24 marzo 2009

Resistenze e reattanze

Stamattina ho preso la prima pastiglia di Tamoxifene.
Ho dovuto mandare una email al mio dottore per farmi rassicurare sugli effetti collaterali, proprio io che razionalizzo così tanto.
Le questioni di questa resistenza psicologica, assolutamente inutile visto che non ho alternative, sono diverse.
Dopo tanti anni di ospedali e visite la mia speranza era di andare migliorando e di evitare almeno medicine aggiuntine, in verità di anno in anno scoprono nuovi nodulini, nuove ipofunzionalità, nuovi esami da fare. E a questo si aggiungono nuove terapie. Da qui il Tamoxifene.
Il bugiardino del Tamoxifene è da spararsi anche se conosco farmaci usati per la pelle che hanno controindicazioni più gravi. I forum di donnine che usano questo farmaco sono parecchi e molte donnine confermano gli effetti collaterali. Così ho preso tempo con la scusa di parlare con un senologo, ma poi ho razionalizzato e mi sono resa conto che non sarei mai andata a trovare un senologo per chiedergli informazioni su un farmaco prescritto nel 99% dei casi.
Così ho scritto al mio endocrinologo che mi ha ribadito che è d’accordo sulla scelta dei suoi colleghi e che nel mio caso specifico è la scelta migliore e mettendo sulla bilancia i rischi e i benefici è chiaro che tutto pende a favore del farmaco.
Stamattina ho sognato che prendevo la mia prima pastiglia e provavo a mandarla già con una bottiglia d’acqua ma non riuscivo. La mia gola si serrava e mi venivano i conati di vomito. Ho provato più e più volte finché quasi si è sciolta in bocca e alla fine l’ho sputata.
Però appena mi sono svegliata ce l’ho fatta e l’ho presa. E’ effettivamente grossina, più o meno come una tachipirina e ho dovuto buttare giù parecchia acqua prima di farla scendere.
L’effetto collaterale più grosso è stato la gomma a terra: primo giorno di pastiglia, il tempo è nuvoloso e probabilmente ho bucato perché ho la gomma a terra. Devo avere devastato anche tutto il resto della macchina perché sono arrivata al lavoro tranquilla pur col volante praticamente girato verso sinistra.
Il mio scopo era arrivare a casa in questa condizione ma forse non è il caso: sono quindi costretta in pausa a cercare un gommista in zona e chiedere che mi faccia almeno tornare a casa.
Ieri notte ho fatto uno strano sogno.
Io Roccio abitiamo in una specie di casa comune sottoterra. I muri sono totalmente dipinti di bianco e gli appartamenti dei diversi abitanti del mondo di sotto sono collegati tra loro da arcate altissime e aperte, non ci sono porte e le persone passeggiano come se si trovassero per strada a fare shopping.
L’appartamento dove stiamo noi era di mio zio, che prima di potersi permettere un appartamento nel “mondo di sopra” doveva accontentarsi di quello. Ora che mio zio non ci abitava più ce lo aveva lasciato perché, diceva, “vivere a Milano non è facile e le case sono molto costose”.
Sul pavimento erano presenti delle rotaie, forse a retaggio di una metropolitana che prima passava di lì e la disposizione dei mobili era esattamente quella di ora. Il divano era per cui un po’ nel mezzo.
Gli appartamento erano disposti come se fosse tutto un corridoio e noi eravamo nell’estremità est. Alla nostra destra avevamo un muro chiuso e alla nostra sinistra un arco che ci collegava alle altre abitazioni.
Ad un tratto sentiamo fischiare un treno. Guardiamo alla parete di destra e un vecchio treno sfonda il muro, porta via con sé il divano e passando sotto gli archi percorre tutto il corridoio fino all’estremità ovest. Io e Roccio ci guardiamo sbalorditi ma siamo gli unici sorpresi. Corriamo dietro al treno per cercare di recuperare il divano ma non c’è niente da fare. Lo guardiamo sparire attraverso una specie di bandone alzato attrezzato dall’abitante dell’estremità ovest che, evidentemente, era ben al corrente del passaggio del mezzo.
Buffa e spettacolare la scena del muro bianco che viene giù, mi ricorda “The Wall”.
Ieri tra le altre cose abbiamo messo un po’ in ordine e ci siamo di nuovo impegnati a cercare di mantenere tutto un po’ più ordinato.
Domenica invece siamo andati a un museo di minerali e astronomia e meteore e meteorismo, molto carino. Mi piacciono i sassi grossi che sbrilluccicano, piritoni quadrati ed ematitoni, quarzoni e acquamarinoni. Mi piacciono di più così che intagliati e ristretti all’interno dei gioielli.
Sentendo i signori appassionati che vanno a cercare minerali mi fa quasi impressione sapere che quelle sono cose prodotte dalla natura. Mi immagino a scavare e a trovare pietroni di quel calibro e penso che forse li fotograferei, li ricoprirei alla meno peggio, e me ne andrei. E’ come cogliere un bel fiore raro, messo in vetrina apparirebbe in tutto il suo splendore ma alla fine appassirebbe.

Canzone del giorno: Fatalità Gem Boy

4 commenti:

Zion ha detto...

i tuoi sogni sono sempre interessanti!!!

Zion

Anonimo ha detto...

Ho ben tre sogni notevoli nell'ultima settimana:
- Non ne faccio quasi mai, e invece: SOGNO EROTICO, perdi più con un'amica che si è sposata la settimana scorsa (anche se non proprio erotico perché incredibilmente io dicevo "ma dai! ti sei appena sposata..." e poi mi sono svegliato)
- Ben due sogni (molto più goduriosi del precedente) in cui chiacchieravo con Bruce Springsteen. I ricordi sono un po' confusi ma in uno dei due sono sicuro che parlavamo in inglese ed eravamo nello stanzone dove di solito vado a suonare, il che implica (anche se non me lo ricordo) che abbiamo sicuramento cantato thunder road (anche in un sogno non avrei potuto non chiederglielo!)
Ciao!
Badguy

Carla ha detto...

@ Zion: eheh qualcheduno sì e qualcheduno no.
@ Badguy: Va là che i sogni erotici sono una cosa incredibile. Da adolescente li facevo sempre con i miei più cari amici, persone che non mi attraevano in quel senso nemmeno minimamente! Fantastico il sogno con Bruce, ti ha detto qualche verità fondamentale almeno? Eheh

Anonimo ha detto...

Sicuramente.... è che non me la ricorodo proprio!
Ciao!
Badguy