27 maggio 2010

Se un giorno un criceto...

Oggi sono a Torino. Domattina ho la mia consueta visita annuale e ho preso un giorno in più, giusto per vacanzare. In verità poi si è aggiunta anche una cosa da fare, ma partiamo dall'inizio.
La settimana scorsa mi chiama una signorina dalla banca (dove ho ancora il conto, qui a Torino) dicendomi che mi sarei dovuta presentare alla loro filiale per un questionario sugli investimenti.
Premessa: quando ho aperto il conto da loro mi hanno infinocchiato con questo investimento, che io ho aperto, ci ho versato sopra un centinaio d'ero, salvo poi pentirmene quando ne parlai con un mio amico che lavora in banca che mi disse di levare tutto subito e annullare la cosa. Li chiamai ma non so perché, l'investimento rimase lì. Io poi sono una faina. mi dimentico delle cose abbastanza rapidamente.
Ma la chiamata della settimana scorsa mi ha riportato tutto alla memoria.
Caso vuole che io oggi sia qui, quindi stamattina mi reco alla banca, mi fanno sedere, arriva una signorina tutta bellina, precisina, dolcina che mi dice che per rimettere i soldi sul conto devo firmare qui, qui e poi qui.
Poi chiedo anche il bancomat, voglio dire, sono l'unica al mondo a non avere ancora il bancomat e sono almeno 6 anni che ho il conto in banca. Sì, mi dice, faccio la richiesta e tra 4 giorni può passare qui in filiale a prenderla.
"No, signorina, io mi sono trasferita quindi non mi è possibile passare di qua".
Bhe mi dice che è la nuova procedura per la privacy, non si spediscono più i bancomat ecc ecc.
Allora mi chiede dove mi sono trasferita. A Sesto Fiorentino, rispondo.
E qui arriva il genio, attenzione.
Mi chiede "E dov'è?". Avrei voluto rispondergli "in Cambogia" ma mi sono trattenuta. Se dico Settimo Torinese di che posto si parla? Torino. Bene.
Se dico Sesto Milanese di che posto si parla? Milano. Bene.
Ora dimmi te ragazzina sbarazzina che hai in mano quasi tutti i nostri soldi, dove cazzo mai sarà Sesto Fiorentino?
In ogni caso l'ho guardata come se mi stesse prendendo per il culo. Poi ho capito che faceva sul serio "bhe, è poco fuori Firenze"
E qui arriva l'altra genialata, mi dice "Ahh sì, perché mi sapeva di qualcosa di Toscano ma sai, sono sempre stata una frana in geografia"
Come ho fatto a non ridere proprio non lo so. Ma attenti perché il genio non si smentisce mai, e continua così: "Ahhh quindi ti sei proprio trasferita in un altro posto - sbarella gli occhioni facendo sbattere i ciglioni da cerbiatta - io credevo ti fossi solo trasferita in un'altra zona".
Va bene che Torino è grande, ma non è che se cambio zona non posso mai più venire in filiale perché troppo lontana!!
"Essì in effetti ti sarebbe scomodo venire fin qui a ritirare il bancomat".
Ma mi stava prendendo in giro?
Torniamo alla questione investimento: mi dice che si tratta di 90 euro e qualcosa. "Non male - ribatto io - aver investito 100 euro e averne ora, dopo 6 anni, 90!"
"Eh ma sai, la crisi, le borse che crollano, la supercazzola con scappellamento a destra, e magari se tu avessi aspettato fine anno li recuperavi i 10 euro".
Va bhe lasciamo stare.
Da questa surreale mattinata ho capito che almeno posso aprire un conto a Sesto Fiorentino (dietro Firenze, in Toscana) e chiedere a loro di chiudermi il conto a Torino e trasferirmi i soldi *senza spese*, che per lavorare in banca non serve un Q.I. così elevato e che se solo questa ragazzotta si trasferisse in una filiale vicino casa anche Roccio metterebbe il conto nella stessa banca.

Note positivissime: ho comprato il libro Finché non cala il buio di Charlaine Harris, il libro da cui è stata tratta la prima serie di True Blood, telefilm che mi garba abbestia. E abbiamo beccato in centro, a una manifestazione sportiva, Juri Chechi, Andrea Lucchetta e altri sportivi famosi che assolutamente non conosco. Boia che fisico il Chechi!

p.s. Ieri sera ho preso il treno superfrecciolaminchiola che costa un sacco ed è uguale al vecchio Eurostar e puzza come i vecchi Intercity. Ma i cari (non nel senso di denaro) vecchi Intercity dove sono finiti? Avremmo speso un quarto di quanto abbiamo speso ora, maledetta Tranitalia.

