31 maggio 2007

La visita è andata bene. Un valore un po' sballato ma nulla di che. Quel nodulino non è preoccupante, anzi, secondo il medico che mi ha visitata l'ecografo è stato un po' troppo allarmista. Però è giusto tenerlo sotto controllo, quindi mi programmano un'altra ecografia (e un altro prelievo) a settembre. Il camaleonte, come oggi scrivevo, mi ha riaperto l'occhio. E ho fatto un paio di foto carine che metterò online.
Devo andare a fare la visita. Ufa (con una effe sola).
Voglio l'erba voglio.
Un resonto dell'incontro a Villa Vogel (Firenze):

http://www.aipcnet.it/blog?plog=18;entry=350;bl=706c6f673d3138
Il camaleonte, meno male, lo ha riaperto.

Canzone del giorno: Il Mondo Nuovo Neffa

P.s. Ho portato la macchina a fare un controllo. Il mio meccanico di fiducia mi ha fatto pagare solo 10 euro perché era tutto a posto. Se avete qualche problema con la macchina potete sempre andare lui.

30 maggio 2007

Il camaleonte, mannaggia mi ha chiuso un occhio.




29 maggio 2007

Superga

The experiment

In questo fine settimana abbiamo comprato il dvd del film "The experiment". Ho rotto tanto le balle su quanto fosse bello questo film che, una volta trovato, abbiamo deciso di vederlo (nel mio caso di "ri"vederlo). Purtroppo il sonno ha preso il sopravvento, anche perché abbiamo perso un sacco a trovare un dvd player gratuito e non troppo schifoso. Tornata a casa mi sono ricordata di aver letto da qualche parte che si trattasse di un film ispirato a un esperimento realmente condotto (e realmente fallito) dal suggestivo nome di Stanford prison experiment (qui un bel sito in italiano da spulciare).
Se qualcuno aveva dei dubbi sul fatto che siamo nientemeno che bestie dovrà ricredersi.

Un filmato recuperato su youtube:



Non ho scritto in questi giorni. C'è un perché. Giovedì Roccio è andato a ritirare la macchina, ci tenevo un sacco ad esserci anche io, così lunedì ho chiesto ferie per giovedì e venerdì. Mercoledì me le hanno confermate (non ci speravo davvero, sono così fiscali a volte) così ho preparato di corsa ogni cosa che andava preparata per partire il giovedì mattina stesso. Era tutto calcolato, ma ovviamente (badguypt mannaggia a te, forse te lo sapevi!) ci si mette di mezzo trenitalia. Guai a me a prendere un'altra volta un treno della linea Milano - Napoli.
Comunque il treno fino a Milano non ha problemi, ma lì comincia il delirio. Lo cambio e non parte, ha già dei problemi al locomotore. Dopo una ventina di minuti ci concede la grazia di partire e arrancando arrancando (fermandosi in ogni dove) arriva a Bologna, dove c'è quello che si pu definire uno scalo (o cambio) tecnico. Cambia il numero di treno, cambia il capotreno. Da quel poco che ho capito dopo il vecchio capotreno dice al nuovo che il locomotore ha avuto problemi in partenza, però va, eccome se va. Infatti alla stazione dopo siamo fermi, bloccati. Tutti sull'unica banchina dell'unico binario sotto un sole cocente e con l'aria condizionata spenta. Il capotreno dice che non va più, il treno, che provano a spingerlo ancora un po' ma, eh, lui che ne può poverino. Gli avevano detto che il locomotore andava (beata ignoranza).
Invece di fermarsi, dato che eravamo a pochi chilometri da Bologna, decide di proseguire. Con l'assurdo risultato di rimanere ancora bloccati ma questa volta nel nulla. Io comincio a essere bene o male abbastanza disperata: andare con Roccio a comprare la macchina era una cosa a cui tenevo tanto, però gli dico di andare, perché il ritardo comincia a essere considerevole (un'ora e passa) e rischiamo di non fare più nulla. Ho anche la batteria del cellulare che mi sta abbandonando e sono costretta a spegnerlo per tenermi quel briciolo di carica in caso di emergenza.
Dicevo, ci fermiamo, e nel nulla. C'è una casetta con un'orticello da una parte, oltre un binario che non possiamo attraversare (c'è il rischio di rimanere schiacciati da un altro treno, mica pizze e fichi). Così ci spargiamo qua e là sull'altro lato del treno dove c'è il nulla assoluto (una specie di boschetto, un ponte che si affaccia in un altro nulla). Fa caldo, parecchio caldo e dentro il treno spengono l'aria condizionata (ovvio, spegnendo il locomotore). Nuove disposizioni ci dicono che il locomotore non va proprio, e che stiamo aspettando aiuti da Bologna. Qualcuno comincia a sentirsi male, i finestrini sono chiusi e bloccati e il capotreno passa ad aprirli tutti uno per uno. I bagni non funzionano, quindi c'è anche puzza. Ma, udite udite, anche il bar ha finito l'acqua. Siamo nelle peggio condizioni e l'unica cosa che possiamo fare è aspettare (e prendere a testate il capotreno). La cosa strana è che mentre io sto quasi piangendo dal nervoso, nessuno sembra perdere la testa. Un ragazzotto ci prova con una ragazzotta, due signore fanno amicizia, qualcuno ne approfitta per fare qualche chiamata. Intanto il capotreno telefona alla stazione di Bologna per sapere quando arriverà un altro locomotore a trascinarci.
E così, con un ritardo di appena 210 minuti ripartiamo. Roccio ha già preso la macchina e viene a prendermi con la 207. Io sono abbastanza nervosa e agitatina e deliro su una eventuale denuncia contro trenitalia (perché del loro rimborso del 30% del biglietto io non me ne faccio nulla). Ma, meno male, mi calmo quasi subito. Ho accanto a me un calmante a dimensione umana. Facciamo un giro a I Gigli e poi torniamo a casa.
Ora vi lascio con qualche foto del delirio trenitaloso, ricordandomi che sabato e domenica c'è anche stato il meeting primaverile delle piante carnivore a villa Vogel, quartiere Isolotto, Firenze. Piante davvero spettacolari e gente piuttosto vivace (ricordiamoci di Edward mani di forbice che appena ha qualcosa che non va taglia tutto). Un abbraccio forte al formidabile Sergio Cecchi che come lui davvero non ce n'è.
Oggi gioco con la nostra nuova Canon facendo foto a destra e a manca e valutando sulla possibilità di partecipare a Longarone. Che si fa? Si va?

