18 febbraio 2012

La casa dei sogni. O degli incubi.

Quasi record di assenza dal blog. Vorrei dirvi che sono successe tante cose, ma in realtà non è così. Faccio i soliti colloqui, continuo col corso sul 730 (anzi ora a dirla tutta ne ho cominciato un altro, dove ho una minima speranza di lavorarci), Fry ha terminato di montare la libreria, leggo libri impegnati, ha nevicato fino a sfracassarci le palle, sto facendo il "tagliando" con tutte le visite annesse che comprendono: esami del sangue, delle urine, ecografia alla tiroide, mammografia, ecocardiogramma, spirometria, visita dermatologica. In Emilia-Romagna non fanno mammografie con esenzione a donne con meno di 40 anni, il costo della prestazione è di 50 euro, però mi hanno prenotato una visita senologica e se non mi passano la mammografia do' fuoco a ogni cosa. Ah tra parentesi, l'ecografia alla tiroide è prenotata per giugno, devo cercare di spostarla un pochetto più in qua se no anche la mia visita al COES a Torino sarà per giugno e la cosa non mi piace tanto.
Mi ero preiscritta a un corso di 6 settimane su a Torino di Web Design, ci stavo ancora pensando (il corso era gratuito ma voleva dire 6 settimane senza fare colloqui) quando mi chiamano e mi dicono che il corso è saltato per gravi problemi tecnici, la sede ora è chiusa e non sanno quando riaprirà. Bhe, mi hanno tolto un pensiero.
Oggi giornatina relax, lunedì ho il test di ammissione a un altro corso. Non so nemmeno per cos'è, mi tengo occupata perché stare a casa o in giro mi creerebbe troppo pensiero. Trovare lavoro sta diventando difficile anche per me, che non ho pretese.
L'altra notte ho fatto un sogno che mi ha un po' inquietato.
Io e Fry stiamo guardando una casa per andarci ad abitare e troviamo questa casa che ci piace tantissimo. E' un open space ma è gigante, sarà tipo 100 mq. Si entra da una sorta di cortiletto (quindi è a piano terra) a mezzo di una porticina-finestra bianca. L'aria all'interno è pesante, polverosa, la luce entrando dalla porticina-finestra crea dei fasci densi. C'è tipo una carta da parati gialla (mi ricorda la carta da parati che c'era nel tinello della prima casa in cui ho abitato fino ai miei 18 anni), un divano in similpelle verde scuro. Le altre finestre sono coperte da pesanti tendoni. La casa è come se facesse un giro, non ci sono porte ma partendo dall'entrata e facendo il giro si finisce con un muro che potrebbe facilmente essere la parete che vedo all'ingresso guardando alla mia destra. E' complicato da spiegare ma farò una piantina.
Inutile dire che la casa ci piace tantissimo e decidiamo di prenderla. Quando poi, una volta firmato il contratto, andiamo a vederla di nuovo, ci rendiamo conto che in cucina manca il pavimento. Non c'è il cemento ma una sorta di pagliericcio. Per intenderci sembra il "riempimento" dei cestini di natale, però con striscioline di legno. I miei piedi affondano in questa roba e penso che è un bel guaio: come si fa a pulire? Non potremo camminare scalzi. Devo chiamare la proprietaria per chiederle informazioni in merito.

Il mio sogno finisce così. Dico che il sogno è brutto perché l'aria era davvero pesante in questa casa. Sembrava vuota da secoli, o meglio, non toccata da secoli. E poi qualcuno una volta mi disse che la casa nei sogni può rappresentare la persona, e svegliandomi ho come avuto l'impressione che quella casa fossi io, grande e vuota (tante potenzialità ma ancora non usata) e che la mancanza del pavimento fosse proprio la mia mancanza di regole, basi, su cui poggiare qualsiasi cosa. Ed ecco la piantina (ovviamente nel sogno la casa non era sempre la stessa, ma si sa, i sogni son così)...



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