21 settembre 2011

Osservatrice di me

Maya sembra essersi ripresa un pochetto. Cammina, anche se poggia male la zampetta posteriore sinistra che sembra solo avere poca forza ma non essere del tutto inerte.
Quindi io e Fry dopo la serata terribile del ritorno a casa di Maya in cui prevedevamo il peggio, ora siamo più ottimisti.
Mi vengono in mente anche un paio di cose buffe accadute dal veterinario, quando siamo andati lì giovedì notte. Per esempio che quando mi hanno chiesto le generalità di Fry e io le ho date (Fry era sdraiato fuori perché non si sentiva bene) mi hanno ripetuto "Ma del padrone, non del gatto". Questo perché il nome di Fry è un po' particolare, diciamo che posso essere quasi certa che non conosciate nessuno col suo nome, per cui quando il veterinario l'ha sentito voleva essere certo che fosse il nome giusto.

Poi bene, continuo a lavorare e da lunedì dovrei essere operativa da sola. Il che un po' mi spaventa, perché non mi sento ancora pronta. Poi sono sempre stanca, col fatto che mi alzo presto. E anche se cerco di riposare al pomeriggio non è come pensavo. Diciamo che sta arrivando tutto insieme, un altro trasloco, Maya che sta così e cosà, le visite che ancora devo prenotare (sono in un ritardo imbarazzante e questa cosa dovrebbe avere la priorità assoluta), la fideiussione da richiedere.

Poi al lavoro ogni tanto me lo chiedono "Ma davvero hai la corriera ogni ora?"
Sì che ho la corriera ogni ora e ci metto anche quasi un'ora per tornare a Bologna, per cui no, non mi posso fermare a meno di non fermarmi un'ora in più. Poi ho la banca di Torino che mi chiama perché han fatto casino con la chiavetta per i servizi online (e non posso rispondere), mia mamma che mi chiama perché deve mandare un fax all'agenzia immobiliare ma il fax è errato (e io non riesco a rispondere), l'agente immobiliare che mi manda le email (che non riesco a leggere).
Quando ci penso mi sento come tante di quelle persone che non sopporto e alle quali, mentalmente, dico "Come se tu fossi l'unica persona al mondo a dover fare tutte queste cose". Allora me lo ripeto anch'io, magari la pianto, mi do' fastidio esattamente come tutti gli altri.

Poi ho i contatti smarriti. Nel senso che non riesco più a tenermi in contatto con le persone. Rimando chiamate importanti (essì, le amicizie sono importanti), così sono giorni che voglio chiamare RagnoB ma me ne scordo, mi dimentico di scrivere a MinchiettaUno, voglio aggiornare Chiarina sullo stato di Maya ma mi passa di mente, scrivere ai miei (ex) compagni di corso per sapere come va.
Io che amo tanto vivere intensamente sento che la vita mi sta sfuggendo via, e che sono diventata una semplice osservatrice degli eventi che mi accadono. Mi ripeto che è solo un momento, sono quelle fasi transitorie che non sai bene, ti senti scombussolato, hai troppe cose da gestire e sei troppo orgoglioso per chiedere aiuto.
Così mi siedo, apro un pacchetto di patatine, e osservo un attimo. Riposando.

Canzone del giorno: Bad Day R.E.M.

19 settembre 2011

Vorrei che no


Il veterinario dice che bisogna aspettare. Potrebbe riprendere funzionalità ma molto lentamente. Potrebbe non muovere più la zampetta posteriore sinistra e, in caso di dolore per piaghe da decubito, dovergliela amputare. Potrebbe ogni cosa.

Però come vorrei che no.

16 settembre 2011

Se si potesse descrivere

Ieri sera siamo usciti dopo tanto tempo e abbiamo passato una serata allegra, in compagnia di amici. Siamo tornati all'una di notte circa e mentre passeggiavamo sul marciapiede, vicino al portone di casa, vediamo un micino nascosto e accoccolato sul muro del palazzo. Rimaniamo un attimo interdetti io e Fry e lui mi dice "E' Maya". Guardo il micio e non sembra Maya, ma alla fine è lei. La ragione di tutto ciò è una sola, è caduta dal quarto piano. Io e Fry ci guardiamo, Maya ha gli occhi sbarrati, noi siamo spaventati, sicuramente più di lei. Guardo Fry e gli dico "Vai su a prendere il suo trasportino" io intanto mi sono messa a cercare una clinica veterinaria aperta 24h su 24.
Nel tempo di un millisecondo ci siamo ritrovati in macchina in corsa verso la clinica - per fortuna a soli 5 minuti di macchina da casa. Nel metterla dentro il trasportino Maya miagola forte tanto che io e Fry scoppiamo in lacrime, e nello spostarla notiamo che ha perso del sangue. Ci perdiamo d'animo, temiamo il peggio: una lesione agli organi interni.

Il veterinario e il suo assistente sono giovani. La visitano a lungo e a tratti Fry si sente svenire e si sdraia sulle seggiole all'esterno. Maya ogni tanto miagola ed è visibilmente ferita.

Decidono per una serie di analisi e per il ricovero.
Questa notte io e Fry non abbiamo dormito molto: lui è stato male e ha avuto un altro attacco. Inoltre aspettavamo chiamate dalla clinica. Che per fortuna sono arrivate dopo un paio d'ore. Maya non ha lesioni evidenti agli organi interni ma una profonda ferita agli arti posteriori, già suturata. Dalle lastre emerge una frattura dell'ileo e un disallineamento del bacino e il mattino dopo avremmo parlato con l'ortopedico per i dettagli. Per la perdita di sangue e lo shock la temperatura è bassa e l'ematocrito basso.
Non riuscivo a smettere di pensare che lei è cadura ed era da sola e ci ha aspettati per chissà quanto tempo. lei era lì e noi non c'eravamo per soccorrerla subito.

