30 giugno 2008

Pazienza pazienza

Ieri abbiamo festeggiato il fidanzamento ufficiale di due nostri amici. Senza entrare nei dettagli perché non so quanto si può dire e cosa si può dire, il mio discorso di oggi voleva essere riferito alla difficoltà maschile nella dichiarazione ufficiale.

In quel preciso istante la donna deve sapere una cosa sola: il mio uomo mi conosce perfettamente.
Ecco perché i maschietti si buttano dal paracadute facendosi un filmato dove gridano terrorizzati "Vuoi sposarmiiiii?", oppure si tatuano sul braccio il nome della fidanzata, oppure graffitano la celebre frase sul muro di fronte casa.

O riempiono la casa di post-it.

Qualche ricco signore ha anche affittato un'intera sala di un cinema per fare ciò (sì bravi, proprio come la pubblicità dei diamanti).

Potrebbe sembrare semplice ma non lo è. La verità è che non si conosce mai abbastanza l'altro.
In un certo senso ciò è stupendo, ogni giorno è una novità e questa sensazione può davvero durare per sempre.

Dall'altra è sfiancante perché magari vuoi regalare dei fiori alla tua donna che sai che ne va matta, ma non sapevi che odia i fiori recisi perché così praticamente li uccidi. E allora la porti in spiaggia ma la folla la uccide. Allora pensi di portarla a vedere un tramonto in un posto sperduto ma forate la gomma della macchina e vi perdete sotto la pioggia (piove sempre in queste situazioni).

Insomma mando un messaggio alle donnine in ascolto e anche a me stessa: il gesto va sempre apprezzato.
Se il vostro uomo vi versa dell'acqua frizzante al posto di quella naturale, bevetela con un sorriso perché il suo è stato un gesto molto carino.

E un messaggio per gli uomini, ovviamente. Aspettatevi di tutto.

29 giugno 2008

Felicitazioni

Buffa cosa il destino, può essere deciso da noi. Davanti a un pc o a un brucomela.

Felicitazioni, davvero.

27 giugno 2008

Non era un cervo, ma un rinoceronte!

L'altra sera dopo i "fochi", tornando alla macchina, abbiamo visto un esemplare di quello che sembrava, nella nostra ignoranza, un cervo volante femmina. Era abbastanza grossino, sui 4 cm e non aveva le caratteristiche corna del maschio. Così lo abbiamo subito catalogato come femmina.

Non so come abbia fatto a non morderci (io e Cosimo ce lo siam fatto passeggiare sulle braccia) dopo questa offesa incredibile. Non era una femmina, e non era un Cervo Volante. Ma uno stupendo Scarabeo Rinoceronte. Al solo pensiero che siano così rari da vedere tornerei su quella collina a cercarli per fotografarli tutti. Pare che da adulti non si nutrano e preferiscano passare il loro tempo ad accoppiarsi (mica scemi). Ho qualche dritta su dove trovare stupendi coleotteri da osservare qui a Firenze. Non si può dire che non siano stupendi.

26 giugno 2008

Geisha

E ora un po' di cassate!
Ieri girovagavo su specktra.net e ho visto una tizia che fa dei trucchi teatrali molto molto spettacolari. Me ne piace uno un po' particolare, che non va bene per tutti i giorni. Ma per Halloween è perfetto!





Devo solo imparare a mettermi le ciglia finte senza infilarmele negli occhi. Qualche settimana fa le avevo comprate e ogni tanto provo a mettermele ma sono un caso senza speranza. Non mi si incollano, oppure mi si incollano a metà. Oppure mi si incollano nel punto sbagliato. Insomma, un vero disastro.

I fochi

Ogni San Giovanni a Firenze ci sono i "fochi", i fuochi d'artificio. Ogni San Giovanni in molte città italiane ci sono i fuochi, anche se tutti credono di avere la prerogativa (quando a casa ho detto che lì si festeggia mia mamma ha sbottato "ma san Giovanni non si festeggia solo qui?").
Noi però siamo andati su Piazzale Michelangelo a guardarli, esattamente dove li sparano. Tra un tizzone ardente e un altro, un timpano caduto giù e un buffo di ceneri sulla testa. È forse questa la felicità: un sorriso sporco di cenere e il ricordo del rumore degli spari ancora nelle orecchie. Un abbraccio illuminati a giorno sotto un cielo splendente e colorato. O forse sentirsi chiamare da Stephen per la prima volta "la ragazza di". Fu così che realizzai di essere "la ragazza di".


