27 novembre 2008

Ultimamente il sonno e la fame mi avvolgono. A breve salirò a Torino per delle visite così finalmente il mio endocrinologo potrà dirmi se i miei ormoni stanno impazzendo e questo fa impazzire anche me o se semplicemente sto impazzendo e ho fatto impazzire i miei ormoni.
In compenso il mio lavoro sta diventando un'unica gigantesca pratica. Gli ho anche dato un nome, si chiama Ugo.
Il mondo mi sorprende sempre più: ho trovato della muffa sulla punta di un evidenziatore. Quella roba non ha limiti, prima cerca di prendersi la mia marmellata, e poi anche il pennarello al lavoro.
Sabato sera abbiamo pizzato tra carnivorofili di Torino. E' stato molto carino rivedersi, abbiamo conosciuto due personaggi incredibili che ci hanno promesso un giro turistico a Torino e a Roma: sono appassionati di storia e sentir parlar loro sembra di guardare il figlio di Piero Angela in tv.
A questa cena mi hanno regalato una piccolissima e bellissima Drosera burmannii ed io, ripresa alla grande dal trip delle piante, mi sono portata giù torba, perlite e sabbia silicea. Una ragazza mi ha promesso di spedirmi gemme di Drosere pigmee e voglio che trovino una confortevole casa per poter nascere.
E poi vorrei fare un ordine all'estero di piantine, magari un ordine cumulativo tra appassionati. Ho bisogno di una Sarracenia leucophylla e di una flava. Poi si vedrà.

17 novembre 2008

BruciaGrassi e MangiaBanane

Ci sono innumerevoli novità in questo mondo. Venerdì sera la prima serata mondana tra colleghi e non (ho scoperto che i nostri due validissimi informatici erano compagni di università di Roccio, tant'è che mi hanno detto "Dovevi dircelo che stavi con Roccio, così capivamo chi era!") e siamo andati a sentire un mio collega suonare in un pub ad Empoli. Devo dire che sono stati proprio bravi.

Venerdì, incuriosita dal corso sulla comunicazione fatto in azienda, ho comprato un libro sulla PNL. Se cercate su web non vi sarà difficile trovare qualcosa.
Nella mia vita ho sempre accusato gli altri di non capirmi ma forse sono io a non capire o a non spiegarmi bene, così voglio darmi un'opportunità per cambiare e cercare di capire gli altri mondi che mi circondano. Sto diventando davvero una piattola, intollerante di qualsiasi cosa e/o persona e spesso mi chiedo cosa mi renda così acida.

Altre news, lo sapevo, ma ho trovato conferme, sulle difficoltà intrinseche della vita semimatrimoniale. Odio quelle coppie (ecco l'intolleranza) che quando gli chiedi "Come va?" Rispondono "Benisssssimoooo". Non è vero!
Ci sono sempre delle piccole/grandi difficoltà e il fatto di riuscire ad affrontarle rende sicuramente la coppia più stabile di quanto non si creda.
Esempio: ieri sono entrata in vivissima paranoia perché in 24 ore Roccio avrà spiccicato sì e no 10 parole. Io cado in depressione quando non capisco cosa succede e Roccio non è la persona più comunicativa del mondo.
Alché mi chiudo e l'insicurezza e il senso di colpa prendono il sopravvento su qualsiasi cosa. Entrare in un vortice negativo è facile perché dal suo silenzio scaturisce il mio silenzio che genera altro silenzio e musi lunghi ecc ecc.

In genere però a questo punto scatta qualcosa nella mia testa che razionalizza il contesto e rende tutto un po' più chiaro. Spesso una frase un po' più forte, un po' provocatoria suscita una risposta. Magari non quella che ci aspettavamo ma comunque una risposta.
E allora da un silenzio può nascere una discussione, un chiarimento e si può andare avanti più solidi di prima.

E questi non sono problemi.

Entrare nel bagno e sentire che dall'altra parte, il bagno maschile, provengono suoni sospetti (sfregamenti e sospiri.. spero proprio che si tratti di una persona a cui piaccia molto lucidarsi le scarpe)... questi sono problemi.

