì, però. E lei sminuiva ogni tentativo del mio babbo di tenerci sotto controllo perché quando questa amichetta mi invitò ad uscire, mia mamma mi disse "Vai, tanto non c'è papà che ti guarda". E io, fava, risposi "No, se mi ha detto che non devo uscirci, non ci esco".

Tant'è che le altre mamme mi adoravano perché ero talmente timida da trangugiare in silenzio ogni cosa mi davano. E non dicevo una parola.
Una volta sono andata nella casa in montagna delle mie amichette ricche, due sorelle, e mi soprannominarono "la bimba del sorriso", perché sembrava avessi una paresi facciale totale. E ovviamente stavo in silenzio.
Un'altra volta mi trovavo nella casa di un amico di Abbiategrasso, giù in Molise. Sua mamma, grande amica di mia mamma mi offrì dei biscotti.
Problema: avevo il cicles, come dicevo io, o la cicca, come diceva lui, insomma nel linguaggio universale avevo il chewing gum in bocca.
Possibile soluzione: chiedere l'ubicazione esatta della spazzatura e sputare con gesto educato la cingomma.
Come effettivamente andarono le cose: mangiai i biscotti facendone un impasto unico con il big babol e mandai tutto giù.

Del resto nello stomaco si mescola tutto, no? Ora sono migliorata. Se non altro la prima cosa che chiedo e apprendo quando entro in una nuova casa è dove si trova la spazzatura.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

E' vero che nello stomaco si mischia tutto, ma immagino che razza di sapore avranno avuto quei biscotti!! ^o^
Effettivamente capita anche a me di farmi scrupoli con persone che non conosco, e che so che devo trattare con riguardo... (Ad esempio, le madri degli amici) Alla fine è fatica inutile... Però è vero che alle volte, anche le cose più semplici sono difficili da dire ^-^ Chissà perchè.

Carla ha detto...

Le cose più semplici sono le più difficili da dire... Stephen King