30 novembre 2010

Scatole scatole scatole.
La cosa più triste di una separazione è la suddivisione delle cose. Quando il "nostro" diventa mio o tuo.

29 novembre 2010

Maremma...

Non abbiamo ritirato la macchina fotografica. Purtroppo il massimale della carta di credito è più basso di quanto sperassimo così abbiamo fatto una minivacanza a Empoli per tornare indietro abbastanza sconsolati poco dopo.
Domani andiamo in banca a preparare un assegno circolare e poi torniamo finalmente a ritirare quella bestiolina che mi sta solo aspettando.
Ho trovato un corso che mi piacerebbe fare, ma è già cominciato e ci sarebbe un posto libero, solo che...
Non dico altro per scaramanzia.
Arrivata la Canon EOS 7D, oggi pomeriggio andiamo a prenderla! Evvai.

28 novembre 2010

Neve 2.0



Per sempre

Nevica. Ma nevica tanto.
E' tutto bianco.

Ieri sono partita da Firenze con la seicento e devo dire non è stato così faticoso come mi aspettavo. Mi hanno tenuta compagnia i Led Zeppelin, Elio e le Storie Tese, i Tenacious D, ma anche i Ramones, Sid Vicious, Subsonica, bhe con 4 ore e mezza di viaggio puoi ascoltare un sacco di roba.
Ieri, appena arrivata, doccia e via a fare una passeggiata. Faceva molto freddo ma avevo bisogno di fare due passi. Così ho fatto il viaggio sul bus con una compagnia di ragazzine che tra un "minchia" e un "ma sei mongoloide?" raccontavano le loro vicende amorose. "Ma dai, lo sai cosa mi ha detto tizio? Ha detto che non ha mai provato quello che prova per me per un'altra ragazza."
Commento delle altre ragazze "Oh, che carino". Ma lei prosegue: "Mi ha detto che mi vorrà bene per sempre. Ma è matto? Per sempre non esiste!"
Commento delle altre ragazze: "No infatti per sempre no esiste".
"No anche perché io gli voglio bene ma non voglio che si affezioni, ma sapete cosa mi ha detto quando gli ho detto che 'per sempre' non esiste? Mi ha detto: 'Allora inventiamolo noi'!"
E le altre "No no, per sempre non esiste".

Miseria se a 15-16 anni si è così cinici, a 40 anni si appende l'amore al chiodo. Per dire.
"Per sempre" è un dato relativo, bisogna prima associare una quantità alla parola "sempre". Per dire: io non credo nella vita dopo la morte. Il mio "sempre" personale si esaurirà dopo la mia dipartita. Io credo che possa quindi esistere il "sempre" se lo circoscrivo alla mia persona fisica. E l'amore può essere quindi per sempre. Certo, magari si modifica. Ma se non si crede nel futuro come si fa a vivere il presente?
E poi ragazzotte, non sottovalutatevi. Voi sapete benissimo cosa significa amare, come lo sapevo io alla vostra età. La definizione cambia nel tempo ma a 15 anni si ama, e si ama anche con più passione e dolcezza di come si ama a 30 anni.
Detto questo oggi nevica. Let it snow, let it snow, let it snow. Così decido di prendere Poldino e portarlo a correre nella neve. Purtroppo lui non ama neve e pioggia. Secondo mia mamma perché non ama sporcarsi le zampine, secondo me perché, essendo bassotto, quando cammina si bagna la pancia e deve essere una cosa fastidiosissima.
Appena possibile metterò le foto del bianco che c'è. E continua a nevicare.
Oggi mi sento "All by myself". Non credo di voler stare in questa casa molto a lungo. Vivere con i propri genitori è devastante.
Quindi sarà bene cercarmi un lavoro da subito. Per poter andare via.

25 novembre 2010

Prima che sia domani

Ieri sera cena di saluti con i miei colleghi.
Sono rimasta colpita, davvero, nel profondo. A parte il regalo bellissimo (una borsa superfica per la macchina fotografica superfica che arriverà a breve) e un libro su Firenze vecchia. Il biglietto.
Ragazzi il biglietto.
C'è chi la ritiene una cosa essenziale, come Silvia, ma vi assicuro che mai mi sarei aspettata queste parole.

