28 aprile 2012

Storia della fotografia

Non male questo testo. Peccato che non ci sia cartaceo e devo pagare (anche se solo 5 euro per downloadarlo. Lo condivido intanto perché secondo me merita.

Storia della Fotografia

Fino a qui, tutto bene

Mi sono svegliata con un po' di lacrime e nostalgia. Capita.
Come ogni mattina llama mi riattiva il piano dati w il wi-fi, quindi alle 9.30 circa cominciano ad arrivarmi le notifiche di facebook, twitter, google+, le mail, insomma ogni cosa.
Allora apro gli occhi, ancora incollati dal sonno, e controllo. Mhm, sì un po' di commenti sui miei post di google+. Mhm sì qualche email, il solito SPAM. Mhm, su facebook i miei amici di Torino hanno postato le foto, ieri sera sono stati al BeFed e così... insomma m'è presa un po' di nostalgia. Tra i miei ormoni e il fatto che domani dovrebbero arrivarmi sono preda di lacrima facile.
Oggi è una bella giornata, Fry sta dormendo, la mimosa pudica si è un po' ingiallita e sono anche un po' raffreddata.
Poi, fino a qui, tutto bene.

27 aprile 2012

E sono arrivata a 31: ieri è stato il mio compleanno. Meno chiamate di quelle che mi aspettavo ma è un bene, non amo i telefoni. Tanto che ieri pensavo di spegnerlo!
Invece mi hanno chiamata solo mia mamma e mia sorella e, ripeto, è stato un bene. Gli altri miei parenti hanno imparato a mandare gli sms, altri auguri sono arrivati dai social e da twitter (nonostante non abbia scritto da nessuna parte la data del mio compleanno). Sto mandando curricula a raffica e mi giungono voci da Firenze che mi fanno solo venire il nervoso.

24 aprile 2012

Prima che il ricordo svanisca

La fine della settimana è stata parecchio emozionante. Tanto per cominciare venerdì sera ho passato una meravigliosa serata tra amici. Dopo aver dato di stomaco giovedì ed essere stata male - ed esserci rimasta male perché ero d'accordo coi ragazzi del corso java ma nessuno si è fatto sentire e non solo; non hanno nemmeno risposto ai miei messaggi... il venerdì sera è stata una serata davvero incredibile. Passa a prendermi la Frappesca appena uscita dal lavoro, poverina è distrutta perché è uscita alle 21 ma mi dice che ci vediamo così poco quindi va bene lo stesso. Andiamo a casa di Calogero, fratello di RagnoB - ci si conosce da quando siamo piccini ovviamente. Gli è presa la passione della cucina: il che non è un male anche perché è piuttosto bravino. Decide di fare la pizza in casa. Quando arriviamo un AF si sta dedicando al karaoke con "Ricominciamo" di Pappalardo mentre la Frappesca spera arrivino i vicini a terminare quel supplizio che però ci diverte da morire.

Ci sono un sacco di persone che non conosco e dimentico i nomi. Ma ben presto cominciano i giochi. Riproponiamo il gioco delle coppie, trasmissione televisiva degli anni '80, e io ripasso: Nunzio, Mauro, Sara, Paola...
Dopodiché propongo di creare un fotoromanzo. Voglio dire: c'è abbondanza di personaggi, c'è la reflex, ci sono io che sono notoriamente pazza, c'è RagnoB che capisce all'istante le affinità elettive delle coppie che ancora non sanno di esserlo...

Così partiamo con Mario, il fotomodello, conteso dalle fanciulle:


Ma Mario ha una fidanzata che in realtà lo tradisce. Lui le dice che sospetta qualcosa.


Così lei va dall'amante a dirgli che non possono andare avanti così, altrimenti saranno scoperti...



Un amico consola Mario...



... ma un altro amico li osserva. E' geloso perché segretamente innamorato di Mario. E così via...

Devo dire che questa idea ha riscosso così tanto successo che, non essendo riusciti a trovare un finale, penso ci rivedremo per portarlo avanti. Non sto a mettervi tutte le foto, ma devo dire è stata una serata meravigliosa. Tant'è che abbiamo fatto le quattro.

Piccolo assenzio per il salutino e brindisi finale: questa è stata un'occasione speciale. Calogero torna in Sicilia e voleva salutare tutti con una cena. E sono stata davvero bene, ringrazio tutti perché ho trovato persone splendide e sì, mi mancheranno.