23 maggio 2007

Di macchine e falchi e carnivore e Noi

Abbiamo comprato la macchina. In circa mezz'ora, sabato, ci siamo decisi. Dopo la sventura che ha visto la mitica ka di Roccio impegnata in un'appuntamento al bowling senza invito ce l'abbiamo fatta. Alla fine la scelta è cascata su una Peugeot 207 nera. Fino all'ultimo eravamo in forse su blu e nera. Ma alla fine abbiamo optato per questo colore.
Domani dovrebbe arrivare e sarei proprio contenta di partecipare anch'io all'evento, infatti ho chiesto ferie che però non mi hanno ancora concesso, vedrò oggi. Invece tutto l'entusiasmo che avevo sulla famosa "giornata del falconiere" è sfumato molto, in quanto è dall'8/5 che scrivo a questi tizi senza ottenere risposta alcuna. Purtroppo io devo sapere entro oggi se la giornata si fa o non si fa, perché nel caso non si faccia c'è un incontro di pianticarnifiorai a Firenze a cui già mi spiaceva non poter partecipare. Dato che dubito di ricevere risposta oggi sui falchi mi prenoto già da ora per l'incontro a villa Vogel dei mitici carnivori. Qui tutte le info se qualcuno volesse spingersi tanto in là da provare l'ebbrezza di conoscere persone abbastanza matte da coltivare piante insettivore.
Ho fretta semplicemente perché per noi vuol dire cambiare rapidamente i nostri piani di viaggio. Un esempio: tempo fa quando prendevo il treno, il biglietto lo facevo in stazione pochi minuti prima della partenza. Ora ci sono tutti questi treni a prenotazione obbligatoria che sono già pieni pochi giorni prima di partire. Se non trovi posto devi prendere il treno dopo, e capita molto molto spesso. Quindi il biglietto va fatto con almeno qualche giorno di anticipo. Poi Roccio aveva già il biglietto per venire qui. Perché non vada perduto deve richiedere un bonus del valore del biglietto, oppure cambiarlo con un altro biglietto prima del viaggio che sarebbe venerdì sera, ovvio. Di contro io devo fare il biglietto. Oggi saprò se mi hanno concesso giorni di ferie anche se ne dubito.
Sono fortunata perché non penso che giovedì si spostino tante persone, quindi quel biglietto posso tranquillamente farlo entro domattina. Cos'altro capita in questo pianeta? Ah sto studiando java. E mando curriculum, al solito.
Tralaltro mi sembra che il gioco preferito dalle agenzie di lavoro interinali sia "Vince l'agenzia più stupida". E due settimane fa mi aveva contattato una tizia che, giuro, poteva concorrere al titolo mondiale. Mi chiede se sono interessata a un lavoro di assistenza tecnica telefonica, rispondo che sì, va bene, è più o meno quello che faccio ora. Però, appunto, sto lavorando e posso dare disdetta senza preavviso solo entro un mese dall'inizio del contratto, altrimenti devo dare un mese di preavviso. Bene, mi dice lei. Bene, dico io e chiedo se il contratto è full o part time. Silenzio. Dice imbarazzata che non lo sa e attenda in linea. Torna e afferma che potrebbe anche essere un full time (cosa significa potrebbe anche essere?). Va bene, mi interessa. Le chiedo quali sono i giorni lavorativi (se da lunedì a venerdì oppure su turni a rotazione o cose simili chessò) e mi dice che non lo sa. Allora le chiedo più o meno a quanto ammonta la paga e non lo sa. Alché fa la cosa più geniale del mondo, mi dice "Va bene. Io le lascio un po' di tempo per pensarci, magari vuole rifletterci un po' prima di lasciare un lavoro per un altro". E lì mi sento un po' presa per il culo. Le dico "Sì, io ci penserei anche. Però non so a cosa dato che non ho elementi su cui pensare, non sapendo paga, orari, giorni lavorativi. Facciamo così: si informi e poi mi richiami". E' inutile dirlo che ha salutato imbarazzata e non l'ho mai più sentita.

22 maggio 2007

Vedere un mondo in un grano di sabbia
e un universo in un fiore di campo,
possedere l'infinito sul palmo della mano
e l'eternità in un'ora.

