29 maggio 2009

Ogni cosa è illuminata

Sto leggendo un libro che fa davvero tenerezza e che consiglio a tutti. Fa tenerezza perché è una ricerca delle radici, fa tenerezza perché parla di una amicizia appena sbocciata, perché fa apprezzare le piccole cose e anche perché usa un linguaggio sgrammaticato e a volte incomprensibile.
Spesso fa ridere, a volte commuove, a volte fa pensare. E’ un libro ideale che si adatta a tutti gli umori.
Ultimamente sono un po’ asociale, ma è abbastanza normale e fa parte del mio carattere.
Per quanto riguarda la palestra è difficile mantenere l’impegno di 3 volte a settimana, soprattutto quando si decide anche di correre una sera e quindi l’impegno al netto diventa di 4 volte a settimana.
Stasera andiamo a vedere una casa in affitto a Sesto Fiorentino, spero che ci piaccia perché mi piace Sesto, è un posto carino, forse più abitabile di Firenze.
In ogni caso: sul mobile accanto alla mia scrivania ho attaccato un foglio con su scritto “Accetto solo buone notizie” (grazie per lo spunto, Zion), e per confermare questa cosa ho attaccato un altro foglio con su disegnato un orologio che segna le 17.29. E’ troppo evidente il mio desiderio di rimanere in ufficio?

28 maggio 2009

Terapia Blu

Stanotte ho fatto un brutto sogno: avevo il tumore al seno e mi stavano inserendo una cannula nella schiena per iniettarmi qualcosa che, dicono, avrebbe reso più sopportabile la terapia. Però la cannula era grossa e faceva male.
Nonostante tutto la dottoressa mi disse che nulla era possibile contro il dolore della "terapia blu".

Oggi sono parecchio giù, mi devono arrivare e, oltre alla sindrome premestruale che già fa il suo, ci sono le pastiglie a rendermi eccessivamente emotiva. Se, nella mia normalità di ora, può commuovermi una stretta di mano, immaginate cosa può provocarmi una minima discussione.

Oddio, non so se sono le pastiglie, sono sempre stata un po' emotiva ma mai così.

Palando di cose più futili, ho comprato le Birkenstock, le "ciantelle" miracolose. Il prossimo che mi dice ancora quanto siano comode se le ritroverà stampate in fronte. Un male! L'infradito è durissimo e mi sta spaccando l'alluce. Per un perverso meccanismo psicologico però continuo a indossarle perché ormai ho speso i soldi e me le becco.
Dicono che una volta abituata non le leverò più. Sarà.
Per ora preferirei camminare a piedi nudi sull'asfalto rovente.

P.s. la palestra continua, è un bello zoo. Mi sono messa anche a dieta, più verdura e carne e meno (molti meno) carboidrati. I risultati si vedranno a lunga scadenza ma la pasta mi manca un sacco. Quanto è difficile essere determinati?

18 maggio 2009

Metti una sera in spiaggia.

Il bello del divertimento è che se non sei troppo rompipalle e se riesci ad adattarti a fare cose che in altri contesti non faresti, è facile da raggiungere.
Metti qualche amico, metti una sera in spiaggia, metti un parco giochi poco illuminato e qualche pazzo esempio di parkour e il gioco è fatto.
Metti che si gioca a lanciare sassi in acqua, che si gioca a centrare una boccia di plastica con i sassi, metti che la stessa boccia di plastica si usa in un calcio balilla, il risultato è semplice.
Metti che si rincorrono lucciole (non quelle sul bordo strada che ammiccano alle persone in macchina) e che ci si arrampica sui giochi per bimbi.
La giornata di ieri ci insegna che basta davvero poco per divertirsi. Il viaggio a Lisbona me lo immagino così.
Perché sì abbiamo prenotato il volo e dato la caparra per l’appartamento e io ho comprato due guide! Non vedo l’ora di andare. E di giocare ogni giorno come abbiamo giocato ieri, e bagnare i piedi nell’oceano, e fare una corsa sul tram 28, e bere un bicchieri di Porto parlando a gesti ogni lingua che non conosco.
Sto per smielare una cosa che non smielerò più perché mi fa fatica.
Ecco lo sapevo, l'ho cancellato. Eheh

Canzone del giorno: Gabriel Lamb

13 maggio 2009

Accende una sigaretta mentre fa benzina, due auto a fuoco
E' stata l'incauta accensione di una sigaretta mentre introduceva benzina nel serbatoio dell'auto di un amico a provocare un incendio che ha avvolto completamente il veicolo, danneggiando gravemente anche un'altra auto parcheggiata vicino. E' successo stamani intorno all'1, a Firenze, in Via Villa Demidoff. Gli agenti delle Volanti, intervenuti sul posto, hanno fermato ed identificato il responsabile, un fiorentino trentenne, denunciandolo per incendio. Le fiamme sono state spente da una squadra dei Vigili del Fuoco.
(13 maggio 2009)


da La Repubblica

Ma, dico io...