E la nostra foto di gruppo:


Torniamo a casa che sono le quattro e mezza, io non ho sonno e mi metto a leggere il mio meraviglioso libro sulla DDR. Penso però che il mattino dopo mi sarebbe piaciuto andare al balon.
Difatti quando la sveglia suona alle 8 tutto vorrei fare tranne alzarmi. Riesco ad alzarmi solo alle diecimenounquarto. Acchiappo mia mamma e andiamo al balon: il mercato delle pulci di Torino, uno dei più grandi d'europa. Il balon non si può descrivere: bisogna andarci. Giuseppe Culicchia, amato scrittore Torinese, ha scritto un libro-guida su Torino intitolato "Torino è casa mia", in cui identifica ogni zona con una parte della casa. L'ingresso è Porta Nuova (la stazione), il salotto è Piazza San Carlo, il ripostiglio è il balon. Quale migliore descrizione! Solo al balon puoi trovare un paio di occhiali con una sola lente, un guanto o un pattino singolo, miriadi di scarpe spaiate, foto vecchie di estranei, filmini vecchissimi, anni '50, di vacanze al mare di chissà chi. Ogni bancarella è un gioiellino.
Io sono lì per una ragione, cercare macchine fotografiche. Ne troviamo quasi subito una, a soffietto, molto vecchia. Ma non sa dirmi se funziona e vuole 70 euro.


E' molto bellina, ha anche la confezione originale, ma spulciando su ebay dal cellulare la trovo a 25 euro, quindi passo oltre. Troviamo, dopo poco, una Yashica FRII a 50 euro, comprensiva di flash. Questo invece era un affare ma al balon la regola d'oro è trattare. Per cui continuiamo a passeggiare in attesa di ritornarci e abbassare ancora di più il prezzo.
Finché, che ridere, non troviamo una bancarella che vende sia la macchinetta che ho ereditato dal mio babbo (vi ho postato delle foto? forse no) a 10 euro, sia una polaroid a 5 euro. Funzionerà? Non importa, penso, costa solo 5 euro.
Le polaroid hanno un valore basso ma chissà come mai su ebay le trovi dai 40 euro in su.
In particolare la macchinetta che abbiamo trovato era questa. Non era messa bene, nel senso che l'ho trovata chiusa e molto molto sporca. Stavo cercando di aprirla senza riuscirci. Anche il ragazzotto che teneva la bancarella (che era in realtà un telo messo a terra) è venuto a darmi una mano ma non riusciva ad aprirla. Così gli dico che per un pezzo di plastica non funzionante non posso spendere 5 euro.
Mi dice allora che me la vende a 2 euro: immaginate, ero contentissima. Poi magari a casa sarei riuscita a combinarci qualcosa. Pochi istanti dopo l'offerta a due euro non solo riesco ad aprirla, ma scatta anche il flash. "Ah allora 5 euro!"
"Ma no dai ormai mi hai detto 2 euro!" - insomma per farvela breve l'ho portata via a 4 euro.

Torniamo indietro verso la bancarella della Yashica FRII:

La macchina è in ottime condizioni. Ma dico comunque che me la porto via se me la fa a 30 euro. La donnina mi guarda poi si rivolge a un omino seduto lì accanto, che scopro essere il marito. Lui guarda per terra, scuote la testa e dice "no 30 euro no". La moglie mi guarda e mi dice che hanno comprato questa macchinetta in giappone. Chiedo loro perché la vendono e la donnina mi risponde che ora hanno una compatta.
Che brutta risposta: è evidente che per l'omino questa macchina è un ricordo. Altrimenti la darebbe via anche a 30 euro. Dico che non sono interessata e proseguo. Non volevo né fargliela svendere né spendere 50 euro.

Decidiamo di andare via e passiamo per Porta Palazzo per andare a prendere il bus. Su una bancarella vedo questo Casio. E' da quando siamo andati a Lisbona e Cosimo l'aveva comprato che mi piacerebbe averne uno. E' l'orologio che usava mio papà e ha la sua confezione originale:
ci penso un attimo ma vogliono 10 euro. E se fosse un capriccio? Sono anni che non indosso un orologio. E' proprio necessario?

In un istante dico di no, che non sono interessata. Viene però visto come un desiderio di contrattazione. Per cui mi dice "8 euro!"

A quel punto non resisto e lo piglio.

Andiamo ancora più avanti e c'è una bancarella cinese che vende trolley. La mia spietata guerra ai trolley sta per terminare. Vado spesso su da sola, in treno, e il borsone è una cosa da suicidio. Ne compro uno, a 20 euro, viola shock. In realtà tutti questi sono stati regali di mia mamma per il compleanno. Devo dire che sono stata molto contenta. L'orologio è sempre al mio polso e, come di consueto per me con gli oggetti nuovi, non gli ho ancora levato la plastichina a protezione del quadrante.

