05 ottobre 2009

Matrimonio celtico sotto le stelle

Forse non ne ho mai parlato in questo blog, ma S è stata la mia migliore amica per un sacco di anni durante quel periodo intricato che è l'adolescenza. Ci siamo poi perse di vista, capita, una volta entrambe seriamente fidanzate.
Io e lei eravamo inseparabili, una cosa mai vista per me che sono una specie di essere antisociale. Andavamo in vacanza insieme, i weekend insieme, in Molise insieme e non avevamo grosse gelosie. Se ci piaceva lo stesso ragazzo finiva che una delle due cedeva e dice "ok, questo è tuo". Ovviamente non con queste parole.
Io dopo cena passavo a trovarla, facevamo due passi e si parlava di tutto, abbiamo condiviso molte molte cose ma dopo tanti anni alla fine ci siamo perse. Ripeto, capita.
Per questo mi ha fatto ancora più piacere essere stata invitata al suo matrimonio.
Le sue parole al telefono sono state queste: mi sposo il 3 di ottobre in comune, lì se vuoi vieni ma ci tengo di più che tu venga il giorno successivo, mi sposerò con rito celtico.
Io e S avevamo sempre al collo un triskel da cui non ci separavamo mai (il mio purtroppo si ruppe e poi andò perduto. Ma forse perso no, so dove si trova ma non voglio recuperarlo per vari motivi che non sto a spiegare). Ce li portarono sua sorella e suo cognato di ritorno dalla Bretagna. Io e lei, piccole streghe, che ci mettevamo a compiere piccoli riti propiziatori alla luce della luna. Sempre con indosso il nostro inseparabile triskel.
Sapevo in un certo senso che se mai si fosse sposata l'avrebbe fatto così. E' una ragazza coraggiosa, S, non teme ciò che gli altri pensano di lei, va dritta per la sua strada ed è una delle persone più coerenti che conosca. Mi ricordo che da piccina litigò con suo padre perché non voleva cresimarsi.
Ci compravamo libri di magia bianca e stregoneria, quei pochi che le nostre poverissime finanze di allora potevano permetterci. Poi consacrammo dei talismani che ho ancora in un vecchio portafogli. Lei mi regalò un libro dulle divinità celtiche e da allora il mio nick (prima ancora di avere un computer avevo un nickname) passò da Cay a Cleena, la dea celtica che culla le persone che soffrono fino a farle addormentare.

Il rito civile è stato breve e indolore. Note curiose, lo sposo (che appunto conobbi quel giorno) invece di dire "Sì" alla fatidica domanda, rispose "Altroché", suscitando notevole ilarità.
Il giorno dopo, la cerimonia si è svolta in montagna, a mille metri, in una specie di ex convento di monaci. Non posto foto perché mi sembra di rovinare l'incanto di quella sera, di un matrimonio assolutamente non convenzionale ma spiritualmente il più incantevole che io abbia mai visto.
Scoprii solo lì che ero destinata ad essere una delle cinque ancelle (nel matrimonio tradizionale, damigelle) che avrebbe accompagnato la sposa all'interno del cerchio.
Così mentre lo sposo si avviava scalzo seguito dai suoi cinque testimoni e da tutti gli invitati in mezzo al prato, noi, insieme al padre, aspettavamo la sposa.
Intanto si faceva buio, era essenziale, c'era luna piena.
Lo sposo si piazzò al centro del prato e tutti gli invitati si disposero in cerchio, insieme ai cinque testimoni che in mano tenevano una torcia ciascuno.
Una volta arrivata la sposa noi abbiamo seguito lei e suo padre, ognuna di noi aveva in mano una piccola bottiglietta di vetro piena d'acqua e una spilla con fiori di lavanda.
Quando la sposa è arrivata al cerchio noi ancelle ci siamo posizionate tra un testimone e l'altro, ascoltando la loro cerimonia. Sotto la luna si sono scambiati le promesse e gli anelli e, a simbolo del loro amore, hanno piantato un piccolo faggio al centro del cerchio. Faggio che poi noi ancelle abbiamo bagnato con l'acqua delle nostre bottigliette.
S si è commossa leggendo le sue promesse allo sposo e un po' mi sono commossa anch'io.
Sotto la luce della luna tutto aveva un'aria così misteriosa e, nonostante le basse temperature, non sentivo più il freddo. Guardavo il faggio e pensavo che sarà bellissimo per loro tornare di anno in anno a guardare come sarebbe cresciuto. E che magari un giorno avranno un bambino e lo porteranno lì per raccontargli la loro storia. E gli diranno "Vedi quel faggio? Era piccolo una volta come sei piccolo tu, ma ora è grande e anche tu lo diventerai. Questo è stato il simbolo del nostro amore e ora lo sei tu". E mentre fantasticavo su queste romanticherie gli sposi si sono baciati e la sposa ha donato il suo bouquet, ricco di simbologie, allo sposo. Ci siamo riavvicinati al casolare e abbiamo preso posto ai tavoli per mangiare.
Io e Roccio siamo rimasti a dormire lì (erano due ore di tragitto per tornare a casa, di cui almeno 45 minuti su stradine di montagna, strette e a doppio senso di marcia), credendo che rimanesse molta più gente. In realtà alla fine siamo rimasti io e Roccio, sposa e sposo, Claudio, la sorella di S e suo marito. Questo ci ha permesso di fare quattro chiacchiere, ché era molto che non ci si vedeva. E fare quattro chiacchiere davanti ad una immensa scodella di zuppa inglese dentro cui pescavamo col nostro cucchiaio rende tutto più allegro e sincero. Dopo aver chiacchierato un po' siamo andati alle nostre stanze. Faceva abbastanza freddino e io ho dovuto usare anche il sacco a pelo oltre alla coperta per sentirmi a posto.
Quello che mi piace di questa ragazza è che mentre tutti guardano al passato, temendo il giudizio della propria famiglia e cercando in tutti i modi di fare ciò che essa desidera, S pensa al futuro e pensa al fatto che la vita va vissuta come nei propri sogni. Perché se si vivono i sogni degli altri si finisce per rimpiangere tutto.