20 maggio 2007

La Sua storia

Il 17 ho fatto la visita. Prelievo ed ecografia alla tiroide. Per il prelievo sono stati necessari 3 buchi prima di estrarre dalle mie venuzze qualche goccia di sangue. Il primo buco è stato così: ecco la vena ecco la vena ecco la vena (ago che entra) ops si è rotta. Ho visto l'immagine dell'infermiera con il cranio spappolato a terra e il mio piede che premeva contro. Lascia il campo all'altra infermiera che scandaglia tutte e due le braccia (legandomele entrambe con i lacci emostatici) ma niente. Mi guarda le mani ma le vieto di bucarmi lì. Decide molto saggiamente (sono ironica) di bucarmi poco sopra il secondo buco. Il secondo buco è stato così: mah, proviamo, insomma, non refluisce, ravano un po' con l'ago ma nulla. Toglie l'ago e decidono per il terzo. La seconda infermiera lascia di nuovo il campo alla prima che guarda una vena a tra l'incavo del gomito e il polso. So che lì fa male ma piuttosto di finire questa tortura, allo sguardo interrogativo dell'infermiera, faccio cenno di sì con la testa e procede. Storia del terzo buco: ah ecco finalmente il sangue, certo che però è strana anche questa vena, ha già smesso di refluire, speriamo che il sangue basti. La fulmino con lo sguardo, mi dice "Ma sì, ce lo facciamo bastare". Mi riempiono il braccio martoriato di qualcosa che somiglia al lasonil e mi fanno andare a fare l'ecografia. Purtroppo mi perdo e nessuno conosce il reparto radiologico di tal professore. Così, dopo aver seguito tutte le indicazioni che mi erano state date ed essermi persa quella trentina di volte, decido di fare a modo mio e trovo il reparto. Sono già in ritardo di mezz'ora e la sala d'attesa di radiologia/ecografia è l'anticamera dell'inferno. Pieno di gente che beve (ecografia all'addome inferiore) e si lamenta perché sono ore che aspetta. Tutti con la vescica strapiena e lamentosi: fantastico. Appoggio la testa al muro e dormo. Dormo, dormo. Finché due ore e mezza dopo, mi chiamano. Mi sdraio e la dottoressa o radiologa che sia, mi scandaglia la tiroide. Scandaglia scandaglia scandaglia. Persino una tontarella come me capisce i segnali che ti portano a pensare che ci sia qualcosa che non va. Lei esce e ritorna con un medico anziano con il camice verde, che comincia a scandagliare anche lui e dice "Sì, eccolo, ma è piccolissimo". Il mio neurone comincia a pensare "Ehi, sono qui, ditemi qualcosa". E lui continua, parlando con la giovane radiologa "Sì è piccolo ma dobbiamo segnalarlo anche se non riusciamo a misurarlo". Lei, con tono affermativo, dice "Sì, è nostro compito cercare eccetera eccetera". Odio quando parlano così: non sono idiota, sono qui. E parlo "Cosa succede?" "Nulla, c'è un piccolo nodulino, forse alla visita il medico ti farà poi fare controlli più frequenti".
E' difficile pensare positivo, diciamo che so bene che potrebbe non essere nulla. Ma sono reduce da terapie abbastanza brutali, tra cui due radioterapie di cui una a mantellina e una localizzata alla zona collo-spalla. Esattamente la zona dove hanno trovato il nodulino.
Ci sono diverse opzioni: può essere un nodulo benigno (e questo accade nel 90% dei casi, in cui però non ci sono state storie di tumore pregresso o radioterapia localizzata). Oppure un piccolo tumore. Per ora, non sono un dottore, immagino aspetteranno perché è piccolo. Forse mi faranno ecografie frequenti o una radiografia, speriamo non una tac. Se cresce mi faranno un agoaspirato, cercando qualche gruppo cellulare che possa indicargli la patologia. Per mia natura, per mia esperienza e forse per il mio passato, è quasi d'obbligo sperare al meglio ma prepararsi al peggio. E' proprio quello che sto facendo.
In bocca al lupo, a me.