Di corsa a casa per il pranzo e poi ho appuntamento con MinchiettaUno e Ondina. E' tanto che non vedo entrambe e sono contentissima. Si chiacchiera di più e del meno: MinchiettaUno fa shopping e io e Ondina aspettiamo pazientemente fuori dai camerini.

Mi accompagnano alla libreria x, dove lavora il mio amico "detenuto" insieme a me in ospedale. Lo riconosco, è cambiato poco. Mi riconosce e ci si abbraccia a lungo. "Sono contenta di vederti ancora viva!" - è ironico e apprezzo la cosa.
Parlottiamo del passato, del presente, di cose più o meno personali e dell'incapacità di procedere in linea retta. Ha una forza incredibile e mi sorprende. E mi chiedo: "è questo che le altre persone vedono in me?". Un po' questa cosa mi galvanizza. Voglio dire, ho perso in salute ma ho acquistato forse una personalità da urlo. Purtroppo appunto, lui era al lavoro quindi non abbiamo molto tempo. Spero di avere più tempo la prossima volta, in effetti ci sono 15 anni di buio.
E d'improvviso il flashback. Avevamo le stanze comunicanti tramite una porta. Ricordo che un giorno ho sentito strani rumori nella sua stanza. Mi affaccio per chiedere se va tutto bene. Lui però è nella classica posa da vomito "Tutto bene" mi dice "solita routine". In effetti il vomito era parte integrante della nostra vita.
Questo incontro mi ha rigenerata. E' come se non mi sentissi più un'aliena e fossi più pronta ad affrontare il mondo. Quindi grazie AI :) spero potremo prenderci un caffè in tranquillità prossimamente.

Lo saluto e procediamo con il nostro giro, quando accompagno in stazione Ondina (MinchiettaUno è scappata di corsa perché aveva il treno) lei mi da' un pensierino. Questa ragazza mi fa sempre commuovere perché i suoi pensierini sono fatti a mano. Inutile dirlo che hanno un valore affettivo enorme perché siamo tutti capaci di entrare in un negozio e comprare qualcosa. Ma "creare" qualcosa è una roba che va oltre. Mi porta un ovetto di cioccolata e due caramelle tipo mou che arrivano dalla polonia. E poi due bicchierini con disegnini fatti da lei e con su inciso il nome mio e di Fry. E' un regalo splendido e non vedo l'ora di usarlo (ehm ci sono un po' di piatti da lavare.. ehm). Insieme al regalo un biglietto che mi ha chiesto di aprire dopo. E che qui non riporterò ma voglio solo dire: grazie.

La sera c'è la cena in famiglia. Il ristorante dove ogni tanto andiamo è un delirio totale. Di solito offre sempre mia mamma e mi spiace perché cercano di farle spendere tanto. Arriva il cameriere e dice "facciamo tutto pesce?".

Ho già l'embolo. "Ma scusa non ci puoi portare il menù?"
E lui "intanto facciamo degli antipasti?"

Nella mia mente ho una piccozza e lo sto rendendo simile a un impasto al sugo.

Però è una serata in allegria, quindi alla fine si mangia senza troppi pensieri. Arriva a un certo punto la cantante e da lì in poi diventa difficile parlare. Inoltre ho dovuto più volte rifiutare l'offerta di farmi cantare "tanti auguri a te" dalla stessa o comunque di annunciare il compleanno. Almeno ho visto i miei nipotini, ho chiacchierato un po' con mia sorella. Insomma è stata una serata divertente. Mia sorella ora si sta trasferendo in una casa nuova. Io e Fry siamo andati a vederla ed è molto bella.

Domenica riparto, Fry è in ritardo per venirmi a prendere alla stazione per di più c'è sciopero dei treni. Quindi quando arriva sono un po' sfavonchiata ma contenta di vederlo.

Apro il pacco che è arrivato e le foto sviluppate della diana. Le foto sono qualcosa di meravigliose. Potete visionarle qui. Purtroppo la scansione non rende bene, ma vi assicuro che sono fenomenali.

E poi apro il paccone!
Attendevo questa macchina, senza obiettivo (arriverà a breve spero):

E' una macchina della DDR, non vedo l'ora di usarla. M'è partito l'embolo guardando questa foto. Credo sia partita una scimmia inarrestabile.
Oltre al corpo macchina c'è la sua custodia originale (tenuto tutto alla perfezione) e il manuale di istruzioni in tedesco.

