03 gennaio 2012

La disoccupazione è un lavoro

Fatico tanto a scrivere questo post, ho molta resistenza e non so come mai. In ogni caso, se ancora non lo sapete, se non avete letto su facebook, o su twitter o su google plus, a due settimane dalla scadenza del mio contratto l'agenzia interinale mi comunica che l'azienda finale non ha intenzione di rinnovarmelo. Mi comunica anche di chiamare eventualmente il mio referente per saperne di più.
Dovete sapere che io avevo già chiesto la settimana prima di avere informazioni: trovare lavoro non è cosa semplice e non è cosa che si fa da un secondo all'altro. E poi ci sono le bollette, e l'affitto, e le spese. E poi c'era quel viaggio a Cracovia con il treno della Memoria che tanto avrei voluto fare e ora diventa un miraggio (questo a dirla tutta è il mio primo pensiero quando ricevo l'email dall'agenzia interinale). Una bella email mattutina, quella. Prima di Natale, tralaltro.
La mia giornata lavorativa è come se fosse annullata. Inoltro la mail di cui sopra a Fry (che in quel momento va in crisi mistica e mi risponde con un messaggio confuso, qualcosa come "siamo nella merda") e al mio responsabile commerciale che, prontamente, mi chiama comunicandomi che purtroppo non possono tenermi perché sono rientrate due maternità e non possono permettersi di tenere una terza persona. Però, mi comunica, *forse* apriranno un nuovo piccolissimo sportello e ovviamente, dato che mi vogliono tenere (dovreste sentire una sorta di beep a ogni presa di culo che percepite e unendo tutti i suoni costruire una sorta di melodia) e stanno lavorando per tenermi (ecco, l'avete sentito?) sarò la prima persona che contatteranno se dovesse verificarsi questa cosa.
In un primo momento ascolto in silenzio, ma qualcosa non mi torna. Saranno tutti quei beep che sentivo man mano che il mio responsabile si arrampicava sugli specchi. C'è qualcosa che non quadra, come disse l'omino tondo al termine della barzelletta.
Mi da' il numero del supercapo, se voglio parlare anche con lui: ovvio che voglio parlare anche con lui. Ma aspetto perché allo sportello siamo solo in due e non voglio rallentare il mio collega, attendo l'arrivo della terza persona e poi lo chiamo.
Lui mi spiega che sì sono tornate due maternità ma che si sono trovati bene con me, per questo vogliono tenermi e dato che probabilmente apriranno un altro sportello sarò la prima a essere contattata però devo avere una macchina.
Lo sapevo che avrebbero tirato fuori la storia della macchina.
Mi comunica che uno dei motivi per cui non mi hanno tenuta è il fatto di non essere automunita e io ho bisogno di un jolly che mi giri tra gli sportelli.
Torno indietro al colloquio, in quel lontano... credo fine luglio.
"Lei ha la macchina?"
No
rivolgendosi al responsabile commerciale: "Abbiamo macchine aziendali da darle?"
"No"
"Oh bhe non importa, noi raramente spostiamo le persone, può capitare ma non è una cosa comune. E poi con un lavoro una macchina può anche pensare di comprarla no?"
Bhe certo - gli avrei invece dovuto rispondere: con un contratto a due mesi chi mi paga le rate? Tua madre?
In ogni caso la storia è stata questa: non avevano bisogno di un jolly, al colloquio mi era stato detto che spostano raramente le persone, e soprattutto nessuno mi aveva comunicato che era per una sostituzione maternità, altrimenti avrei cominciato a cercare da prima. Anzi mi era stato detto che volevano assicurarsi che una volta formata non me ne sarei andata via. Io continuo a sentire dei beep, voi?
Comunque al telefono il supercapo insiste con questa storia della macchina e mi dice "Ma non puoi comprarne una a rate?".
Vi farei vedere la mia busta paga per farvi capire che non è possibile. E poi ripeto, chi concede finanziamenti a una persona con un contratto a due mesi? A modo mio, lo ripeto anche a lui: "Ora una macchina non posso permettermela".
Ma è ovvio che anche questa storia della macchina sia una serie continua di beep. Ecco cosa non mi tornava.
Avevo sentito voci di un rientro maternità ma non ci avevo prestato troppo occhio, anzi orecchio, in quanto non sapevo, non pensavo che la mia assunzione derivasse da questo. Quindi loro sapevano da tempo del rientro di queste maternità e non me lo avevano comunicato. Nessuno aveva scritto una email o alzato la cornetta il mese prima per dirmi "ciccia, non ti rinnoviamo il contratto perché sono rientrate due maternità e non possiamo tenerti". Ci sarebbe stato, anche se al colloquio non mi era stato comunicato. Mettere nell'impasto la storia della macchina è stato da vigliacchi. Da persone che non vogliono prendersi la responsabilità di mandarmi via. Perché? Non rinnovare un contratto non equivale a un licenziamento? Forse anche più subdolo del licenziamento.
Fatto sta che comincia il mio sciopero bianco, non posso incrociare le braccia, non me la sento. Posso però lavorare lentamente. Il mio supercapo paga una penale se i tempi di attesa superano un tot. Io lavoro sì, ma piano. Mando dei curricula tra un cliente e l'altro. Non rispetto al 100% le procedure. Le mie colleghe sono esterrefatte. Proprio il giorno prima della notizia il responsabile commerciale era venuto a farci visita e mi aveva detto, dietro mia specifica domanda, che non sapeva ancora niente.
La melodia si forma pian piano.
Io sono un po' demoralizzata, ottengo solo un paio di colloqui e comprendo che dietro a ciò che scrivono negli annunci si nascondono tipi di lavoro totalmente diversi. Per esempio i famosi annunci farlocchi, già visti quest'estate. Rispondo a un annuncio tipo "cercasi segretaria" e al colloquio mi propongono di fare il venditore porta a porta. Per lo meno questo è stato chiaro. Però glielo devo dire "mi scusi ma se cercava un venditore porta a porta, perché non è specificato nell'annuncio?"
"Eh ma anche le segretarie devono passare prima dal lavoro porta a porta"
"Allora dovevate mettere un annuncio come venditore porta a porta specificando la possibilità di carriera"
"Non li scrivo io gli annunci"
Ecco, questo è.
Oppure annuncio da "Addetta al guardaroba per centro polifuzionale" al colloquio è diventato lavanderia, stireria per una casa di riposo per anziani. Domani ho un altro colloquio, non oso immaginare cosa si nasconde dietro l'annuncio che ho letto.
Fry è molto arrabbiato e come me non certo per il mancato rinnovo. Può capitare che per varie ragioni non si possa rinnovare il contrario ma per legge ci dovrebbe essere un minimo di preavviso, una dicitura su contratto che specifichi esattamente il motivo per cui è a termine. Il lavoratore non è tutelato, nemmeno dai vari beep che avete sentito anche voi.
La cosa meno divertente è stato l'invito alla festa di Natale e regalo natalizio. All'inizio pensavo di non accettarlo ma le mie colleghe mi hanno fatto notare di mangiare tutto alla facciaccia loro (regalo gastronomico, essendo in provincia di Modena).
Le mie colleghe ci sono rimasta male, con una quarta persona loro potevano giostrarsi meglio le ferie, ora in tre faranno sicuramente più fatica. Una mia collega si è commossa quando sono andata via, nonostante abbiamo passato insieme solo quattro mesi.
Io, passata la botta iniziale, sto cercando in questi giorni di ottenere l'indennità di disoccupazione ma è un lavoro anche quello. Per raccontarvi la mia chiamata all'INPS.
"Buongiorno, la chiamo per avere alcune informazioni. Prima di tutto mi servirebbe la seconda parte del mio PIN per accedere ai servizi online" "Per avere la seconda parte del PIN basta andare sul nostro sito e..."
"Sì, mi scusi se la interrompo, ma sul sito mi chiede il numero di tessera sanitaria e dato che al momento non ce l'ho, c'era scritto che in sua assenza dovevo chiamare il numero verde"
"La metto un attimo in attesa"
(... musica diventata famosa per essere la sigla di Quark)
"La ringrazio per l'attesa, dunque mi servirebbe il codice fiscale, data e luogo di nascita, nome e cognome e il numero del tesserino sanitario"
...
Ma non è finita.
"ah mi scusi poi volevo chiederle: per fare la richiesta dell'indennità di disoccupazione cosa devo fare?"
"un attimo in attesa"
(... ancora musica di Quark)
"allora deve essere iscritta al centro per l'impiego, portare le tre ultime buste paga e compilare online il modulo DS21"
...
"sì, ma non avendo il PIN non posso compilarlo online.. ho capito forse è meglio che vada direttamente lì. grazie eh?"