Canzone del giorno: Bad Things Jace Everett

23 maggio 2010

Un po' di foto - villa Demidoff, piante carnivore e animali

Un po' di fotine del meeting tenutosi a ville Demidoff in questo weekend, all'interno dell'esposizione Ruralia.
Piante carnivore e strane bestie (i detentori!)



Ed ecco altre foto, delle bestioline che tanto mi piacciono.



Canzone del giorno: nessuna.

18 maggio 2010

Vaffanzum trenitalia

Venerdì 28 ho la visita endocrinologica a Torino. Per andare ho preso due giorni di ferie, volevo essere su per il 27. Però purtroppo Roccio non può venire con me, il che significa che per la prima volta dopo 4 anni viaggeremo separati. Proprio perché non me la sento di farlo viaggiare 4-5 ore da solo andremo in treno. Un delirio.
I treni sono aumentati tantissimo da 4 anni a questa parte. Hanno eliminato tutti gli intercity, quei trenoni che sapevano di ferro e di vecchio ma costavano meno dei famigerati eurostar per sostituirli con i frecciarossa frecciargento, frecciamerda che costano un botto. Solo per un biglietto di andata ci partono 57 euro (e siamo riusciti a spillare il treno scontato del 15%, altrimenti il costo era di 67 euro!). Le prime volte che scendevo mi ricordo che in tutto, tra andata e ritorno, spendevo poco più di 60 euro.
Ladri.
Considerando che arriverà tardi e comunque il treno saprà di ferro e di vecchio e qualche cesso straborderà di piscio malefico perché qualche gentilissimo utente si preoccuperà di gettare la carta igienica nel water è un costo abnorme.
Il casino è che hanno levato tutti i treni comodi e ora quasi tutti i treni per Torino partono dalla stazione di Campo di Marte, il che significa che ci tocca anche fare un paio di cambi prima di riuscire a respirare. Fine dello sfogo.

Trenitalia vaffanc*lo.
Ok ora ho finito davvero.

Canzone del giorno: Fuck You Archive




17 maggio 2010

Tette, culi e mandolino

La mia mattinata è cominciata parecchio male: that's life, odio i lunedì.
Sono rimasta quasi senza pastiglie, non quelle per la tiroide, quell'altre. Che casino, quelle per la tiroide le chiamo, per l'appunto, quelle per la tiroide. Le altre non so come chiamarle e quindi le chiamo quell'altre! Per intenderci, in ogni caso, "le altre" sono le pastiglie che mi fanno sentire da schifo. Presa dal panico venerdì dico a Roccio che ci tocca andare dalla dottora a farci fare la ricetta.
Chiamo venerdì pomeriggio l'ambulatorio, perché c'è questa cosa, te chiami e prenoti l'appuntamento. E loro ti dicono: vieni alle 18, alle 18.30, ecc. Così chiamo e non mi risponde nessuno. Chiamo di nuovo e ancora nulla. Chiamo la terza volta e risponde un omino che mi dice che la mia dottora non fa più il venerdì pomeriggio. "E da quando?" chiedo io "Da inizio anno!" risponde garrulo il signore.
Entro nel panico perché ho pastiglie fino a mercoledì e "le altre pastiglie" vanno ordinate un giorno prima, perché non le ha nessuno lì per lì.
Così penso di andare lunedì mattina, quindi questa mattina, prima di andare al lavoro, sperando che l'orario sia quello giusto. Secondo il mio fogliolino, ormai obsoleto, la dottora c'è dalle 9 in poi. Quindi vado qualche minuto prima delle 9 e scopro che la dottora c'è dalle 9.30 in poi. Un omino che sta aspettando da prima di me, me lo dice. E io, furbescamente "Bhe, speriamo arrivi subito che devo solo fare delle ricette e poi devo correre al lavoro" e sottolineo correre. Lui alza lo sguardo dal libro e invece di dirmi, come speravo "bhe se deve fare solo ricette la faccio passare" mi dice "bhe se deve fare solo delle ricette poteva chiamare".
Azzo.
E sottolineo azzo.
Aspetto, mentre l'omino di cui sopra mi dice che tanto la dottora arriva sempre un po' prima. Si fanno le 9.15, le 9.20, le 9.30 (e i vecchini cominciano a bofonchiare, loro che hanno tutto il tempo del mondo e si sono prenotati da venerdì per passare in tempo! Ma in tempo per cosa?). Arrivano le 9.45, mi prende malissimo perché sto perdendo tempo e decido di tornare al lavoro, farò come dice l'omino, la chiamerò non appena sul bus.
5 minuti dopo sono sul bus e la chiamo, era appena arrivata in ambulatorio.
Come dire: che culo.
Comunque la situazione ricette è a posto, quindi ora sono un po' più tranquilla.
Ieri invece sono andata a trovare Roccio in sala prove e mi sono divertita parecchio in primis perché checchè se ne dica a me il Metal piace. Non tutto tutto, ma molto. E poi perché i metallari sono divertenti (e generosi, mi hanno offerto una birrozza senza nemmeno conoscermi).

