13 febbraio 2008

Lutto

Non ho un bel rapporto con la morte, eppure non mi mette tristezza. Sono consapevole del fatto che siamo esseri di passaggio in questa dimensione (ma ne esiste un'altra? Secondo me no. Tutto comincia e finisce qui, e quindi dobbiamo vivere al meglio ogni nostro giorno). Ciò che mi mette tristezza è la sofferenza.
La morte di mia nonna è stata improvvisa. Mio zio era rimasto con lei tutto il giorno, ma è andato un attimo in bagno e quando è tornato lei era già andata.
In un certo senso, e in maniera molto razionale, è stato meglio così. Le avevano già detto che era terminale e questa partenza improvvisa ci ha privati di quell'attesa terribile che solo chi ha avuto un parente in stato terminale conosce. Si contano i giorni in cui rimane vigile, poi i momenti in cui prova dolore e si comincia con la morfina. Poi la si vede sempre dormire e si spera che non soffra. Ma intanto le persone attorno a lei soffrono terribilmente.

Mio nonno ha avuto una fine simile. Mio nonno e mia nonna vivevano ormai in stanze separate. Mia nonna al piano di sopra e mio nonno al piano di sotto.
Lui ha avuto un malore, si è accasciato a terra perché temeva di cadere e farsi male e la donna delle pulizie lo ha trovato steso a terra. Mia nonna non aveva sentito nulla.
Quindi mi piace pensare che mia nonna volesse rimanere un attimo da sola per spirare in pace.
E' un momento intimo.
Non so se avete mai provato la fastidiosissima sensazione di essere trasportati in barella.
Tu guardi tutti dal basso e tutti, tutti, ti guardano dall'alto. Vorresti solo non vedere nessuno, rimanere solo.
E così mi immagino mia nonna, negli ultimi momenti. Con mio zio che la fissava preoccupato e lei che voleva solo un istante. Un istante solo per andare via tranquilla.
La cosa che mi rende triste è la sofferenza di mia mamma, in questo momento. Non credo di avere pianto nemmeno al funerale di mio padre. Non è cattiveria. Ma sapevo che stava male anche lui, che oramai non camminava più e respirava a fatica (e, nonostante tutto, fumava).
E mi chiedevo come ci si dovesse comportare in periodo di lutto, quanto questo dovesse durare. Me lo richiedo ora. Cosa devo fare e come devo comportarmi? Quanto triste devo essere? Come trasmettere la mia vicinanza a mia mamma e i miei parenti?

Il lutto per me è sempre stato un mistero.

2 commenti:

Serena ha detto...

Non credo che ci siano molter persone che sanno come comportarsi in questi casi, ma come ho detto a un amico che ha appena perso suo padre in circostanze pressochè identiche, a volte il ritorno alla normalità è la m,igliore cura. Un abbraccio forte, Sere

Carla ha detto...

Ciao Sere! Io purtroppo non vedevo molto spesso mia nonna e in un certo senso la morte non mi terrorizza nè mi rattrista, soprattutto quando porta via persone anziane. E' brutto dirlo? Non so.
Però effettivamente quando muore qualche persona prima del tempo un po' rimani così. Anche quando è mancato mio padre è stato così: non stava bene, ma non mi aspettavo che morisse così all'improvviso. Quante cose non dette, quante cose dette male, quante cose lasciate in sospeso. Le abitudini sono l'unica cura in questi momenti. Continuare a vivere come si è sempre vissuto.