06 giugno 2007

Di bracchi, grilli e fauna box

In questa settimana Snoopy è a Torino.
Snoopy è, più che un bracco, un cane viaggiatore. L'ho conosciuto a Torino, si era trasferito a Bologna per scappare, nel vero senso del termine, e ora sta a Vicenza con la sua attuale donnina vicentina, appunto. Nonostante la pioggia il giro in centro è d'obbligo, del resto a ripararci ci sono i portici. Ma prima una birretta al consueto localino irlandese. Quattro chiacchiere urlate perché il fracasso è indescrivibile. E poi via Po, i portici, i ragazzotti della Torinobene che si sbronzano, un drogato che urla in mezzo alla strada tenendosi la testa, visibilissimi spacciatori appoggiati alle colonne che guardano i ragazzini in festa. La pioggia che ticchetta sull'asfalto. Non ci siamo sentiti molto ultimamente: lui ha una perenne emorragia di soldi, tra affitto bollette, vita da solo, è dura andare avanti, quindi niente internet, poco cellulare. Sono stata contenta di vederlo. Il fatto che abbia preso una strada così difficile lo rende un semieroe e qualunque strada prenderà non penso sarà più dettata da una scelta impulsiva.

Oggi ancora giornata di grilli. Mi sono detta: non ho un tappetino riscaldante. Nel frattempo come tengo le uova al caldo?
Innanzitutto ho fatto delle cose da vomito. Ad esempio, non so per quale ragione molti grilli vanno a morire nel terriccio umido dove dovrebbero deporre le uova. Questo vuol dire che io me li ritrovo a zampette all'aria e praticamente decomposti. Quindi (guanti alla mano) li ho toldi da lì uno a uno, anzi, pezzo pezzo, e li ho gettati nel water (cenere alla cenere..). Ho finito di pulire uno dei fauna box che ho (non si contano quanti sono) e ci ho posizionato il contenitore con le uova. Poi però non mi convinceva questa sistemazione.
Ho recuperato un altro fauna box a cui avevo attaccato una lampadina e l'ho ripulito dalla terra. Per dirvi quanto sono distratta: questo contenitore aveva il fondo pieno zeppo di torba. Dovevo prendere una busta e svuotare il fauna box da tutto il contenuto: eppure mi sono fiondata in bagno e ho gettato tutto nel cesso. E mentre lo facevo pensavo "cazzo". Anzi, forse l'ho anche detto ad alta voce, non so, non ho filtri di pensiero in questo periodo. La torba secca a questo modo è abbastanza idrorepellente ma se bagnata a dovere diventa come un tappo di terra. Avevo praticamente intasato il water. Mi rimetto i guanti e levo la torba da dentro il wc (per oggi non avevo vomitato abbastanza). Il problema per ora era risolto. Pulisco bene con alcol all'interno, ci ripiazzo la lampadina, collego tutto al timer e accendo: funziona. Ripiglio l'altro fauna box e prendo il contenitore con le uova e lo rimetto dentro il fauna box riscaldato con la lampadina. Questo dovrebbe tenere le uova abbastanza al caldo per fare uscire i piccoli in un tempo ragionevole. Speriamo.


6 commenti:

Anonimo ha detto...

