17 aprile 2007

I love Art

Perché non fare un giro alla fiera dell'artigianato? Un giro di circa 4-5 ore, per intenderci?
E così eccoCI alla fortezza.
Perché siamo venuti qui? Per farci due risate, ovvio. Più che la fiera dell'artigianato mi è stata presentata come la fiera del kitsch da Roccio. E chi meglio di noi può apprezzare i colori vivi degli oggetti inutili di questo mondo ormai tutto kitsch?
Così entriamo e veniamo proiettati in una dimensione parallela dove gli oggetti non hanno più alcune funzionalità ma sono progettati esclusivamente in base al gusto estetico. La domanda sorge spontanea. Ma l'estetica di chi? Un paio di significative foto in questo settore ci bastano. Roccio si fa immortalare in alcune foto mitiche (roccio grotta 2, roccio ohm, roccio acquirente, roccio pesi) e io mi diletto a fare la schermidrice con un vestito che guardando or ora noto che mi ingrassa.
Il seguente padiglione è diviso in tre piani. Cominciamo dal piano terra, con gli stand nazionali. Qui, oltre tutto ciò che abbiamo fotografato, c'è l'omino che modella la creta. Tutti attorno guardano ammirati un mestiere che ha ancora quel nonsoche di magico dell'uomo che plasma e crea. Il "fare" qualcosa con le proprie mani, che oggi si è un po' perduto. Anzi, si è perduto talmente tanto che un omino dietro di noi, alla vista di cotanta meraviglia, esclama "Si è sporcato anche le mani. Ma come fa a lavorare?". Io e Roccio ci guardiamo e per non scoppiare a ridere ci spostiamo. Già è faticoso non perdersi, quindi proseguiamo a mo' di serpentina attraverso tutti gli stand finché non incontriamo un amico di Roccio che ora (si fa per dire ora) si dedica alle api, all'apicoltura, alla cera d'api, insomma a tutto ciò che le api producono. Con la cera fa candele (insieme alla sua compagna), ma vendono anche il miele e diversi prodotti ricavati da quest'ultimo. Creme, balsamo per le labbra, ecc.
Dice che il suo stand si trova al piano di sopra, dove ci rechiamo poco tempo dopo e dove incontriamo anche Il Primo Cavaliere con la sua Donzella. Lei si annoia da morire, per di più hanno perso i loro amici tra gli stand. Provo a farle vedere qualche foto divertente ma prima di trovarle è già passato l'interesse generale. Intanto ci fermiamo dall'apicoltore che ci spiega ancora due cosette sulla cera d'api, su come fanno le candele, e ci invita ad andarli a trovare così ci può mostrare un po' di cose. Intanto io assaggio ogni tipo di miele che posso assaggiare.
Anche perché il piano di sopra è completo di ogni bontà casereccia. Salumi, formaggi, mozzarelle di bufala, dolci e quant'altro. E io spiluzzico di qui e di là, Roccio ottiene addirittura un assaggino di vino.
Il piano sottoterra è quello internazionale. Ormai il metodo serpentina non funziona più e giriamo a caso tra gli stand. Incontriamo un buffo stand di uno spagnolo che usa uno strano arnese per massaggiare la testa. Peccato che a me fa un solletico bestiale quindi scoppio a ridere e lui, divertito, mi blocca e continua con l'arnese. A ripensarci ora l'avrei preso quel coso, così quando qualcuno dice una freddura incredibilmente brutta, lo tiro fuori e attacco a massaggiarmici il cranio.
In questo stand Roccio mi regala una maglia fantastica (rossa e nera, a strisce con un cappuccio strano) e una gonnellina gialla e nera. Le nostre piante dei piedi invocano pietà e dopo quasi 4 ore di passeggiata artigiana andiamo a prendere il pullman.
E' stato divertente, anche solo guardare quanta gente ha comprato il biglietto per poi non acquistare nulla, dentro. E poi enorme. Nemmeno il famoso mercatino delle pulci di torino, il balon, contiene tutta questa serie di chincaglierie.

2 commenti:

Zion ha detto...

che forza le fotoooooo :D

la mia preferita è la balena! senza dubbio!!!!

Zion

Carla ha detto...

Infatti volevo rifarla in DAS, tipo. E' troppo bellina. Ma anche i pupazzi buffi, sono cavolate da fare, però sono bellini.