16 maggio 2007

La Nostra Nuova Diggitale

Ho comprato una nuova digitale. Non che ne avessi la necessità: non ci posso fare nulla, quando parte la pippola è così. Tutto è cominciato ieri, sono uscita di casa presto perché mi sono vista con RagnoB. Lei sta partendo per Capo Verde e si è decisa ad acquistare una fotocamera digitale, giusto per non comprare quei 1200 rullini e per non buttare quelle 24000 foto venute male. Così ci avventuriamo per un posto sconosciuto dal nome PC City, a Collegno, appena fuori Torino. A parte l'aver scoperto un Burger King proprio accanto a questo negozione (terribile, e io e Roccio che stavamo andando a Milano ad assaggiare uno dei suoi mitici panini) mi è presa la scimmia della digitale. RagnoB aveva delle specifiche ben precise dettatele da suo fratello, ovvero: almeno 800 iso, scheda di memoria XD (non sapevo nemmeno che esistesse), almeno 7 megapixel, lo stabilizzatore ottico e la batteria al litio. Raccattando un paio di informazioni lì sul posto ci siamo dette che un po' dovevamo cedere. Via le schede XD perché le usano solo 2 fotocamere. Così ne rimanevano piuttosto poche. Pim. Parte la Pippola.
Vedo una Nikon che mi piace, 8 megapixel, zoom ottico 4x, scheda SD, iso 400, stabilizzatore d'immagine, e, udite udite, connessione wifi. Solo per questo l'avrei presa subito. E meno male che non c'era un bancomat nei paraggi altrimenti l'avrei comprata. Dopo mezza giornata di attente riflessioni (il mio cervello discuteva da solo a questa maniera "La compro? No, non la compro. Ma sì la compro. Ma no, non è necessario") e perlustrando diversi siti per comparare macchine digitali mi sono quasi decisa a prenderla. Solo perché è una Nikon sia chiaro. Oggi però, passando quasi casualmente da Unieuro, ho controllato il reparto fotocamere. Visto che le cose che mi interessavano erano poche ma ben chiare, ho dato un occhio solo a quelle che avevano uno zoom ottico abbastanza potente, da 4x in su. Così trovo 4 digitali (esclusa la Nikon già vista). Tornata a casa le confronto e una di queste batteva tutte le altre per quasi tutte le caratteristiche che mi interessavano. Una Canon, acerrima nemica della Nikon, dal costo simile a quest'ultima, con zoom ottico 6x, 7.1 megapixel, stabilizzatore ottico, iso 800. Ero combattuta: tradire la Nikon per semplice interesse? Certo che sì. Così dopo un breve consulto con il mio cervello "La compro? Massì dai, compriamola" e dopo un ancor più breve consulto con Roccio "Che dici? La compro?" "Massì comprala!" mi sono fiondata su Pixmania a ciaparla. Certo, esteticamente la Canon fa cacare, però è obiettivamente superiore. Farò poi qualche scatto di prova e ne scriverò, ovviamente.

Domani ho un prelievo, che paura!

15 maggio 2007

Il weekend è stato fantastico... Come sempre. Non abbiamo la macchina per sfortuite coincidenze che hanno portato un perfetto sconosciuto a sbatterci contro e farla rimbalzare su un cassonetto dell'immondizia. A distruggerla insomma. Il sopracitato estraneo, forse addormentato, forse ubriaco, ha deciso bene di giocare a bowling usando come palla la sua macchina e come birilli.. bhe.. la macchina di Roccio. Disastroso Strike. La macchina era parcheggiata e nessuno si è fatto male. A parte forse il giocatore di bowling che non si sa bene chi sia anche se ha lasciato tutti i dati attaccati alla macchina. Che bravo eh? Ma forse solo perché anche la sua macchina non si accendeva più.
La ka ora è una specie di Smart "rivisitata" che manca quasi del tutto del suo culo e con il muso che ha preso la forma del cassonetto.

11 maggio 2007

Segnalazione

Vi segnalo questo sito. Lo sto leggendo e sembra interessante. Almeno per avere un altro punto di vista.

L'animale più stupido?

Qual è secondo voi l'animale più stupido?

10 maggio 2007

MEME

Ringraziamo Zion e Rob per questo meme.

1.) TU E GESU' ANDATE FUORI A CENA. CHI PAGA?
ha moltiplicato i pani e i pesci, che gli costa moltiplicare gli euro?

2.) IMPROVVISAMENTE DEVI LASCIARE IL PAESE E TROVARE UN ALIAS. CHI VORRESTI DIVENTARE? Me stessa medesima tale: tutti penseranno che io abbia cambiato identità e nessuno mi verrebbe a cercare.

3.) UN POSTO DELL'ITALIA DI CUI TI SBARAZZERESTI. Napoli, con rispetto parlando (ho lasciato lo stesso commento di Zion)

4.) TI SVEGLI E SEI DEL SESSO OPPOSTO. QUAL E' LA PRIMA COSA CHE VORRESTI PROVARE? Disegnare con il getto di pipì!

5.) UN GIOCATTOLO CHE AVRESTI VOLUTO MA NON HAI MAI OTTENUTO DA BAMBINO? il grillo parlante

6.) TRE CELEBRITA' CON CUI VORRESTI FARTI UNA STORIA?
Bruce Willis, Robin Williams (non Robbie), Johnny Depp

7.) QUALE FILM TI HA DAVVERO SPAVENTATO? L'unico che mi ha davvero spaventato è stato "Profondo Rosso".

8.) LA COSA PIU' STUPIDA CHE HAI DETTO AD ALTA VOCE? Tante tante. Oggi ad esempio uno al lavoro mi ha chiesto "ma se voglio un altro numero devo richiamare?" e io "no, può chiedermi *quello che vuole*". Pausa. Risata.

9.) SEI STATO CONDANNATO A MORTE ED E' IL GIORNO DELLA TUA ESECUZIONE. QUAL E' IL TUO ULTIMO PASTO? Peperoni ripieni.

10.) UNA COSA CHE HAI FATTO E CHE LA MAGGIOR PARTE DELLA GENTE NON FAREBBE? mangiato i funghi sottaceto sopra il gelato.

11.) DOVE VUOI ANDARE PRIMA DI MORIRE? Non voglio morire.

12.) QUALCOSA CHE TI PIACE MOLTO MA CHE PROBABILMENTE NON RIUSCIRAI MAI A FARE? Guidare un elicottero.

13.) UN ANIMALE SELVAGGIO CHE VORRESTI POSSEDERE?
Io possiedo già animali selvaggi. Ad esempio il mio cane Poldo.

14.) UNA DROGA CHE NON PROVERAI MAI? Eroina.

15.) SE FOSSI UN ANIMALE QUALE SARESTI? Un bradipo.

