30 agosto 2011

Il suo piccolo inferno

Stamane Fry è stato di nuovo male. E' una ruota di pensieri negativi che lo getta prima nell'angoscia e poi in un fortissimo malessere fisico. Non ragiona o forse ragiona troppo. E non sembra più lui. E questa mattina non siamo andati al lavoro perché sapete, se uno ha l'influenza è giustificato per stare a casa, ma un attacco di panico non è nemmeno considerato. Nemmeno se stai così male da sentirti morire. Ora, dopo una notte insonne, abbiamo entrambi preso delle gocce di valeriana appena comprate in farmacia e siamo più calmi anche se le nostre occhiaie tradiscono la notte insonne.
Ognuno ha il suo piccolo inferno e Fry ne ha uno bello grosso da gestire. Ma non sarà solo.

29 agosto 2011

Io, lui e me e l'ansia.

Queest'anno come l'anno scorso le mie ferie si sono svolte in Corsica. E' una meta abbastanza economica, bella e che accontenta tutti. Ci sono infatti supreme spiagge, incantevoli cittadine, e stupende montagne (nonché foreste di pini alti fino a 50 mt, rocce di ogni colore e tipo, persino piante carnivore e una varietà di animali da fattoria da far sognare me - e qualsiasi bambino - ami così tanto queste bestiole). Inoltre la Corsica è abbastanza piccina da girarla tutta in poco tempo, ovvero quello che avevamo a disposizione. La scelta dei giorni della partenza si è basata sulle offerte promozionali in corso. Ecco perché siamo partiti lunedì pomeriggio (traghetto alle 18.30 con arrivo a Bastia alle 22.30). Siamo partiti con calma in modo da arrivare al traghetto con le due ore di anticipo richiesta ma siamo partiti in ritardo perché il traghetto è arrivato molto tardi. Quindi c'è stato ben poco da fare. Siamo saliti sul traghetto con una fame boia.
Quando ho conosciuto Fry, la prima cosa di cui abbiamo parlato (o accennato, diciamo) sono stati gli attacchi d'ansia. Fry ne soffre ma io non ne avevo mai visto uno. Così quando, mentre mangiavamo, vedo che non sta molto bene (mentre mi strafogo di frittura di pesce e vino bianco) gli chiedo se vuole che andiamo via. "Sì" mi dice. Arraffo le ultime cose da trangugiare e ci spostiamo, ha le mani fredde e sudate. Sistemiamo uno stuoino per terra, davanti ai bagni, si mette la felpa e comincia il suo inferno. Non ho mai avuto un attacco d'ansia, o meglio credo di sì, ma è stato breve e non lo ricordo bene, ma credo sia peggiore di un male fisico. Hai la consapevolezza che non è un male fisico ma senti il tuo cervello che cade in una spirale di pensieri negativi inarrestabile. I sensi si mettono all'erta, come se dovessi fuggire, ma da cosa? Non c'è, non esiste, nessuna minaccia imminente. Così rimani angosciato, senza nessuno che ti possa aiutare, senza nessun vero pericolo, però col corpo pronto ad affrontarlo e la mente che cerca di uscire ma non ce la fa. Credo sia successo più o meno questo in quelle ore in cui il traghetto ondeggiava senza sosta (mare grosso e molto vento). Si è sdraiato e mi ha abbracciato stretto e poi si è addormentato. Ma anche al risveglio non era tranquillo.
Così quando siamo arrivati, passata la mezzanotte da un pezzo, per cercare un campeggio che potesse accoglierci, la situazione non era rosea. Eppure ce l'abbiamo fatta, siamo arrivati al camping San Damiano e abbiamo piazzato la tenda. Erano le due di notte.
La mattina seguente ci siamo svegliati presto, forse non abbiamo nemmeno dormito tantissimo, so solo che non c'era caffè ed è l'unica cosa che riesce a ingurgitare Fry quando sta male. Dopo averlo trovato (alle macchinette, impareremo presto che i Corsi vivono senza i nostri ritmi ansiogeni, e prendono le cose con calma, molta calma. Infatti il bar del camping avrebbe aperto i battenti alle 10) siamo stati al mare (stupendo - mio primo bagno dopo un sacco di anni) e poi via, di corsa verso Bonifacio. Fry ancora a digiuno mentre io mangiucchiavo un panino.