7 commenti:

Zion ha detto...

totalmente vero. che atmosfera fantastica che si deve essere creata...sembra una fiaba. bello, bello, bello! e dire che quando ho letto rito celtico ho fatto un mezzo sorriso...mi rimangio tutto! :P

Carla ha detto...

Eheh, bhe anche Roccio era titubante, ma la cerimonia gli è piaciuta molto. Come gli è piaciuta l'atmosfera della cena, tra amici che cucinavano e servivano ai tavoli. Insomma, io ero sicura che sarebbe stato tutto stupendo, ma sono felice che anche chi non lo pensava si è alla fine ricreduto.

Anonimo ha detto...

Il matrimonio sarà stato certo bellissimo, e sono invidioso di chi sa prendere certe decisioni, ma sono convinto che avresti saputo far sembrare una favola anche il più triste dei matrimoni!
Ma lo sai che sei proprio brava a scrivere? perché non raccogli i post più belli e li metti insieme per un libro? Secondo me dovresti provare a fare la giornalista, la scrittrice o qualcosa del genere: ogni volta che leggo i post più lunghi mi immergo completamente e ne esco quasi frastornato alla fine, sei bravissima a coinvolgere il lettore e non ti azzardare a dire che li scrivi di getto perché non ci crederò mai e poi mai!
E poi mai
e poi mai
Complimenti
Badguy

Carla ha detto...

Boia BadGuy! E' uno dei complimenti più belli che mi abbiano mai fatto, grazie grazie grazie! Sinceramente!
Il matrimonio non l'ho reso io bello, ma era proprio bello. Ci sono atmosfere che tradizionalmente, purtroppo, non esistono. O meglio. Quando incontri una coppia di fedeli cattolici, che credono e praticano davvero, la loro è una promessa davanti a Dio e deve essere davvero un'emozione fortissima. Io non sono nè credente nè praticante quindi quando sento le promesse in chiesa generalmente mi sono già addormentata (perché la cerimonia è quasi alla fine). Sentire questa giovane coppia che prometteva il suo amore a Madre Natura e alla Luna, bhe, mi ha suscitato una fortissima emozione. Quel faggio è un simbolo, vivo, di ciò che sono e la Luna,... ogni sera sarà lì a ricordar loro quello che sono. Ci sono tante, tante persone che si sposano in chiesa senza credere. Lo trovo triste. Ci sono sempre le altre persone cui rendere conto, ma fino ad un certo punto. La vita è di chi la vive, non di chi desidera viverla.

BadGuy, so che mi crederai... Ma davvero non scrivo rileggendo. Purtroppo il tempo è breve e molto spesso mi trovo a scrivere su un file word al lavoro e copiare e incollare sul blog. Però mi ha fatto molto piacere sentirmi... o meglio leggere queste cose. Ho provato milioni di volte a scrivere qualcosa ma ogni volta lo rileggevo e lo trovavo terribilmente noioso. Probabilmente dovrei solo scrivere le cose che mi accadono, magari più che brava a scrivere sono brava a raccontare. Chissà.

Anonimo ha detto...

Ok, fingerò di credere alla tua spontaneità, ma resto cmq dell'idea che dovresti sfruttare di più questo tuo talento, davvero. Mi piacerebbe leggere qualcosa di noioso che dici di aver scritto, secondo me sei solo trppo modesta...
Badguy

Anonimo ha detto...

complimenti Cleena, ottimo modo di scrivere, la tua amica ha fatto ciò che io per molto tempo ho cercato di fare senza riuscirci :-(
mi potersti dare più informazioni riguardanti il rito? visto che "sei una strega"....

ciao
madmax

Carla ha detto...

Strega? magari. Scriverò qualcosa di più appena riesco, promesso :)