In ogni caso stamane abbiamo parlato con l'ortopedico. Il problema è che questo disallineamento del bacino, questo spostamento in avanti del bacino, va a toccare il nervo sciatico, cosa che le impedisce di muovere la zampetta posteriore sinistra. Non c'è altro che possiamo fare se non aspettare: in genere, ci dice, queste cose vanno a posto da sè, lasciando l'animale a riposo. In rari casi bisogna procedere con un intervento ma, ci comunica, la micia è stata fortunata. E nella fortuna c'è anche il fatto che è piccola e agile. Fosse stata obesa non sarebbe andata così bene.

Ci siamo un po' tranquillizzati a queste parole, soprattutto avendo saputo stasera che cominciava a muovere la zampina e c'è un lieve miglioramento quindi. Ha anche un po' mangiato e bevuto e io sono davvero ottimista.

Certo, ora siamo un po' a pezzi.

15 settembre 2011

La cartellina

Ci sono tre tipologie di clienti che vengono allo sportello:
le persone che non portano nulla
le persone che portano una o più bollette
le persone con la cartellina.

Quando vedo una persona con la cartellina mi metto le mani nei capelli. Me li immagino puntare la sveglia apposta per andare allo sportello, cercare nel cassetto dei documenti, ordinatissimo, la cartella in questione e uscire da casa. Me li immagino mentre prendono appunti sulle bollette, attaccando post-it ovunque e annotandosi i nomi delle persone con cui hanno parlato.
Oggi uno di questo omini ci ha tenuto compagnia per un'ora e un quarto. Ha scartabellato diverse bollette, piene di appunti, biascicando qualcosa in dialetto, chiedendo informazioni su ogni cosa e su ogni voce in bolletta.

Quando un uomo con la cartellina attraversa la porta è sicuramente una rogna.

Le mie Chobin

Oggi, dopo due mesi di ostinato silenzio, finalmente sono arrivate. Sono diventate talmente salterine che Chobin gli fa una pippa.

14 settembre 2011

Per una buona causa

Ogni mattina arrivo a Castelfranco Emilia verso le 7.30. Vado al bar a fare colazione e prendo sempre le stesse cose: una ciambella, un caffè e da portare via, per pranzo, un trancio di pizza rossa e l'acqua. In realtà poi non sarebbe un vero e proprio pranzo ma una pausa di 10 minuti. Ho due bar che giro (ma ce ne sarebbero parecchi, nella via che percorro dalla fermata del bus al posto di lavoro passo accanto a diversi bar) ma negli ultimi giorni vado sempre nello stesso. Accanto alla cassa c'è una scatolina verde con scritto "per il viaggio in giappone del barista" e un foro per mettere le monete. Due giorni fa la signora mi da' il resto: la signora credo sia la proprietaria del bar e io metto 50 centesimi nella scatolina. Lei mi guarda e mi dice "E' per lui" indicandomi il ragazzotto, sicuramente suo figlio. COsì il giorno dopo quando c'è solo lui gli chiedo a che punto è con la raccolta e mi dice che è a buon punto. Ora dopo il disastro di Fukushima andare in Giappone costa poco, mi racconta, e ce la fa a tirare su i soldi. Metto altri 50 centesimi nella scatola. Tanti anni fa viaggiavo tanto. Ma non tanto in termini di tempo, quello ce n'è poco, quello non c'è mai. Ogni tanto qualche weekend andavo via, con una qualsiasi scusa. Il mio professore di matematica delle superiori disse di invidiarmi che anche lui sarebbe partito zaino in spalla per chissà dove. E mi disse, anche, che i soldi per viaggiare non sono mai buttati, che arricchisce anzi, erché quello che vedi ti rimarrà dentro per sempre. Mi piace l'idea di contribuire alla realizzazione di un piccolo sogno. E ci vogliono solo 50 centesimi... Nella ricerca di quella email in cui il mio professore mi diceva tutto ciò, mi sono imbattuta in un'altra email del 2008, in cui gli scrivo che mi sarei trasferita a breve a Firenze. Lui, dopo avermi detto che sarebbe stato sicuro di sapere, ogni tanto, dove mi trovavo, mi scrive "Ti ho sempre stimato e continuo a farlo."
Credo che gli scriverò.

 Canzone del giorno: 5 secondi Nadàr Solo


12 settembre 2011

Mattino #2

Il mattino è un rumore che ti sveglia, la luce dalla finestra, il gatto che ti lecca il collo e la sensazione di aver fatto la cosa giusta.

10 settembre 2011

Mattino

Il mattino è un rumore che ti sveglia, la luce dalla finestra, il gatto che ti lecca il collo e il ronzio incessante dei pensieri che corrono.

05 settembre 2011

HD
High Depression

Mi sono sempre chiesta cosa passasse per la testa delle persone che decidono di suicidarsi. Io credo di saperlo. E' la stanchezza. E dentro questa stanchezza possono esserci mille cose: senso di colpa per la sofferenza causata, inadeguatezza continua, profonda tristezza. Il non sapere chi siamo realmente. La paura del giorno dopo. Il desiderio di rimanere soli.