09 ottobre 2007

Che distrazione: ieri mi sono dimenticata di raccontare del viaggio, del weekend, di ogni cosa. Tanto per cominciare, il viaggio. Per la prima volta ho preso il treno dalla stazione di Torino Lingotto. Peccato che (come direbbe Roccio, sculo) il treno abbia fatto ben 45 minuti di ritardo perché la motrice era rotta. Ma non 45 minuti di ritardo su tutto il tragitto, bensì sulla tratta Torino Porta Nuova - Torino Lingotto: 1 fermata, tempo normale di percorrenza 5 minuti. Il ritardo si è poi accumulato e fino a Firenze è diventato di più di 80 minuti.
Sul treno stavolta ho avuto modo di conoscere qualcuno, persone con storie comuni alla mia con cui confrontarsi e fare quattro chiacchiere. Il primo personaggio, viaggiatoreinpensione è un ex agente di viaggi. Dice di avere viaggiato in tutto il mondo quando ancora alcuni posti non erano invasi dal turismo e ci ha regalato alcune sue avventure. C'è rossallegra che corre dal suo fidanzato a Firenze ed emana cuoricini e stelline da ogni poro. C'è assicuratore che corre dalla sua fidanzata a Pisa, con cui sta da ben 8 anni e mezzo ma nessuno dei due si sposta, per il momento. C'è bergamasca che viene da Bergamo ed è andata a vivere a Viareggio. C'è sguardocupo, una donnina che diventa sguardoilluminato quando le chiedo il nome. E poi ovviamente ci sono io.
La discussione parte da un fuoco, rappresentato dal pazzofurioso che mi ricorda tanto lo psicologo/psichiatra del film Viaggio di nozze, interpretato da Carlo Verdone. La prima ad entrare nello scompartimento (si apre il sipario) sono io. Trovo pazzofurioso che dorme sulla seggiola davanti alla mia con i piedi ben distesi e poggiati sulla mia seggiola. Quella prenotata, per dirla breve. E' vero, ha un giornale sotto i piedi, ma lo trovo fastidioso comunque. Mi schiarisco la voce e dico "Scusi, è il mio posto". Mi guarda assonnato, sorride e dice "Ah, proprio quello?". "Sì, proprio quello, è prenotato". Sì alza e si siede due posti accanto. Stessa scena: mette il giornale sul posto di fronte a lui, poggia i piedi e riprende a dormire. Entra rossallegra, dice che quello (sì, proprio quello dove lui ha poggiato i suoi piedacci) è il suo posto. Dimenticavo un particolare. Pazzofurioso ha occupato un altro posto accanto a lui, poggiandoci sopra il suo trolley. Sporcando il già non pulitissimo posto con le ruote schifosissime del suo schifosissimo trolley. Toglie il giornale e dorme finalmente in una postura consona.
Entra viaggiatoreinpensione, con in mano un libro che Roccio mi ha consigliato di leggere. Pazzofurioso accende il suo vecchio iBook e si mette delle cuffie gigantesche per sentire musica o guardare un film. Gli squilla il telefono (io cercavo di dormire) e comincia a urlare, quasi come se volesse coprire le distanze solo con la voce (peraltro riuscendoci). Siamo ad Asti, entra assicuratore. Dice che quello, il posto dove è seduto pazzofurioso, è suo. Questo si alza, il portatile e borsa del portatile in una mano, il telefono nell'altra, poggia tutto accanto al mio sedile e io penso "no, qui non lo voglio". Assicuratore fa per sedersi e sposta una bottiglia d'acqua chiedendo a pazzofurioso se fosse sua. Lui si arrabbia e dice "Ho capito! Me ne vado!". Segue discussione inutile che non sto nemmeno a raccontare, ma tutti tiriamo un sospiro di sollievo e, sparlando un po' di pazzofurioso, cominciamo a chiacchierare. Quando poi arriva bergamasca comincia anche lei. Si sveglia dal suo sonno e dice "State parlando di relazioni a distanza?". Lei era di Bergamo: ha conosciuto il suo bello di Viareggio e dopo un tot di anni si è trasferita giù. Confessa: è stato difficilissimo. Dice di godercela finché è così, che poi è dura. Che tante volte ha voluto mollare. Ma ha tenuto duro, dice. Ma confessa che un po' si è pentita: forse avrebbe aspettato ancora un po'.
Assicuratore ci dice che sta con la sua donna, di Pisa, da 8 anni e mezzo. Nessuno dei due si sposta definitivamente: hanno entrambi un lavoro fisso e per ora stanno bene così. Io non condivido, ma capisco quanto siano diverse le persone. Dico mezza parola ma poi capisco che non è il caso. Evidentemente per loro va bene così. Rossallegra è un po' più grande. E' stata sposata ma suo marito l'ha lasciata per un'altra. Lei non si è data per vinta, e spara questi grossi sorrisoni che farebbero tremare qualsiasi essere umano. Una versione viva della parola ottimismo. Da pochi mesi si è innamorata di un ometto di Firenze e vive tutto senza paranoie, come invece farebbero quasi tutte le altre persone con una storia simile alla sua. Sguardocupo ama cucinare. Col suo boy prepara sempre dei manicaretti incredibili che solo a parlarne mi fa venire una fame... Scendo a Firenze e mi sono arricchita di nuove storie. E incontro il sorriso di Roccio, e penso alla nostra storia.
Quella che ci arricchisce ogni secondo di più.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Già. È capitato anche a me di trovarmi in treno, in uno scompartimento pieno di innamorati a distanza. Siamo quasi una categoria! Nathan per scerzare ha fondato L'A.N.D.O.V.A.I.= Associazione Nazionale Degli Ostinati Viaggiatori Accanitamente Innamorati

Ti aiuta tanto confrontarti con chi vive un'esperienza come la tua, come la nostra.
Ci vuole tanta forza.

:-)

Anonimo ha detto...

Tanti auguri a Linaaaaaa! ehehe
Si siamo proprio una bella categoria. Le ferrovie dovrebbero fare la tariffa you&me cosi' sarebbe un po' piu' economico. Per i ritardi invece non abbiamo nessuna possibilita'... anzi, minacciamoli tutti di mandarli a lavorare nelle miniere di sale (senza lumino ovviamente) che cosi' forse qualcosina si recupera

eheheh

Carla ha detto...

Eheh sì mammalina oggi non si lamenta ma ha fatto una bella torta! Sì, non preoccuparti, non la mangiamo tutta così sabato ce ne sarà un bel po' anche per noi!
Sì, domenica sera ha funzionato la minaccia. Si potrebbe riprovare!

Mia luce!

Anonimo ha detto...

si si! e pensa che tra poco tutto sara' piu' facile. Il treno hanno ben pensato di farlo passare dritto dritto in citta'. Secondo me e' solo un piano per evetare i parcheggi selvaggi in doppia fila..

Carla ha detto...

Hai visto? Treno, simbolo dell'amore: nostro.. Ma anche del sindaco che ama la sua città. La ama così tanto che ha tagliato tutti gli alberi di uno dei due viali alberati che ci sono! Gesto formidabile per farsi amare ancora di più

Anonimo ha detto...

si. mi pare che non l'abbiano detto, ma il sindaco ha deciso di tenerli tutti lui (nel balconcino della su' moglie) ove poterli accudire e far crescere in buone mani...

come direbbe il SK: che dio lo fulmini!

Carla ha detto...

Tzè: pusillanime!