Quest'anno i Fochi sono stati davvero belli. Ho avuto diversi Deja-Vù di due anni fa, quando io e Roccio li abbiamo visti insieme per la prima volta. Mi piace questo cammino che stiamo percorrendo. Ho sempre creduto che per stare con una persona si dovessero avere basi comuni. La verità è che non si va davvero da nessuna parte se non si ha un obiettivo comune. Poi le basi, gli interessi comuni aiutano. Ma quello solo all'inizio, solo per dire "Ahhh, anche a te piace questo? E dimmi anche te ti infilavi le cannucce di plastica nel naso da bambino?". La verità è stata svelata da Snoopy. Non esiste il pensare di non avere avuto abbastanza esperienza e volere i propri spazi. Esiste il non essere in grado di rinunciare a nulla, e se non sei in grado di rinunciare a nulla non sei proprio pronto per nulla.
Ma anche se sei pronto a rinunciare e ti pesa rinunciare non sei pronto a nulla.
Una coppia sa andare avanti se ha lo stesso obiettivo, stare insieme. Se entrambe le persone hanno quel concetto empatico di mettersi nei panni dell'altro e condividere anche ciò che non si ha in comune. Arricchendo l'altro.

Ora basta o faccio un provino in un tv per una rubrica intitolata "Problemi di cuore". E non si parla di infarti.

25 giugno 2008

Cazzegg is not dead

La gestione dei tempi morti al lavoro può essere una vera noia. Soprattutto quando non puoi cazzeggiare perché dai le spalle al mondo e chiunque può guardarti googleggiare invece che guardare il monitor vuoto. Ecco, questo non lo capisco. Puoi guardare il monitor vuoto ma cazzeggiare è assolutamente impedito.
Questo ovunque.
E' una maledizione.

Il peggio mi capitò al mio primo lavoro. Che proprio lavoro lavoro non era. Anche se era full time. Anche se quello che era il mio capo mi diceva che per ora eravamo d'accordo in nero. Poi sarei stata regolare.
Così quando mi vedeva fare nulla arriva a lì e diceva che non dovevo stare lì a fare nulla. E mi dava delle riviste di grafica perché guardassi e imparassi.
Ma io credevo che lui fosse il mio capo, e che quindi mi spettasse uno stipendio per le mie 8 ore giornaliere. E che dato che mi pagava avrei dovuto fare quello che mi diceva lui.
Oh, com'ero stupida e ingenua. O forse solo piccola. A 18 anni non sai bene come gestire queste cose. Così, piuttosto che leggere un giornale o un libro nei tempi morti guardavo quelle stupidissime riviste di grafica.

Alla fine del mese, tempo di paga. Andai a riscuotere cassa. Andai proprio, perché dal capo non avevo ricevuto nessuna news.

E lui mi disse "Ma tu sei ancora in stage per me".

Grande lezione di vita. Io avevo già fatto uno stage di un mese. Mi aveva chiesto di rimanere un altro mese in nero e poi mi avrebbe assunta part-time (facevo ancora le superiori). Dopo questa uscita gli feci guerra e chiesi giustizia a un sindacalista, ebbi tutti i miei soldi, persi l'eventuale lavoro (ma chissenefregava più ormai) e scesi dalle nuvole.

Ora il cazzeggio è sacro.

23 giugno 2008

Sarò bre...

sottotitolo: ma come mai i piatti del ristorante cinese hanno ben poco di ciò da cui prendono il nome?

La prima settimana lavorativa non è stata male, ho persino semisocializzato, anche se non ricordo nemmeno un nome (solo delle ragazze che lavorano con me). Loro sono simpatiche, io un po' meno. Sono troppo concentrata a pensare "Mioddio non devo fare una cazzata, mioddio non devo fare una cazzata, ECCO HO FATTO UNA CAZZATA LO SAPEVO". Da ripetere stile mantra quando serve.

Il weekend a Torino è stato ottimo: abbiamo beccato un caldo senza pari e abbiamo comprato un mucchio di cose semiutili. Al solito quando siamo insieme non riusciamo a contenerci, tutto diventa estremamente essenziale, anche ciò che proprio non lo è. E così stamattina, mentre le zanzare fanno di me un pasto (ma vi prego non mettiamo la zanzariera! io odio la zanzariera, preferisco di gran lunga la barriera chimica data dal diffusore Baygon) guardo i tre lumini a energia solare portati da Torino, le varie punte da microtrapanino, un altro illuminante da viso per me (voglio illuminarmi di luce propria-mia. E se continuo così ce la faccio di sicuro).