16.) SE DOVESSI SPOSARE QUALCUNO CONOSCIUTO QUANDO AVEVI DODICI ANNI, CHI SAREBBE?
Vedeste che elementi frequentavo a 12 anni..

17.) UNA COSA CHE LA MAGGIOR PARTE DELLA GENTE NON SA DI TE?
Sono un po' pelosetta e quando ero piccina mi facevo i disegni sul braccio con la crema depilatoria.

18.) LA PRIMA COTTA PER UNA CELEBRITA'? Mai.

19.) UN'ARMA CHE RAPPRESENTA TE E LA TUA PERSONALITA'? Non mi piacciono le armi.

20.) IL TUO PANE PREFERITO PER LA COLAZIONE? Nulla, mangio biscotti.

21.) PARODIA DI UN FILM PREFERITA? Hot Shot, Frankenstein Junior (ma è una parodia?)

22.) IL PEGGIOR MODO DI MORIRE? Lentamente e consapevolmente

23.) LA PEGGIOR FERITA CHE TI SEI FATTO? Ho sbattuto la testa contro la ringhiera del balcone fatta di metallo (ora si spiegano un sacco di cose) e ho una visibile cicatrice vicino all'occhio destro.

24.) LA COSA MIGLIORE DELLA FESTA DEI SANTI? Che è una festa?

25.) LO SPORT CHE ODI DI PIU'? Il calcio. A farli, tutti.

26.) IN QUALE CITTA' ITALIANA VORRESTI VIVERE? Firenze

27.) ATTORE/ATTRICE CHE PREFERISCI? Nicole Kidman, Johnny Depp, Bruce Willis

28.) UNA FRASE CHE DETESTI? Tiriamo avanti..

29.) COSA RENDE BELLISSIMA UNA FESTA? La festa!
Non è un buon baratto denaro per soldi
Ieri straordinario fino alle 21.30. Non è male stare di sera in Seat. Le luci si spengono, le chiamate sono di meno, rimane solo un team leader e non c'è tutto il chiasso che c'è di giorno. In sala relax c'è addirittura silenzio. Ho avuto modo di leggere qualche pagina del libro che abbiamo comprato io e Roccio: è molto bello. E parla (per 500 pagine) di un numero. Incredibile.

Sono dovuta andare in macchina, io odio guidare. Soprattutto litigare con chi vuole lavarti i vetri a tutti i costi e riesce a sporcarteli ancora di più.

Ma quando arriva sabato?
Ho la mente annebbiata da pollo e patate e sonno post-pranzo (datemi un caffè, presto!).
Caffè caffè caffè. E poi mi sistemo per andare al lavoro. Che sonno incredibile. Devo preparare il regalo per la mia mamma. Sonno. Zzz.

09 maggio 2007

Mi chiama l'ospedale: devo fare la visita il 17 di questo mese. Ma dico io. E uffa! Il mio esame consisterà in un prelievo del sangue (ho già una paura bestiale) e un'ecografia alla tiroide. Dopo due settimane l'endocrinologo mi vedrà e mi dirà che andrà tutto bene.

Non sopporto i prelievi, fanno sempre stupide battute sulle mie inesistenti vene. Non sono mica drogata: ho solo subìto due chemioterapie. Ecchecazzo.

Colleziono casi umani

Buonasera signor ciccio, sono Carla di Prontissimo.
Buonasera, mi scusi io cerco a Modena un negozio che si chiama nevbaic.
Me lo può gentilmente ripetere lettera per lettera?
Sì, certo. Enne e doppiavu e poi staccato baic, vende biciclette.
Ahh, new bike, in inglese.
Sì ma io l'inglese non lo mastico tanto, non so come si dice.