In esclusiva abbiamo un elenco speciale che la settimana prossima sarà letto a "Vieni via con me": l'elenco dei motivi per cui ci dispiace che la nostra Carla torni nelle sue terre.

perchè non abbiamo fatto in tempo a sentire il tuo accento torinese infiltrato da qualche C strascicata: a proposito dopo ce lo dici "la 'hoca 'hola 'hon la 'hannuccia 'orta 'orta" ?

perchè non hai portato nessuna pianta carnivora in ufficio: abbiamo in mente alcune persone a cui l'avresti dovuta descrivere come un fiore molto profumato che sprigiona le proprie essenze solo annusandola da molto vicino..

perchè all'ennesima ganascia sulle ruote della tua macchina,forse ti avremmo visto sganasciarti dalle risate, con un tanica di benzina in mano, davanti ad un rogo di macchine spazzatrici ...

perchè non vedremo la tua nuova collezione di magliette, alcune erano un po' cupe,è vero, ma altre irresistibili

perchè, allo stesso modo, non vedremo i tuoi tocchi stravaganti, i capelli viola, le unghie extra-dark, sintomo di uno spirito libero e un po' inquieto..
- a proposito si dice in giro che prima di natale avresti sfoggiato una chioma color starnuto di licantropo...
- è vero poi che donerai le tue tinture di capelli più creative alla signora Mara?

perchè la mattina non sentiremo più le tue spiegazioni ai clienti infarcite di .. bagnacauda e bicerin, secondo me non ci capivano nulla, ma riattacavano la cornetta soddisfatti e più sereni.

perchè, anche se magari per non molto tempo, non sapremo chi potrà arginare chiara.

perché non sarai presente, neppure quest'anno, alla cena aziendale: e dire che ci era giunta una voce per cui la "sacra famiglia", con un gesto di grande magnanimità, ti aveva scelto come commensale alla loro tavola,proprio accanto a loro.

perché ci mancheranno le tue imitazioni..

perché vedere un libro sulla tua scrivania, e un libro sempre diverso, ci ha fatto immaginare i tuoi profondi spazi interiori che si aprono dopo l'uscita dall'ufficio.

perchè, da buona torinese, non ti vedremo versare neppure una lacrima questa sera, ma forse, a casa,di nascosto, magari ti commuoverai un po'

perchè, infine, non siamo riusciti in pieno e non riusciremo neppure stasera a dimostrarti tutta la simpatia che ci susciti ed il grande affetto che proviamo per te.


I lucciconi. Sapete quando uno non se lo aspetta? Ma non se lo aspetta davvero. Non come quando dici "Uh, il regalo, proprio non me l'aspettavo" e magari lo stai dicendo al migliore amico del mondo ed è il tuo compleanno quindi sì, cazzo, te lo aspettavi. Io proprio non me lo aspettavo. O meglio, mi aspettavo un biglietto con le firme, un "ci mancherai", ma quando ho sentito le parole "elenco", "vieni via con me" e "le sue terre" già quasi stavo piangendo. La verità è che mi mancheranno, tutti. Amici appena conosciuti e amici acquisiti da tempo, amici scoperti ora e amici rivelati da tempo. Mi mancheranno tutte le persone con cui ho condiviso questa avventura.

E ora la mia risposta: perché ad un elenco, ne segue sempre un altro.

In tutte le democrazie si ha possibilità di replica. Ed ecco il mio elenco, l’elenco dei motivi per cui mi dispiacerà tornare nelle desolate langhe piemontesi (al freddo e al gelo, aggiungerei):

Perché non mi sento più tanto torinese

Perché al mattino non ci sarà più nessuno che mi saluterà dicendomi “ciao harlina”

Perché mi piaceva vedere le vostre facce schifate quando vi parlavo di rettili, insetti e ragni (appunto per la Chiara: i ragni *non* sono insetti!!)

Perché riuscivate a farmi venire al lavoro col sorriso (anche se con gli occhi chiusi dal sonno)

Perché, anche se qui non si sente, su al nord dicono che ho preso l’accento toscano (“oh guarda come parli fiorentino!”)

