31 dicembre 2010

Tra poco vado a prendere RagnoB. Vi lascio con questo video che un po' mi ha commosso. L'ultima frase è vera, stupendamente vera, sempre e comunque.

Perché tu mi piaci. from CRIC on Vimeo.

Roccio mi ha consigliato questa come canzone del giorno. Non male, davvero.

I Hate Overkill

Burocrazia che follia

Stamani mi è toccato andare all'agenzia delle Entrate.
Sì, proprio lì. Perché quando sono andata all'asl a chiedere il medico, mi è stato ritirato il tesserino sanitario europeo.
A Firenze era andata in modo diverso. Chiesta residenza, chiesto il medico, mi hanno lasciato il mio tesserino europeo e mi hanno spedito a casa quello nuovo.
Qui invece, oltre ad avermelo ritirato, mi hanno detto di andare all'Agenzia delle Entrate per richiedere quello nuovo.
La barzelletta.
All'Agenzia delle Entrate mi chiedono se ho la fotocopia della carta d'identità. No, dico, ma ho la carta d'identità.
Bene, mi dice la signora, allora vada alla tabaccheria qui all'angolo a farsi fare una fotocopia.
Ora, cazzarola, non ci credo che non sia possibile che me la facciano loro 'sta fotocopia.
Vado in tabaccheria, faccio la mia fotocopia, torno dalla signora delle informazioni, che mi fa compilare un modulo, attendo.
Attendo.
Attendo.
Ecco, tocca a me.

Il signore che mi riceve parla piemontese abbestia. Ha un'accento molto marcato e guarda la mia documentazione con sospetto. Chiede il tesserino cartaceo fattomi dall'asl e mi fa notare che ha scadenza a un anno e che la residenza è sempre Firenze. Cosa?
Mi dice che con quella scadenza non può farmi il tesserino sanitario europeo, dovrò aspettare che mi arrivi il *vero* certificato di residenza (che può arrivare anche tra sei mesi, grazie al ca**o) e poi tornare all'asl, chiedere un nuovo tesserino cartaceo e poi di nuovo all'Agenzia delle Entrate a richiedere il tesserino europeo. Ma siamo scemi?
Io devo fare mille richieste, a partire da quella dell'esenzione del ticket. Il signore mi dice che purtroppo con quei dati non si può fare nulla. Io li uccido.
Il bello è che all'asl erano stati chiari. Per riavere il mio tesserino bastava andare all'agenzia delle entrate.
E ora? Ho un foglio di carta sostitutivo. Ma potrò farci tutto quello che ci devo fare? Mha.
Stronzi.

Canzone del giorno Du Hast Rammstein

30 dicembre 2010

Ma che bello rivedersi

Due cose:
mi sono rotta di stare a casa, così ieri ho sentito RagnoB per un'uscita e alla fine siamo andate in un pub in centro dove abbiamo parlato del più e del meno, sparlato di tutto e di più e organizzato la serata di domani. Per dire, io porto la cassa di birra, essenziale per un buon capodanno.

Stamani ho rivisto due miei compagni delle elementari. E' incredibile perché siamo stati molto bene e fare un tuffo nel (lontano) passato è stato parecchio divertente.
Uno dei due fa l'attore in una compagnia teatrale, l'altro (oltre ad aver scritto un libro di cui mi ha regalato una copia perché in libreria non si trova più) suona il basso e canta in gruppo chiamato Nadàr Solo.
Per dire, è stato anche intervistato dal mitico Pino Scotto. A voi l'intervista.

E grazie della bellissima mattinata.



Canzone del giorno: NoveNovembre Nadàr Solo

29 dicembre 2010

Ottici e Banche

Ho ritrasferito il conto qui a Torino, duemila altre cartacce da firmare, ho attivato la carta di credito prepagata e l'ho presa anche nel baugigi perché il conto senza spese non esiste più e mi tocca anche pagare. E vabbhè.

Volevo più che altro raccontare di questa diatriba che c'è tra ottici. Per le lenti a contatto la soluzione salina va usata o no?
Le prime volte che ho indossato lenti quindicinali ho preso la soluzione salina più che altro per paranoia mia. Poi mi hanno detto che la soluzione unica fa tutto.
Invece ora sono stata "sgridata" (passatemi il termine) dall'ultimo ottico da cui ho comprato lenti quindicinali e soluzione unica perché la salina serve. Così dopo 5 minuti buoni di discussione gli ho comprato anche la salina, più che altro perché mi sembrava offeso dalla mia affermazione "ma veramente altri ottici mi hanno detto che non serve". Mi ha lanciato un'occhiata gelida seguita da un "faccia lei" sprezzante.
Ho resistito finché ho potuto ma alla fine ho desistito e ho comprato. Mannaggia.
Quindi ora soluzione unica più salina per sciacquare le lenti prima di indossarle.
Ottico? Ma vaff...ancuore.
E' una fortuna avere degli amici con passioni strane. Domani mi spediscono queste.
Questa notte ho sognato che Susan (una delle protagoniste di "Desperate Housewives") aveva un tumore al seno e le avevano praticato la mastectomia completa. E non riusciva a smettere di piangere.
Così sono andata da lei e ho cercato di consolarla, dicendo che anch'io avevo subito un piccolo intervento e sebbene fosse meno invasivo del suo, ho avuto dei grandi problemi ad accettare la mia cicatrice. Ma non c'era verso.

Ieri Ola mi ha confessato che, oltre alle scimmie di mare, in commercio ci sono anche i Triops, splendide bestioline definite "fossili viventi" perché in giro da milioni di anni.
Ora li devo assolutamente trovare. Sono o non sono bellissimi?

Come promesso ecco il video delle mie scimmiette di mare

28 dicembre 2010

Stamattina giretto con Ola, mi ha fatto una collana meravigliosa e un segnalibro fantastico. Grazie Ondina!!!

Canzone del giorno: Were Not Gonna Take It Twisted Sister

27 dicembre 2010

Il punto della situazione.

Oggi io e Snoopy ci siamo visti prima della sua partenza per Bologna. Una chiacchierata veloce davanti a un caffè, un the caldo e un cannolo diviso in due.
Quando ci vediamo, dev'essere nostro destino, facciamo il punto della situazione. E il punto è abbastanza a nostro sfavore. O meglio, dovrebbe essere un punto di partenza per qualcosa di meglio.
Il punto è che il mondo va incredibilmente veloce. Le altre persone si sposano, figliano, attuano progetti, sogni, si pongono obiettivi che realizzano. E noi, così dinamici e pieni di entusiasmo, siamo delle rocce ferme. Siamo sempre lì insomma.
Ho comunque imparato una cosa, che basta cazzeggiare. E' ora di muoversi, darsi dei tempi, buttare per iscritto un progetto. Insomma fare qualcosa.
Cazzo.
Canzone del giorno (a tema): I'll Never Grow Up Twisted Sister

Ma non vi avevo detto che...

E' da molto tempo che ho acquistato tutto il necessario per procedere alla pulizia del viso con le biofasi, strano che non ne abbia mai parlato. Forse perché non l'avevo ancora testata.
Un giorno qualcuno in America si sveglia e decide di commercializzare questo "metodo" per la pulizia del viso, vendendo a prezzi smisurati un cofanetto con tre flaconcini per la pulizia del viso in tre fasi.
1a fase: olio struccante
2a fase: sapone (detergente)
3a fase: tonico viso.
Così il fantastico sito saicosatispalmi.org ha proposto il *suo* metodo, meno costoso, accessibile a tutti, ma soprattutto *bio*. Difatto lo ha nominato il metodo delle tre *biofasi*.
L'ho provato ieri sera e devo dire mi ha sorpresa. Anche perché la prima fase, con olio, per la mia pelle grassa, mi metteva tanti dubbi. E invece...
Dunque per la prima biofase potete utilizzare un olio qualsiasi, anche olio di oliva, solo che per essere una biofase deve essere extravergine e spremuto a freddo, idem per l'olio di girasole, o altri oli. Se volete andare sul sicuro comprate in qualsiasi negozio ecobio un boccione di olio di mandorle dolci, che è quello, mi pare, che costa meno. Io strafaccio e uso l'olio di Jojoba (a cui dovrei alternare l'olio di Avocado che comprerò appena riesco a fare un salto da Naturasì) e lo applico in questa maniera: verso due gocce sulle dita e me lo passo su tutto il viso, poi prendo un dischetto di cotone, lo bagno appena con l'acqua, ci verso un'altra goccina di olio e lo passo sugli occhi. Questa fase mi serve ad eliminare il trucco e, credetemi, nessuno struccante può reggere il confronto, perché olio di Jojoba e acqua è il miglior struccante bifasico in assoluto!
Quindi, struccati occhi e spalmato olio sul viso che comunque stranamente non rimane unto ma bello morbido (viene voglia di fermarsi a questa fase), passiamo alla seconda fase del nostro trattamento: la detersione. Ovviamente perché sia bio dovete utilizzare una saponetta di origine vegetale senza ingredienti sospetti (quindi salvo rare eccezioni, non troverete nulla al supermercato che fa al caso vostro). Io uso il mitico sapone di Aleppo, regalatomi da Marco&Giada (preso direttamente ad Aleppo!). Se lo comprate sappiate che costa molto, la vecchia saponetta comprata all'Ipercoop a Sesto Fiorentino (ha un sapone d'Aleppo di marca nour, buono e con il 50% di olio di alloro - maggiore è la percentuale, migliore il sapone e il costo aumenta) mi era costata 7 euro. Ma il panetto è grande e se usato solo per il viso, come faccio io, vi dura un sacco. La prima fase vi ha aperto i pori e pulito il viso dalle impurità, la seconda fase lava via tutto ma grazie all'olio, il sapone eviterà di seccarvi troppo la pelle. Ora manca la terza fase: il tonico. Io ne ho comprato uno molto buono, alla viola tricolor, sul sito di fitocose.
La saponetta ha un pH basico ma la pelle un pH acido. Per riequilibrare il pH della pelle ci serviamo di questo tonico (che può essere anche fatto in casa con succo di limone e acqua, per esempio, ma su internet trovate ricette migliori) passandolo sul viso con un dischetto di cotone.
Finite queste fasi avrete una pelle luminosa e bellissima, ma per concludere dovrete utilizzare la vostra abituale crema.
C'è chi riesce a svegliarsi decenni prima per effettuare questa pulizia anche al mattino, ma visto l'impegno necessario sarebbe bene farla solo di sera e magari non sempre. A me più che altro ha stupito, dopo il passaggio del tonico, la sparizione quasi totale dei punti neri sul naso. Bha, a saperlo prima! Credo che l'olio penetri per bene nei pori della pelle "legandosi" alle schifezze presenti nei punti neri e poi venga lavato tutto via dal sapone.
Insomma basta trovare un olio che fa al caso vostro, una saponetta bella biologicissima (sul sito lasaponaria trovate saponi, oli e tutto quanto vi serve) e potete sperimentare questo metodo.