Il mio pianto facile

È strano come ci si abitui al proprio corpo e al suo nuovo stato. La mia cicatrice sul seno è ancora un po’ rossa e un po’ blu eppure mi ci sono abituata. Come se quella linea marcata avesse sempre fatto parte di me, come un segno che è venuto fuori ma che era lì latente, in attesa di qualcosa, un evento, un segnale.
Non mi sconvolge più di tanto, le cicatrici fanno parte di quello che sei e, a parte lo sbrago sulla schiena per il neo tolto, fatto da una macellaia, non penso che vorrò levarmele chirurgicamente.
Sto leggendo tre libri contemporaneamente confondendomi le idee. “Il metodo antierrore” che si mescola a “Imparare l’ottimismo” con qualche sprazzo di “Ogni cosa è illuminata”. Comincia a fare caldo e i ragnetti rossi diventano un tappeto colorato sul tavolo in giardino, le drosere brillano sotto il sole di maggio creando piccoli arcobaleni colorati. Le prede si aggirano furtive tra i dolci sapori della mattanza vegetale, nella speranza di assaggiare e di non essere assaggiate. Formiche lavorano instancabili, mungendo afidi nascosti chissà dove per nutrirsi della loro melata.
Il fascino di questa collaborazione non finisce mai di stupirmi. Le formiche allevano letteralmente gli afidi, proteggendoli dai predatori e spostandoli da uno stelo all’altro. Gli afidi così si nutrono della linfa delle piante e secernono melata, una sostanza zuccherina di cui le formiche sono ghiotte. Nonostante qualche lieve invasione in casa di formiche, non riuscirei a ucciderle a meno di non venire totalmente sovrastata.
Se il bradipo è l’animale che più mi somiglia, la formica è il mio alter ego laborioso e collaborativo. Mentre io rimango appesa sull’albero a guardare la muffa che mi cresce sul pelo, le formiche accumulano cibo per l’inverno che le attende, smembrano corpi di altri insetti e trasportano pesi indicibili per la loro stazza.
Io, intanto, non mi muovo.
Vorrei vivere in un bosco lontano dal mondo, sdraiarmi sui prati e ascoltare il vento.
Ecco, l’effetto collaterale più noioso delle pastiglie che prendo è l’eccessiva emotività data dai moti ormonali. Mi commuovo per ogni cosa. Guardando i papaveri, le pecore che pascolano, ascoltando canzoni (ma non solo le canzoni commoventi, anche, tipo “Dynamite” degli Scorpions”). Più noioso delle caldane.
Sniff.

12 maggio 2009



che culo!

Il mio post in mezz'ora

Ho promesso che avrei ripreso a scrivere e quindi lo prendo a mo' di compitino da fare a casa. Scrivo questa mezz'ora prima di schiaffarmi sotto la doccia.
Le piante di fragola che abbiamo comprato crescono ma l'unica fragolina già matura ha un buco, forse un ospite. Per non parlare dei ragnetti rossi che hanno praticamente messo le tende e corrono un po' ovunque. Le piante quindi sono un po' k.o. dato che questi minuscoli ospiti sono parassiti e si nutrono di che non so, ma fanno ammalare le piantine.
Comincia a fare caldo e le piante carnivore ciucciano più acqua di quanta riusciamo a cambiarne. Per fare un esempio, 5 litri mi bastano a malapena per rabboccare i sottovasi ma se torno dopo mezz'ora sono già all'asciutto.
Al lavoro tutto ok, non ho imparato molto di più ma se non altro ho imparato a convincere gli altri di cose di cui non sono così convinta. In compenso mi trovo molto bene con le colleghe. Visto che mi conosco abbastanza bene, salvo qualche sorpresina che mi riserberò per la vecchiaia, posso dirlo sinceramente: è stato difficilissimo socializzare. Io sono un po' chiusa, molto riservata, la classica da "pochi amici ma buoni", non elargisco abbracci, nè confidenze con facilità. Per me è sinonimo di un passo verso la modifica di un atteggiamento un po' negativo, anche se sono sempre convinta che l'amicizia sia sacra e che ci voglia comunque un po' di tempo. Detto questo, la mia mezz'ora è terminata e scappo a farmi un bel doccione.
Ciriciao belli!