Ora vi lascio che vado a rendermi decente e quindi ci vorrano quelle 2 ore di preparazione. Ma domani è un altro giorno, infatti è festa.
Quindi viva viva San Giovanni (il santo delle feste?).

19 giugno 2008

18 giugno 2008

Un infarto al cervello

Oggi è stata una giornata devastante. Eppure era partita bene: al nuovo lavoro ero riuscita anche a farmi coraggio e prendere due telefonate. Due o tre.
Poi sto facendo pratiche di voltura contratti.
Sarebbe una cosa molto semplice se il programma non fosse tanto complicato. Se le procedure non fossero tante complesse. Se i moduli da compilare non fossero equivoci. Se.. insomma avete capito.
Al mattino quindi sono rimasta in affiancamento con una ragazza e ho ascoltato le chiamate. Nel pomeriggio mi sono toccate un po' di pratiche. Ma ho paura di sbagliare: si tratta di fatture e io con i soldi non ho familiarità. Quindi la concentrazione era al massimo. Tipo che rimanevo interi quarti d'ora a pensare prima di chiedere.
Ho saltato pranzo perché non mi andava di mangiare e verso le 16 ho cominciato a vedere a pallini bianchi. Mi sono alzata, sono andata a prendere un kitkat e ho fatto 4 chiacchiere. Insieme ai pallini bianchi è arrivato il mal di testa. Sempre più forte, sempre un po' più forte. Alle 17.30 quando sono uscita (e Roccio mi aspettava sotto l'ufficio per andare ai gigli) ero quasi devastata. L'aria condizionata tenuta accesa non mi aveva aiutata e la temperatura infernale nell'abitacolo della macchina ha fatto il resto. Insomma, ci credete che non riuscivo a reggermi in piedi, non riuscivo nemmeno a pensare e avevo una nausea fortissima? Il programma era di mangiucchiare qualcosa velocemente ai gigli e poi tornare a casa che verso le 20.30 sarebbero arrivati gli altri per le prove del gruppo. Ma io non ce la facevo, nemmeno a stare in coda in cassa. Ho dovuto aspettare Roccio su una panchina al di là delle casse, con la testa poggiata sullo schienale e la salivazione a palla.
Appena arriva Roccio andiamo a casa, non riesco proprio nemmeno a immaginare il cibo che mi sale il vomito. Prima di partire Roccio avvisa che le prove sono rimandate. Mi spiace molto ma questa volta proprio non ce la facevo (dico "questa volta" perché anche sabato ho avuto mal di testa, ma dopo il pastiglino era tutto passato, però il pastiglino va preso a stomaco pieno, ecco perché stavolta non ho potuto prenderlo). Tornati a casa mi sono tuffata sul letto e ho riposato e quando Roccio mi ha chiamata per la pappa alle 20.45 ero un'altra persona.
Nel letto pensavo: non so che dolore si provi durante un infarto al cuore. Ma io sicuramente ho avuto un infarto al cervello.

17 giugno 2008

Il primo giorno di lavoro

Non è andato male, solo che mi stanno spiegando come funziona. E' la parte più noiosa, quando si mettono lì 8 ore a spiegarti e te non capisci nulla comunque. E più passano le ore e meno capisci. Inoltre lavorando io nella Chinatown fiorentina ho la possibilità di sentirmi un po' in un altro paese. Ad esempio a pranzo ho mangiato sushi (sì, un miniristorante sushi ma gestito da cinesi ovviamente). Accanto al sushaio (o alla susheria) c'è un market cinese che vende tutta roba cinese (per minchiettaUno non faresti difficoltà in questo posto a trovare le nuvole di drago, anzi quando vieni da queste parti diccelo che faccio spesa in questo market). Del resto se voglio mangiare qualcosa di davvero buono, a pochi metri c'è un lurido che vende panini. E se voglio mangiare qualcosa che sembra buono ma non lo è c'è una specie di self service lì davanti. Superata la mia folle paura di guidare, almeno per andare al lavoro, ci metto una ventina di minuti ad arrivare.

