20 luglio 2011

Libera.

Fruscc, fruscc.
Che rumore fa il vento? Secondo me questo. Fruscc fruscc. C'è pace e quiete e un po' ti invidio. In fondo te non ci volevi rimanere su questo pianeta. Non hai mai dato l'impressione di combattere per rimanere tra noi. Ti sono sempre piaciuti gli eccessi e ora eccoci.
Mi sento un po' in colpa perché è tanto tempo che non passo a salutarti. Potrei addurre mille scuse, ma la verità è che non me la sentivo. Non credo nella vita dopo la morte e mi sono chiesta: cosa vado a fare? A pulire i tuoi fiori finti?
Sì lo so che alla fine l'ho fatto. E ti ho rimesso a posto anche la rosa bianca secca che pare abbia messo Chicco. Te lo ricordi Chicco? Sì lui sta bene, si è sposato e ora vive a Pescara. Ho saputo che è passato a trovarti.
Ci sono un sacco di cose che vorrei dirti.
Più che altro è passato tanto tempo. Sei andato via che mi dovevo ancora diplomare. Bhe sappi che non me la sono cavata male. Dopo il tuo "E' passata appena con la sufficienza" detto a mia sorella quando ti aveva riferito che ero passata per la qualifica professionale con 67, alla maturità sono passata con un bel 91.
Tanto lo so che cosa avresti detto. Quello che dicevi sempre quando prendevo un bel voto, ovvero che da un albero di mele non può uscire una pera. Però mi avrebbe tanto fatto piacere un minimo di sostegno. Una volta ogni tanto, così. Comunque se ti può consolare nemmeno la mamma da' tante soddisfazioni. Dev'essere una cosa del sud quella di non esprimere affetto ai figli, altrimenti ci si sente deboli e vulnerabili. Chissà.
E' passato tanto di quel tempo papà.
Io dopo il diploma ho pensato bene di fare l'università ma è durata poco. Il primo anno, anzi i primi due ho avuto bei voti, ho ottenuto la borsa di studio, ma poi ho lasciato perdere, ho cominciato a lavorare. Io e Chicco ci siamo lasciati lì, credo, al primo anno di università, o al secondo, non ricordo.
Ma cosa ci sto a fare qui, sei lì mangiato dai vermi, non mi starai certo a sentire.
Che pace che c'è qui. Mi piacciono molto i cimiteri, ogni tanto entro in qualche cimitero a caso. E' il luogo dove davvero si pensa "mammamia come riposano in pace".
Ogni tanto penso che mi manchi. Ma solo ogni tanto. Avevi un caratteraccio terribile, sappilo. Vivere con te non è stato facile.
Ma dopo tanti anni ho capito. Non è stato facile nemmeno te vivere così. Fare la vita che non volevi fare, con due figli che probabilmente non volevi avere. E poi la responsabilità di mantenere una famiglia, gli straordinari al lavoro, la salute che insomma. Io lo capisco.
Però mi ci è voluto tempo e non sei in vita perché io possa dimostrartelo.
Che fatica stare qui, coi lucciconi agli occhi, io detesto piangere. Ma qui non c'è nessuno.
Dopo l'università ho lavorato, ho viaggiato, ho amato.
Ho vissuto in altre città.
Questo non mi sarebbe stato possibile se tu fossi stato qui. Me l'avresti impedito, e io mi sarei sentita in colpa perché lo avresti fatto pesare a mamma. O forse lo avrei fatto comunque, chissà. Ora sono a Bologna, sono qui a Torino in questi giorni perché sto dando degli esami per il corso Java che ho seguito in questi mesi. Sta andando anche inaspettatamente bene.
Forse saresti stata orgogliosa di me, forse no.
Qualche anno fa presi anche lezioni di violino. Sai quanto mi piaceva.
Poi smisi, arrivo a un punto quando, bhe sai. Poi smetto.
Il mio insegnante diceva che era un peccato, perché sono portata. Mi dava pezzi più difficili di queli che dava ai miei compagni. E' anche un violinista famoso. Ma smisi.
Era solo per dirti, magari la bravura nella musica me l'hai passata te. Chissà se nel DNA ci sono queste cose. Ora però devo dirti una cosa importante.
Per tutti questi anni mi sono sentita enormemente in colpa nei tuoi confronti. Non sono stata una buona figlia. Non ho dato grandi soddisfazioni. Però ora lo so, non ero io. Non è stata tutta colpa mia. E' vero io non ci sono stata quando sei stato male. Ma durante le mie chemio non sei venuto in ospedale. Forse una volta, forse due. Ma ero sempre io, con mamma e Vi.
Per questo un po' ti devo ringraziare, ho imparato a cavarmela da sola, a non aspettarmi favori. Nemmeno quando ho incidentato: solo due persone si sono seriamente offerte, ma ho rifiutato perché potevamo fare da sole io e RagnoB.
Però volevo dirti, la colpa non è stata tutta mia.
E poi che insomma. Ti perdono.
Ora sei libero, ora sono libera.

