10 agosto 2007

Imbranautaggine

Non ce la posso fare. Potrei scrivere una guida, anzi un'antiguida: "Cosa non fare e quali strade non prendere quando guidate un'auto". Sono la classica imbranauta. Quella donnina dei preconcetti che non sa guidare, che taglia la strada, che guida a cazzo. Ieri sera ci incontriamo io e Minchietta Uno. Mi ha fatto un piacere immenso perché ci vediamo molto poco. Colpevoli la mia pigrizia e poca voglia di guidare e la sua lontananza (abita fra i monti come Heidi, o era Annet?). Comunque troviamo un punto comune a Rivoli, per me sono una ventina di minuti di tangenziale/autostrada e lei idem. La serata procede benissimo, una Weiss piccola per tutt'e due, quattro chiacchiere sulle sue incredibili vacanze (non ho mai sentito descrizione di vacanza più devastante e alla fine il suo commento è stato “bhe alla fine è andata bene!”) e sulle mie, sparlare dei più e dei meno.
All'una meno dieci ci salutiamo, lei torna a casa e io vado nel senso opposto. Non appena entro in autostrada c'è un bivio, maledetti bivi. Io programmo le strade per andare sempre dritta e non svoltare quasi mai. Limita la mia imbranautaggine, anche se riesco a perdermi lo stesso. Ovviamente avevo il 50% di possibilità e indovinate? Sì ho sbagliato (intanto Roccio poverino era al telefono con me preoccupato anche in fase R.E.M.). Non appena mi rendo conto della grossa cazzata che ho appena fatto decido di uscire alla prima. Ma c'è un bivio anche qui. Ci sono due strade da prendere all'uscita? Destra o sinistra? Destra!
Sbagliato di nuovo: mi reimmetto in un'altra autostrada, pago 1.10 euro ed esco alla prima. Che fare? Rientrare e provare di nuovo oppure procedere dentro la città?
Basta tangenziale, si procede per la città. Passo Orbassano, passo Beinasco, entro a Torino alla periferia all'estremo opposto rispetto a dove abito. Vado sempre dritto (qui è una buona strategia, le strade sono tutte parallele e perpendicolari). Penso che sarebbe una buona cosa svoltare poi per corso Vittorio Emanuele e passare davanti alla stazione. E fare la strada sotto la collina che è più veloce.
Ma manco anche quella via. Se già di giorno ho l'orientamento di una talpa cieca, di notte posso dire addio a casa e addormentarmi felicemente in macchina. Alla fine dopo mille giri arrivo: tempo di percorrenza 1h, contro i 20 minuti dell'andata. Non c'è male, devo dire. Poteva andare peggio, poteva piovere!
Oggi è un giorno meraviglioso per tre ragioni:
arriva Roccio
questa è la notte di S. Lorenzo
arriva la busta paga.
Povero Roccio mi ha tenuto compagnia fino a casa e stamattina si è svegliato presto. Quindi questa sarà la notte di S. Roccio paziente. In ogni caso, via ai desideri.
Il mio è già realizzato, manca ancora una piccola briciolina...

2 commenti:

Anonimo ha detto...

povera... stasera devi però coccolare roccio... è stato davvero tenero!!! ;)

Carla ha detto...

Certo, cura di baci e coccole.
Dai non mi fate fare la sentimentale. Sono un maschiaccio. O no?