05 aprile 2007

Furto in diretta

Oggi mi sono capitate due cose bizzarre. Ma andiamo con ordine.
La settimana scorsa ho fatto un colloquio come "procacciatrice d'affari". Leggi: "venditrice". L'altroieri mi richiamano per un secondo colloquio, e già la chiamata è stata già molto comica. Mi chiede quando possiamo incontrarci, le dico che il mio contratto scade venerdì e possiamo vederci tutti i pomeriggi tranne il venerdì pomeriggio perché parto. Lei mi dice "bene, allora ci vediamo giovedì o venerdì". L'avrei già uccisa.

Dato che il colloquio è alle 16.30, me la prendo comoda e mi faccio un giro in centro. Fa caldo, c'è il sole, tutto ispira una bella passeggiata sotto ai portici di via Roma e una vasca in via Garibaldi.
E proprio qui.
Io, con il lettore mp3 a tutto volume sento poco o niente ma noto che tutte le persone si fermano, si girano, spintonano un omino in bicicletta, che intanto va a sbattere contro il muro, proprio a 2-3 metri da me. Mi levo le cuffie e sento voci urlare "fermatelo! fermatelo!". Proprio mentre io mi spostavo per far passare il losco personaggio in bici (devo essere proprio io, scriciolo di 45 kg a sbarrargli la strada?) dei ragazzotti lo afferrano per il giubbino e lui molla la bicicletta a terra per correre a piedi. In un attimo lo scenario di via Garibaldi si ricompone e io stavo quasi per mettermi le cuffie quando un omino, di corsa, quasi mi viene addosso gridando "polizia, polizia, fatemi passare".
In quel preciso istante arriva una signora che valuta i danni sulla propria bici rubata dall'omino losco. E un istante più in là sposto il mio cellulare dalla tasca dei pantaloni alla borsa.

Via Garibaldi riprende a vivere come se nulla fosse successo.

Alle 16.28 suono il campanello di questa azienda dal nome esotico, mi presento per il colloquio e qui accade la seconda cosa buffa. Mi lascia tre contratti diversi, uno per tipo (sì, dovrei proporre contratti, non dico di cosa) e mi molla una copia del contratto lavorativo davanti agli occhi. Rimango interdetta un attimo e dico che pensavo che quello fosse solo un secondo colloquio. "Infatti è così, quello è solo da visionare adesso per controllare se va tutto bene". Intanto mi spiega come funziona. Dato che il corso di formazione dura un pomeriggio ma loro non hanno intenzione di spendere soldi per nulla, nel caso io non fossi poi interessata, mi dicono che funziona così: mi lascia quelle tre copie di contratto ma entro la settimana prossima devo portargliene uno già firmato. Così verificano le mie intenzioni "serie" e solo allora mi fanno fare il corso. "Sì, - dico io - ma non ho un vostro tesserino, non ho nulla. Posso presentarmi in un'azienda qualsiasi e proporre un contratto?"
"Eh, no - dice lei - non è professionale. Potrebbe ad esempio farlo lei a casa, o proporlo ad un amico che ha un'azienda, ecco."
Avrei voluto darle una testata e lasciarla lì sanguinante.
Chiedo 5 minuti per leggere bene il contratto. Le paghe fanno schifo, non c'è un minimo garantito. Mi pagano solo per i contratti che faccio firmare.
Fotografo ogni pagina del contratto per poter rileggere bene ma soprattutto per capire chi è il soggetto che poi dovrà pagarmi (una strana società in una via sperduta di Torino dove, per quanto ne so, esiste solo la Fiat). Mi dice che entro la settimana prossima devo portarle almeno un contratto. Le dico che sarò via questo weekend e tornerò martedì pomeriggio, che mercoledì non ci sarò (altro colloquio) quindi avrò poco tempo. "Sì - continua il genio del male - allora diciamo che ci prendiamo tutta la settimana prossima"
Ma è scema? Penso.

Ecco, un colloquio così barzellettiero non l'avevo mai fatto. Intanto ho già deciso di no. Seat, riprendetemi con voi!

5 commenti:

Zion ha detto...

Losco da morire.
E poi è sfruttamento puro e cattivo, non mi fiderei nemmeno dei contratti che dovresti far firmare (finisce che ci sono gabole dietro e la responsabilità e la faccia ce la metti tu).

Scappa.

Zion

Carla ha detto...

Sì, hai pienamente ragione. Infatti tornando a casa pensavo che comunque sia a quel lavoro dico NO. Un po' mi spiace, sto dicendo troppi no, però questo è proprio un lavoro del cazzo. Mercoledì ho due colloqui: il primo in banca e il secondo in un'azienda informatica. Speriamo ben bene...

Anonimo ha detto...

ben arrivata a casa amore mio...

Carla ha detto...

la mia casa sei tu, amore mio

Anonimo ha detto...

ciao carla, ho letto il tuo commento in francytown. un po' in ritardo per la verità - sono stata via per un paio di mesi. volevo ringraziarti e scusarmi con te per la risposta "secca" che ti ha riservato un'amica che frequenta il mio blog. capita.. buona serata. francesca.