08 maggio 2009

Disordinatamente modificata

Devo fare il formattone annuale del portatile. Mi tocca. Io li incasino sempre i computer, è la mia parte femminile che esce allo scoperto. La scrivania al lavoro rappresenta la mia parte maschile, è disordinata da morire. Fogli su fogli su post-it su penne scariche su penne senza tappi su bottiglie di plastica vuote o mezze piene. Anche la casa mi rappresenta abbastanza. Mi sembra la casa della vecchina nel film “Harold e Maude” (consigliatissimo film per chi non l’ha visto), piena di cose, disordinata da morire e vivibile solo per noi.
Io e il disordine abbiamo un rapporto di amore/odio. E’ la culla della mia pigrizia ed è la condizione in cui mi trovo meglio. Ma c’è una parte di me, l’animale sociale che è in me, che osserva dall’esterno e teme il giudizio degli avventori. Questa condizione dura un paio di giorni, in cui mi spremo per ordinare l’ordinabile, dopodiché rientro nella fase cumulatoria, in cui ogni punto d’appoggio deve essere riempito di oggetti. Il mio spazio visivo non deve avere vuoti.
Poi oggettivamente l’ordine mi piace. Ma non riesco a mantenerlo. Sono una ragazza disordinatamente modificata.

Canzone del giorno: Paint it Black The Rolling Stones

07 maggio 2009

Mia mamma ha di nuovo la febbre e uno sfogo sulla pancia, potrebbe essere causato da un'ernia. Le sapranno dire.
Certo che noi tranquille proprio mai, eh?

Neighborhood from hell

Vivere in un condominio vuol dire accettare un sacco di fastidi nella speranza che gli altri accettino le tue pecche. Io sono piuttosto brava, devo dirlo. Non mi lamento mai di nulla.
Né della tizia di sopra che a partire dalle 7.30 del mattino comincia a stampare con una stampante del dopoguerra probabilmente poggiata a terra che fa un casino della madonna. Né dei suoi tacchi, evviva la femminilità anche in casa. Nemmeno del suo bimbo che corre a piedi nudi battendo sul nostro soffitto tanto che pare una casa infestata dai poltergeist.
Ma quando si lamentano gli altri di te è piuttosto fastidioso.
Le lamentele dei condòmini si concentrano sull’amministratore: sarebbe fin troppo semplice venire a bussare alla porta a dirti qualcosa, e poi vorrebbe dire dichiarare apertamente che sei rompiballe.
L’amministratore è un raccoglitore di lamentele che poi sparge ai rispettivi proprietari.
Ci chiama l’altroieri la proprietaria di casa, dicendo che è arrivato il canone RAI, ci chiede se usiamo la televisione perché in caso contrario avrebbe dato disdetta.
Poi ci dice che ha parlato con l’amministratore, il quale le ha detto che alcuni vicini si sono lamentati perché il nostro giardino (di proprietà privata e delimitato da una siepe) è un po’ in disordine. Sapete che quasi non ci ho dormito? A ripensarci bene è come se qualcuno ti entra in casa e ti dice di mettere in ordine perché il disordine è brutto (ecchisene, fatti gli affari tuoi). Hanno detto che, siccome si trova in un punto di passaggio (e non è vero perché la strada è laterale e costeggia la siepe, quindi ci devi proprio guardare per notare il disordine), è un po’ brutto.
Non vi verrebbe da prenderli a martellate? In ogni caso abbiamo risistemato tutto, non sono certo io la rompiballe che, siccome gli altri si sono lamentati, va dall’amministratore a scassare la pannocchia sugli altri.
Si rischia di iniziare una guerra senza senso. Non sopporto le guerre.
Però se posso esprimere un desiderio, mi piacerebbe che la si piantasse con questi atteggiamenti da bravi scolaretti di prima elementare che vanno a lamentarsi dalla maestra. Oramai siamo adulti. O no?