povera stella avrà cominciato a lavorare lì da ieri...
Vado quindi al Centro per l'Impiego, è vero arrivo tardi, verso le 11.30, ma sono aperti fino alle 13 al mattino e poi riaprono il pomeriggio. Trovo la fila all'esterno, e una guardia che non fa entrare. Non solo non fanno più entrare ma è lui a dare i numeri (non nel senso che è impazzito). Dice che ormai è meglio tornare il pomeriggio (io ho il numero 173) perché sono ancora al numero 60 e forse forse nel pomeriggio arrivano a 120. Ma posso sempre tentare. Un po' scoraggiata vado al centro commerciale vicino a dove lavora Fry, per pranzare insieme e poi torno al Centro per l'Impiego. Mi compro anche un libro per essere sicura di non aspettare senza fare niente. E invece appena entro, tocca a me.
L'impiegata dice che non vede nessuna mia posizione lavorativa terminata. Mi chiede in che città lavorassi: "Ero assunta da un'agenzia interinale di Modena". Ah, ecco perché, mi dice. Allora qui non vedo niente, dovresti portarmi il contratto di lavoro dove si vede la scadenza.
Sapete, entrare nel panico? Tornare di nuovo, magari al mattino presto con la coda già fuori?
Oppure, mi dice, mi compili un'autocertificazione del termine del tuo contratto. "Ah, menomale".
Ora ho l'iscrizione al centro per l'impiego. Rimane il problema della disoccupazione. Dovrei andare al CAF ma non trovo gli orari. Ho scritto una email ma non hanno risposto. Sembra che l'INPS accetti solo domande online che non posso fare per il PIN che non ho. Faccio prima a fare richiesta del tesserino sanitario in modo da poter fare ogni cosa online.
Solo richiedere l'indennità di disoccupazione è un altro lavoro.

Canzone di oggi: Ballo in Fa Diesis Minore Branduardi



e anche La Pulce D'Acqua Branduardi

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