Una novità per chi è a dieta: la dieta delle banane. Esperti orientali confermano che mangiare due banane al mattino sorseggiando acqua tiepida (vomito al solo pensiero) possa far perdere un sacco di chili.
Certo.
E' passata la moda della dieta dell'ananas, del cocco, ora è arrivata quella delle banane e mi aspetto che qualcuno si decida a far uscire la dieta dei cachi che tanto mi piacciono.
Io, in preda a una crisi maniacale di attività fisica, ho comprato due dvd: uno con esercizi bruciagrassi e uno di pilates. Entrambi mi spezzano gambe e schiena ma "se bella vuoi apparire un poco devi soffrire" maledetto chi ha inventanto questa frase. Mi chirurgizzo tutta così soffro tanto ma una volta e basta.
Oltre ai dvd abbiamo comprato una corda per saltare e domenica sono andata a pattinare col risultato che oggi ho le gambe a pezzi.

Stasera ho sentito Aga, carnivorofilo di aspirazione e postino di professione, il quale mi ha detto che un personaggio in italia sta micropropagando le piante carnivore. Che dire: bravi! Or ora che mi serve un bel cephalotus so dove poterlo comprare.

Quando l'ho messo in vivavoce perché parlasse con Roccio ha urlato "Quanto sei figo!" e ovviamente il complimento non era rivolto a me.

Sabato ci sarà una pizza carnivora a Torino, così ci si può rivedere e fare 4 chiacchiere. Mi farà piacere e chissà se si riuscisse a riprendere i contatti e il giro. Volevo scrivere mille cose, ma ci provo domani. Prometto di impegnarmi un po' di più col blog. E' che il lavoro e gli interessi impegnano il 99,9% del tempo. Ma mi impegnerò a scrivere sul water closed mentre rifletto sul mondo. Così unisco l'utile al dilettevole.

Test sull'attenzione selettiva

10 novembre 2008

Canzone del giorno

I believe in You Twisted Sister

07 novembre 2008

Solo una cosina veloce. Ma quanto è bellino il gioco Spore? Nasci come cellula e ti devi evolvere, mangiando senza farti mangiare e accoppiandoti con l’altro sesso per poter acquisire nuove parti del corpo (una specie di evoluzione accelerata). Ben presto si lascia la terraferma e lì ci dai duro. Ci sono altre specie che popolano il pianeta e devi decidere se essergli amica oppure ostile.
Ci passerei la notte a giocare.
Altra cosina veloce. Mia mamma mi ha avvisata di aver portato Poldo alla clinica degli animali perché aveva problemi di deambulazione. Visti i suoi precedenti problemi alla schiena sono piuttosto preoccupata anche se il veterinario dice che va tutto bene. Devo vederlo per sapere come sta.
Meno male stasera si parte.

05 novembre 2008

Vince Obama, segno che qualcosa sta cambiando. E dato che si parla dell'america, si parla del mondo intero. Dai Obama sollevaci dallo schifo che ci circonda!

In questi giorni sto andando a mangiare con le mie colleghe e sono simpatiche. L'altro giorno si parlava delle cotte avute ai tempi delle superiori e, devo dirlo, non ho avuto ai tempi delle cotte come le hanno avute loro. Ma del tipo che seguivano i loro beniamini o li aspettavano all'uscita da scuola solo per sospirare al loro passaggio. Io cazzeggiavo alle superiori, e i miei fidanzatini, ai tempi, erano fuori dalle mura scolastiche.

Poi abbiamo cominciato a chiacchierare delle prime volte. Non quelle, intendetemi, ma i primi baci. Ho scoperto di essere stata abbastanza precoce in quanto le altre ragazze hanno dato il loro primo bacio alla francese dopo i 16 anni.
Il ragazzo a cui ho dato il primo bacio me lo ricordo. Aveva due sopracciglia enormi. Era un ragazzotto tutto sommato carino e io mi chiedevo come facessi a piacergli. Ero la sua compagna di banco: un giorno mi disse che una ragazza della classe gli piaceva particolarmente. Feci tutti i nomi, tranne il mio. Disse di no a ciascun nome.
Non capivo.
Questo mi capitò parecchie volte nell'arco della mia gioventù: non recepivo i segni di un chiaro interesse nei miei confronti. Questo perché un po' tutti, e alla fine ci ho creduto anch'io, mi consideravano una specie di scarafaggio con le gambe. Un ragazzotto con cui sono stata mi confessò che nella sua compagnia mi chiamavano lo "scarrafone". Un altro mi disse che con un naso più piccolo potevo quasi sembrare normale.