Questa macchina fotografica non ha esposimetro e mi sa che ci sarà da lavorarci un po' prima di ottenere foto decenti. Quanto l'ho pagata? 9,80 euro escluse spese di spedizione. Un affare.

Volete sapere del lavoro? Semplicemente hanno preso un'altra ragazza.
Beviamoci su.

P.s. il primo maggio verranno a farci visita gli amici fiorentini. Non potete immaginare quanto ne sono felice. Dovevamo andare noi a Firenze ma poi hanno proposto di venire qui.
E ora cerchiamo lavoro.

Canzone del giorno: United Judas Priest

20 aprile 2012

Troppe cose

L'altroieri sera abbiamo organizzato una cena che doveva essere una reunion dei compagni delle elementari. Alla fine eravamo i soliti con l'aggiunta di Angela - che è rimasta immutata negli anni. Lo stesso viso, lo stesso sorriso, la pelle liscissima. Incredibile. Il fatto che fossimo i soliti, con l'aggiunta del fratello di ragnoB e di una sua amica, è stato fondamentale. Mi fa piacere perché stiamo reinstaurando un rapporto di amicizia ed è stato davvero strano non provare imbarazzo. Avevamo di che parlare e un massimo comune denominatore su cui cascavano le discussioni quando ci si trovava a corto di argomenti: la nostra maestra delle elementari che, mi dicono, è ancora viva.

Ella è donna molto religiosa (bigotta? massì) tanto che ci interrogava sulle preghiere che io ancora oggi ricordo. Basti pensare al famoso "Atto di dolore" per comprendere che quella non poteva essere una religione "umana": mi pento e mi dolgo con tutto il cuore dei miei peccati, perché peccando ho meritato i tuoi castighi...

Dopo la cena ci siamo spostati in un pub, il pub praticamente, quello enorme, in centro. Dovete sapere che io non reggo molto l'alcol ma per l'occasione avevo bevuto una birra, due amari, un vodka lemon. E nel ritorno a casa, accompagnata dalla Frappesca, le parlavo del mio lavoro cercando, inutilmente, di non biascicare.
Mi sdraio a letto, svenendoci sopra e sperando di sentirmi meglio il mattino dopo. Ma al mattino mi sveglio con un forte mal di testa e una nausea che non lascia presagire niente di buono. Va beh, mi preparo ed esco perché ho il pranzo con O. Il mio spacciatore di ebook, il cantante lirico, detto anche da Fry -  "il direttore". Chissà come mai lo ricorda come un direttore d'orchestra.
O è una persona dagli occhi profondi, secondo me un acuto osservatore. Siamo andati a mangiare in centro, e abbiamo assaporato un buonissimo olio pugliese ("secondo me questo olio è pugliese!", dice lui. Leggo l'etichetta ed era di Peschici, incredibile). A me la nausea un po' è passata quindi non mi preoccupo troppo. Andiamo a bere un caffè che lui reputa buonissimo, in effetti mi ricorda il caffè che preparo con la macchinetta napoletana, dietro suo consiglio ne bevo un pochino senza zucchero e sì, questo forse potrei berlo anche senza zucchero, ma evito. Ora so dove portare a bere un caffè le persone che vengono da fuori.
Essendo due appassionati di libri andiamo alla libreria mercurio, in via Po, dove ci appuntiamo un paio di titoli che vorremmo ma ora non possiamo/vogliamo prendere. E infine torniamo a prendere un caffè, un thè nel mio caso, con una sua amica. Ella è cantante lirica, donnina di piccolo stampo, più piccina di me, magrolina, con un viso da bambola. E' pugliese e ha una simpatia pungente. Dimostra di avere tutte le carte in regola: è carina, è in gamba, molto sveglia e intelligente. Si chiacchiera del più e del meno e mi sento stranamente a mio agio. Tanto a mio agio che si fanno le 18 e dobbiamo tutti scappare. Io a prendere il bus, O a recuperare la macchina che sta in culonia per andare inculolandia, la cantante pugliesina a fare spesa.
E' stata una giornata piena, torno a casa e chiamo Fry, mi sento però la testa che scoppia e ho la nausea forte. A volte la nausea mi è data dal mal di testa molto forte quindi decido di cenare e prendere qualcosa. Peccato che quando mi trovo faccia a faccia col passato di verdure la nausea aumenta, mangio due cucchiai ma proprio non mi scende. Così vado in bagno, compostamente mi levo le lenti a contatto, e do' di stomaco.
Il brutto è che ho un freddo micidiale e mi metto a letto ma non riesco a scaldarmi finché non mi addormento, verso le 21 e mi sveglio alle 2. Guardo una puntata dei Simpson ma non ho sonno così mi metto a leggere il mio libro sulla Ddr. Poi cerco di dormire ma niente, alla fine ce la faccio e mi sveglio stamane alle 10, tipo.
Ora sto bene, ho fame e chissà che cavolo era capitato. E' comunque da prima della cena coi compagni che il mio stomaco non sta benissimo. Mia mamma per pranzo aveva preparato un buonissimo e leggerissimo risotto alla zucca ma mi tornava su continuamente. Quindi non credo che sia stato l'alcol, più che altro forse l'alcol ha peggiorato uno stomaco che questi giorni non è proprio in forma!
Comunque ecco le foto della serata delirante. Sono stata proprio bene, sia quella sera che al pranzo del giorno dopo. Grazie amici.