Ah le scimmiette di mare s'agitano! Oggi farò un breve filmato così le documento.
Baci e rutti.

26 dicembre 2010

"Il cane è il miglior amico dell'uomo, soprattutto perché non è un uomo."
Anonimo
Mi pareva di non scorgere segni di vita nella vaschetta delle scimmie di mare. Allora ho sciaguattato un po' l'acqua e la polverina si è smossa.
Polverina.
Ma a guardare bene ci sono minuscole parti quasi invisibili a occhio nudo che si muovono a zig zag e parrebbero proprio essere loro. Inutile fotografare, non si vede 'na cippa. Attendiamo fiduciosi i prossimi giorni.

25 dicembre 2010

Bellino



ahahaha meraviglioso (grazie Roccio)
Dlin-dlon.
Si avvisano i gentili lettori che ho messo le uova nella vaschetta. Dlin-dlon. Documenterò la nascita quanto prima.

Per inciso dovevo pubblicare questo video meraviglioso:

Heavy Metal Christmas

Il bello del natale.



24 dicembre 2010

Bestie strane

Vi ricordate le mitiche vendite per corrispondenza anni '80 e inizio anni '90? Ricordate gli occhialini a raggi X con le spirali rosse che promettevano di farvi sbirciare sotto i vestiti e le penne per spiare attraverso la serratura?
Io ricordo con incredibile curiosità le scimmiette di mare. Quanto le avrei volute da piccina. Le immagini poi erano formidabili, vediamo se trovo qualcosa online. Ecco!
In ogni caso desideravo tanto queste scimmiette, ma non so com'era per voi, quando ero piccola io comprare per corrispondenza era un po' vietato. Solo le televendite venivano prese in considerazione ma il resto era fady, vietato.
In ogni caso oggi vado in giro a cercare il regalo al nipotino (non trovato tralaltro, della serie ieri
c'era e oggi sparito)e mi casca l'occhio su
una cosa.
Ta-dan! Ecco le scimmiette di mare:
Non potevo non prenderlo. Così ne ho preso uno per me e uno per nipotino (in attesa che babbo natale faccia un eccezione e gli porti il regalo che ha chiesto, dopo natale però). C'è praticamente tutto: vaschetta per tenerci le scimmie di mare (praticamente similgamberetti), sacchetto con cibo, sacchetto con uova, polverina per depurare l'acqua.
Sembra molto se
mplice e all'interno ci sono le istruzioni per un corretto allevamento (eheh). Si riempie la vasca con acqua potabile, si mette la polverina per disinfettarla e si aspettano 24h. P
oi si apre la bustina delle uova e le si mettono in acqua e a seconda della temperatura dell'acqua le uova possono metterci da pochissimo a qualche giorno per schiudersi e mostrare le bestioline che andranno nutrite solo a partire dal 5° giorno.
Ora
vi terrò informati sulla schiusa delle uova che appunto sono uova di Artemia salina: a me che piacciono tanto le bestie e non potete immaginare quanto sia contenta all'idea di averle in casa.
Mio nipote si divertirà molto, perché gli animali sono educativi (anche se similgamberetti) e
prendersi cura di una bestia è sicuramente il modo migliore per imparare a curare davvero
qualcosa.

Guardando online ho visto che serve acqua salata per far schiudere le uova, pertanto la polverina
che mi indicano come depuratore dell'acqua è in verità sale mescolato ad altro. Vediamo se c'è scritto qualcosa. Ok comincio!
Speriamo!

Messa acqua e sali, domani alle 15 metterò le uova.










Canzoni del giorno:

Love Is For Suckers Twisted Sister


War Ensemble Slayer

Dizionario italiano-malgascio

L'unico esistente è questo, ma si può comprare solo lì. Maremmina...

piesse: come vorrei saltare a dopodomani.

23 dicembre 2010

Che le lumache si siano accoppiate? Bha. Erano stranamente avvinghiate stamane.
Vi racconto un sogno che ho fatto l'altra notte. Ah, per chi fosse interessato, ho ripreso a dormire, anche se di notte mi sveglio madida di sudore. E non credo sia il caldo del piumone perché poi riprendo a dormire e non mi capita, e al mattino non mi sveglio in quelle condizioni. Boh? Dovrò dirlo alla dottoressa visti i miei trascorsi clinici e dato che la copiosa sudorazione notturna è uno dei sintomi del Linfoma.
Ma questa mia è ipocondria, torniamo al sogno.
Un mio ex collega, LP, mi dice che va a Los Angeles ma un giorno solo (bhe ovviamente nel sogno le cose non hanno molto senso) e mi chiede se voglio andare con lui e la sua ragazza, però devo arrivarci da sola all'aeroporto. Premetto che l'ex collega di cui si parla è di Firenze (o meglio sta fuori Firenze, comunque è toscano) ma l'aeroporto da raggiungere è di Torino (Caselle). Quindi mi trovo, non so come, prima del ponte del fiume Stura, su Strada Settimo e il mio obiettivo è far arrivare un taxi lì affinché mi porti all'aeroporto. Ora, su google maps il ponte è perfetto, ma da qualche anno a questa parte è devastato da lavori che hanno ridotto a una sola corsia di viaggio il senso di marcia che porta verso casa di mia mamma (oltre il ponte). La cosa buffa è che per andare a Caselle, nella realtà, dovrei andare nel senso di marcia opposto, altrimenti ci sarebbe da fare un sacco di strada e pagare la tangenziale. Ma questo nel sogno non importa, io sono lì e devo prendere un taxi ma il traffico è devastante e passa il tempo, il ponte è bloccato dalle macchine e non si scorre e io sono lì in piedi che aspetto. Oltre ad arrivare in aeroporto, devo anche fare i biglietti, e poi mi viene da pensare "ma non ci sarà anche il check-in?" e insomma desisto ma sono molto spiaciuta. E torno verso casa a piedi.

Mi hanno sempre affascinato i sogni che riguardano cose perdute o mancate, per cui sogni in cui si perde il treno, si manca a un appuntamento, ecc ecc. A 12 anni sfogliavo "L'interpretazione dei sogni" di Freud (e ora sollevando lo sguardo l'ho visto proprio qui, sulla libreria di fronte a me) e mi ricordi di aver letto che perdere il treno riguarda un'occasione mancata. Ovviamente il bello dei sogni è che utilizzano immagini impresse da poco per collegarsi ad eventi più profondi. Per cui riepilogando. Ho appena comprato la guida sul Madagascar, mi piace, voglio andarci (e ci andrò) ma sono già un pochito preoccupata sulle modalità di viaggio. Non so se andare con un'agenzia, se viene qualcuno con me e ci si può organizzare per conto nostro, vorrei fare mille cose ma alla fine sono una perditempo e temo di arrivare all'ultimo senza aver concluso nulla. C'è anche da dire che questo weekend sono stata a Firenze, sarei dovuta partire venerdì sera. Avevo già prenotato il taxi che sarebbe passato sotto casa a un'ora stabilita ma le situazioni meteo di Firenze lasciavano poche speranze e la città, o meglio la regione, era totalmente bloccata. Dunque le macchine non potevano muoversi e io ero totalmente impotente di fronte a questa cosa. Sono dovuta tornare in stazione venerdì sera stesso a cambiare il biglietto per il giorno successivo e chiamare il RadioTaxi di Torino per annullare la richiesta e rimandarla al mattino successivo. Il treno è partito, ma lo avevano dirottato dapprima su Campo di Marte, successivamente hanno annullato questa variazione e il treno si è fermato a Santa Maria Novella. Da lì arrivare a Prato è stato un casino. Tutti i treni erano cancellati. Io stavo in piedi davanti al tabellone nella speranza che qualcosa si smuovesse.
Nel sogno ho desistito.
Nella realtà un treno è partito.
Chissà perché nel sogno ho desistito.

Sondaggio: gli Slayer aiutano a trovare parcheggio?