Perché speravo di trovare ottimi colleghi, e ho trovato degli stupendi amici

Perché avete sopportato la mia chiacchiera, i miei trucchi, i miei cappellini, le mie tinte

Perché in questi due anni ho avuto diversi problemi, anche gravi, chi ha saputo mi è sempre stato vicino e chi non ha saputo ha intuito e mi è stato vicino lo stesso, senza mai chiedere nulla in cambio

Perché ho finalmente sostituito il “minchia” torinese con “dio bono” e “maremma maiala” toscani

Perché avete rotto il muro del mio stoico coraggio torinese, facendomi venire i lucciconi

Perché mi avete fatta sentire “speciale”

Perché, anche se non sono brava a dimostrarlo, vi voglio bene. E siete una delle ragioni per cui sono riuscita ad ambientarmi qui. Senza di voi non ce l’avrei mai fatta

Perché quando al prossimo colloquio mi chiederanno come mi trovavo in Barbagli, dirò che è stato l’ambiente migliore dove abbia mai lavorato

Perché non sentirò più frasi come “il fiorentino è il vero italiano!”, o simili

Perché come farò senza i “sono stanca” di Elisabetta?

Perché ora chi conterrà Chiara?

Perché questo non è un addio, e anche senza il mio progetto farlocco di comprare una cascina in cui lavorare tutti insieme (per chi non lo sapesse voglio comprare un Lagotto Romagnolo, andare a caccia di tartufi bianchi ad Alba, diventare abbastanza ricca da comprare una cascina in Toscana in cui fare un Agriturismo e trasferirci tutti lì a lavorare) spero di avere le risorse e la forza di tornare

Perché ho apprezzato il regalo ma il biglietto che mi avete scritto non lo dimenticherò mai e mi ha davvero dimostrato tante cose

Perché mi piaceva controllare dal terrazzino di casa la situazione di Monte Morello e portarmi l’ombrello se aveva il cappello (questa ve la spiego a voce)

Per l’elenco che mi avete scritto…

Perché questo elenco sarebbe lunghissimo ma so che perdonerete le cose che non ho scritto…


Spero di avere l'occasione di incontrarci ancora, in qualche modo. E grazie, davvero.

Canzone del giorno: Black Dog Led Zeppelin (lo so non c'entra con quello che ho scritto sopra ma oggi la mia canzone è questa)

23 novembre 2010

Mi hanno fatto notare che ad essere né carne né pesce potrei essere un animale in mezzo, tipo un anfibio.
Se potessi decidere che anfibio essere sceglierei sicuramente una Dendrobates. Sono piccolissime ranocchie, stupende, coloratissime e velenosissime. Per avvertire i possibili predatori che sì, sono piccola, ma l'aspetto non deve ingannare. Il veleno secreto è potentissimo.

A essere bestie è tutto più semplice.

Canzone del girno: Sally Vasco Rossi

22 novembre 2010

Né carne, né pesce

Dopo questo weekend ho molte cose su cui riflettere. Viaggiando con Melania per Torino pensavo a quanto io non mi sentissi più torinese, e quanto non mi sentissi ancora fiorentina, a quanto quel popolo nordico ormai mi fosse distante e quanto non mi sentissi più tanto vicina al popolo toscano.
La verità è un patatrac. E, per farla breve, sto per tornare a Torino.
Da sola.
L'intuito farà intendere che qualcosa possa essere successo, e a volte l'intuito ci azzecca: sono arrivata al punto in cui era necessaria una svolta ma la svolta non arrivava o meglio, non era quello che speravo. Io, purtroppo, non sono libera dai miei conosciutissimi schemi mentali eppure, questa volta, ho cercato il compromesso, la soluzione ideale, il punto di mezzo, ma non c'è stato modo. Ogni cosa andava bene, ma subito dopo non andava bene, era perfetta e faceva cagare, veniva accolta con un sorriso e un cenno del capo e poi rifiutata categoricamente.
Io ho sempre pensato di dover andare avanti, perché credevo in noi, credevo nel nostro progetto, avevo investito ogni cosa su questo e sapevo quanto fosse doloroso e difficile tornare indietro. E venerdì, salutati i colleghi, e più avanti salutati Stefano e gli amici, lo sarà ancora di più.
In tutto questo la mia parte è stata essenziale. Sicuramente non sono riuscita a capire a fondo, a tollerare certe situazioni (anche se lo considero un progresso da superpermissiva quale sono sempre stata), non sono stata in grado di far valere i miei pensieri, i miei sogni e i miei desideri e li ho sempre nascosti dicendomi che non fosse poi così importante. In verità ogni cosa è importante e su ogni cosa si può trovare il giusto compromesso.
Ho fatto quello che ritenevo meglio per entrambi, perché sento di dover riflettere su tutto quello che è successo e, ne sono convinta, anche lui.

Canzone del giorno: Passive-Aggressive Placebo

19 novembre 2010

Pioggia.