15 febbraio 2010

I miei lunedì

Finalmente domenica abbiamo lavato per terra. Se dovessi contare quante volte abbiamo lavato per terra da quando siamo qui, e cioè da luglio 2009, una mano basterebbe e avanzerebbe pure.
Stamattina riprendere a lavorare è stata parecchio dura. Il weekend passa fin troppo velocemente e il lunedì, bhe è lunedì. Perdere il bus e arrivare tardi, non riuscire a prendere il caffè causa clienti agguerriti che chiamano in continuazione, ricevere insulti rientra tutto nella norma, il lunedì.
Ma il cliente inglese che mi chiama, questa non mi era mai capitata.
Non è che non parlo inglese, non è che non lo capisco: è che sono terribilmente timida e mi sento ancora più imbranata di quanto non sia in realtà quando mi trovo di fronte a un'altra lingua. Inoltre sono sicura che se esistesse un'area del cervello dedicata alle lingue straniere, la mia sarebbe "colonizzata" da cellule che sanno fare altre cose (per lo più dire cazzate e fare cacate, ecco). La chiamata, tradotta, si è svolta più o meno così:
"xxxxx, buongiorno sono Carla, come posso aiutarla?"
"Buongiorno mi scusi, parla inglese?"
"Mmmmm (sudata fredda) no, mi dispiace"
"Mi può passare qualcuno con cui posso parlare in inglese?"
"Mmmmmmm (ascella pezzatissima) attenda in linea"
Pausa.
Mi guardo intorno disperata, colleghe tutte al telefono e nessuno che voglia prendersi questa patata bollente. Breve lezione di inglese per imparare a pronunciare meglio che posso, in inglese ovviamente "Può lasciarmi il suo numero di telefono? La richiameremo appena possibile".
Lo dico mentre una mia collega me lo scandisce per bene.
"Mi scusi non ho capito, può ripetere?"
Panico totale.
"Mmmmm..."
"Ma non c'è proprio *nessuno* che parli inglese lì?"
"In questo momento no... Aspetti ancora un attimo in linea"
Corro subito dal commerciale implorando aiuto.
Fatti dare il numero, mi dice, ma io ci ho provato, gli dico, non vuole darmelo, vuole parlare con qualcuno, bhe fatti dare la mail, mi dice, senti se provo a dire altre due parole in inglese mi attacca in faccia (giustamente), gli dico, va bene dai passamelo, così si ride.
Gli passo la chiamata e smetto di sudare (ma non di puzzare, il sudore mi ha marchiata indelebilmente). Incontro il commerciale uscendo dalla mensa per la pausa pranzo e gli chiedo com'è andata "Non ho capito nulla" mi dice "tralaltro mi sono fatto lasciare il numero di telefono, solo che non avevo capito il nome dell'azienda così l'ho chiamato per sentire se avevano una segreteria, ma... il numero è inesistente".
Ecco ogni tanto vorrei sudare per qualcosa di utile, come ad esempio dimagrire.
Che palle anche i vestiti che ho preso di due taglie più grandi tra poco non mi vanno più. Urge shopping compulsivo. Infatti ho comprato un bel po' di libri e ora vado a leggermi il mio Oliver Sacks. E a fare cyclette.

P.s. ho ricevuto il pacco dei trucchini dall'Inghilterra, sulla cartolina che mi hanno lasciato c'è scritto "Provenienza: Gran Bretagnia". Questo consola i miei neuroni.

Canzone del giorno: Time Warp The Rocky Horror Picture Show

1 commento:

Zion ha detto...

ehehe un corso di inglese potrebbe esserti utile!

cominciamo: the cat is on the table... :D