A Torino è scoppiata una nuova moda. Almeno credo visto che sono due giorni di file che mi capita. Saranno le feste, tutti si sentono più buoni o forse semplicemente capiscono le difficoltà di chi deve parcheggiare nel centro commerciale più grande di Torino.
Per farla breve: MinchiettaUno abita un po' lontano, lassù sui monti (e non dire che non è vero) così quando dobbiamo incontrarci un buon punto di mezzo è l'Auchan di Rivoli. Il parcheggio è aperto tuttanotte quindi anche la sera ci si becca lì e poi si va a fare due passi da qualche parte.
Ieri pomeriggio ci vediamo per un caffè ignorando il fatto che il centro commerciale sarebbe stato pieno di persone del regalo allultimomomento, così giro e giro finché un omino che portava i carrelli mi indica un posto libero. Penso ma guarda com'è gentile l'omino, meglio di un parcheggiatore e non ti chiede nemmeno i dindini per lasciarti la macchina senza graffi.
Oggi Le Gru. Le Gru è un centro commerciale poco fuori Torino, per i fiorentini sappiate che è un po' più grande de I Gigli ma ha meno parcheggio, quindi mi sono svegliata apposta stamane per andarci, perché nel pomeriggio si sarebbe trasformato nel peggiore dei luoghi (non anticamera dell'Inferno ma Inferno vero e proprio, per chi ci crede) per cui metto gli Slayer a palla (fa molto aggressive, nella speranza che a qualcuno pigli paura e mi lasci un posto), vado nel parcheggione multipiano e quando arrivo al secondo piano, quello più figo perché ha la passerella che collega direttamente al primo piano del centro commerciale, un omino mi indica un parcheggio libero. Non può essere una coincidenza. Voglio dire, due giorni su due, due centri commerciali su due, è una percentuale del 100%. Sarà che a natale siamo tutti più buoni (seeee).
In ogni caso è devastante girare nei centri commerciali in questo periodo. Fa un caldo che si muore, in più a Le Gru mi hanno levato quel bel negozio di roba per capelli (volevo comprare uno shampoo buono e la tinta viola) aggiungendo un ulteriore negozio di abbigliamento (ma basta!).
La notizia positiva è che anche al Sephora de Le Gru è arrivato il marchio Urban Decay che già da tempo era venduto a I Gigli, così posso evitare di comprarlo online in Inghilterra. Hanno proprio tutto, anche le tre versioni di primer per occhi, più quella XXL, che penso prenderò non appena finisce questa che ho ora. Hanno anche il Book of Shadow III che ero tentatissima di comprare, più che altro perché la confezione è fighissima. Ma aprendola mi sono accorta che erano ombretti che già avevo, in parte nel Book of Shadow di Alice e in parte in un'altra palette di Urban Decay. Quando fanno un nuovo Book of Shadow sembra che praticamente piglino ombretti già esistenti, li rinominino e li ficchino nella palette. Meglio, risparmiati 45 euro. Ora per curiosità vado a vedere quanto mi sarebbe costato nel mio sitino inglese.
Nel mio sitino inglese non c'è ma in un altro costa 30 £ quindi circa 35 €. Più spese di spedizione... Insomma il prezzo proposto da Sephora va piuttosto bene.
Ieri sera sono andata a vedere il saggio della nipotina, spettacolo. Ha 6 anni ed è iscritta a predanza ma spero che l'anno prossimo mia sorella la iscriva a hip hop perché i ragazzi dell'hip hop sono stati fenomenali (diciamocela tutta, la danza classica è bella ma ha rotto un po' le balle, con tutto il rispetto).

Canzone del giorno: Ancora ad Odiare Subsonica ma anche Piece by Piece Slayer
Ecco il video dei ragazzotti ballerini, quasi quasi faccio hip hop!


piesse: la sorella di mio cognato ha detto che mi avrebbe strappato i miei bellissimi capelli viola. E' la seconda volta che me lo sento dire in una settimana: mi devo inquietare?

22 dicembre 2010

Frida

Quando mi sento in difficoltà penso a Frida.
Grazie a chi me l'ha fatta conoscere.

Lumachine

Mia mamma sta allevando tre lumache trovatelle.
Questo indica la nostra passione di famiglia per gli animali. Immaginate di vedere una signora di sessant'anni circa china sul marciapiede che raccoglie le lumache (e mica per papparsele).
Queste ingorde mangiano solo foglie di lattuga che mia mamma pazientemente cambia ogni giorno (anche perché a fine giornata ciò che rimane è niente). Stavo pensando, quanto ci vorrà a queste piccine (due grandi e una piccina a dirla tutta) prima che facciano festa e mi si riproducano? Cerchiamo online qualche informazione. Ah piesse se qualcuno desidera farmi un regalo di natale o di capodanno o di non compleanno, please mi servirebbe una jar bella grossa del fondotinta minerale MAD minerals, colore fair, perché quasi terminata. Nessun volontario? Vabbhè.
Non trovo nulla di utile, però ho capito che le lumache vivono circa 10 anni, quindi mi faranno compagnia per moooolto tempo. Inoltre ho visto ci sono un sacco di siti sull'elicicoltura, ovvero l'allevamento di lumache, a dire la verità anni fa ci avevo pensato (un altro dei miei progetti farlocchissimi) ma poi mi sarebbe dispiaciuto. Capito? Rompo tanto le balle e poi vado ad allevare bestie da portare al macello. Anzi peggio, che le lumache si fanno bollire vive. E pensare che ne ero ghiotta.
Una volta ho fatto anche indigestione, ne mangiai tantissime e poi, ovviamente, le ridonai al mondo. In versione semidigerita. Bleah.
C'è un nuovo inserto sul blog, un widget su twitter che tanto sono iscritta da anni ma ci ho scritto sì e no 4 volte. Eppure è molto carino, magari lo rivaluto.
La comodità di facebook rispetto a tutti gli altri è che gestisce bene le foto, infatti lo uso principalmente per quello. Altrimenti il mio preferito resta Google Buzz, senza fronzoli, senza nulla, integrato in Gmail, perfetto.
Vado a fare qualcosa, per qualcosa intendo studiare e per vado a fare intendo esattamente il contrario.

21 dicembre 2010

Post scriptum

Purtroppo ho dovuto eliminare il racconto del post precedente perché non era un estratto dal libro, bensì il libro intero. Mi spiego meglio, per ogni pagina del libro ci sono una o due frasi del racconto che avevo pubblicato, con illustrazioni aggiuntive. Pertanto non mi sembrava corretto aver riportato tutto il testo del libro e quindi ho levato tutto (o come amano dire qui, ho ranzato via tutto). Niente libro intitolato l'abbraccio, dunque. Però sono contenta lo stesso, primo perché ho trovato i biglietti dei Subsonica e poi perché ho comprato la guida suprema del Madagascar. Altro che Lonely Planet. Già quando ho letto le prime righe ho capito che sarebbe stata la mia guida. Più che essere una guida scritta da turisti per turisti, è una guida scritta da appassionati per lo stesso target. Quindi ci sono diversi capitoli scritti da specialisti (anche da specialisti di piante, di rettili, di pappagalli, addirittura, ecc ecc) ed è proprio quello che mi interessava. Pertanto ora me la leggerò, presto riprenderò lo studio del francese, e cacchio ad agosto sarò pronta.
Yeah.
Questa è la guida:


Ho visto che la Bradt fa anche questa guida che deve essere molto interessante:


USA in treno? Dev'essere una figata.

20 dicembre 2010

Compleanno Stefano e laurea Francesca

Sabato sera abbiamo fatto una festa a sorpresa a Stefano per il compleanno che ci sarà tra poco. Una selezione di dischi fatta da Cosimo, un giradischi e una bottiglia di Pampero. E' stato molto contento e la serata molto carina.
Questa mattina invece Francesca si è laureata in Architettura con 110 e lode. Bravissima Francesca!

Prima di mettere qui le foto vi lascio con un racconto tratto da un libro:

[...]

Da "L'abbraccio" di Grossman


Ed ecco le foto:



Canzone del giorno: Invisibile Cristina Donà

17 dicembre 2010

ufo ma forse no

L'altra sera io e RagnoB abbiamo visto un lampo verde nel cielo, come una stella cadente, ma vicinissima, quasi di fronte a noi. Chissà cos'era.
Comunque causa neve che ha bloccato l'intera città di Firenze e non solo, partirò domani. Qui c'era il sole, guarda la sfiga. Fosse successo qui non ci sarebbero stati problemi.
Che balotas giranti.

16 dicembre 2010

Mal di testa penetrante.
Questa è stata la terza notte di seguito abbastanza insonne. La prima notte insonne è stata totalmente insonne, la seconda quasi del tutto, e questa è stata "abbastanza". La tisana di ieri non ha sortito effetto alcuno eppure, apparentemente, non sono agitata per qualcosa.
Oggi al test avevamo da rispondere a 25 domande, di cui 14 solo sui comandi Linux, evvai. Il resto era ovviamente roba che si trova in qualsiasi libro di base di informatica e io ho risposto un po' sì e un po' no e a volte inventando.
Ma sono comunque soddisfatta dei risultati raggiunti (o dei ripassi) effettuati in 4 giorni.

Presa ora una pastiglia e armata di tisana continuo la scrittura.
Ho scoperto che a Torino è possibile sposarsi in alcuni luoghi significativi e/o storici della città, come la Mole Antonelliana o Palazzo Madama, se non ci credete guardate qui.
La cosa sembra carina anche se non riesco a capire come possano conciliare il matrimonio "aulico" e la mostra permanente al Museo del Cinema alla Mole Antonelliana. Mi immagino i due sposini che salgono sull'ascensore acclamati dalla folla in visibilio munita di biglietto per l'esposizione. E va bhe.

