20 settembre 2007

Lavoro&lavori

In questi giorni non ho avuto tempo di scrivere, anzi, il tempo è diventato così sacrosanto che nemmeno lo passerei qui davanti dato che ho mille cose da fare, il camaleonte che ha ripreso a stare male (mi ha di nuovo chiuso un occhio), e per arrivare al lavoro ci impiego un'ora e mezza. Sì, ho scritto bene: un'ora e mezza. Dato che lavoro dall'altra parte di Torino che, checchè se ne dica, piccina non è, se mi azzardo ad andare in macchina rimango bloccata in tangenziale con altri sfigati come me che non vorrebbero fare altro che stare ancora sotto le coperte ad arrotolarcisi dentro come involtini primavera e invece smadonnano contro camion, furgoni, furboni, mercedes, porsche, ecc. Mi sono fatta due calcoli: con la macchina ci impiego un'ora (passando 45 minuti praticamente alla media di 30 km/h), faccio più di 70 km tra andata e ritorno e spendo un capitale. L'entrata aggratis alla tangenziale è chiusa e dove entro io pago un euro. Quindi: costobenzina + stressauto + costotangenziale e ci rimetto lo stipendio. Ho avuto la brillante idea di prendere i mezzi pubblici, con i quali ci metto solo un'ora e mezza, appunto, e sono costretta a prendere il 4, che taglia in due la città ed è l'unico che posso prendere per andare fino a lì. Il 4 però ha un problema, passa per i quartieri più malfamati della città. E se al mattino la situazione è ancora tranquilla perché anche i delinquenti alle 7 del mattino dormono, mentre io e i soliti sfigati dell'involtino a letto facciamo ciondolare la testa aggrappati a due mani sulle barre per reggersi sul tram, al pomeriggio la situazione è sconvolgente. Innanzitutto per l'odore. Poi varie ed eventuali: ho tirato fuori la mia xenofobia e appena sento qualcuno che non parla italiano mi abbraccio la borsa per non farmela rubare. Comunque per farla breve, mi sveglio alle 6. Al mattino sono lentissima a carburare, ci metto un sacco a farmi il caffè, a fare colazione, a vestirmi e a lavarmi. Alle 8 e mezzo sono lì: solo dalla fermata del bus a strisciare il badge ci metto più di 10 minuti. Anzi, 10 minuti fino alla porta dell'azienda e 5 minuti a suonare perché qualcuno mi apra. Esco alle 17.30 e sono a casa alle 19. Il tempo per cagare un po' il camaleonte, scrivere due cazzate qui, mangiare, spalmarmi la crema autoabbronzante sulle gambe che mi ha fatto diventare di un bell'arancio vivo (ma mi piace lo stesso perché fa molto alternativo e continuo a metterla), e spalmare me stessa, intinta di crema autoabbronzante, sul letto, dove anche di notte il nuovo lavoro viene a trovarmi assumendo forme spaventose e incredibili. Se mi piace il nuovo lavoro? Diciamo che ancora non ho capito bene cosa devo fare. Se mi piace l'ambiente? Possiamo passare a un'altra domanda? Insomma, sto andando contro ai miei principi lavorativi quali, ad esempio, fare il meno possibile o metterci al massimo 45 minuti per arrivare sul luogo di lavoro. Poi sono molto gentili con me, mi offrono il caffè. Però hanno strane idee, non parlano mai (e quando dico mai, significa proprio mai: tipo che se starnutisci non dicono mai salute), il silenzio regna sovrano e a volte mi sembra di impazzire così canticchio da sola, oppure ogni tanto dico "Che silenzio", giusto per spezzare quel clima teso e problematico che si è creato. Per essere solo al quarto giorno non c'è male, vero? La cosa è bizzarra perché la prima settimana di lavoro l'ho sempre ricordata come la più bella. Tutti che ti fanno domande, si va a mangiare insieme, quattro chiacchiere, sorrisi e via. Si ha poi tanto tempo per rompersi i coglioni l'un con l'altro che almeno la prima settimana si passa in allegria. C'è una collega della mia stessa età ma è in un altro ufficio e lei ha il problema opposto: la sua compagna di scrivania non smette mai di parlare. Così mangiamo insieme in pausa pranzo e ci lamentiamo dei rispettivi spazi. E se preferirei lavorare con delle donne piuttosto che con gli uomini qualcosa che non va in questo luogo c'è.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

E' un peccato che ti senta così sconsolata, anche perchè la prima settimana è la più esaltante...
In bocca al lupo.

Federica

Anonimo ha detto...

Benvenuta fra gli erpetologi della tangenziale, antresì conosciuti come "quelli del serpentone".
L'unico modo per evitare di arrivare al lavoro già stanchi e coi nervi a fior di pelle, è partire prima, ed imboccare il serpentone quand'è ancora sonnolento.
^_^

nuclearbufo

Carla ha detto...

Grazie Federica: oggi è andata un po' meglio, avevo il lettorino mp3 e sono andata in macchina evitanto l'ora e mezzo di puzzo.

Nuclear, da quanto tempo! Bhe oggi sono uscita di casa alle 7.20 e sono arrivata alle 8.10. Direi che si può fare, ma sto studiando un percorso cittadino per evitare la tangenziale: sono troppi troppi km.