Ieri sera, mettendo da parte il sushi, siamo andati a festeggiare il compleanno della Eastway e abbiamo mangiato tutti più o meno il nostro peso corporeo in carne. Io non amo moltissimo la carne, ma non sono vegetariana. E' proprio che la carne non mi fa gola. Se mi mettono di fronte un bel piatto di pasta e una bistecca e mi chiedono di scegliere io prendo la pasta, anche se non so resistere di fronte agli insaccati. Però devo dirlo, la bisteccona alla fiorentina di ieri sera era proprio buona. Anche la maremmana. Insomma è stato come fare un pasto fatto di sola carne. Che per me è davvero fuori dall'ordinario (è più ordinario mangiare sushi). Oggi parto da casa un po' prima, voglio entrare alle 8.30 ed uscire alle 17.30. Voglio tornare a casa e rilassarmi col fimo. E non pensare.

16 giugno 2008

Una sera a Firenze

Oggi sarà il mio primo giorno di lavoro. Non sono molto emozionata, infatti ho dormito tranquilla e beata come se questo fosse un altro giorno di stupendo cazzeggio. In questi giorni abbiamo fatto tante, tantissime cose. Ad esempio giovedì io e la principessa nera siamo andate all'outlet di barberino, non c'ero mai stata. Venerdì sera abbiamo fatto un altro cenone et guardato partita et fatto prove. Fatto prove anche sabato, e ce la stiamo facendo (ho fatto vedere le foto ad un amico che ha esclamato "pazzesco! non riesco a credere che vi siete organizzati una sala prove in casa". davvero, non ci avevo mai pensato ma è pazzesco). Sabato sera dopo una visita in pizzeria che è stata per me come una dichiarazione di pericoloso allargamento di stomaco (io che di solito non finisco mai una pizza soon riuscita a mangiare un piatto enorme di pasta, una fetta di pizza marinara e il dolce. e non ho lasciato nulla) abbiamo deciso di andare in centro. Per me è stata una cosa davvero stupenda, è una vita che non andiamo in centro di sera a fare 4 passi e ora che arriva (forse) il bel tempo mi piacerebbe riprendere questa abitudine. Dopo mille proposte per un pub ci si avvia verso il ... ho un vuoto di memoria. Comunque in piazza della Signoria. In quella piazza per me potrebbe esserci anche solo un tavolino con una bottiglia di birra e andrebbe bene uguale. Incontriamo un'amica irlandese, le chiediamo se sa fare un appletini (non so che cosa sia ma in Scrubs lo bevono sempre, e anche in altre serie americane). Dicono di no, ma ci provano comunque. Il primo tentativo non è buonissimo, forse perché non ha messo il ghiaccio, al secondo va meglio. Non male l'appletini. In ogni caso piglio anche un daiquiri alla fragola.
Si passa poi a salutare un amico che fa il buttafuori in un locale lì accanto.
Mi è davvero piaciuta questa passeggiata e mi piacerebbe rifarne.
Ieri, dopo una dormita colossale decidiamo (quindi decido, perché disgraziatamente queste infelici decisioni spettano alla donna) di andare all'ikea: ci manca un cazzuto portariviste per il bagno dove ci sono giornali sparpagliati in ogni dove. Alla fine, come consueto, compriamo di tutto tranne il portariviste. Persino un tavolino, strano per l'ikea, impossibile da montare.
Ora scappo che per truccarmi mi ci vuole come minimo un'altra mezz'ora!
Più che trucco è quasi chirurgia plastica.

12 giugno 2008

NY diet

Ieri mi chiama l'azienda. Lunedì, salvo imprevisti che ovviamente si verificheranno (chiamatemi Miss Imprevisto), comincio a lavorare. Aspetti positivi di lavorare full-time:
- con due stipendi possiamo fare più acquisti compulsivi
- potremmo, finalmente, fare una vera vacanzina di più di due giorni
- la sera potrò lamentarmi anch'io del lavoro (questo può definirsi il vero sport nazionale italiano, non il calcio!)

Aspetti negativi:
- manca il latte! Corro a comprarlo! Non posso, cazzo, sono al lavoro.
- meno tempo per lettura, studio del basso, cazzeggiate, blog, disegno, passeggiate (anche se ne ho fatte poche)
- più cibi pronti e meno cucina, proprio ora che mi stava quasi piacendo cucinare.