Certe cose ti segnano, come dice il comico.

Quindi spesso non capivo. Alla fine questo ragazzo me lo disse, ma era un pirla.
Era davvero un pirla. Uso il termine milanese perché nessun altro termine lo descrive meglio.
Lui era quello che diceva di avere già limonato, quindi tutti gli altri ragazzi lo guardavano con ammirazione e le ragazze si chiedevano cosa mai significasse limonare.
Si andava da lui a chiedere le cose più sporche per noi ai tempi così piccini: gli chiedevamo cosa fosse una sega, cosa fosse la sborra (ai tempi non si andava tanto per il sottile col linguaggio) e lui si armava di pazienza e ci spiegava.
Quindi a ripensarci oggi, era davvero un pirla.
Però io ero la più bruttina della classe e lui in fondo non era tanto male, aveva anche un mezzo accenno di pelo in viso che lo faceva sembrare quasi uomo. Un giorno mi invitò da lui per studiare e non studiammo.
Mi diede il mio primo bacio e io schifata scappai di corsa giù per le scale.
Il giorno successivo si era già sparsa voce nella classe e le ragazze ripetenti mi guardavano con una certa ammirazione.
In seguito questo ragazzotto si mise con ciascuna delle ragazze della classe, tranne una.

A quel che mi ricordo venne fuori una sorta di beautiful in cui lui era ridge e a turno stava una settimana con tutte. Io non ci cascai due volte, grazie a Dio. Anche perché venne l'epoca del secondo pirla. Ma lui poverino mi sembrava più una vittima del mondo.

Questo ragazzo era della classe accanto e, a differenza del pirla numero uno, sembrava che io gli piacessi davvero.
La classe accanto era composta da delinquentelli e lui sembrava davvero l'unico bravo ragazzo. Mi portava nel parco e facevamo lunghe passeggiate. L'unica cosa, mi diceva, la domenica non ci sono mai. La domenica è sacra. La domenica non posso.
Non che dicessi nulla. Anzi, un po' di respiro mi ci voleva proprio.
Questo ragazzo mi aspettava all'uscita da scuola, veniva a prendermi per uscire il pomeriggio, mi veniva a prendere a catechismo, e quando facevo il tempo prolungato a scuola era lì che mi aspettava.
Finchè un giorno se ne uscì con la confessione.
Mi disse "Sai devo dirti una cosa piuttosto importante, una cosa che potrebbe cambiare le cose, una cosa che faccio fatica a dirti".
La scena era davvero seria e pareva davvero una soap opera però fatta da ragazzini. Eravamo al parco e faceva fresco e lui cercava di dirmi questa cosa tanto importante dopo aver criticato il mio abbigliamento "sciallo" (che cosa c'era di male nei miei anfibi e nei miei pantaloni rosa confetto? e nella mia camicia a quadri da boscaiolo?). Il vento soffiava ma faceva caldo. E io cominciavo a preoccuparmi perché la sua aria era davvero grave. Credevo fosse malato.
Dopo un po' cominciò a blaterare su che cose fosse per lui la donna, e una volta terminata questa lezione filosofica disse "Vedi, io sono un testimone di Geova".

Avrei voluto ucciderlo, mi aveva fatto prendere un colpo. Da lì le cose cambiarono un pochetto. Prima di tutto perché il loro punto di incontro era sotto casa mia e me lo trovavo sotto casa in giacca e cravatta la domenica (giorno fino ad allora tabù) che mi salutava quando ero sul balcone e io avrei voluto buttarmi di sotto.