Comunque stavo pensando che non ricordavo che la vita scolastica fosse così dura. Le aule sono fredde, i corridoi sono peggio, manca la carta igienica in bagno e il sapone per lavarsi le mani è dato per disperso.
Per il corso, dobbiamo lavorare e cercare di terminare entro un anno, un progetto tutto nostro. Viste le mie numerose passioni stavo pensando a qualcosa che ne conciliasse almeno una. E una mezza idea che riguarda gli insetti... ce l'avrei...

Filastrocca del giorno:
Tisanina dolcenotte
gialla e cattivissima
fammi dormire stanotte
e non mi viene la rima ma sappi che ti butterò nel cesso se non fai il tuo dovere.

15 dicembre 2010

Qualcuno ha detto qualcosa...

Che stanchezza.
Sono due notti che non dormo, così oggi dopo il corso e prima di tornare a casa sono andata a comprare una bella tisanina per dormire.
Sperando che non ne debba avere bisogno.
Comunque, l'altroieri sera ho fatto la mia prima figura di cacca con i ragazzi del corso. Sono in gamba e hanno già tirato su un forum per metterci appunti, dispense, esercizi e anche aree off-topic. Così si chiacchierava sul forum (ovviamente sezione off-topic) inserendo link di canzoni, tanto così, per condividere i propri gusti musicali. Eravamo in pochi a scrivere, ma di uno, di uno solo, non riuscivo assolutamente a focalizzarne il viso. In parole povere dopo quattro pagine di post ho avuto il coraggio di scrivergli "Scusa, mi ricordi chi sei?". Risposta: "Oggi al corso ero seduta accanto a te".
Della serie: grasse risate e io mi sarei voluta sotterrare.
Per il resto tutto bene, sto recuperando in fretta le parti che mi mancano e per le altre ora ci saranno le lunghissime vacanze di natale che mi permetteranno un recupero faidate.
Ieri sera sono andata in un posto bizzarro, solo a Torino possono essercene così, in pratica una specie di ristorante giapponese, ma anche steackhouse, ma anche messicano. Un bel poutpourri di roba.
Insomma è il posto dove se a uno piace il sushi e ad altri amici no, ci può portare tutta la combriccola perché qualcosa che ti piace la trovi!
Difatti io e RagnoB ci siamo mangiate il sushi e poi un burrito supremo diviso a metà, nonché il dolce fantasticamente buono.
Oggi al corso ho eseguito il mio primo flowchart alla lavagna e devo dire che è andata bene, meglio di quanto pensassi, anche se siamo tutti in attesa del risultato del test di metà corso fatto ieri. Io mi sono accorta oggi di avere fatto qualche cavolata ma tutto sommato per essere appena entrata va bene.
Con i ragazzi che seguono il corso con me mi trovo bene, alla fine anche se tutti di età differenti ci si trova. A parte l'altra mia figura del cavolo di aver discusso con un nostro compagno marocchino, musulmano, del fatto che i maiali fossero bestie intelligenti invece che sporche e immonde (mentre tornavo in macchina a casa ho pensato "ah, cazzo"). Va bhe è anche bello scambiare idee su differenti modi di vedere le cose, e quindi va bene così.
Stasera devo studiare che domani abbiamo il test di Sistemi Operativi. Anche lì, a volte potrei stare zitta, ma ho deciso di no, in quanto sono sempre stata troppo timida e quindi sto cercando di farmi sempre sentire, di fare domande, ecc ecc. Tant'è che quando il professore stava spiegando il funzionamento dell'opzione -j sul comando "tar" io, che non ricordavo benissimo a che formato fosse associata questa specifica opzione, sono andata a vedere nel "man" del comando, non trovando però il -j. Così mi sono voltata verso di lui e ho semplicemente detto che nel man non riuscivo a trovare quell'opzione; lui si è avvicinato lentamente con aria semi-minacciosa dicendomi "Stai forse dicendo che ho detto una cosa sbagliata?".
Ahahah, avrei voluto ridere, ma non l'ho fatto: in compenso i miei compagni si sono divertiti molto e hanno commentato intimandomi di non andare al corso domani, perché chissà che domande mi avrebbe messo nel test.
Volevo solo dirgli che mi ricordavo anch'io dell'esistenza del -j ma non ricordavo a cosa corrispondesse e nel man non c'era ma sapevo benissimo che poteva essere usato (e infatti nel --help c'era).
Sbadiglio davanti al portatile quindi immagino mi aspetterà una serata piuttosto divertente con CPU, Linux, RAM e ROM e PROM e basta se no mi scappano parole grosse.
Sono contenta perché mi sto reintegrando talmente bene che ieri sono anche passata col semaforo rosso, come tutti i torinesi che si rispettino.

Canzone del giorno: Quello che le donne non dicono Fiorella Mannoia

Scusate modifico il post per aggiungere questo filmato postato da Zion. Quest'omino è fantastico: dove si compra?

13 dicembre 2010

Oggi è ricominciato il corso. Sono contenta perché, anche se parto con un mese di ritardo ho fatto enormi passi avanti e sto cercando di non nascondermi dietro la mia proverbiale timidezza, ovvero faccio domande, mi mostro interessata, mi faccio correggere gli esercizi e nel frattempo riesco a interagire anche con i compagni di corso facendomi persino aiutare.
In pausa pranzo ho fatto i primi due test d'ingresso che i miei compagni hanno eseguito a inizio corso e ho ottenuto un buon 78/100 su test logico-matematici e 90/100 sulle conoscenze informatiche di base.
Non male ma speravo di più, soprattutto sul primo test.
Per quanto riguarda gli esercizi sui diagrammi di flusso sto migliorando, l'ultimo esercizio l'ho fatto in maniera quasi impeccabile, peccato abbia invertito due blocchi istruzione e fatto casino con le variabili ma per il resto, ci siamo quasi.
Forza, Carla.

12 dicembre 2010

Bhu, sapete dove posso trovare il telecomando IR Canon RC 1?

Confessione

Racconta fratello qual'è il tuo peccato,
dimmi con chi quante volte sei stato.
Hai detto bugie, hai fatto la spia.
Orsù perché indugi son frate Isaia.

Ascoltami frate non so' se ho peccato
ho ucciso un bastardo che avrebbe voluto
coprire coi soldi il suo sporco passato
tentando così di beffare il suo fato.

Cosa dici fratello, tu hai ammazzato.
Nel quinto ricorda ti è stato proibito.
Non posso salvarti dal fuoco eterno
hai solo un biglietto per l'inferno.

Ascoltami frate e dimmi se questo
lo chiami peccato o un nobile gesto.
Ho preso dei soldi a un ricco signore
per dar da Mangiare a un uomo che muore.


Esercizi

Una mano sui flowchart?

Canzone di ora: Gasoline Subsonica

11 dicembre 2010

In ogni caso mi consolo pensando che, leggendo questo nuovo libro, mi sono ritrovata in ben tre casistiche mediche, quali:
disturbo istrionico della personalità, disturbo schizotipico di personalità e disturbo dipendente di personalità.
Meno male che non sono borderline, dovrò cambiare il nome al blog.

E' inutile, sai

Una giornata molto lunga. Stamani appuntamento dal parrucchiere alle 10. Ne sono uscita solo alle 15.30. No, non avevano dimenticato il mio appuntamento, no, non ho dovuto attendere. Voglio sempre cose molto particolari e ci vuole una quantità di tempo industriale per farle. Prima tinta, poi tempo di posa, poi lava capelli, poi taglio, poi colpi di sole, poi lava, poi tinta viola, poi lava ma occhio, il viola è troppo chiaro, ritinta e rilava e asciuga e piega.
Finiranno con l'odiarmi da Curletto, vado ogni 3-4 mesi e ogni volta sanno che con me non potranno pranzare né darsi pause. Comunque il risultato è bellino, anche se avrei voluto i capelli tutti decolorati e viola, ma si sono rifiutati di farmeli perché il capello si rovina. Echissene, pensavo, magari quest'estate prima del Madagascar me li raso, molto più comodo. E poi mi crescono in frettissima, quindi ri-chissene.
Il risultato in ogni caso è questo:


Finito da loro dovevo andare a fare una commissione proprio sotto la Mole, poi casa, poi ripiglio pullman e torno in centro, che ho appuntamento con RagnoB. Quattro chiacchiere veloci che poi devo tornare a casa per la cena in famiglia.
Vi metto anche la foto di me in cappotto dark nuovo fighissimo:

Tolte le cazzate, oggi non sto tanto bene. Forse perché quando sai che qualcuno a cui tieni non sta bene un po' lo senti di rimando, forse la malinconia di posti e persone lasciate. Forse quando apro gli occhi al mattino mi dispiace vedere che sono sola, e alzarsi è davvero più dura.
Come vorrei, come vorrei dormire ancora un po'...