A proposito di cucina: ieri sera volevo fare degli sformatini di melanzane e orzo, ma sono venuti davvero una schifezza. Le melanzane alla piastra erano praticamente crude, idem l'orzo che era durissimo e il tutto sapeva di una beneamata cazzuola, ovvero di nulla. Nessuno dei due ha mangiato quell'obbrobrio, io ho mangiato solo l'orzo e poi come dolce ho mangiato fette biscottate e marmellata.
Nonostante mi uccida di esercizi fisici continuo a ingrassare abbastanza pesantemente, quindi dieta a parte e esercizi aerobici e muscolari, sto seriamente pensando di affidarmi a un santone, dato che nemmeno dei medici ci si può più fidare. Rischio di finire da un dietologo che mi direbbe sicuramente che il mio IMC è perfetto. Ma si possono fare calcoli matematici così rigidi senza tenere conto della struttura ossea di una persona? La mia struttura è proprio piccina.

Sorvolando e tornando a parlare della mia paura di guidare. Lunedì appunto comincio a lavorare (salvo imprevisti, al solito) e stavo pensando di andare in macchina. Sto studiando la strada da un'ora, vorrei fare strade conosciute ma rischio di allungare di un km la strada in termini di spazio, e di mezz'ora in termini di tempo. E lo spazio-tempo non è un'opinione. Se faccio la strada indicatami da viamichelin o googlemaps o tomtom lo spazio-tempo dovrebbe accorciarsi però sicuro mi perderei perché sono strade che non conosco bene.

Cambiamo nuovamente argomento: si sa, o forse no, che scrivo anche su un forum di donnine dove metto le foto dei miei makeup. Una ragazza molto gentile mi ha contattata sapendo che cercavo un ombretto bianco matte e dice che vuole spedirmelo. Gentilezza incredibile visto che lei è statunitense, di New York ma lavora nel New Jersey. Coincidenze e tutto: è nata a Firenze dove ha due sorelle che vivono in centro. Ogni tanto viene in Italia e le donnine del forum gli commissionano acquisti di makeup che sfortunatamente qui non si trovano nemmeno a pagarli oro.

Chissà come ci si sente a vivere in quella che mi piace definire la capitale del mondo.

11 giugno 2008

Piccola vittoria

Trovare un modo per aggirare i problemi è un po' come risolverli in parte. Giustifichi te stesso dicendo che per ora va bene così e domani se ne riparla.
Quando descrivo le mie paure alle persone mi guardano come se fossi alienata, senza ricordare che le loro paure spesso sono più incomprensibili delle mie. La paura dei ragni o degli insetti è ancora più irrazionale della mia paura di guidare. Vincere l'ansia al volante è il mio obiettivo primario da quando ho preso la patente.

Giorno dopo giorno l'ansia, come tutti invece affermavano, non è passata. Ogni volta che salgo in macchina il mio cervello meccanicamente pensa a ciò che il mio corpo deve eseguire nell'istante successivo. Temo di dimenticare uno dei processi, temo i pedoni che attraversano senza guardare e i motorini che mi sorpassano a destra. Temo di sbagliare strada e di trovarmi nel nulla e di non riuscire più a tornare indietro e ho paura di sbagliare manovre cercando la strada e di distrarmi pericolosamente.

Bene o male a Torino potevo sempre girare a destra, essendo gli isolati perfettamente quadrati. A Firenze gli isolati non esistono, e girare a destra può voler dire non ritrovare la strada parallela. Potrebbe anche non esserci una strada parallela.

Questo getta il mio cervello in panico così sono costretta a chiedere ogni volta la strada a Roccio che, pazientemente, me la mostra e solo dopo procedere da sola. Ieri però sono riuscita a fare una nuova strada e questo, che per tutti è nulla, per me vale tanto. E' come se chi ha paura dei ragni o degli insetti, riuscisse a farsene camminare uno addosso senza provare panico.

Una piccola vittoria.
Canzone del giorno: Triathlon Cristina Donà & Samuel

Balle spaziali

10 giugno 2008

Che cosa ci fa un materasso in autostrada?

Questo weekend siamo saliti a Torino. Dopo tre settimane finalmente partiamo, venerdì pomeriggio, in macchina, alla volta di Torino, città dell'automobile, città romana e barocca. Città.