Alé, bentornato a me nel mondo delle comunicazioni moderne, in questa settimana sponsored by parents.
Forse troppo tempo trascorso a correre dietro al Barone Rosso verso l'infinito ed oltre mi avevano quasi fatto dimenticare il piacere di un volo rasoterra sopra le nostre incantevoli piazze o le evoluzioni
audaci tra i portici di via Po, la meravigliosa ed unica via Po.
Torino è un cinema con i vecchi amici, storici e cazzari in modo quasi surreale. Una serata in compagnia di un piccolo uccellino giallo che ancora non riesce a volare e tampona qualunque albero si trovi sulla sua rotta. E' una strategica partita con il fratellino in età semi-pubere a "Il signore degli Anelli". Persa, ovviamente. Ché questi di oggi non sono bambini, ma Napoleoni tecnologici in miniatura. Un pensiero ed un grazie alla Bologna lontana (perduta?), quello c'è sempre. Una birra. Un notturno giro in macchina sui larghi viali torinesi.
Scorgo Superga sorridere ironica sulla collina, bagnata dalla pioggia. "Quo vadis, baby?", la immagino chiedermi.
Quando comprendi che l'esperienza non insegna ma amplifica, che la lontananza non fortifica ma spoglia semplicemente dell'inutile, ritrovarsi ancora di fronte alla pagina bianca ed al solito inizio - "Era una notte buia e tempestosa..." - è quasi una liberazione. :-).
Ci sarebbe forse, da raccontare, il mondo di sinistra nel suo cuore più pulsante: i Collettivi Studenteschi, i centri sociali ed il volantinaggio, le Iniziative, l'Università più antica d'Europa; mondo entusiasta ed appassionato, ma più soggetto alle leggi della marea che non a quelle del fiume. La Libertà.
E poi quello di destra, le aiuole ben tenute, le città sicure, l'Alta Cultura Enologica, fuori i terroni e l'Adunata di Pontida, l'Audi S4 nel garage o stampata contro un palo in sacrificio al Dio Sabato Sera. I Valori.
Un mondo da cinque studenti in un appartamento ed uno dove quasi ogni famiglia desidera (e spesso ha) la casa indipendente. Una città impossibile da censire contro una provincia che da sola ha il PIL della Grecia. Indipendenza come crescita ed autonomia come rifiuto. Lavoro e famiglia contro "insieme si può".
Il tutto alla distanza di un'ora e venti di macchina. Meraviglioso.
Forse un paio di cose dopo più di due anni fuori le ho imparate, però.
Numero uno: l'amicizia è sacra. La vera ricchezza di una persona sono le persone che le stanno accanto, e che ci restano, qualunque sia la latitudine; ed è confortante, mentre conto ed osservo le mie monete d'oro, trovarne una che raffigura il buffissimo viso di Woodstock.:-)
E poi.
Sì, questa è casa mia.
O meglio, io ,qui, mi sento protetto.



Snoopy banchiere.

Carla ha detto...

Caspita che bel commento: eheh come al solito, direi! Sei riuscito a dire tutto senza... dire niente. Casa tua è dovunque tu vuoi, e in ogni posto ci sarà il tuo deposito pieno di tesori stupendi. Devi solo scegliere. Una volta presa la strada, per quanto difficile possa essere intraprenderla, a camminarci su forse ti accorgi che non è così dura. Forza!

Anonimo ha detto...

Ok news. Jer sera ho bocciato. Con torto. Erano circa cinque anni che non compilavo un CID, e ieri finalmente è accaduto.
Sono andato con un amico nel medesimo locale irlandese in cui noi la sera prima, e parcheggiando ho urtato con discreta verve, indovina un po'?
Una seicento grigia parcheggiata.
Una SE-I-CEN-TO GRI-GIA.
La mia nera Enfant Terrible, posseduta qual è dal potere dell'Unico Anello, ovviamente neanche un graffio. La SE-I-CEN-TO grigia, invece, ha rimediato un bernoccolo che manco le fosse piombato addosso un colpo di mortaio.
Con il padrone nei paraggi (di fronte al pub), of course, ed un nugolo di testimoni (non lo dico per suggerire subliminarmente che me ne sarei corso via a ruote levate, altrimenti....:-O...ehm...).
Nulla di che, insomma, ma mi aumenterà l'assicurazione.
Ora io mi domando: sarà opportuno portarti ancora in macchina con me?
Ai postini l'ardua sentenza.

Snoopy fast and furious.

Carla ha detto...

NOOOOOOOO.. ahaha povero. Rido ma.. mannaggia che sfortuna. La seicento è malefica! eheh

Zion ha detto...

tralasciando la parte che riguarda Snoopy, questo post mi ha fatto sentire malino...m'è passata la fame che avevo...ma come fa a venirti voglia di allevare i grilli???
>__<

Zion

Carla ha detto...

Eh, quando ti innamori di rettili che ne hanno bisogno.. O li compri in continuazione (1000 grilli costano sui 30-35 euro) ma se li allevi ti togli un bel po' di grane!
Ciao, capo!