10 dicembre 2010

Un re andava a caccia con il suo cavaliere preferito e con un servitore, quando rimasero separati dal resto del gruppo.
Mandò il servo a cercare l’uscita della foresta. Il servo incontrò un cieco con un bambino, e gli ordinò: “in nome del re, indicami la strada che porta fuori dalla foresta o ti taglio la testa”.
Il cieco gliela indicò e il servo lo seguì.
Dopo un po’ arrivò il cavaliere, mandato allo stesso scopo. Il cavaliere chiese al cieco: “Vi prego, signore, indicatemi la strada per uscire dalla foresta”.
Il cieco gliela indicò e il cavaliere sparì.
Dopo un po’ arriva il re. “Mi sono perduto” disse il re. “Aiutereste questo povero sciocco ad uscire dalla foresta?”
“Certo, vostra maestà” disse il cieco. “Il vostro servo e il vostro cavaliere sono già andati nella direzione giusta”.
Quando il re se ne andò, il bambino chiese al cieco: “Come avete fatto a distinguere il re dagli altri?”
Ed il cieco rispose:
“Solo una persona debole minaccia gli altri, e quindi il primo era un servo. Solo un cavaliere si sarebbe rivolto in tono educato a un contadino, che gli è inferiore. E solo un re poteva assumersi la piena responsabilità per essersi perso”.
Sono un po' ipocondriaca. Ho comprato un libro intitolato "I disturbi della personalità". Secondo voi quante malattie mentali e/o comportamentali avrò domani?
E domani parrucchello, che non mi si può guardare...

Work in progress

Da questo:


a questo:


E' ancora un po' poco ma ci stiamo lavorando. Pant Pant

Canzone del giorno: Sleeping with Ghosts Placebo

09 dicembre 2010

Le due stanze




Ohi Ohi dovrò riordinare tutto, mi prende male malissimo.


Canzone del momento: Gabriel Lamb
Ho liberato l'armadio. Cosa ci facessi ancora con roba taglia 38, chi lo sa. Forse speravo di reindossare quella taglia, un giorno? Forse la tenevo per malinconia di un passato magrissimo? Forse ancora l'avevo semplicemente dimenticata lì. Ho riempito ben sei sacconi di roba quasi mai oppure mai indossata (ancora con cartellino) da portare ai bidoni gialli dei vestiti.
Regole per futuro. Massimo quattro pigiami, due invernali e due estivi, i pantaloni che non vanno più, via, maglioncini infeltriti da una vita di lavaggi, via.
Via via via, è ora di buttare un po' di cose.

Alcune foto

Foto artistica abbestia




Un giro al supermercato


Il mercatino equo e solidale


E, per terminare, una chicca: i cereali di Hello Kitty. Wow, eh?






Canzone del giorno: Song to Say Goodbye Placebo

08 dicembre 2010

Stanchezza

Oggi per liberare le scatole ci ho messo tre ore. Senza contare il fatto che averle svuotate non significa avere sistemato la roba in quanto, data la mole di trucchi che detengo, fintanto che non acquisto una cassettiera e non porto giù in cantina il pc di mia sorella (vecchio come il cucco, sarà del 1988, ha un monitor vecchissimo e solo il floppy, nemmeno il lettore cd) che lei non ha mai acceso e quindi è diventato un soprammobile a cui siamo tutti affezionati, dovrò lasciare i miei amati trucchini sistemati alla meno peggio.
Invece, per quel che riguarda i vestiti, sono anche messa peggio. L'armadio, minuscolo, è stracolmo di roba che:
a) non indosso da una vita
b) non è roba mia (non so di chi sia ma non mia)
c) non ho mai indossato in vita mia.
Per tutte e tre le condizioni ho adottato una strategia piuttosto semplice: sacchi neri della spazzatura e via. Sono cose in ottimo stato quindi appena posso cercherò uno di quegli enormi scatoloni metallici gialli dove riporre gli abiti usati, per ora la destinazione temporanea è la cantina.
Con enorme fatica ho trasportato la tv rotta dalla cameretta alla cantina (grazie stupendo carrellino che mi ha salvato la vita sia nel trasloco che in questo faticoso spostamento) liberando un bel po' di spazio sotto al letto a soppalco. Dei libri di Java nemmeno l'ombra, la scatola in questione deve essere finita sotto altre scatole, e quindi domani sarà estremamente divertente continuare questa allegra procedura.
Stamane io e Minchiettauno siamo andate ad un mercato equo e solidale dove abbiamo trovato qualche pensierino di Natale e ho finalmente fatto qualche foto con la nuova macchinina fotografica.
Quando Silvia mi ha chiesto come mai non avessi messo il cappotto nuovo le ho semplicemente detto che il nuovo cappotto perde i peli, il che non mi disturba più di tanto, ma se si attaccano all'obiettivo della macchina un po' mi scazza così ho deciso di portare fuori la Canon dato che il cappotto era già stato in giro (lunedì sera).
Sabato penso di andare a vedere Dalì a Milano, chiunque si voglia aggregare è il benvenuto.

Canzone del giorno: Coriandoli a Natale Subsonica

07 dicembre 2010

Primo giorno di corso

Oggi è stato il mio primo giorno di corso. Gli altri ragazzi (mi sembra giusto parlare al maschile dato che c'è un'altra unica presenza femminile oltre me) sono 15 e sono piuttosto eterogenei come età: sono tutti abbastanza piccini, tra i 20 e i 25 anni, ma ci sono anche omoni più grandi (anche oltre i 40 anni), questo mi consola perché tra adulti c'è molta più solidarietà, infatti mi hanno aiutata tantissimo con appunti e resto.
Le prime due ore sono state di Sistemi Operativi. Prima sorpresa: conosco l'insegnante (e probabilmente abbiamo anche lavorato insieme), seconda sorpresa: ne so un sacco, di più di quanto sperassi. Per cui mi sono permessa di aiutare compagni, fare domande intelligenti e fornire alternative (della serie: come farsi odiare al primo giorno).
La seconda materia affrontata (ben quattro ore) è stata Tecniche di Programmazione. L'insegnante è molto brava, mi ha anche fornito appunti ed esercizi svolti finora (per esercitarmi a casa) e, udite udite, stanno facendo i diagrammi di flusso (che amano chiamare flowchart). Sono, questi, terribili strumenti di tortura inventati da chissà chi che rendono tutto ciò che nella vostra testa era semplicissimo, uno schema complicatissimo e senza via di traduzione, per me almeno.
Così nei prossimi giorni, che è festa, mi dovrò rimettere in pari cercando di studiare questi maledetti cosi.
Le ultime due ore sono state di Inglese. Pensavo peggio. Alla fin del salmo me la cavo anche lì.

Cosa buffa: tutti sanno che ho fatto la sistemista (si è sparsa la voce), ma è stata una gran soddisfazione dire che sono autodidatta.

06 dicembre 2010

Frigorifero

L'ho aperto,
il contenuto era in ordine.
Bottiglie di latte a lunga conservazione
barattoli di yogurt
pacchi di cane surgelata
mele gialle
medicine e pane
e... e... e via dicendo.
Nel frigorifero della mia anima
il contenuto è in disordine
scade
senza che nessuno lo apra.

Saadiyya al-Mufarrih
Quando torno a casa e mi levo i pantaloni, e le mie mani sfiorano il sedere, mi accorgo di avere le chiappe gelate. Non si può proprio vivere con questo freddo. Proprio no.
Piesse, mia mamma mi ha regalato questo fantastico cappotto dark (ovviamente scelto da me: è dallo scorso natale che voleva regalarmi un cappotto).
La migliore cover di sempre!

Il corso

Ora lo posso dire: sono stata presa al corso Java/Oracle. Oggi ho avuto il colloquio con la responsabile del corso che, più che sapere cosa io già sapessi, ci teneva a capire le mie motivazioni personali dell'iscrizione al corso.
Devo averle fatto un'ottima impressione perché voleva già farmi partecipare oggi al corso, però preferiva ci pensassi almeno una giornata.
Le ho detto che è molto che tenevo a fare un corso di java, che è un percorso che mi piacerebbe fare e proseguire, che ora come ora non ho una qualifica (oltre al mio diploma di grafica pubblicitaria) e che anche se il mondo del lavoro è piuttosto fermo, una qualifica è già qualcosa, dimostrare di essere persone serie e volenterose fa il resto. Domani quindi comincerò.
La cosa meravigliosa è che, essendo una vera e propria scuola, avrò pause come quelle scolastiche. Quindi vacanze di natale lunghissime, ponti a sfinire, e tanto tempo per togliere scatole e richiedere le documentazioni.

Dopo il colloquio sono andata a chiedere la residenza. Gli impiegati torinesi non sono così cortesi come me li ricordavo e sicuramente la burocrazia, in un certo senso, è molto meno efficiente. In primo luogo non puoi chiedere la residenza da solo. Se vai in un posto in cui è già residente un'altra persona quest'ultima deve firmarti un modulo (a Firenze il modulo può essere spedito successivamente via fax). Quindi sono dovuta tornare a casa (meno male che si trattava di soli 5 km che a Torino significano 10 minuti in macchina senza traffico) e far firmare il foglio a mia mamma, e poi tornare. Dato che era abbastanza presto, sono andata all'asl a richiedere il medico. E anche qui qualcosa non mi tornava. In toscana quando richiedi il medico di base, il tesserino europeo nuovo ti viene spedito a casa. In questo caso invece me lo hanno ritirato e dovrò essere io ad andare all'agenzia delle entrate a richiedere quello nuovo. Insomma, un casino.
Ora però sono di nuovo torinese, residenza richiesta, e devo dire fino a qui tutto bene.
Domani parlerò del corso. Speriamo bene.