Una nota dolente riguarda il lavoro.
Sono andata sul sito trenitalia per comprare l'abbonamento mensile, peccato che parta dal primo del mese e non esistono abbonamenti settimanali per i frecciarossa. Così chiamo la responsabile per comunicarle che non ci sono problemi a cominciare, ma dal 2 maggio in poi, perché l'abbonamento mi parte da quella data (e, sottinteso, non posso spendere 200 euro per i primi 4 giorni di lavoro. Non per cattiveria, non li ho proprio). Mi dice che mi richiamerà per farmi sapere.
Mi richiama nel tardo pomeriggio per dirmi che ci sono problemi a farmi partire il 2 maggio (notare bene sono 4 giorni lavorativi) e che stanno sentendo un'altra ragazza (nuova, quindi da formare). Bene, il lavoro che forse avevo, ora forse non l'ho più. Capisco che non è un problema loro come mi sposto, ma stiamo parlando di 4 giorni.
Ci sono cose che davvero non riesco a comprendere.

Cosa meravigliosa, mia mamma mi regala la sua macchinetta fotografica e quella del mio babbo. ono due gioiellini. La macchina fotografica di mia mamma dovrò ripararla, mentre quella di mio padre credo sia perfettamente funzionante (e ha un rullino all'interno! chissà che foto sono state fatte)
Eccole, questa è quella di mia mamma, una macchinetta degli anni '50:




E questa quella del mio babbo direttamente dagli anni '70.



Canzone del giorno: Mammagamma Alan Parson Project

18 aprile 2012

Le mie domande

Ora che sono a Torino prima del lavoro, che da oggi è diventato un forse perché ho scoperto che il Frecciarossa ha solo abbonamenti mensili che partono dal 1° del mese e non ha abbonamenti settimanali, mi dedico a incastrare gli impegni e a fare un po' di public relation. Cosa che mi riesce piuttosto bene infatti, a parte oggi, ho i giorni ben benino impegnati.
Domani sono a pranzo con O, stasera cena con compagni delle elementari, domani sera in teoria cena con i compagni del corso Java che però non ho più sentito, venerdì sera cena con Ivano e mia sorella e sabato sera festa di compleanno anticipata con famiglia. Porta sfiga? Chissenefrega.
Sabato mi vedo con Ondina così facciamo due passetti ed entrerò anche in libreria x dove, udite udite, grazie a facebook ho scoperto ci lavora un ragazzo che era ricoverato con me in ospedale ai tempi della chemioterapia.
Eravamo un gruppetto di ragazzi un po' grandicelli per un ospedale infantile quindi ci conoscevamo abbastanza. C'era Luca, leucemico simpaticone che una volta mise 50000 lire in tasca al medico dicendo "Per il prelievo del midollo, tutto a posto, no?".
C'era una ragazza, di cui purtroppo non ricordo il nome, anzi sì, ma forse non è proprio corretto e quindi non lo scriverò. Tumore alle ossa e forza interiore incredibile. Se fosse stata forza fisica ci avrebbe spaccato i sassi.
C'ero io e c'era questo ragazzotto qua. Una volta non ci si faceva troppi scrupoli per la privacy. Il medico aveva sì il segreto professionale, ma qualche segretaria qua e là poteva raccontarti le ultime news. Così un giorno ero all'ospedale infantile, ormai in fase di remissione completa dalla malattia, per prenotare una visita di controllo. Essendo ancora lì potevo avere al massimo 18 anni. La segretaria da cui prenotai la visita disse di ricordarsi di me. "Tu eri ricoverata insieme ad AI, vero?"
Era proprio così. Mi disse che aveva avuto una brutta ricaduta e che non stava tanto bene. Immaginate che bello sentirlo su facebook e sapere che si ricordava di me. E che lavora alla libreria x.
Tra gli ex dell'ospedale c'è anche I che però non era stato ricoverato con me. Siamo diventati amici dopo che ho letto un suo articolo sul giornale dei volontari dell'ospedale e gli ho scritto per raccontargli la mia esperienza. Da lì ci siamo visti una sola volta ma ci sentiamo su internet. A volte al telefono.
E poi c'è chi non ce l'ha fatta. Un ragazzo di cui non ricordo il nome perché siamo stati per poco tempo, purtroppo, in ospedale insieme, che ogni volta che mi incontrava faceva il baciamano e mi chiedeva sempre come mi chiamavo perché, davvero, non se lo ricordava. Ma dalla notte al mattino seguente non c'era più. Il letto era pulito e rifatto. Non ho chiesto nulla perché non ce n'era bisogno. Sapevo che i familiari avevano cominciato la cura Di Bella da poco, l'ultima spiaggia in quegli anni.