Arrivati a Bonifacio troviamo posto allo stesso camping dell'anno scorso, Cavallo Morto e, dopo aver montato la tenda, andiamo a visitare la stupenda Bonifacio. Purtroppo Fry continua a non essere sereno e io non so davvero che fare. Così a orario di cena quando ancora non mangia perché non se la sente, sbotto un po', e a ripensarci mi sento ancora in colpa. Ma ero davvero stanchissima e avevo appena sopportato la scortesia di un cameriere in un ristorante dove l'anno prima io e Mel ci eravamo trovate molto bene. Praticamente chiediamo al cameriere se era possibile che Fry non mangiasse (senza specificare) e lui ha detto "no, desolè" o come cazzo si scrive e avrei voluto dargli un calcio nei maroni ma ci siamo alzati e siamo andati via. Quella sera siamo andati entrambi a dormire con tanti pensieri e molto presto (nonostante una squadra di bimbi rompiscatole avesse deciso di lanciarsi le ciabatte proprio davanti alla nostra tenda, colpendola di tanto in tanto).
Al mattino dopo Fry ha fame, segno che sta meglio. Sono contenta e ci fiondiamo a fare colazione, caffè con latte e brioches e poi mare. Andiamo alla spiaggia di Santa Giulia perché ero sicura fosse la spiaggia incantevole in cui l'anno scorso ho mancato di fare il bagno, ma scopro che non è quella. In realtà la spiaggia dell'anno scorso era Palombaggia, meno frequentata. Ma non importa, le due spiagge sono vicine, il mare è lo stesso ed è stupendo. Secondo bagno e passeggiata in riva al mare.
Decidiamo di passare una seconda notte a Cavallo Morto. Quella sera torniamo a Bonifacio e ci gustiamo la città di sera. L'indomani facciamo un giro a Porto Vecchio. Come l'anno scorso possiamo constatare che non esiste vita a Porto Vecchio, tranne qualche turista che spera di trovarne (infatti nella guida Porto Vecchio è indicata come molto più viva di Bonifacio).
Partiamo quindi alla volta di Ajaccio dove, per strada, troviamo la spiaggia più bella e disabitata della Corsica. Purtroppo durante il viaggio abbiamo mangiato dei famigerato Canistrelli, dolcetti Corsi - o forse Francesi? Per tutta la Corsica qua e là si trovano scritte del tipo "Canistrelli clandestini" - e quindi non possiamo farci il bagno (nelle foto si vede Fry che guarda disperato l'acqua prima di diventare autistico con la sabbia). Devo dire che questa cosa della spiaggia non la ricordo bene, forse è successa dopo Ajaccio. Ecco, riguardando le foto mi accorgo che è successa dopo Ajaccio e che prima di Ajaccio siamo andati a vedere menhir e dolmen, la mia memoria fa davvero cilecchissima. Va bhe in ogni caso, Menhir e Dolmen immersi in natura, tutto molto bello e tanti alberi di sughero molto molto strabelli, poi Ajaccio al camping Les mimosas. Ci manca il Cavallo Morto, qui c'è una sbarra per entrare e dopo una certa ora bisogna lasciare la macchina fuori. Che balotas. In più il campeggio ha i posti suddivisi così non puoi girare a cercare il tuo posto. Ci assegnano quello vicino al posto riservato agli "handicappè", che viene presto occupato da dei giovanotti che non sembrano affatto handicappè (ma come, prima riservi dei posti e poi li dai via?), inoltre è pieno di zanzare e di notte alcuni gatti decidono di darsele di santa ragione. In ogni caso anche ad Ajaccio andiamo al mare ma l'acqua è sporca (o meglio, non lo è, è meno sporca dei nostri mari, ma più sporca delle splendide spiagge viste verso Bonifacio) e decido di non fare il bagno.
La sera facciamo un giro ad Ajaccio, e mangiamo in un posto che sembrerebbe tipico.
Il mattino seguente siamo contenti di andare via da questo campeggio. Andiamo a prendere un caffè (ah ecco ora mi ricordo) e troviamo un bar che fa un caffè molto buono, finalmente. Il gestore parla un italiano, con un accento meridionale. Praticamente l'italiano è il loro dialetto, o meglio il corso, e quasi dappertutto capiscono e parlano perfettamente italiano. Questo signore ci fece tanto ridere perché quando gli abbiamo fatto i complimenti per il caffè, ha esclamato "Sì, è buono, è stretto, come quell' di zi' Mari'". Sembrava più foggiano che corso e a stento abbiamo trattenuto le risate. Partiamo per andare verso un paese che i bolognesi apprezzeranno di certo, e per farlo dobbiamo viaggiare molte ore in stradine piccine e di montagna. Ci fermiamo quindi a comprare i canistrelli e troviamo quella famosa spiaggia di cui parlavo prima. Un vero incanto.