Canzone del giorno: Mammifero Subsonica

05 dicembre 2010

Somatizzo

Stanotte mi sono svegliata per il freddo. Ho un pigiama in pile, credo il più caldo del mondo e un piumone che ha sempre fatto egregiamente il suo dovere. Ma avevo freddo. Al freddo (e al cuor) non si comanda.
Così oggi ho fatto un salto all'Ikea a comprare il piumone più caldo del mondo. Voglio dormire stanotte, domattina ho il colloquio per il corso e non voglio andarci devastata.
Sto somatizzando.
Ogni volta che mi succede qualcosa di molto spiacevole e non riesco a manifestare le mie emozioni, somatizzo. A 9 anni battei la testa contro la ringhiera in metallo del balcone. Mi tagliai vicino all'occhio destro (ho una cicatrice a ricordarmelo) e dovemmo scappare all'ospedale per farmi mettere i punti. Nella sala suture però dovevo entrare da sola e mia mamma era preoccupatissima. Così mi girai verso di lei e le dissi "Non preoccuparti, non è niente".
Il mio primo atto coraggioso dato che avevo una paura folle. E poi durante la chemioterapia, dovevo essere forte perché non volevo che gli altri soffrissero, e poi alla morte di mio padre ero io a sorreggere e a occuparmi di tutto quello che c'era da fare. E ora questo.
E ora è comparso questo meccanismo strano per cui faccio fatica a lasciar trasparire emozioni, sentendomi a volte una persona totalmente arida e priva di sentimenti.
Eppure qualcosa succede. La mia pelle ha degli sfoghi, piccoli brufolini che mi dicono che qualcosa non va. Questo successe anche quando morì mio padre.
Il che mi fa supporre che io in verità stia molto male, ma non sono più capace a esprimerlo. Mi sono costruita questo schema mentale in cui io mi devo comportare così, questo personaggio stile supereroe che non conosce paura e tristezza. Eppure il mio corpo mi dice il contrario: ma perché non mi ascolto mai?

Canzone del giorno: Triathlon Cristina Donà feat. Subsonica

04 dicembre 2010

Greco di Grecia

Giovedì i miei cari amici mi hanno portato a cena al ristorante Greco, dove abbiamo mangiato benissimo e dove ci siamo salutati. Perché oggi, con Giorgio e Melania e preso il furgone siamo saliti quassù, al freddo torinese. Mi sembra così strano essere qui, una vita inscatolata che riempie due stanze. Sono solo questo? Tutta me è solo questo? Vorrei scappare. Ma non si può, non si può proprio, scappare da se stessi.

Nessuno può immaginare
quel che dico quando me ne sto in silenzio
chi vedo quando chiudo gli occhi
come vengo sospinta quando vengo sospinta
cosa cerco quando lascio libere le mie mani.
Nessuno, nessuno sa
quando ho fame quando parto
quando cammino e quando mi perdo
e nessuno sa
che per me andare è ritornare,
che la mia debolezza è una maschera
e la mia forza è una maschera,
e che quel che seguirà è una tempesta.

Joumana Haddad

01 dicembre 2010

Mi sembra di essere quasi alla fine ma non finisco mai. Sono stanca.

Canzone del giorno: Perfect Day Lou Reed

30 novembre 2010

Scatole scatole scatole.
La cosa più triste di una separazione è la suddivisione delle cose. Quando il "nostro" diventa mio o tuo.

29 novembre 2010

Maremma...

Non abbiamo ritirato la macchina fotografica. Purtroppo il massimale della carta di credito è più basso di quanto sperassimo così abbiamo fatto una minivacanza a Empoli per tornare indietro abbastanza sconsolati poco dopo.
Domani andiamo in banca a preparare un assegno circolare e poi torniamo finalmente a ritirare quella bestiolina che mi sta solo aspettando.
Ho trovato un corso che mi piacerebbe fare, ma è già cominciato e ci sarebbe un posto libero, solo che...
Non dico altro per scaramanzia.
Arrivata la Canon EOS 7D, oggi pomeriggio andiamo a prenderla! Evvai.

28 novembre 2010

Neve 2.0



Per sempre

Nevica. Ma nevica tanto.
E' tutto bianco.

Ieri sono partita da Firenze con la seicento e devo dire non è stato così faticoso come mi aspettavo. Mi hanno tenuta compagnia i Led Zeppelin, Elio e le Storie Tese, i Tenacious D, ma anche i Ramones, Sid Vicious, Subsonica, bhe con 4 ore e mezza di viaggio puoi ascoltare un sacco di roba.
Ieri, appena arrivata, doccia e via a fare una passeggiata. Faceva molto freddo ma avevo bisogno di fare due passi. Così ho fatto il viaggio sul bus con una compagnia di ragazzine che tra un "minchia" e un "ma sei mongoloide?" raccontavano le loro vicende amorose. "Ma dai, lo sai cosa mi ha detto tizio? Ha detto che non ha mai provato quello che prova per me per un'altra ragazza."
Commento delle altre ragazze "Oh, che carino". Ma lei prosegue: "Mi ha detto che mi vorrà bene per sempre. Ma è matto? Per sempre non esiste!"
Commento delle altre ragazze: "No infatti per sempre no esiste".
"No anche perché io gli voglio bene ma non voglio che si affezioni, ma sapete cosa mi ha detto quando gli ho detto che 'per sempre' non esiste? Mi ha detto: 'Allora inventiamolo noi'!"
E le altre "No no, per sempre non esiste".

Miseria se a 15-16 anni si è così cinici, a 40 anni si appende l'amore al chiodo. Per dire.
"Per sempre" è un dato relativo, bisogna prima associare una quantità alla parola "sempre". Per dire: io non credo nella vita dopo la morte. Il mio "sempre" personale si esaurirà dopo la mia dipartita. Io credo che possa quindi esistere il "sempre" se lo circoscrivo alla mia persona fisica. E l'amore può essere quindi per sempre. Certo, magari si modifica. Ma se non si crede nel futuro come si fa a vivere il presente?
E poi ragazzotte, non sottovalutatevi. Voi sapete benissimo cosa significa amare, come lo sapevo io alla vostra età. La definizione cambia nel tempo ma a 15 anni si ama, e si ama anche con più passione e dolcezza di come si ama a 30 anni.
Detto questo oggi nevica. Let it snow, let it snow, let it snow. Così decido di prendere Poldino e portarlo a correre nella neve. Purtroppo lui non ama neve e pioggia. Secondo mia mamma perché non ama sporcarsi le zampine, secondo me perché, essendo bassotto, quando cammina si bagna la pancia e deve essere una cosa fastidiosissima.
Appena possibile metterò le foto del bianco che c'è. E continua a nevicare.
Oggi mi sento "All by myself". Non credo di voler stare in questa casa molto a lungo. Vivere con i propri genitori è devastante.
Quindi sarà bene cercarmi un lavoro da subito. Per poter andare via.

25 novembre 2010

Prima che sia domani

Ieri sera cena di saluti con i miei colleghi.
Sono rimasta colpita, davvero, nel profondo. A parte il regalo bellissimo (una borsa superfica per la macchina fotografica superfica che arriverà a breve) e un libro su Firenze vecchia. Il biglietto.
Ragazzi il biglietto.
C'è chi la ritiene una cosa essenziale, come Silvia, ma vi assicuro che mai mi sarei aspettata queste parole.

In esclusiva abbiamo un elenco speciale che la settimana prossima sarà letto a "Vieni via con me": l'elenco dei motivi per cui ci dispiace che la nostra Carla torni nelle sue terre.

perchè non abbiamo fatto in tempo a sentire il tuo accento torinese infiltrato da qualche C strascicata: a proposito dopo ce lo dici "la 'hoca 'hola 'hon la 'hannuccia 'orta 'orta" ?

perchè non hai portato nessuna pianta carnivora in ufficio: abbiamo in mente alcune persone a cui l'avresti dovuta descrivere come un fiore molto profumato che sprigiona le proprie essenze solo annusandola da molto vicino..

perchè all'ennesima ganascia sulle ruote della tua macchina,forse ti avremmo visto sganasciarti dalle risate, con un tanica di benzina in mano, davanti ad un rogo di macchine spazzatrici ...

perchè non vedremo la tua nuova collezione di magliette, alcune erano un po' cupe,è vero, ma altre irresistibili

perchè, allo stesso modo, non vedremo i tuoi tocchi stravaganti, i capelli viola, le unghie extra-dark, sintomo di uno spirito libero e un po' inquieto..
- a proposito si dice in giro che prima di natale avresti sfoggiato una chioma color starnuto di licantropo...
- è vero poi che donerai le tue tinture di capelli più creative alla signora Mara?

perchè la mattina non sentiremo più le tue spiegazioni ai clienti infarcite di .. bagnacauda e bicerin, secondo me non ci capivano nulla, ma riattacavano la cornetta soddisfatti e più sereni.

perchè, anche se magari per non molto tempo, non sapremo chi potrà arginare chiara.

perché non sarai presente, neppure quest'anno, alla cena aziendale: e dire che ci era giunta una voce per cui la "sacra famiglia", con un gesto di grande magnanimità, ti aveva scelto come commensale alla loro tavola,proprio accanto a loro.

perché ci mancheranno le tue imitazioni..

perché vedere un libro sulla tua scrivania, e un libro sempre diverso, ci ha fatto immaginare i tuoi profondi spazi interiori che si aprono dopo l'uscita dall'ufficio.

perchè, da buona torinese, non ti vedremo versare neppure una lacrima questa sera, ma forse, a casa,di nascosto, magari ti commuoverai un po'

perchè, infine, non siamo riusciti in pieno e non riusciremo neppure stasera a dimostrarti tutta la simpatia che ci susciti ed il grande affetto che proviamo per te.