Ho deciso di coniare un nuovo termine per le gnocche stratosferiche che fanno politica e non ne sanno nulla: le politichine. Culi, tette e mandolino. That's Italy.

Flashback: alle superiori il mio prof di grafica ci chiese di realizzare un logo per l'Italia come compito in classe (qualcosa come il logo creato per il sito italia.it, ma meno orribile). Un mio compagno non si decideva a fare nulla allora il prof gli suggerì di mettere in versione grafica che cosa l'Italia gli faceva venire in mente; lui si illuminò di improvviso gridando "Tette, culi e mandolino!". Il prof tirò su le spalle, e non perché faceva spallucce, ma perché era un suo tic e disse "Bhe prova a disegnarlo". Lui disegnò un mandolino con il corpo a forma di culo e la paletta del manico a forma di tette. Geniale.
Ho una nuova scimmia...

Canzone del giorno: 2 Minutes To Midnight Iron Maiden

10 maggio 2010

La casa è una piccola casa al maschile: ovvero un casino.
Sono disordinata, siamo disordinati e con il lavoro, il disordine, la pigrizia, le buste, bustine, bustone e borsoni del sabato passato a Torino stanno prendendo il sopravvento. Ben presto sul campanello non ci saranno più i nostri nomi ma la dicitura: "Qui è tutto un gran casino".
Il disordine mi da' l'idea di poter avere tutto a portata di mano. In verità in questo modo perdo un sacco di cose. Ma pazienza. Dove sarà mai finito il mio bellissimo testo universitario di genetica?
Sto leggendo "Io sono leggenda". Una nuova edizione mi ha spronata all'acquisto. peccato, però, per la copertina con Will Smith (non sopporto quando, dopo aver tirato fuori un film tratto da un libro, su quest'ultimo ci piazzano l'immagine presa dal film, lo detesto, lo detesto proprio). Nonostante le resistenze psicologiche ce l'ho fatta e ho scoperto che è davvero stupendo. Lo sto divorando.


Per passare da un argomento a un altro: questa è una penna siringa. Mi ha fatto talmente impressione quando l'ho vista che l'ho dovuta comprare. Per chi la volesse, costa solo 1,50 euro al cantiere interattivo in via Garibaldi a Torino.

Zzzzz sono un po' cotta. Buffo come le persone cambiano e cambiano abitudini cambiando. Per dirvela tutta: prima non uscivo mai di casa senza aver fatto colazione a senza trucco. Ora se posso mi alzo in frettissima per lavarmi i denti, mettermi mezza crema al viso (che tutta non ce fa faccio)e uscire di corsa e prendere al volo il bus. Così mi sono decisa di riprendere le vecchie sani abitudini. Colazione e trucco. Anche se mi tocca strisciare fino al tavolo della cucina perché ancora non mi reggo in piedi.
Sto cercando di far crollare tutte le mie credenze sulle pastiglie che sto prendendo. In teoria dovrei sentirmi stanca, ingrassare come una balenottera azzurra, dormire fino ad avere male a tutti i muscoli, avere le caldane, ecc.
Allora faccio così, più al mattino ho sonno più mi sforzo di alzarmi, più mi fa fatica truccarmi più guardo il mio mobiletto pieno zeppo di trucchini minerali e i pennelli che aspettano solo di essere usati. E a ogni attacco di caldane penso che sta arrivando il caldo (uh e come si sente il caldo).

Per dirla quanto mi piacciono i trucchini, ho ordinato due nuove marche: Sugarpill e Fyrinnae. Sugarpill con colori molto accesi similpunk, Fyrinnae con colori cangianti che variano a seconda dell'intensità e della direzione della luce.
Trucchino di oggi:
nulla ho fatto un po' di foto, ma è su da tutt'oggi quindi è un po' smontato con pelle lucida bleah bleah.
Insieme a riprendere le vecchie buone abitudini ci sarebbe da impararne di nuove: come ad esempio mettere ordine. Ma, bhe, non si può fare tutto in così poco tempo. Per ora mi accontento della colazione.
Così è.

09 maggio 2010

Papaveri

Amo un sacco i papaveri. Spuntano dal nulla e ovunque e per me sono sinonimo sicuro della primavera. E sono belli, maledettamente belli.