Di traffico non ce n'era molto anche se, bizzarro a dirsi, in liguria abbiamo incrociato un materasso sdraiato in autostrada. Il felice incontro è stato tale perché nella corsia alla mia sinistra non c'era nessuno e mi ci sono fiondata, altrimenti saremmo entrati nella macchina di fronte che, ovviamente, trovandosi un materasso davanti ha inchiodato di colpa. E meno male che ha inchiodato lui e non ha fatto il mio stesso giochino del cambio corsia in fretta altrimenti io e Roccio ora staremmo su una nuvola a suonare l'arpa e mangiare ciambelle.

L'arcano è stato presto svelato, un furgone più avanti stava trasportando mobili et altro ed evidentemente il materasso non era stato ben ancorato.

Venerdì sera arriviamo un po' stremati, ci infiliamo a letto anche perché sabato mattina dobbiamo andare a ritirare un lettore divx mandato in garanzia. Questo lettore ha una storia disastrata: era un regalo di compleanno per il babbo di Roccio. Tutto bene, sembra, finché non lo usiamo noi per vedere un film. Succede che il lettore si impalla a metà dvd. Cambiamo dvd ed è uguale. A metà si blocca, se lo mandiamo avanti velocemente va. Ma a velocità normale, velocità play si blocca. Quindi, dato che era stato acquistato a Torino e io abitavo ancora lì, lo porto al centro commerciale dove lo abbiamo acquistato. Lì mi dicono che devo portarlo io all'assistenza. Culo vuole che si trovi proprio accanto al posto dove lavoravo per cui appena uscita da lavoro glielo porto. Peccato che mi ero dimenticata lo scontrino e tutto il resto sulla scrivania dell'ufficio. Torno un'altra volta, non ricordo se il giorno successivo. Mi fanno un mucchio di storie perché ho perso il certificato di garanzia e ho solo lo scontrino. Prevedendo questa discussione ho cercato su internet e mi sono accertata che fosse necessario il solo scontrino per ogni eventuale riparazione in garanzia e che il certificato di garanzia poteva essere usato come carta da cesso. Dopo una lunga discussione mi dicono di chiamare il numero verde assistenza per chiedere direttamente a loro se potevano ripararmelo solo con lo scontrino (ve lo chiedo come favore personale e nel vostro interesse: NON comprate apparecchi majestic-audiola). Mi fanno storie anche lì, rispondo e rompo le palle (perché anche quando sono nel giusto devo sentirmi un'autentica rompipalle?). Alla fine mi danno l'ok e ci pensano loro a chiamare il centro assistenza per la riparazione. Anche lì mi hanno triturato le palle perché volevano che li richiamassi io quando il centro assistenza mi aveva detto che sarebbero stati poi loro a essere ricontattati dal numero verde.
Insomma, ad Aprile chiamano per dire che l'apparecchio è riparato però quel sabato sarebbero stati chiusi per ponte. Per quello siamo riusciti ad andare solo questo sabato. Non lo hanno riparato ma lo hanno cambiato con uno nuovo.

Poi corriamo a Beinasco, al centro commerciale "Le Fornaci". Torniamo a casa e il pomeriggio facciamo due salti a Le Gru. Compriamo un girasole gigante finto da appendere alla parete e ci ripromettiamo di comprarne uno ogni anniversario. Poi di corsa a Favari da un'amica e alcuni ex colleghi, si ride, si scherza, dicono che un po' nell'ufficio manco e questa cosa mi fa piacere.
Però si è fatto tardi e dobbiamo tornare a casa dove mi aspettano i due nipotini e una coppia musona, mia sorella e mio cognato. Insomma per farla breve, il weekend è passato veloce. Domenica mattina me ne esco con una frase piuttosto infelice, diciamo la traduzione in brutta copia dei miei pensieri. E' che un po' Torino mi manca. Ma sono certa che mi ci vorrà solo un po' di tempo e poi non mi mancherà più. Anche perché so che tutto ciò di cui ho bisogno è proprio qui. Con me.

Canzone del giorno: Johnny B Goode Chuck Berry

06 giugno 2008

Vivere con una donna: istruzioni per l'uso

Quando una donna entra nella vita e nell'habitat naturale di un uomo (la casa), l'uomo può sentirsi confuso. Parlano tutti in continuazione delle differenze di comunicazione tra uomo e donna ma ben pochi parlano delle diversità nel gestire gli spazi e gli oggetti.
Ecco.

Il maschio adulto di essere umano ha bisogno di poche cose dentro una casa: una tv, un divano, tante bottiglie di birra, uno stereo e un piccì.

