25 agosto 2010

Corsica mon amour

Roccio non aveva ferie questo agosto e io invece avevo due settimane di ferie obbligate così, un giorno, io e Melania ci siamo chieste: si va da qualche parte? Ok.
E in quattro e quattrotto abbiamo prenotato traghetto con macchina al seguito per la Corsica!

Vacanze piccine ma deliziose, dal 16 al 20 agosto, in campeggi itineranti e a caccia di piante carnivore!

Arrivati il 16 agosto a Bastia all'incirca verso le 13.30, più tutto il tempo per disincastrarci dal parcheggio traghettoso, siamo subito partiti alla volta di Bonifacio: campeggio "cavallo morto". Nome a parte era molto carino anche se l'acqua della doccia era un po', come dire frescolina!
Grazie alla tenda Quetchua ci abbiamo messo proprio poco al montaggio e poi via, giretto a Bonifacio.
Il mattino seguente sempre giretto (anche in barca!) a Bonifacio, cimitero (incontro ravvicinato con un porcellino di S. Antonio - o porcellino di terra) e cunicoli sotterrai dove abbiamo incontrato il famoso progettore. Da quel momento in poi qualunque cosa senza nome è diventata il progettore (oggetto misterioso e affascinante il cui significato non mi soddisfa affatto).
Il pomeriggio giretto a Porto Vecchio che da oggi in poi ha un motto popolare, forse conosciuto anche dal popolo corso: "C'è vita su Marte. Su Marte!" data la densità di gente e divertimenti (un cazzo nulla proprio). Infine bel giretto alla Spiaggia di Santa Giulia, sabbia bianca e un mare da favola, davvero stupendo. Il mattino seguente partiamo per Vico, dove Giorgio ci ha trovato un delizioso campeggio dal nome esplicativo: "la sposata". Nome davvero curioso.
Il campeggio era vuotino vuotino ma il personale simpatico e la doccia calda. Abbiamo solo montato la tenda senza gonfiare i materassini perché ci attende un cammino di circa un'oretta per cercare le nostre belle piantine carnivore. La salita non è facilissima, è piena di mimimmi e ci scontriamo presto con muli, maiali selvatici, asini, pony e cavalli che scendono a valle portando bambini o borsoni.
Ad attenderci vicino al lago glaciale a 1310 mt (il lago di Creno) una fonte d'acqua fresca per riempire le nostre bottiglie e toglierci quella brodaglia calda.
Il lago è molto bello ed è pieno di animali di ogni tipo: maiali selvatici, rane piccine, libellule coloratissime e bipedi umani che ci guardano come se fossimo matte (piegate a metà tra il dire sto facendo cacca e ho perso l'anello). Cerca cerca su bordo lago ma nulla. Io mi stavo intristendo abbestia quando Melania grida "Carla Carla vieni qui presto!". E le ha trovate!
Piccine e lucenti nelle loro gocce di rugiada collosa, erano poche ma bellissime. Dovevano per forza esserci, era pieno di sfagno cicciottoso (uguale a quello di Sibolla, tralaltro) ovunque!

Contente cominciamo a urlare come solo due quindicenni possono fare attirando l'attenzione dei bipedi silenziosi accanto a noi.
Dopo aver fatto mille foto (anche a una ranocchietta che ignara passava di lì) scendiamo belle contente. La macchina parcheggiata era rimasta sola. Ci avviamo verso Vico e prendiamo una pizza d'asporto in un posto allucinante, però la pizza è molto buona, la mangiamo in campeggio. Il mattino seguente ci svegliamo presto, anche perché i picchi sono una cosa tremenda. Non fanno casino solo perché picchiano ma anche per il loro verso che è quasi spaventoso.

Ci dirigiamo a Bastia (dopo un mio incontro ravvicinato con le mucche. Che belle le mucche) dove facciamo un minigiro, pranziamo (sìsì, dico io, mangiamo leggero oggi, dai. - pranzo messicano pesissimo) e saliamo sul traghetto.
Ciaociao Corsica.

A Livorno ci aspettano i nostri mariti, una cena da re (buonissimo ristorante, si chiama l'antica veneziana, consigliatissimo. Il personale è un po' rude ma accetti di buon grado quando mangi così bene) e poi a casa. A sognare bestie e carnivore...


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