Stiamo cercando di scegliere una meta per le ferie di agosto. Siamo passati dalla Puglia, a Londra, alla Normandia, alla Scozia, e ora siamo in forse tra Lisbona e Parigi. I problemi sono: trovare un posto non troppo caro, non troppo caldo, con un albergo che non sia troppo scomodo dal centro e con il bagno in camera, dove ci sia qualcosa da vedere in una settimana, che possibilmente non si sia già visto. Oggi Baba, la mia collega, ci ha suggerito Siviglia, Granada e Cordoba ma ci annuncia che è un luogo caldissimo. Scartato senza passare dal via.

Canzone del giorno: Pure Morning Placebo

05 maggio 2009

Di unioni e divorzi
di cavalieri e dame

Il 2 maggio siamo stati testimoni di un’unione ufficiale: il matrimonio dei nostri amici principessa nera e primo cavaliere. Non ero mai stata protagonista dell’organizzazione del retroscena di un matrimonio, ovvero dell’addio al nubilato, della scrittura di cartelli messi durante il tragitto che avrebbe dovuto fare la sposa per arrivare in chiesa, alla “sistemazione” di cartelli sull’auto che avrebbe riportato la sposa al ristorante e poi a casa.
La sposa è giunta in chiesa su un furgoncino wolksvagen bianco e rosso, uno spettacolo di vettura.
Io, lo confesso, ho delle idee contrastanti sul matrimonio. Mi piace la festa, mi piace la gioia dell’evento, ma cinicamente spesso riduco tutto alla firma di un contratto dove ci si giura amore eterno. E un contratto d’amore non può esistere.
Diverso è il caso della tutela legale, però a quel punto sceglierei il comune. Sposarmi in chiesa mi sembrerebbe una mancanza di rispetto verso chi crede, dato che io sostanzialmente non credo.
Ma sono le mie idee. Sono sempre felice quando vedo che le persone sono convinte del loro passo e vogliono proprio fare quel passo. Sono felice quando vedo che credono e che sentono dentro questa grande promessa che stanno facendo al loro Dio comunque esso si chiami. Li ho visti piuttosto convinti di questa cosa, hanno fatto un percorso insieme, anche di tipo religioso, e quindi non posso dir loro nulla, ma solo essere sinceramente felice per loro.
Tralaltro erano un bijoux così conciati, e anche noi non eravamo affatto male. Vestiti così carini quasi non ci si riconosceva. Io per la prima volta col tacco a spillo 10 che mi si piantava nella terra ammorbidita dalle piogge dei giorni scorsi e ad ogni passo rimanevano lì piantate.
Nel pomeriggio ci siamo quasi tutti levati le scarpe e abbiamo camminato a piedi nudi sul prato, un po’ di tregua dai trampoli per le donnine e dalle scarpe strette per gli ometti. Roccio era piegato dal mal di schiena (e tutt’oggi mica sta molto meglio) e ad ogni passo sentiva le fitte corrergli giù per la gamba. Stephen è riuscito per errore a staccare la spina della corrente al tizio che suonava, interrompendo per un attimo la musica e dichiarando ad alta voce, con la spina in mano “Non sono stato io!”. Francesca si era data una specie di fondotinta spray sulle gambe perché erano troppo pallide. Io avevo rimediato indossando delle calze color carne ma nemmeno queste potevano fare qualcosa contro il mio pallore. Roccio durante il buffet è sparito tra i tavoli pieni di cibo riempiendosi il piatto di golosità mentre io incespicavo incastrandomi nella terra. Francesca ballando ha preso una storta e la sposa soffriva per le scarpe strette.
E’ stata una bella avventura.
Dopo l'unione di cavaliere e principessa fa strano sentire del divorzio tra il cavaliere e la Veronica. Buffo.
Ecco, lo dovevo dire. Il mio racconto è stato breve perché ho perso un po’ l’ispirazione alla scrittura. Non che non abbia niente da dire: ogni giorno penso “cacchio questa cosa la devo scrivere sul blog”. Poi bum, arrivo a casa, sistemo due cose, mi faccio una doccia, si cucina, si stende, si lavano i piatti si cazzeggia e la giornata è più che terminata.
Ora mi ci devo proprio impegnare, ci sono un sacco di cose da dire, magari cazzate. Però meglio, questo è per me una specie di diario, a volte vado a cercare alcune date importanti sul blog perché altrimenti non le ricorderei.
Ieri, per esempio, ci ha chiamato la proprietaria di casa per dirci, tra le altre cose, che i vicini si lamentano del disordine del giardino. E c'è anche la siepe. Mannaggia a loro quasi non ci ho dormito e stasera dovrò sistemare tutto.
Quindi.

Canzone del giorno: Dynamite Scorpions