Una donna adulta di essere umano ha bisogno di molte più cose, cose che il maschietto non concepisce. In genere solo nel bagno, dove l'uomo stipa la schiuma da barba, il rasoio e un bagnoschiuma, la donna ci infila shampoo e balsamo, generalmente della stessa marca e con confezioni dello stesso colore per confondere ancora di più il maschio alfa, tre tipi di bagnoschiuma, creme e cremine, una spazzola e un pettine, le lentine a contatto se le usa, la crema per struccarsi, gli assorbenti ecc ecc. L'armadio verrà riempito di borsette, vestitini e scarpe e ovunque, sparsi in giro, elementi di makeup.

La cucina, che prima consisteva di una mobilia semplice atta a contenere una padella, una pentola una forchetta e un coltello, si trasforma nell'antro degli orrori dove risiedono almeno un pentolino piccino, una pentola grande, due padelle enormi, due padelle piccine, una forma per torte, una casseruolina per lasagne, una per pizza, almeno un set di 6 pezzi di posate belline. Nel frigo, dove prima campeggiava quasi solo birra perché tutte le cibarie erano contenute nel congelatore (pronto in 6 minuti) si riempie di insalata, pomodorini, salsine allo yogurt per insalata, passate di pomodoro, affettati freschi, formaggi.

Tutto questo per dire che non mi sono affatto stupita dell'esclamazione di Roccio appena uscito dalla doccia:
Ma che ha quel bagnoschiuma? Ha i sassolini dentro? Mi sono graffiato tutto!

Avendo lui usato il docciaschiuma per lo scrub del corpo.

Canzone del giorno Should I Stay or Should I Go Clash

05 giugno 2008

Quando suoniamo sono così presa da quello che facciamo che ogni volta mi dimentico di fare le foto. E ogni volta che la serata finisce mi riprometto di farlo la volta seguente. Ma la volta seguente sono così presa da quello che facciamo che ecc ecc. Così via in un circolo vizioso senza fine.
La cena è stata graziosa, lo posso dire perché abbiamo cucinato noi, ma non mi sono resa conto di avere fatto tutto a base di cipolla. Non mi ricordo mai che le portate in un pasto sono come indumenti di un vestito. Vanno abbinati.
Io sono un disastro ad abbinare gli indumenti, e sono abbastanza disastrosa in cucina. Per fare un esempio, è come se ieri mi fossi vestita interamente di giallo, anche se il dolce, per fortuna, non era a base di cipolla. Quindi vestita di giallo e con le mutande viola. In questa metafora il dolce corrisponde alle mutande.
Il dolcetto era formato da biscottini ripieni di crema al mascarpone. Secondo il manualetto di cucina questa semplice ricetta richiedeva appena 15 minuti di preparazione e 15 minuti di cottura: ci ho messo 2 ore. Ho cominciato alle 15 e ho terminato alle 17. Testimone del fatto che sono lenta come un bradipo a fare le cose e nonn ho la benché minima concezione del tempo che passa.
Però sto migliorando.
Quando ero più piccina entravo nel panico se dovevo cucinare per più persone. Ora ho una filosofia tutta mia che suona pressapoco così: Se non ti piace non lo mangi.
Ad esempio la ricetta del primo di ieri sera suonava parecchio strana: era una pasta con condimento a base di olive, prezzemolo, primo sale, cipollotti e limone. Qualsiasi persona normale avrebbe omesso la buccia del limone grattugiato perché ci stava come i cavoli a merenda ma io no. Se non piace non lo mangiano: e ho grattugiato la scorza di un intero limone nel condimento per pasta.
Chiusa questa parentesi culinaria passiamo alla forma fisica. Ieri ero quasi incacchiata perché dopo quasi 40 minuti di wiifit non avevo alcun sentore di muscoli doloranti. Stamattina mi sono alzata mezza morta dal letto dicendo Ohi ohi gli addominali, ohi ohi i pettorali, ohi ohi le cosciotte. Insomma, qualcosa ha fatto questo wiifit. Comunque stamattina continuerò ad esercitarmi. Vorrei andare a pattinare. Ma dove?
Se prendessi il bus per andare a pattinare in centro ci sarebbero ben pochi posti dove farlo: oltre alle basole ci sono i sanpietrini dove i pattini non scorrono. Piste di pattinaggio nei dintorni non so dove siano. Mi toccherebbe andare a le cascine.