E poi perché bene o male ti ci trovi dentro questa cosa. I testimoni di Geova sono una comunità vastissima e in un certo senso tengono sott'occhio quello che fanno i loro seguaci.
Così un giorno trovai una ragazza della scuola (che tutti chiamavano Natascia la bagascia, povera stella) che mi prese da parte e mi disse all'orecchio: "Dì ad A. che gli anziani sanno tutto, digli di fare attenzione". La cosa da un lato mi garbava, mi sembrava di essere in un film di spionaggio.
Ma poi lui era troppo appiccicoso e io lo mollai.

Ho scritto questo anche per arrivare a questo collegamento. Sono una persona essenzialmente curiosa, e dopo aver cercato (e non trovato) risposte nel cattolicesimo, per un breve periodo mi sono dedicata a buddha, un periodo durato più o meno cinque minuti di un namnio orenghe chiò detto una sera di fretta perché avevo sonno, sono andata anche a un incontro dei testimoni di Geova.

La loro comunità, ripeto, è davvero grande. Io ci andai vestita come al mio solito, ovvero male. Occhi bordati di nero e rossetto. Ma loro mi accolsero con grandi feste.
Mi strinsero la mano e ma che begli occhi, ma che bella ragazza, che sguardo dolce e così via.
Ai tempi avevo circa 18 anni, ero sempre stata curiosa di sapere cosa si celasse in quel luogo dove queste persone si incontravano. C'era un pappagallo di fronte casa mia che quando li sentiva parlare cominciava a dirgli parolacce. E ogni tot usciva una sposa da quel portone.

La messa è molto simile a quella cattolica, se non fosse per il fatto che lì tutti portano una copia della bibbia con sè. Io non l'avevo e un signore accanto a me la mise in mezzo affinché potessimo seguire le letture direttamente lì e insieme. La cerimonia della comunione è diversa. Viene fatto passare prima un piattino con l'ostia, si passa di mano in mano ma nessuno tocca nulla. Poi lo stesso con una brocchetta di vino rosso.
E poi saluti abbracci, e di nuovo ma che bella giacchina ma che begli occhioni verdi, ecc ecc.

Il signore seduto accanto a me mi regalò un libro, qualcosa come la supedizione de "La torre di guardia". Cercai di leggerlo un po' ma poi mi bloccai quando vidi in una pagina l'immagine di una ragazza seduta sul bordo del letto che piangeva. E il testo spiegava che toccarsi era un peccato grave, e che bisognava chiedere aiuto a Dio e perdono per quanto fatto.

Ho chiuso il libro (che da qualche parte a casa di mia mamma ho ancora) e ho deciso a cosa credere. Infatti sono atea.

03 novembre 2008

E' tanto che non scrivo, mannaggia. Aggiungerei.
Tante news: ho scoperto di essere una persona assolutamente valida. Nel bene o nel male. Traduzione: mi hanno tolto l'invalidità per cui il diritto di essere iscritta alle liste speciali nei centri per l'impiego. Avrò ancora un lavoro finiti i miei 9 mesi di contratto? Mha.
Del resto, come si dice quando non sei più invalida? Che sei ininvalida? O valida? O disinvalida?

In questo novembre stranamente caldo mi sto ancora mettendo la gonna. Gli anni passati mi era praticamente impossibile tenerla da fine settembre ad aprile inoltrato.

Halloween è passato senza maschera. E' il primo anno che non mi trucco, ma pioveva a dirotto e non c'era verso di andare da nessuna parte. Allora siamo andati a casa di amici a gustarci un ottimo tiramisù e poi giro veloce alla flog.
Non posso crederci che ci tocca già andare al lavoro, oggi. Che è davvero lunedì.
Odio i lunedì, la gente ha aspettato tutto il weekend ed è arrabbiatissima. Parlo dei clienti, ovvio.
Loro sono quasi sempre arrabbiati.
Stamani invece ho sonno incredibile. Mi insulteranno al telefono e io starò zitta solo perché starò dormendo.

Ieri sera siamo andati a mangiare allo hegermaister, dudelmaster, brickenbauer, nonmiricordocomesichiama, pub-ristorante tedesco dove vai avanti a crauti e salsicce finché scoppi e non ce la fai più. Poi passeggiata in centro: ho comprato un altro libro che si aggiunge alla lista dei 500 che devo ancora leggere. Non male.