E poi c'era L. Era a letto, non poteva più muoversi nè parlare, poteva solo sbattere gli occhi e con quelli comunicava. Io e lei passavamo molto tempo insieme, con il babbo lì vicino che la muoveva in continuazione quando lei si lamentava e si capiva che cominciava ad avere crampi. Io passavo da lei e giocavo a carte col suo babbo. Perdevo sempre e si faceva grosse risate perché non ero proprio in grado di giocare. Una volta le confessai che io e il mio fidanzatino di allora ci eravamo appena lasciati, ovviamente senza dirle che era un segreto. Sapete? Lo spifferò alla mia mamma. Come fece? Sbattendo gli occhi alle domande che le stavano facendo. Ancora adesso ci rido.
Purtroppo un giorno andai in ospedale a trovarla, non ricordo se ero ancora in terapia ma era il mio periodo di pausa o semplicemente avevo terminato le cure. Sta di fatto che non la trovai. Mi dissero che non c'era più "E' andata a casa?", chiesi. L'infermiera mi fece sedere e mi disse che purtroppo no, non ce l'aveva fatta.

Ma i sopravvissuti...
Quello che più mi incuriosisce è capire come le altre persone hanno affrontato la cosa. Quando ti ammali non è mai bello. Ma quando ti ammali di una malattia del genere in età della crescita i tuoi schemi mentali vengono indiscutibilmente alterati e modificati permanentemente. Come si affronta un peso del genere? L'ospedale, la malattia, la cura che paradossalmente è peggio della malattia, gli esami, il pensiero che non ne uscirai mai fuori completamente, la paura di rientrarci, la paura degli impegni, il terrore di sprecare il tuo preziosissimo tempo, il senso di colpa del sopravvissuto, il compito di essere coraggiosi, il lutto per le persone che non ce l'hanno fatta. E' un peso enorme per un ragazzino. Ma quando sei grande (e io lo sono?) come rivedi tutto questo? Come pensi che sia stato elaborato? Chissà se potrò parlarne o se è un argomento tabù. Conosco persone che hanno rimosso quasi quel periodo.

Vi ho annoiato con questi discorsi?
E' che me lo chiedo spesso, sono tutti come me? Riescono a impegnarsi in qualcosa? O saltellano tra gli impegni cercando di non rimanere mai invischiati?

The Last Revision and the big delusion

Oggi ho fatto la mia visita ultima, quella riassuntiva, quella che decide, insomma, quella.

Sono arrivata a Torino alle 14.30, carica come un mulo (prossimo acquisto il trolley. Li ho sempre odiati ma cominciano a essere necessari) e sono andata di corsa a casa di mia mamma. Da mia mamma, che ho incrociato sotto casa con Poldino che mi è corso incontro scodinzolando, abbiamo chiamato un taxi per correre in ospedale e arrivare per tempo (erano già le 15.30 e la mia visita era alle 16.30).
Ho preso tanti taxi in vita mia e sono d'accordo nel dire che sono cari, ma finora hanno sempre "corso" e non hanno mai cercato di fregarmi in modo plateale. Ho anche una certa propensione alla fiducia negli esseri umani quindi difficilmente mi metto a giudicare in male l'operato degli altri. Ma questo tassista ha fatto un giro talmente lungo che non posso nemmeno descriverlo. Per chi conosce Torino, da casa mia agli ospedali basta prendere via Bologna e andare sempre dritto. Ci si mette un po' ma nemmen troppo in un pomeriggio lavorativo come oggi. Lui invece è passato dietro al cimitero monumentale, poi per qualche strana ragione è riuscito ad arrivare in piazza Vittorio, da lì ha preso una viuzza minuscola ed è arrivato, alla fine, in corso Massimo, poi sempre dritto fino al Regina Margherita e poi in via Cherasco...

