21 gennaio 2011

Un tuffo carpiato nel passato

Dei primi due anni delle superiori ho un ricordo fisso: A.
Io e A. eravamo amicissimi, stavamo sempre insieme, dopo la scuola andavo da lui a volte dormivo anche da lui e a volte lui dormiva da me. I nostri genitori erano tranquilli e non si facevano problemi. Mi fece ascoltare i primi pezzi metal, era una cosa davvero incredibile. Provarono a separarci di banco ma non ci fu verso, con dei magheggi senza pari tornavamo di nuovo vicini.
Ieri sera, dopo un'infinità di anni ci siamo rivisti, c'era anche il suo gruppo di amici.
E non è cambiato per nulla, ma per nulla.
L'unica cosa che ha cambiato sono i gusti musicali. Da giovincello ascoltava solo metal, teneva i capelli lunghissimi, si vestiva solo di nero e borchie e suonava solo metal. Ora ascolta di tutto, da Lady Gaga ai Subsonica, e suona musica elettronica.
Insieme a lui, E., con cui è rimasto in contatto.
Io lo devo dire, mi sono divertita moltissimo. Siamo andati a cena al kettepare e anche se conoscevo solo loro due mi sono trovata bene. Anche perché A. è monotematico: porno.
Quando esci con lui non devi essere tanto schizzinosa con i termini, altrimenti rischi di dar di matto dopo due secondi. Non credo di aver mai sentito (dalle superiori appunto) tanti termini volgari tutti messi insieme in una frazione di minuto. Per fare un esempio: andiamo alla Drogheria, un locale in piazza Vittorio Veneto, siamo in nove e entriamo in una saletta abbastanza piccola dove si era già sistemata una coppietta che pomiciava tranquilla. Invadiamo la stanza e loro si stringono nell'angolino.
Ad un certo punto A. parla di infilare il pisello nel barattolo gigante di Nutella (non chiedetemi perché) e questi due ci guardano con due occhi sgranati, tipo coniglio che incontra un tir sull'autostrada e rimane fissato sui fari.
Mi ha fatto molto piacere e spero si possa ripetere. Mi ha fatto piacere anche ricordare eventi delle superiori che non ricordavo.
Piesse: al corso ho anche preso un 100/100 sul compito sui flowchart che temevo mi desse noia. Insomma, sta andando bene. Meglio di quanto sperassi. Ma ancora non va.
Il tempo, quello sicuramente mi aiuterà. Ora sono in pausa, dal mondo e da tutto, ma soprattutto da me.
Ho capito che non è mai mancato nulla e che sono sempre scappata. Che non potevo avere di meglio. Ma per come sono ora, quello che manca è in realtà dentro di me. Ho un vuoto che non riesco a colmare. E finché non sarò completa non potrò mai affrontare nessun rapporto. Ho degli schemi che si ripetono sempre e sempre e non riesco mai a uscirne. E ora io sono stanca, anzi diciamocelo bene. Mi sono proprio rotta i coglioni.

Canzone del giorno: Fucking Hostile Pantera

8 commenti:

Blallo ha detto...

Perchè sono proprio i momenti felici a ricordare quanto si può essere {in,s}cazzati ? :/

Carla ha detto...

Forse perché ti fanno riflettere sul perché il momento felice non debba essere la vita felice..

Zion ha detto...

chi vivrà, vedrà. Comunque sei davvero forte, non sono molti a cercarlo, un percorso personale!!! :-)

Carla ha detto...

Si rende necessario, ad un certo punto. Soprattutto quando sei (o ti rendi) una persona problematica.. :(

Blallo ha detto...

Più che altro, viene naturale volerlo cercare.. Almeno per giustificarsi della propria situazione, dicendo "almeno ci provo"..

Carla ha detto...

Sì, sicuramente anche...

Raula ha detto...

anche io la penso esattamente come te Carla! Se ci pensi è la prima regola: se non riesci a star bene te da solo per conto tuo, come pensi di poter star bene con un'altra persona accanto? Non sarebbe comunque sia un miglioramento definitivo, ma anzi solo passeggero...dove i problemi vengono solo accantonati e non risolti. piano piano riuscirai a trovare la pienezza che cerchi! il primo passo l'hai già fatto =)

Carla ha detto...

Già LaU, hai proprio ragione.. :)