Canzone del giorno: Here With Me Dido


Favola del giorno: L'Inverno e la Primavera di Esopo
La Primavera e l'Inverno sono due stagioni completamente opposte che non sono mai riuscite a trovare la corretta armonia per andare d'accordo. Fortunatamente esse non devono convivere, infatti, quando compare una deve umilmente ritirarsi l'altro.

Un giorno il signor Inverno si trovò faccia a faccia con la giovane signorina Primavera. L'anziana stagione, con quella sua aria sapiente prese a dire: "Mia cara amica, tu non sai essere decisa e determinata. Quando giunge il tuo periodo annuale, le persone e gli animali ne approfittano per precipitarsi fuori dalle loro case o dalle loro tane e si riversano in quei prati che tu, con tanta premura, hai provveduto a far fiorire. Essi strappano i giovani arbusti, calpestano senza pietà l'erba e assorbono ogni sorso di quel sole splendente che, col tuo arrivo diventa più caldo. I tuoi frutti vengono ignobilmente raccolti e divorati e infine, con il baccano e la cagnara che tutti fanno, non ti permettono neppure di riposare in pace. Invece io incuto timore e rispetto con le mie nebbie, il freddo e il gelo. La gente si rintana in casa e non esce quasi mai per paura del brutto tempo e così mi lascia riposare tranquillo".

La bella e dolce Primavera, colpita da quelle parole, rispose: "Il mio arrivo è desiderato da tutti e le persone mi amano. Tu non puoi nemmeno immaginare cosa significhi essere tanto apprezzati. E' una sensazione bellissima che non potrai mai provare perché con il freddo che porti al tuo arrivo anche i cuori più caldi si raggelano". L'inverno non disse più niente e si fermò a riflettere. Forse, essere ammirati ed amati dagli altri, poteva anche essere una bella sensazione.

Per ottenere rispetto ed amore non serve utilizzare la forza ed incutere paura invece i migliori risultati si ottengono con la bontà a la sensibilità.

6 commenti:

roccio ha detto...

Voglio solo commentare con questo pezzo

http://www.youtube.com/watch?v=k7_hwgD1ugg&feature=fvst

Carla ha detto...

:°) Grazie Roccio, pezzo stupendo...

badguypt ha detto...

E' uno di quegli argomenti dove fatico a trovare parole appropriate, però mi pare di vedere un atteggiamento positivo e sono contento di questo per te... Per usare le parole degli altri invece:
http://www.youtube.com/watch?v=8a-Cuf3fMgs&feature=player_embedded
Badguy

Carla ha detto...

Stupenda anche questa :°°°)

Carla ha detto...

il testo è proprio stupendo..

Zion ha detto...

niente musica da me, piuttosto un abbraccio virtualmente vero. Non è mai facile perdonare. Wow.