07 maggio 2007

Di Falchi e oculisti

Se è vero che il buongiorno si vede dal mattino questo non è stato un buongiorno. Innanzitutto c'è da dire che oggi ho avuto la visita oculistica. Sono mesi che mi sembra di avere sabbia dentro l'occhio sinistro. Forse ora ho addirittura un formicaio. Nonostante avessi un margine di tempo piuttosto ampio sono quasi riuscita ad uscire di casa in ritardo. Prima cosa: dovevo rispedire il contratto della polizza di assicurazione auto. Ovviamente mentre stavo imbucando la lettera il pullman ha deciso di passare alla fermata. Quindi senza nemmeno guardare ho attraversato la strada e mi sono fiondata sull'autobus. Seconda cosa: c'era da ritirare una trentina di euro per la visita, e dato che sono a corto di soldi (il mio conto in banca piange la misera presenza di soli 9 euro) ho ben pensato di chiedere a mia mamma se potevo pagare col suo bancomat (del resto come dice lei, la salute è la prima cosa). Appena salita sul pullman mi sono messa a ravanare nella borsa di Carla Poppins alla ricerca del bancomat. Nulla. Tasche, taschine, tasconi. Nulla. Panico. Nel mio portafogli c'erano 10 euro e nemmeno mettermi a elemosinare qualche spicciolo alla stazione di Torino Porta Nuova avrebbe potuto aiutarmi. Quindi mi sovviene che qualche mese fa io e Roccio avevamo fatto una specie di carta prepagata, per qualunque emergenza. Più emergenza di questa.
Così scrivo un sms a Roccio per chiedergli se si ricorda quanti soldi ci sono sulla schedina "Ci sono almeno una trentina di euro". Bene, penso.
Peccato che intanto ho perso la fermata. Scendo e me la faccio a piedi fino alla fermata del tram.
Arrivo in questo centro oculistico, privato ma anche convenzionato con l'asl. Lì accanto c'è un bancomat. Cerco di prelevare ma mi risputa la carta: dicono di rivolgersi alla banca. Ahi. Vado in un altro bancomat ma anche lì mi dice la stessa ciccia. Entro in panico: e ora? Casualmente ritrovo il bancomat di mia mamma in una centesima tasca che ancora non avevo controllato. Meno male.
Mi immagino questo centro come bellissimo e spaziosissimo: è in centro città, è anche privato, cosa posso volere di più dalla vita? Giungo alla conclusione che, come sempre, l'abito fa metà monaco. Ma l'altra metà... L'età media è di 90 anni, dalla segretaria ai pazienti. L'unico che può competere con me è proprio lui, l'oculista, che forse è ancora solo un assistente. Però è sgarbato e frettoloso e non mi lascia parlare. Insiste sul fatto che la mia è una congiuntivite allergica. Ma io non sono mai stata allergica. Però lui non vuole sentire ragioni, sono allergica.
Mi fa la visita oculistica, mi fa capire che sono una "portatrice cronica di lenti a contatto" e me lo dice con tatto: qualcosa come "lei è una portatrice cronica di lenti a contatto, vero?". Gli chiedo se può gentilmente farmi vedere come si mettono le lenti a contatto, perché da quando le porto nessuno mi ha mai davvero insegnato. Mi dice scazzato che è compito dell'ottico (e qui mi chiedo, ma come? l'ottico mi manda da lei e lei mi manda dall'ottico?). Alla fine mi da' un collirio al cortisone e un antistaminico di mantenimento. Vado in farmacia promettendo a me stessa di non mettere più piede in quello studio, ma lì non hanno i colliri che mi servono. Allora vado in un'altra farmacia che è piena di stranieri che cercano di comunicare con la farmacista. Aspetto la mia buona mezz'ora con calma e finalmente prendo i miei colliri (e li aggiungo all'omaggio dell'oculista: una soluzione di lacrime artificiali da infilarmi nell'occhio quando le lenti a contatto seccano un po'). Vado a prendermi il meritato cheeseburger ricordando quello preso il giorno prima con Roccio. Era buonissimo, ma oggi ha un altro sapore. Manca l'ingrediente fondamentale, è inutile cercare lo stesso cheese.
Vado al lavoro, prendo un caffè che ha su di me un effetto devastante. Mi sveglia a tal punto che sono persin contenta di mettermi al telefono.
Torno a casa, mangio insieme a *tutta* la mia famiglia e poi lascio una dimostrazione della Wii. Mio cognato commenta: "Io preferisco giocare seduto alla playstation".
Mi hanno risposto i falconieri: organizzeranno una giornata il 26 maggio e indovinate? Noi mica si mancherà.

06 maggio 2007

Quando le scimmie ti rincorrono

Sottotitolo: Post post-Masino.

Masino, ovvero la 3 giorni per il giardino, fiera che si tiene sempre il primo weekend di maggio vicino a Ivrea, è uno degli appuntamenti quasi irrinunciabili per me. Alla fine si tratta di tenere uno stand di piante carnivore e rispondere alle solite domande: ovvero no, no, no e ancora no. No che non mangiano dita, no che non bisogna imboccarle, no, non sono pericolose e via dicendo. Roccio ha imparato in poco tempo, tant'è che ha risposto anche ai curiosi visitatori che gli facevano qualche domanda. Due giornate trascorse tranquille se non fosse che è ripartita la scimmia della falconeria. Non ci stavo quasi più pensando, per quanto i rapaci mi siano sempre piaciuti, sempre sempre, quando io e Roccio, girando per la fiera, ci siamo imbattuti in alcuni falconieri che avrebbero tenuto, nel pomeriggio, una piccola dimostrazione. Ho cominciato a calpestarmi gli alluci per non fare domande ma, nonostante il dolore, non sono riuscita a trattenermi. "Esiste una scuola di falconeria nei paraggi?" "No, ma noi teniamo un brevissimo corso di una giornata, ecco il foglio, scrivici se vuoi così ti teniamo aggiornata".
Non siamo riusciti a vedere la dimostrazione, perché l'altro ragazzo che teneva lo stand insieme a noi era andato via nel primo pomeriggio, ma prima di uscire siamo ripassati allo stand dei falconieri. E lì è successo che la scimmia non solo mi ha rincorso ma mi ha anche raggiunto. Sul trespolo era posata una bellissima Poiana di Harris (Roccio si è letteralmente innamorato di questo rapace perché ha la faccia davvero buffa). Ho chiesto al tizio che specie fosse e lui mi ha detto "Tieni, prendila in mano", porgendomi il guantone. Ora, io che mi commuovo guardando un film-documentario sui pinguini, me la sono quasi fatta addosso. Così ho avuto i miei 5 minuti di gloria tenendo quella bestia fantastica (e il suo temutissimo becco a uncino) a 5 cm dagli occhi. Decisamente inquietante. Ma sicuramente bello. Si faceva accarezzare tranquillamente e intanto ci spiegava come si imprintano, che loro hanno un allevamento, che, specie i barbagianni che io adoro, non sono difficili da tenere. Ovviamente appena arrivata a casa gli ho scritto per avere informazioni su questo minicorso che dovrebbe tenersi i primi di giugno. Ora Roccio è sul treno che va verso casa. Questo weekend non è stato fortunato, per quel che riguarda la macchina. Aspetto che la guardi e mi dica. Aspetto qualche mese e arrivo.

