12 febbraio 2008

Questo è quello che ho trovato sul tumore che forse ha Fiocco.
Mia nonna deve invece ancora fare la biopsia.

Cara Signora, in seguito ad accordi presi in consulti e via messaggi privati, mi sto impegnando a informarLa riguardo all'emongiosarcoma splenico di cui è stato recentemente operato il Suo cane.

E incomincio fin dall'inizio a raccontarLe solo la verità, benchè per me che la scrivo e per Lei soprattutto che la leggerà non è una cosa facile da ingoiare. Ma lascio i fatti e le ultime ricerche a parlarLe che è meglio.

Due terzi dei cani con lesioni spleniche(della milza) ha verosimilmente un tumore e tra questi la maggioranza è rappresentata dall'emangiosarcoma splenico (HSA).

L'HSA è un tumore MOLTO AGGRESSIVO, che solitamente presenta MICROMETASTASI AL MOMENTO DELLA CHIRURGIA e che, spesso, porta rapidamente a morte il paziente.

Nel cane, l'HSA rappresenta il 5% di tutti i tumori maligni non cutanei. Sono soprattutto interessati i maschi e le femmine sterilizzate tra gli 8 e i 13 anni. Razze più colpite sono il pastore tedesco, golden retriever, labrador retriever e schnauzer. Tuttavia, tutte le razze possono andare incontro a questa neoplasia. Sembra che ci sia predisposizione familiare per l'HSA.

Il 25% dei cani con HSA splenico ha contemporaneamente coinvolgimento atriale (ossia cardiaco). Laddove siano interessati più organi (milza, fegato e atrio) la neoplasia si considera come disordine multicentrico (ed è del grado III).

I riscontri di laboratorio più tipici sono anemia, leucocitosi neutrofila e trombocitopenia. Pertanto, Le suggerisco vivamente di fare ogni mese un esame emocromocitometrico con profilo ematochimico completo per controllare il cane.

Al momento della SPLENECTOMIA (che è il trattamento di elezione), SOLTANTO il 12% dei cani presenta un tumore confinato alla milza. Pertanto, è molto importante, ai fini terapeutici e prognostici, controllare frequentemente il paziente e STADIARLO (vedere se ci sono metastasi, dove ci sono, di quali dimensioni ecc; queste cose le sa bene il Suo medico veterinario e con lui/lei deve, finchè il cane vive, collaborare strettamente).

La CHEMIOTERAPIA ha ruolo adiuvante, in combinazione con la chirurgia, nel prolungare la sopravvivenza dell'animale, E DEVE ESSERE INZIATA A FERITA OPERATORIA GUARITA. La doxorubicina sembra essere l'agente chemioterapico più efficace nel trattamento dell'HSA ed è usata da sola o in combinazione con altri farmaci (associati tutti a gli effetti collaterali tipici della chemioterapia; evito però di trattenermi su queste cose a meno che non me lo chieda esplicitamente). Ci sono diversi protocolli, ma non sto qui a elencarli. Se lei decide per la chemio, prima si consulti con il medico veterinario di Sua fiducia. Poi, se vuole, Le posso offrire un confronto, elencandoLe i diversi protocolli. I cani con HSA allo stadio I e II sono i migliori candidati per la chemio postoperatoria. Pertanto, deve chiedere al Suo medico di STADIARE il Suo cane. LA STADIAZIONE è INDISPENSABILE, ripeto, per ragioni terapeutici e prognostici.

Quando la chemio non è più in grado di controllare il tumore, il decorso è rapidissimo.

L'angiogenesi è un meccanismo cruciale durante la progressione del tumore, perchè garantisce alle cellule apporto nutrizionale, e durante la metastatizzazione, rappresenta la via principale attraverso cui le cellule tumorali entrano nel circolo sanguigno. Il fattore di crescita endoteliale vascolare (VEGF) rappresenta il più noto fattore angiogenetico. Nei cani con HSA sono state identificate elevate concentrazioni di VEGF (nel plasma, nel tumore stesso e nel versamento neoplastico). I livelli plasmatici di VEGF tendono a diminuire dopo rimozione chirurgica del tumore, mentre aumentano in caso di metastasi. Pertanto, il monitoraggio attento del VEGF nel cane potrebbe servire come marker.

Ora, l'evidenza di attività angiogenetica offre possibilità di intervenire terapeuticamente. I fattori antiangiogenetici possono prevenire l'insorgenza di metastasi, a condizione che il tumore primitivo sia stato rimosso o ridotto (come spero sia successo nel caso del Suo cane); questo perchè i fattori antiangiogenetici non sono efficaci su vasi già preesistenti. Questi fattori non hanno gli effetti collaterali della chemio e attualmente quelli in SPERIMENTAZIONE includono interferone, inibitori delle metalloproteinasi e talidome. Quest'ultima sembra inibire anche il rilascio del fattore di necrosi tumorale associato alla cachessia paraneoplastica. Tutte queste sostanze, però, sono ancora in uno stadio sperimentale.

La PROGNOSI per i pazienti con HSA splenico non è buona (il termine medico è "infausta"). Dal momento della diagnosi, i cani non trattati muoiono in genere nell'arco di un mese (e di solito sono di una certa età; purtroppo, la vecchiaia non impedisce al tumore di provocare i suoi disastri). DOPO SPLENECTOMIA, la sopravvivenza media è di 60-90 giorni ( con il 6-7% dei cani vivo ad un anno. Spero vivamente che il Suo cane superi tutti i pronostici), mentre la CHEMIOTERAPIA ADIUVANTE la PROLUNGA A 6 mesi circa.

Fattori prognostici negativi sono la presenza di aritmie ventricolari, di emoperitoneo o di rottura splenica (che non è il caso del Suo cane).

Le suggerisco di far fare al cane prima di tutto la STADIAZIONE e per farla occorrono i seguenti esami: emocromo con profilo ematochimico, radiografia del torace, radiografia dell'addome, ecocardiografia ed elettrocardiogramma, una TAC se si sospetta la presenza di metastasi encefaliche, l'esame istopatologico e colorazione immunoistochimica con vimentina e/o CD31 (che spero che siano stati fatti e se ce li ha in mano, per favore me li trascriva; così forse le posso dire qualcosa in più). Una volta raccolti tutti questi dati, è possibile la STADIAZIONE secondo il metodo TNM (ed è compito del Suo medico o di un medico veterinario oncologo). Insisto che la stadiazione debba essere fatta prima dell'inzio dell'eventuale trattamento chemioterapico per le ragioni sopra indicate.

Per controllare l'animale occorre periodicamente l'emocromo con profilo ematochimico, l'ecocardiografia, l'elettrocardiogramma e le radiografie del torace e dell'addome.

Lo so! Tanti soldi e tante preoccupazioni! Tuttavia, solo Lei può decidere che cosa vuole fare con il Suo amico. Io, da medico veterinario, non devo decidere per i proprietari, li devo solo informare e soccorrerli quando e come posso e loro me lo permettono.

Tuttavia, rimango a Sua disposizione per qualsiasi chiarimento e per qualsiasi altra cosa Lei crede che Le possa essere utile.


Da questo sito, sul forum veterinari.it.

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