I lucciconi. Sapete quando uno non se lo aspetta? Ma non se lo aspetta davvero. Non come quando dici "Uh, il regalo, proprio non me l'aspettavo" e magari lo stai dicendo al migliore amico del mondo ed è il tuo compleanno quindi sì, cazzo, te lo aspettavi. Io proprio non me lo aspettavo. O meglio, mi aspettavo un biglietto con le firme, un "ci mancherai", ma quando ho sentito le parole "elenco", "vieni via con me" e "le sue terre" già quasi stavo piangendo. La verità è che mi mancheranno, tutti. Amici appena conosciuti e amici acquisiti da tempo, amici scoperti ora e amici rivelati da tempo. Mi mancheranno tutte le persone con cui ho condiviso questa avventura.

E ora la mia risposta: perché ad un elenco, ne segue sempre un altro.

In tutte le democrazie si ha possibilità di replica. Ed ecco il mio elenco, l’elenco dei motivi per cui mi dispiacerà tornare nelle desolate langhe piemontesi (al freddo e al gelo, aggiungerei):

Perché non mi sento più tanto torinese

Perché al mattino non ci sarà più nessuno che mi saluterà dicendomi “ciao harlina”

Perché mi piaceva vedere le vostre facce schifate quando vi parlavo di rettili, insetti e ragni (appunto per la Chiara: i ragni *non* sono insetti!!)

Perché riuscivate a farmi venire al lavoro col sorriso (anche se con gli occhi chiusi dal sonno)

Perché, anche se qui non si sente, su al nord dicono che ho preso l’accento toscano (“oh guarda come parli fiorentino!”)

Perché speravo di trovare ottimi colleghi, e ho trovato degli stupendi amici

Perché avete sopportato la mia chiacchiera, i miei trucchi, i miei cappellini, le mie tinte

Perché in questi due anni ho avuto diversi problemi, anche gravi, chi ha saputo mi è sempre stato vicino e chi non ha saputo ha intuito e mi è stato vicino lo stesso, senza mai chiedere nulla in cambio

Perché ho finalmente sostituito il “minchia” torinese con “dio bono” e “maremma maiala” toscani

Perché avete rotto il muro del mio stoico coraggio torinese, facendomi venire i lucciconi

Perché mi avete fatta sentire “speciale”

Perché, anche se non sono brava a dimostrarlo, vi voglio bene. E siete una delle ragioni per cui sono riuscita ad ambientarmi qui. Senza di voi non ce l’avrei mai fatta

Perché quando al prossimo colloquio mi chiederanno come mi trovavo in Barbagli, dirò che è stato l’ambiente migliore dove abbia mai lavorato

Perché non sentirò più frasi come “il fiorentino è il vero italiano!”, o simili

Perché come farò senza i “sono stanca” di Elisabetta?

Perché ora chi conterrà Chiara?

Perché questo non è un addio, e anche senza il mio progetto farlocco di comprare una cascina in cui lavorare tutti insieme (per chi non lo sapesse voglio comprare un Lagotto Romagnolo, andare a caccia di tartufi bianchi ad Alba, diventare abbastanza ricca da comprare una cascina in Toscana in cui fare un Agriturismo e trasferirci tutti lì a lavorare) spero di avere le risorse e la forza di tornare

Perché ho apprezzato il regalo ma il biglietto che mi avete scritto non lo dimenticherò mai e mi ha davvero dimostrato tante cose

Perché mi piaceva controllare dal terrazzino di casa la situazione di Monte Morello e portarmi l’ombrello se aveva il cappello (questa ve la spiego a voce)

Per l’elenco che mi avete scritto…

Perché questo elenco sarebbe lunghissimo ma so che perdonerete le cose che non ho scritto…


Spero di avere l'occasione di incontrarci ancora, in qualche modo. E grazie, davvero.

Canzone del giorno: Black Dog Led Zeppelin (lo so non c'entra con quello che ho scritto sopra ma oggi la mia canzone è questa)

23 novembre 2010

Mi hanno fatto notare che ad essere né carne né pesce potrei essere un animale in mezzo, tipo un anfibio.
Se potessi decidere che anfibio essere sceglierei sicuramente una Dendrobates. Sono piccolissime ranocchie, stupende, coloratissime e velenosissime. Per avvertire i possibili predatori che sì, sono piccola, ma l'aspetto non deve ingannare. Il veleno secreto è potentissimo.

A essere bestie è tutto più semplice.

Canzone del girno: Sally Vasco Rossi

22 novembre 2010

Né carne, né pesce

Dopo questo weekend ho molte cose su cui riflettere. Viaggiando con Melania per Torino pensavo a quanto io non mi sentissi più torinese, e quanto non mi sentissi ancora fiorentina, a quanto quel popolo nordico ormai mi fosse distante e quanto non mi sentissi più tanto vicina al popolo toscano.
La verità è un patatrac. E, per farla breve, sto per tornare a Torino.
Da sola.
L'intuito farà intendere che qualcosa possa essere successo, e a volte l'intuito ci azzecca: sono arrivata al punto in cui era necessaria una svolta ma la svolta non arrivava o meglio, non era quello che speravo. Io, purtroppo, non sono libera dai miei conosciutissimi schemi mentali eppure, questa volta, ho cercato il compromesso, la soluzione ideale, il punto di mezzo, ma non c'è stato modo. Ogni cosa andava bene, ma subito dopo non andava bene, era perfetta e faceva cagare, veniva accolta con un sorriso e un cenno del capo e poi rifiutata categoricamente.
Io ho sempre pensato di dover andare avanti, perché credevo in noi, credevo nel nostro progetto, avevo investito ogni cosa su questo e sapevo quanto fosse doloroso e difficile tornare indietro. E venerdì, salutati i colleghi, e più avanti salutati Stefano e gli amici, lo sarà ancora di più.
In tutto questo la mia parte è stata essenziale. Sicuramente non sono riuscita a capire a fondo, a tollerare certe situazioni (anche se lo considero un progresso da superpermissiva quale sono sempre stata), non sono stata in grado di far valere i miei pensieri, i miei sogni e i miei desideri e li ho sempre nascosti dicendomi che non fosse poi così importante. In verità ogni cosa è importante e su ogni cosa si può trovare il giusto compromesso.
Ho fatto quello che ritenevo meglio per entrambi, perché sento di dover riflettere su tutto quello che è successo e, ne sono convinta, anche lui.

Canzone del giorno: Passive-Aggressive Placebo

19 novembre 2010

Pioggia.

15 ottobre 2010

Berlinen

Eccoci qua, di ritorno da una bellissima vacanza a Berlino, 7 giorni e 7 notti per girare completamente la città e vederla da tutti gli angoli.
Il volo aereo è stato Alitalia con partenza da Torino, non c'erano voli diretti né da Firenze, né da Pisa, né da Bologna. Dopo un'oretta e mezza atterriamo all'aereoporto di Tegel. Presa la borsa cerchiamo il bus TXL che farà capolinea ad Alexanderplatz, dove abbiamo l'albergo. La macchinetta automatica dei biglietti è ovviamente davanti alla fermata del bus (perché solo qui è impossibile trovare i biglietti?).
In ogni caso arriviamo all'albergo (volo e albergo prenotati con lastminute.com, mi sono trovata molto bene tant'è che penso riprenoterò con loro), il Park Inn Alexanderplatz (che consiglio a tutti perché è spettacolare). Impossibile sbagliarsi, è la struttura più alta della piazza dopo la torre della tv. In albergo senza nessun problema ci tengono le valigie così possiamo andarcene in giro tranquilli fino alle 15, ora del check in. Ci daranno poi i passpartout con cui aprire la nostra stanza e usare l'ascensore (la stanza è al 12° piano di 37).

In 7 giorni Berlino mi è piaciuta molto, forse nei primi giorni un po' meno. Sono abituata a guardarmi intorno in tutte le città in cui vado e a Berlino è stato tutto ricostruito. Come a dire che bellezze architettoniche "antiche" non ce ne sono. Almeno nel centro ci sono solo grattacieli e l'unica cosa che mi ha colpito è stato il duomo, costruito in stile rinascimentale italiano (?).
Tuttavia Berlino ha un sacco di musei, e sono tutti enormi.
Quindi se proprio non sapete cosa fare, ecco qualche chicca.

Museo della medicina: per stomaci forti. Il penultimo piano contiene feti in barattolo e per chi ha mai visto rotten sa cosa intendo. Molte spiegazioni sono solo in tedesco ma questa è una cosa che noteremo in diverse altre strutture.

Museo della tecnologia: se avete una giornata piovosa qui dentro potrete passarci una giornata intera. E' talmente enorme che contiene diverse locomotrici di treno, diversi aeri (alcuni distrutti), qualche barca, e un sacco di piani dove poter soddisfare tutte le curiosità sulla tecnologia. Noi ci siamo soffermati al reparto informatico soprattutto, dove abbiamo scritto i nostri nomi in binario (eeeeeeh!!)



Il Reichstag: è gratuito (cosa rara visto che a Berlino si pagano anche le toilette all'interno dei centri commerciali) e salire su è abbastanza vertiginoso. Inoltre anche l'audioguida è gratuita e permette di sapere molte cose sui palazzi che poi si vedono dall'alto. Cosa buffa: Berlino è piena di gente con piercing e capelli colorati, anche di una certa età (sopra i 50 anni per esempio), roba che qui diresti "ahhh ma non si guarda prima di uscire di casa?". E invece è bello abbestia sentirsi liberi di conciarsi come si vuole. Dico questo perché al Reichstag ci ha aperto la porta una ragazzotta con i capelli rosa. Da noi quasi nessun lavoro al pubblico sarebbe permesso con quel colore di capelli. Potrei andare a vivere a Berlino ed avere finalmente i miei bellissimi capelli viola.

