07 agosto 2009

Alice nel paese delle mer(d)aviglie

Porca miseriaccia: è passato quasi un mese senza nessun mio post! E siamo tutti sopravvissuti? Bene.
La verità è che tiscali, al quale ero molto affezionata, ha fatto un bel pasticcio. Poco dopo aver inviato la mia richiesta di una loro linea telefonica più ADSL mi contattano ma, sfortuna vuole, in quel momento non posso rispondere. Così aspetto un paio di giorni e nulla, quindi richiamo. Dicono che c'è un problema per attivare la linea, ma la ragazza al telefono tituba e mi dice che "è meglio se aspetto la chiamata del tecnico". Intanto è quasi passato un mese, decidiamo di provare con qualche altro gestore, ovvero infostrada. Sono piuttosto veloci e a parte qualche intoppo iniziale, internet arriva. Arriva?
Sì ma leeeentissimo. Non riesco a caricare i video su youtube dalla lentezza.
Detto questo.
Ora abbiamo internet anche se lentissimo e mi permetto di riprendere in mano il mio blog. Siamo a casina nuova e ci rilassiamo sul terrazzo mentre un pipistrellino mangia le zanzare per noi. Le vespe sull'altro terrazzo stanno bene, grazie. Non ho il coraggio di ucciderle e quindi ho delegato Roccio che però è più bradipo di me e ho come l'impressione che una volta tornati da Lisbona non potremo più rientrare in casa perché le vespe avranno fatto cambiare le serrature e ci lasceranno fuori.
Questa è un'estate di innovazioni. A parte la lettura compulsiva, che più che innovazione è una piacevole scoperta, ho tenuto i piedi totalmente scoperti fregandomene di ogni tabù che avevo. Ora mi rimane non avere più i conati di vomito quando qualcuno sputa e sono abbastanza a posto (cercare di non piangere per ogni minima cosa è impossibile: sono le pastiglie!).
A proposito di pastiglie, so che fa schifo parlarne per tanti, comunque tra i suoi effetti collaterali c'è anche la possibile sparizione delle mestruazioni. Ne sto provando l'ebbrezza solo in questo mese in quanto emetto una goccia al giorno.
Questo mi porta a parlare di un nuovo punto, la mooncup. Fa un po' strano sapere di avere una coppetta dentro che raccoglie sangue però, dato la mia nuova anima quasi ecologista, ho fatto qualche ricerca in rete e ho scoperto che se usato correttamente dura 10 anni, non è più fastidioso di un assorbente interno, le opinioni lette su ciao.it lo promuovono con il massimo delle stelline, tutte le donne che l'hanno usato ne sono entusiaste, lo consiglia anche qualhe ginecologo/ostetrico e (questa è parte un po' più ribrezzosa) il sangue raccolto può essere usato per concimare le piante. Sembra strano ma non lo è: infatti uno dei migliori concimi per le piante è il sangue di bue che si chiama così non a caso.
Solo che se mi ritrovo con una sola goccia al giorno non so quanto possa servirmi.
Capitolo lavoro: si lavora si lavora. Con i colleghi mi trovo bene e spero che mi rinnovino il contratto, magari in modalità definitiva. Ma non penso.
Oggi è stato l'ultimo giorno di lavoro prima delle vacanze, mi sentivo come se fossi stata all'ultimo giorno di scuola prima delle vacanze estive, con la sola differenza che a scuola le vacanze erano di 3 mesi e qui di due settimane. Ma non ci si lamenta.
Il mio nuovo animo ecologico ha anche scoperto che esistono delle tinte naturali. Hennè a parte è una scoperta grandiosa: c'era infatti uno studio sulla correlazione tra tinte per capelli e tumore alla vescica. L'idea di una tinta naturale mi incuriosisce parecchio. Ovviamente non avrà la stessa resa della roba chimica ma volete mettere? Niente puzzo di ammoniaca, non danno al capello o cute. E il costo? Di solito il costo quando si parla di queste cose si alza sensibilmente per il bio o etico, naturale, ecc ecc. In verità le tinte non costano molto. Si parla di 6,50 euro a flacone, nella media, se non più basso, del costo delle tinte chimiche in vendita al centro commerciale. Il sito di tutta questa robina bella è questo. Passata l'estate mi rifarei volentieri una tinta scura, sul nero. Opterò per queste. E l'ordine non mancherà di tante altre belle cosine.

Canzone del giorno: Child In Time Deep Purple