Curiosità della giornata. Alla fiera c'è sempre una signora piemonteisa che non si fa i fattacci suoi. Così quando Rita chiede a Marco di fare le foto allo stand (io mi ero allontanata un attimo) questa piemonteisa dice loro "Ma fotografate lui (indicando Roccio) che è così pittoresco". Roccio un po' imbarazzato prende il cellulare ma lo prende dal verso sbagliato puntandosi la fotocamera del cellulare addosso. E sempre lei "Ma cosa fai, ti fotografi da solo?". E lui "Sì, io faccio un sacco di cose da solo". Il doppio o triplo senso non l'ha zittita ancora perché ha commentato "Eh bhe, mi dispiace che tu non abbia compagnia.."
"Ma sì che ho compagnia, c'è lei (indica me). Dicevo che faccio un sacco di cose da solo: cucino, faccio il letto, il caffè.."

p.s. abbiamo comprato altri due Arum cornutum. Detti lingue di suocera. Sono piante che puzzano di carne marcia e attirano le mosche della carne.
Le potete vedere qui.

04 maggio 2007

Buongiorno!

Sto aggiornando Ubuntu alla nuova release, la 7.04. Questo vuol dire che nel resto della mattina smadonnerò perché non funzionerà più nulla e io continuerò a chiedermi chi cazzo me l'ha fatto fare di modificare un sistema funzionante. Non si sa. Del resto Ubuntu è la distribuzione più incredibilmente aggiornata. Ogni giorno ci sono nuovi pacchetti da scaricare e installare.
Ieri al lavoro mi è stato propinato un corso di mezz'ora su una nuova cosetta che sarà disponibile dalla prossima settimana. Non so se posso effettivamente scriverlo perché sono robine che a noi costano mezz'ora di tempo, e che loro studiano da mesi e mesi. Io me li vedo riuniti a un tavolo, le menti più acute a discutere su cosa fare e cosa non fare, il saluto farlo così o farlo colà. In genere ogni loro decisione è una rottura di coglioni per noi, perché ci complicano la vita in maniera inverosimile. Voi immaginate di passare mesi e mesi a dire una frase in un certo ordine. Ad esempio "Buongiorno signor Cippolippo, sono Carla". Un giorno arriva un team leader e ti dice "Allora da oggi la frase sarà Signor Cippolippo, buongiorno, sono Carla di Prontissimo." E, giuro, caschi dal pero. E' come se un giorno ti dicessero che la poesia Si sta come d'autunno sugli alberi le foglie in verità era stata scritta da un burlone perché quella vera è Si sta come le foglie d'autunno sugli alberi. Come se un giorno guardando la cartina ti accorgi che l'Irlanda è a sinistra della Gran Bretagna, e non a destra come sei sempre stata convinta (chissà poi perché).
In ogni caso se posso esprimere un parere a bassissima voce, è una gran cazzata.
Detto questo torno a toccare ferro per l'upgrade.

Canzone del giorno Latin Lover Gem Boy

03 maggio 2007

Stanotte ho fatto un bizzarro sogno. Prima devo spiegarvi chi è il personaggio che ho incontrato nel mio sogno. Era un mio compagno delle medie. Anzi, eravamo compagni anche alle elementari. Ha un cognome buffo ma non l'avevamo mai preso in giro per questo (stranamente). Sarà che era un modello per noi, il classico casinaro che andava male a scuola e quindi rispettato da tutti. Mi aveva difeso un paio di volte dalle pesanti prese in giro che andavano in quegli anni (il bullismo di cui parlano oggi, in verità c'è sempre sempre stato). E più di tutto era un caro amico. Io e un'altra ragazzina giocavamo sempre con lui al parchetto di zona Parella dal nome "Il Fungo" (chiamato così a causa dell'acquedotto situato in mezzo al giardinetto, che pareva proprio un fungo) e parecchie volte era stato a casa mia a giocare col Commodore 64. In terza media fu bocciato, ma seppi che ne "combinò" una grossa. Uscì anche sul giornale, un ragazzotto con le sue iniziali (non poteva che essere lui), in quella scuola media, aveva fatto il nome di un bidello che offriva spinelli ai ragazzini. Ne successe ovviamente un casino, il bidello fu licenziato, e a causa dello scalpore provocato il mio vecchio amico andò a stabilirsi in Germania con sua mamma. Lo incontrai qualche anno dopo qui a Torino, lavorava in una pasticceria e aveva messo su pancetta. E mi raccontò tutta la storia.