Questa è la strada che avrebbe dovuto fare (che ha anche la preferenziale, quindi...):



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Mi dispiace non riuscire a farvi vedere il percorso che ha fatto lui perché è talmente assurdo che non posso ricordarlo.
Comunque non dico niente, ho altro a cui pensare. Arrivati al C.O.E.S ovvero Centro Onco Ematologico Subalpino mi registro per la mia visita. Il mio medico è un endocrinologo. Ormai vado da lui almeno una volta l'anno da 13 anni. Posso dire che è più amico lui di molte persone che conosco da meno tempo e con cui parlo poco. Lui sa come sto, che lavoro faccio, in che città vivo, il mio passato nei minimi dettagli. Lavora in un settore particolare di quell'ospedale, che si occupa delle persone che hanno subito un trattamento radio o chemioterapico in età evolutiva. Le controlla sotto ogni aspetto.

Il medico di ruolo, in casi come il mio, prescriverebbe una radiografia al torace ogni tanto, delle analisi del sangue, forse delle urine. E poi si limiterebbe a guardare. Quello che fa la struttura in cui lavora il mio medico è prendere in esame l'insieme. Carla ha subito due trattamenti chemioterapici e due trattamenti radioterapici? Bene. la chemioterapia che ha fatto è cardiotossica, teniamo d'occhio il cuore con delle ecodoppler ogni tanto. Radioterapia a mantellina in età evolutiva? Facciamo una mammografia che non si sa mai (grazia a questa precoce radioterapia hanno trovato il mio tumorino al seno, e hanno potuto asportarlo senza fare terapie aggiuntive). Teniamo sotto controllo i nei della cute irradiata e controlliamo la tiroide che è ipofunzionale.

Esistono, mi ha detto, pochissime strutture in Italia che fanno una cosa come la loro. E non me ne stupisco.

Comunque quando mi chiama entro con la mia bella cartellina di roba. Dentro ci sono i miei esami del sangue e delle urine, l'esame dei nei, l'ecodoppler, la mammografia e l'ecografia alla tiroide.

Il dottore, insieme a uno studentello della scuola di specializzazione, controlla i miei referti. Guarda il mio esame delle urine e mi chiede "Beve poco, vero? Molto poco. Dovrebbe bere di più". Annuisco perché bevo troppo poco in effetti. Poi controlla gli esami del sangue e mi chiede se sono ingrassata ultimamente. E badate bene, non mi ha squadrata da capo a piedi, ha solo guardato i miei esami del sangue. Rispondo che non dovrei essere ingrassata ma faccio effettivamente fatica a non ingrassare.

Controlla l'ecografia e la scruta, dopodiché l'assistente va a fotografare tutti i referti. Nel frattempo il mio endocrinologo mi visita. Pressione bassa, niente di nuovo. Fegato palpabile "beve?"
"un bicchiere di vino a cena e un po' di birra prima di dormire".
"Allora non è per quello sicuramente, sarà che è così magrina che in lei si sentirebbe anche la colonna vertebrale dalla pancia."

Controlla il collo, controlla i linfonodi.

Torna l'assistente e quel punto mi chiede quanto peso e quanto sono alta. Se glielo so dire per certo. Ma non lo so, sono mesi che non mi peso. Così mi invita sulla bilancia, promettendomi di non farmi guardare il peso. Ovvio che alla fine non è così. Insomma era meglio se non mi pesavo. Ho preso 5 kg (e il primo che dice che è un bene incontrerà presto il mio pugno).
Quindi alla domanda iniziale, ovvero se ero ingrassata, la risposta è sì.

Mi dice anche che sarebbe bene fare un'altra ecografia, magari a fine anno, e mi dice che i valori della tiroide sono un po' altini (forse per quello era interessato a sapere la mia tendenza a ingrassare). COsì mi propone questo gioco. Un giorno eutirox 50 μg e un giorno 75 μg. Come fare a ricordarmelo? Me lo suggerisce lui: nei giorni dispari 75 μg e nei giorni pari 50 μg. Più facile di così!


Mentre appunto mi parla dell'ecografia da fare entra l'ecografo? Ve lo ricordate? Ne parlavo qui, e poi anche qui. Ora non è più così bello, ma ha sempre il suo fascino da dottore. In sintesi ve lo dico senza i giri di parola del dottore. Non è che non si fidano dell'ecografo, ma loro conoscono bene il mio passato e grazie a questa conoscenza hanno scovato per tempo il tumorino alla mammella. Molto probabilmente l'ecografo non ha preso bene le misure o nelle immagini c'è qualcosa che non li convince così a fine anno dovrò fare l'ecografia. Per decidere se propormi un agoaspirato.