Ci rimettiamo però in viaggio fermandoci di nuovo, per mangiare e per visitare (siamo senza meta a dire il vero e ci siamo spostati un po' come ci girava) un posto che si chiama Propriano (in corso Pruprià). Per mangiare troviamo un ristorantino davanti al porticciolo, con una vista stupenda (ah anche a Santa Giulia abbiamo mangiato in riva al mare, ci siamo proprio viziati!), peccato che anche qui la cortesia non era di casa. Quando Fry ha chiesto un'insalata (che figura negli antipasti) e io una omelette con formaggio (schifosissima) lei ci dice che l'insalata non va bene perché è un ristorante e non uno snack bar. Fry allora ordina degli affettati corsi con i formaggi. Dopo una passeggiata ci rimettiamo in moto, o meglio in macchina, alla volta di Soccia. Soccia è una città minuscola (121 abitanti) ma a Bologna il termine è un intercalare piuttosto comune insieme al suo fratellone socmel. Sì, è vero, abbiamo attraversato le impervie strade delle montagne centrali solo per fotografare il cartello!
Dopo le foto siamo andati subito via e abbiamo attraversato i paesaggi più belli della Corsica, a mio parere. Montagna di viva roccia, foreste di pini altissimi e poi maiali, mucche e pecore, e poi una diga e boschetti e di nuovo roccia brulla. Arrivando fino a 2000 mt di altitudine.
Fry ha guidato per più di 5 ore per arrivare al Cap Corse. Poco dopo Macinaggio troviamo questo camping meraviglioso, U Stazzu, dove decidiamo di passare le ultime due notti. Il camping è a un km dal mare e ci si può arrivare anche a piedi. Il gestore parla italiano, con la erre francese e uno stranissimo, spiccato accento genovese (il Cap Corse è pieno di torri genovesi). Lui è davvero gentilissimo e ci sentiamo di nuovo come al Cavallo Morto, senza contare di fronte ha un centro equestre con un sacco di cavalli. Tutti vivi.
Appena arrivati montiamo alla meno peggio la tenda e andiamo a goderci il mare. Non ricordo se siamo tornati in campeggio per la doccia o siamo andati direttamente a mangiare (di nuovo sul mare), sta di fatto che di questi ultimi due giorni ho uno stupendo ricordo. Abbiamo fatto il bagno insieme, ci siamo rilassati, anche se la macchina ha fatto le bizze il giorno dopo. Decidiamo quindi di cercare un meccanico.
Per fortuna l'omino del distributore ce ne indica uno (a me intanto è venuta un po' di gastrite, cosa che purtroppo mi succede quando mangio un po' di giorni fuori casa). Mentre andiamo verso il meccanico sentiamo "pffffff", inutile dire che ci siamo cagati addosso. Fry accosta e io tendendo l'orecchio gli dico "Ahhh, si vede che si è aperta una bottiglia di acqua frizzante e ha sgasato". Prendo la bottiglia dai sedili posteriori e riprendiamo il cammino. Dopo poco di nuovo "Pffffff". Allora scopro che la bottiglia in questione era un'altra ma quando faccio per prenderla vedo che ha un buchino dal quale schizza via tutta l'acqua. Così sporgo il buchino dal finestrino e "pisciamo" letteralmente acqua frizzante in ogni dove. Arrivati dal meccanico (credo fosse lui perché all'ingresso della villa c'era un furgoncino di un meccanico e diverse macchine) notiamo che c'è un signore sul balcone che ozia e Fry urla "Mechanìc?" - abbiate pazienza ma se non so parlare il francese figuratevi scriverlo - e lui "NO", con voce grossa. Per fortuna tornando indietro sembra che la macchina si riminchi, ci fermiamo in un supermercato a Luri per prendere qualcosa per il mio stomachino ma non troviamo nulla così andiamo in farmacia a prendere delle pasticche effervescenti digestive ma non fanno moltissimo, purtroppo.
Il giorno dopo immenso relax al mare e il mattino seguente lasciamo, con un po' di tristezza perché ci eravamo trovati bene, il camping U Stazzu alla volta di Bastia, abbiamo il traghetto alle 23.30 e un'intera giornata da passare a Bastia e ce la giriamo davvero tutta, scoprendo quartieri molto degradati e viuzze invece ben tenute. Compriamo tre bottiglie di Mirto Corso, una per noi, e due per le nostre famiglie, e ripartiamo. Il mare è tranquillo e anche Fry che ora non sembra più patire. Portiamo i nostri Sleeping Bed sul ponte della nave e dormiamo sotto le stelle.
Ci sveglieranno all'alba con musica improponibile e sarà l'ora di un altro viaggione. Da Livorno andiamo infatti a Bologna a prendere Maya, la nostra micetta (che ora si sta facendo le unghie sul mio collo!) e poi a Fermo, dalla famiglia di Fry a passare gli ultimi giorni di ferie. Le ultime due, tre foto infatti sono state fatte a Fermo.
In questa mappa le nostre tappe:


Visualizzazione ingrandita della mappa

In queste foto la nostra vacanza.

Corsica 2011


Da lunedì inoltre lavoro: ma questa è un'altra storia. Pazientate e racconterò ogni cosa.

25 agosto 2011

Oggi è arrivato allo sportello un vecchiettino che poteva avere dai 100 ai 150 anni e aveva un vocino flebile flebile così sospirato che ho pensato "Ohmioddio mi muore qui", poi signore che parlano solo dialetto di cui non ho capito nulla e mi piacerebbe tanto scrivere delle vacanze ma mi sveglio talmente presto che anche se faccio un part time quando torno a casa sono morta e sono costretta a farmi un pisolino, e non ho mai tempo per scrivere. Le foto sono caricate, è tutto pronto, e magari potrei cominciare a scrivere, giorno per giorno, e poi pubblicare quando ho finito.. potrebbe essere un'idea. Forse.

23 agosto 2011

Sono viva, ho cominciato a lavorare, siam stati in vacanza e ho un sacco di cose da raccontare, appena racimolo un po' di ricordi qua e là e scarico le foto su picasa. Sono viva, insomma.

02 agosto 2011

31 anni fa...

Bologna, ore 10.25 del 2 Agosto 1980. Un rumore fortissimo scuote la città. Un'esplosione devastante nell'ala Ovest della stazione centrale di Bologna. Una strage: 85 vittime e 200 feriti.
Vittime del terrorismo fascista.

Oggi voglio pensare a tutto il male, consapevole o no, che ho fatto. Alle persone che ho ferito, alle colpe attribuite, ai rinfacci, e voglio solo dire che mi dispiace. Mi dispiace perché a volte si dicono cose senza analizzare le situazioni, e a volte la colpa non c'è.