Stanotte ho sognato che M, questo mio vecchio amico, aveva aperto con la mamma una gelateria. In verità era una gelateria/sala giochi. La mamma organizzò un'inaugurazione piuttosto bizzarra. Prese un po' di persone e diede loro alcune istruzioni che sembravano essere tirate fuori da un libro di magia nera. Noi dovevamo entrare in bagno, ognuna di noi in un bagno, pronunciare strane parole, attaccare uno specchietto quadrato (le dimensioni sembravano 10x10 cm) sulla porta di fronte a noi. Aspettare 9 minuti esatti e poi aprire la porta premendo lo specchietto che avevamo attaccato poc'anzi. Ma la cosa mi puzzava e non volevo farla, così mentre tutti erano lì ad aspettare i loro 9 minuti, ognuno chiuso in un bagno, io ho aperto la porta e sono sgattaiolata via all'interno della gelateria. Strano pensare che nonostante fossi uscita prima degli altri (mi viene da dire "prima delle altre", saremo state tutte donne?) nessuno mi chiese nulla. Eppure i minuti erano 9 per tutti. La mamma di M chiese le mie impressioni e se avessi visto qualcosa. Ma non volevo "rilasciare dichiarazioni". "Strano" mi dice lei. E mi mostra una specie di Guestbook cartaceo in cui le persone descrivevano avvenimenti incredibili come volare attraverso le pareti e vedere spiriti. Ricordo poi solo di aver cominciato a giocare con un videogame in quella sala, ma nulla più.
C'è di positivo che non esiste più il rosso come colore ricorrente nei miei sogni.

Ieri primo giorno di lavoro, non ricordavo nulla. Saluto iniziale, saluto finale, ricerca, education, ma che è sta roba? I team leader sono venuti a fornirmi il loro saluto ufficiale (studiato a tavolino e ripetuto centinaia e centinaia di volte con tutti i rinnovati). Doveva essere qualcosa come "Benvenuta Carla, siamo contenti di riaverti con noi, per qualsiasi problema contattaci, chiamaci, blablabla".
Devo dire che 6 ore come primo giorno sono state devastanti. Tralaltro con il turno del pomeriggio non conosco nessuno, quindi sono stata in un angolo a sonnecchiare e contare quanto mancasse alla fine del turno. Il foglio che avevo ieri lo dimostra perfettamente: riporta scritte come "34 minuti alla fine, 33 minuti alla fine, 32 minuti alla fine..." e così via. Adesso mi faccio una breve lista della spesa che vado a comprare un paio di cosette per sopravvivere in questi due giorni. E dato che il 13 è la festa della mamma ho pensato bene di farle un regalino piccinino picciò ma fatto con le mie tenere zampine di figghia. Detto questo mi faccio anche una mezza partitella al tennis a WiiSport che devo battere Roccio questo weekend.

02 maggio 2007

Forza e coraggio: mancano 7 mesi alla fine di questo contratto. E se comincio così sarà lunga. Oggi ho fatto qualcosina per il sito di Minchietta Uno: non appena sarà online metterò il link su questo blog.
Se qualcuno vuole fare un salto da queste parti e ama la natura non può non andare dove sta lei. E' un posto inculato ma bello. Dalla finestra di casa sua di vede la Sacra, come la chiama lei. E' un problema comunicare con lei. Sacra, vuole dire due cose. Un locale fichissimo, ex-ritrovo di harleysti (la Sacra Birra, appunto) e un monastero su un cucuzzolo di un monte (la Sacra di San Michele). Quando lei dice "Andiamo alla Sacra", devi inquadrare un po' il discorso perché potresti trovarti all'una di notte, solo, su un cucuzzolo di una montagna, a brindare con dei monaci sconosciuti.
Comunque dalla finestra di casa sua si vede la Sacra di San Michele. Lo dico con certezza perché è un punto di riferimento quando vado da lei.
Poi ho scoperto che tiene la risoluzione del monitor a 800x600. Non c'è stato verso di farle cambiare risoluzione. Pare che il suo babbo non ci veda più molto bene, allora le grosse icone e le grosse scritte aiutano.
Comunque non sono rimasta per cena. C'era un tempaccio e sono tornata a casa a visibilità 0 sulla tangenziale/autostrada. Ora però devo scappare che tra poco devo uscire per il mio primo giorno.. che maroni.

01 maggio 2007

Domani comincio a lavorare e già ieri sera mi hanno chiamata per fare straordinari. Bene bene, un po' di soldini in più faranno comodo. Oggi Roccio non lavora però è solo a casa. Anche io sono sola a casa. Che buffa cosa.
Oggi pomeriggio vado da Minchietta Uno: dobbiamo fare il sito del suo B&B e guardiamo insieme un po' su internet se troviamo qualcosa a cui ispirarci.
Non ho mai fatto un sito internet: vediamo che ne viene fuori.
Qualche giorno fa mi sono arrivati i grilli per il camaleonte. Non so come ma ogni tanto ne trovo qualcuno gironzolare per casa. Eppure mi pareva di aver chiuso tutti i buchini da cui potevano uscire. Gli insetti e i ragni in genere non mi fanno molta impressione. Ma i grilli un po' sì. Forse perché ne ordino un migliaio a volta e vedere tutti questi cosi scuri che si muovono e saltano mi fa un po' senso. Forse perché non stanno mai fermi e se ti arrivano sulla pelle... ecco, è strano. Eppure ho tenuto sulle mani bestie di ogni tipo. Gli insetti stecco ad esempio. Il mio ex-Extatosoma tiaratum aveva uncini sulla punta delle zampe che si infilavano un po' sottopelle, pungendo leggermente. Eppure non mi faceva per niente senso, nonostante sia un insetto di certe dimensioni.

Non ci posso pensare che le "ferie" siano finite. E che domani sarò di nuovo al telefono. Non posso pensarci, ma so che sono gli ultimi 7 mesi, e con questo pensiero posso fare qualunque cosa.

Canzone del giorno: More Than a Feeling Boston