Il memoriale sull'Olocausto: una serie di parallelepipedi (sono ben 2711) in calcestruzzo che formano una sorta di labirinto.



Lì accanto c'è anche il Centro di documentazione degli ebrei morti nella shoah (ingresso gratuito), assolutamente da vedere.

Il Duomo: molto carino. Ha un organo con nonsoquantecentinaia di canne e spesso ci fanno concerti. Sulla guida era presentata come stile rinascimentale ma wikipedia lo presenta con stile neobarocco. Dire che non ci capisco nulla è dire poco.

Il museo di scienze naturali: fate largo al più grosso scheletro di Brachiosauro meglio conservato del mondo. Insieme ad altri scheletri di dinosauro e un sacco di altre cose (e i soliti animali impagliati)



Il campo di concentramento di Sachsenhausen: è stata la visita più toccante, anche se la struttura è stata trasformata in un vero e proprio museo che raccoglie i racconti di alcuni detenuti, camici, mobilio, foto dei prigionieri.



Per saperne di più: http://it.wikipedia.org/wiki/Campo_di_concentramento_di_Sachsenhausen_(Oranienburg). Ci si arriva comodamente con un treno e una camminata di 20 minuti. Non ho fatto molte altre foto al campo, l'unica cosa che ricordo è che, nonostante i turisti e le gite scolastiche (i ragazzi sembravano divertiti dalla visita, dovrebbero invece ricordarsi che sono cose fatte dai loro nonni...), c'era un silenzio incredibile. Si sentiva solo il vento che muoveva le foglie sugli alberi.

La torre della tv: non l'abbiamo visitata (quando eravamo lì si era diffusa la notizia di un possibile attentato proprio alla torre medesima), ma è stato un punto di riferimento fisso per tutta la permanenza. La torre della tv si vede da tutta la città, e dato che noi dovevamo andare in quel senso, per lo meno conoscevamo la direzione in cui incamminarci.


questa foto è stata scattata dalla terrazza del nostro albergo, la quale era a pagamento. Come tutto, del resto.

Quest'altra foto, in un rarissimo momento di sole:

Si vedono Duomo e torre della tv. Ho circa 50 foto della torre della tv, era davvero ovunque.

Porta di Brandeburgo:


Madame Toussaud: costa tantissimo, ma ne vale la pena. Almeno per farsi fare una dichiarazione dal Giorgio Clooney.


Oppure per fare le corna al papa:


Altre cose da vedere sono il museo ebraico, il museo della DDR (la repubblica democratica tedesca, per vivere il bello della DDR - e se proprio vi piace sarebbe bene controllare anche la prigione della Stasi, la polizia segreta della Berlino Est durante gli anni della guerra fredda), il KaDeWe, la loro "rinascente" grossa il doppio di un nostro qualunque centro commerciale, il checkpoint Charlie, dove quasi si scontrarono carri armati sovietici e americani, vari pezzi del muro, i migliori al Mauerpark (dove di domenica c'è un mercatino favoloso) e all'East side gallery, nel quale il muro è diventata la più grande opera d'arte a cielo aperto, parte del bunker ancora visibile che faceva parte della rete dei bunker sotterranei al quale era annesso anche quello di Hitler. In questo museo c'è anche una specie di casa della paura dove robot-manichini vengono squartati e signori in costume vi fanno "buh" da angoli bui.

Cosa mangiare a Berlino. Come in tutte le grandi capitali europee a Berlino si mangia di tutto. Dall'etnico, al locale, all'italiano. Da loro va un sacco il Currywurst, un wurstel cotto alla piastra, tagliato a pezzetti e inondati di ketchup e curry. Molto buono ma uno al giorno basta e avanza.
Fuori dalla stazione della metro di Alexanderplatz troverete omini che vi cuoceranno al volo un wurstel nel panino con la salsa che preferite. E a solo un euro e 20!


Se volete un ottimo burrito c'è Dolores, sempre vicino ad Alexanderplatz, io mi ci sono innamorata. Fa delle squisitezze quasi impossibili da terminare però strabuone!

Come ristoranti tedeschi ne abbiamo provati due e abbiamo mangiato in entrambi i casi molto bene. I piatti sono pesanti, ma come potrebbero esserlo da noi se mangiati al ristorante, le porzioni anche, molto abbondanti. Ma come da noi: nessuno a casa si prepara le vagonate di pasta che ti fanno mangiare al ristorante.

L'ultima sera abbiamo provato un ristorante americano. Si chiama Bird e fa solo ciccia. Bistecche e hamburger fatti di vera carne (come li pubblicizzano loro). Sono molto carini e chiedono sempre che taglio di carne vuoi e che tipo di cottura. Costa molto ma è davvero buono. Purtroppo non c'è mai posto se non si prenota e abbiamo mangiato al bancone come molti altri avventori dell'ultimo momento. Uno dei camerieri quando stavamo andando via ci ha chiesto di dove eravamo e ci ha offerto uno shottino, gentile direi!

Per quanto riguarda la birra abbiamo trovato ottima birra bavarese ma mi sembra che questa storia della birra tedesca sia un po' una leggenda. Più che altro bevono coca cola. L'acqua è carissima e fa schifo.

Ultimamente i berlinesi sono diventati attenti al biologico. Quindi mangiamo sì wurstel e patatine, ma certificate biologicamente. In alcuni chioschi anche le salsine sono biologiche, così ingrassi (ho preso almeno 2 kg) ma almeno hai l'impressione di mangiare sano!

I berlinesi: in generale sembrano sopportare loro malgrado le diversità. Ma amano i loro spazi. Abbiamo assistito a due scene incredibili.
Sale su un treno un ragazzotto un po' alternativo, si siede di fronte a un signore ben vestito e poggia lo zaino per terra. Lo zaino però, cadendo su un lato, tocca la gamba sinistra dell'omino benvestito il quale lancia all'altro una malevola occhiata. Il ragazzo, accortosi di ciò, chiede scusa e tira su lo zaino (da noi probabilmente si sarebbe risolta con il signore che cambia posto o il ragazzo che dice "che cazzo vuoi!").
La mattina del volo di ritorno riprendiamo il bus TXL per tornare all'aeroporto. Quando saliamo noi è vuoto, ma piano piano che va in là, com'è ovvio, si riempie di persone con valigie che non sanno più né dove sistemare i bagagli, né dove sistemarsi essi stessi. Una ragazza, credo americana, in particolare ha una valigia enorme che piazza, mancando posto, in mezzo al corridoio. Poi lei si siede accanto al finestrino in un posto doppio. Un signore si siede nel posto vuoto accanto a lei e accanto anche alla valigia enorme. Le persone fanno una grossa fatica a scavalcare l'enorme bagaglio e lui si sente in estremo imbarazzo, forse perché teme che gli altri possano pensare che sia sua la valigia. Così chiede alla ragazza se può spostarla, ma lei gli fa notare che non c'è posto. Lui non si da' pace, continua a guardare la valigia, poi guarda la ragazza e glielo chiede di nuovo ma nulla. Dopo un terzo tentativo ed evidentemente scocciato (chissà come si sarebbe comportata la ragazza se fosse stata berlinese?) tira su la valigia, la mette al suo posto e lui rimane in piedi.

In ogni caso Berlino è segnata dalla storia. Anche se credevo fosse più profondamente segnata. Nonostante tutto alla fine i ragazzi non capiscono qual è stato il risultato della loro storia nazionale. Tant'è che al museo ebraico alcuni ragazzini hanno scritto sul guestbook "SS". Anche Roccio ha notato che in realtà sembra che Berlino non sia stata colpita profondamente dall'Olocausto o meglio, che stia cercando di dimenticare quel brutto momento, quasi a dirsi "Ok c'è stato, ora basta, bisogna andare avanti".

Trovi più che altro segni del muro e delle sue vittime. Sì, decisamente Berlino ha una storia del tutto particolare.

I trasporti: una volta capito il metodo è facilissimo spostarsi e devo dire sono davvero efficienti i mezzi. C'è la metro che fermate molto più rade ed è più veloce. C'è il treno che fa più soste e ci sono pullman e tram. Noi ci siamo spostati solo con treno e metro e ci siamo trovati benissimo (a parte quando sbagliavo direzione o fermata).

A Mauerpark abbiamo inoltre trovato una band funky fantastica, con i quali ci siamo fermati a parlare e abbiamo anche comprato il loro cd. Se volete ascoltarli ecco il link.

Un'altra cosa: i berlinesi usano tantissimo la bici. In ogni angolo se ne trovano a noleggio e su treno e metro ci sono i posti prenotati per persone che hanno le bici. Favoloso.

La sera eravamo morti, pertanto non abbiamo provato la vita notturna di Berlino. C'è da dire che in albergo prendevamo, come canali italiani, solo raiuno e raitre. Abbiamo guardato "Chi l'ha visto" proprio mentre parlavano di Sarah Scazzi e abbiamo appreso la notizia in diretta. E' davvero una cosa devastante. Ma non mi faccio capace di ciò che può essere in grado di fare l'Uomo.



Canzone del giorno: The Say Rupert's Kitchen Orchestra