Oh, google ci viene incontro, ho trovato questa cosina:
ROLLER CLUB Firenze
organizza
ROLLER-NIGHT
Il 1° e il 3° giovedì del mese ore 20.30 ci ritroviamo per una frizzante pattinata per le vie di firenze …


Il percorso e’ fattibile per pattinatori di tutte le eta’.

Durante la girata ci fermiamo per una pizza e poi si riparte ancora ……

Partenza c/o Circolo Roller Club Firenze – Via della Catena 2 (presso Pavoniere)


Quindi stasera! Quasi quasi...

Canzone del giorno: Stato di Necessità Carmen Consoli

04 giugno 2008

Moto e ciglia

Ho preso coraggio ieri sera e ho guardato la Wii Balance Board. Lei mi ha scrutato indifferente.Non volevo usarla perché sapevo che mi avrebbe rimproverata per questi 2 kg messi su. Alla fine sì, erano due settimane che non mi esercitavo nemmeno un pochino. Così ieri sera (e stamane) ho ripreso un po'. Devo tirarli giù questi due kiletti.

Quindi è deciso, riprendo a fare ginnastica con questo fantastico e micidiale gioco. Oggi 10 minuti di corsetta sul posto, 20 ripetizioni di v-up, 6 flessioni con spostamento laterale, qualche esercizio di yoga per allungarmi un pochetto, 16 minuti di boxe ritmata, 6 minuti di hoola-hop (ma si scrive così?). E poi strisciando sono tornata al piccì. Stasera ci sono le prove del gruppo (ma quale gruppo? Ne avevo parlato? Non ricordo).

Quindi si cena qui a casa e poi si suona. O ci si suona, a seconda di quanto siamo nervosi. Non sto ancora lavorando, quindi passo le mie giornate cercando di tenermi impegnata per non impazzire. Suono, faccio ginnastica, imparo a disegnare, leggo, cucino.

Nella nota "imparo a disegnare" ci sarebbe un bel "imparo a fare ritratti grazie a un fantastico libro". Questo fantastico libro dovrebbe essere letto da tutti, per esempio l'esercizio sugli spazi negativi è utilissimo anche a chi pratica la fotografia. Il resto è utile un po' a tutti. Libera dagli schemi mentali che abbiamo acquisito in una vita in cui abbiamo perso la capacità di disegnare.
Ieri in preda a un raptus di follia e durante una passeggiata in centro ho comprato un paio di ciglia finte. Erano a buon mercato e volevo provare. Del resto ormai in materia di makeup mi manca solo quello e poi sono pronta per il circo.
O il gay pride.

Canzone del giorno: Highway to Hell ACDC

03 giugno 2008

I nostri due anni

Ieri io e Roccio abbiamo festeggiato i nostri due anni e lo abbiamo fatto in modo inconsueto. Ci siamo presi ferie da tutti e siamo rimasti solo io e lui. Non siamo andati a cena fuori, non ci siamo fatti regali, non abbiamo messo manifesti, nè ci siamo concessi una gita fuori porta. Siamo stati io e lui.
Mi rendo sempre più conto di quanto sia stata fortunata ad averlo incontrato. Di come è bizzarro che due persone lontane fisicamente siano riuscite a sentirsi così vicine, tanto da incontrarsi e comportarsi come se si conoscessero da una vita. Tanto da voler costruire qualcosa insieme. Tanto da farlo davvero.
Roccio è una persona sensazionale, piena di energie, il mediatore che nella compagnia cerca di accontentare tutti. L'uomo che non si scompone e che difficilmente si arrabbia.

Così stamani sono andata a rileggere le mail che ci eravamo scritti dopo il nostro primo incontro, per tenermi stretta quelle sensazioni. E rileggendo (anche sul blog) mi sono ricordata piccoli particolari. Il piazzale al tramonto, gli antibiotici che stavo prendendo perché ero arrivata a 42 kili grazie all'influenza intestinale, il panino che non sono riuscita a finire, il primo bacio, i suoi amici increduli e dubbiosi che un po', penso, mi guardavano con sospetto, la mia fiducia incondizionata dettata dall'istinto, rivelatosi poi veritiero. Sono passati due anni da quel giorno eppure nulla (a parte il mio peso) è cambiato. Anzi, tutto è aumentato in maniera esponenziale (anche il mio peso).

Tutto questo per dirti grazie.
Ti Amo.