A quel punto dico loro "bhe se me lo proponete, no grazie!" - risata.
Però hanno ragione: meglio adesso che tra 10 anni. Se è un minimo sospetto è bene che levino tutto invece che aspettare e poi trovarsi costretti e riprendere una terapia, in caso di "recidiva" (parola che purtroppo oggi ho sentito mentre parlavano tra loro) o di "una cosa nuova".


Il 30/11 sarò di nuovo qui, porterò le analisi del sangue ma solo per gli ormoni tiroidei e farò un'ecografia direttamente al C.O.E.S. per poi parlare di questo eventuale agoaspirato. E' incredibile e l'ho già scritto. Entri una volta in ospedale a 13 anni per un collo un po' gonfio e non ne esci più.




Altro spezzone. Qualcuno sarà curioso di sapere com'è finita la storia del lavoro.
Ho accettato il lavoro a Firenze e la mia responsabile ha già sparso la voce (prima però di rispondere a qualche mia richiesta, cosa che mi ha lasciata un po' basita).
La mia iniziale richiesta di un part-time non è stata accettata, ma va bhe, c'è crisi (è una frase che in questi giorni va un sacco e sta sempre bene). Chiedo almeno un rimborso spese, c'è crisi (vedi sopra) ma ciccia. Nessun rimborso spese per me e il mio costosissimo abbonamento del treno.
Allora tiro fuori la carta fondamentale. Il contratto fino a fine settembre non mi sta bene. Se me lo fanno fino a fine dicembre io poi posso richiedere almeno l'indennità di disoccupazione in caso di mancato rinnovo. Del resto si sa, c'è crisi.
Così oggi la responsabile mi chiama dicendomi che non è possibile nemmeno quello perché c'è crisi per tutti, ora il mio contratto sarebbe di sostituzione maternità e quindi ha degli sgravi fiscali (quindi puoi darmi il rimborso spese? no? nemmeno?) e possono farmelo fino al 21 settembre. Lo ammetto, ci sono rimasta un po' male. Ma mi sono fatta un paio di calcoli e in ogni caso mi conviene andare a lavorare.


E poi oggi pomeriggio passeggiata in centro con mia mamma. Non era mai stata dentro palazzo madama, non aveva mai visto lo scalone di marmo, non aveva mai visto l'entrata del teatro regio "guarda mamma, questo è il teatro regio, qui ci lavora un mio amico, O". Poi abbiamo fatto due passi e siamo tornate a casa mentre stasera siamo andate a mangiare in un allyoucaneat e ci siamo sfondate. Ma per questo racconto vi rimando a domani che ora sono cotta e avendo mangiato come una disgraziata ho una sete della madonna (nel senso che solo la madonna può avere una sete così).

13 aprile 2012

Il dilemma delle pinzette scomparse

L'altroieri ho fatto l'ultimo esame della serie di tagliandi annuali: l'ecografia alla tiroide.
Sono andata all'ospedale Maggiore, un palazzone gigante con interni bianche e attrezzature nuove. In realtà la mia visita sarebbe stata il 16 aprile ma mi hanno chiamata per anticipare la visita dato che avevano dei buchi.
L'ecografo era Mr. Risata. "Guardi qui? Questo è l'esofago. Deglutisca!"
Glump.
"Ecco ha visto? Quella bianca era saliva!"

Risate ecografiche a parte il mio nodulino si è ingrossato di 2 mm passando dai 6 mm del 2010 agli 8 mm di ora. Secondo l'ecografo non dovrebbero togliermelo prima che arrivi al diametro considerevolissimo di 1 cm. La verità è che dovrebbero levarmi tutta la tiroide prima o poi ma spero si possa rimandare.

Mi sono trovata bene a fare gli esami qui, mi manca solo il mio endocrinologo ma per una volta l'anno posso salire su.

Ogni mattina, dalle 5 in poi circa, Maya corre all'impazzata avanti e indietro facendo cascare qualsiasi cosa lasciata sui tavoli e trascinando il cadavere in giro per casa. Stamane ho sentito un grosso botto e poi trascinare qualcosa. Come quasi sempre mi sono alzata per vedere cosa stava succedendo. E Maya aveva buttato giù dallo scaffale una bottiglietta di amuchina. In più stava giocando col mio pennello per labbra spingendolo con le zampe e, mistero mistero, sono sparite le pinzette.

Rimango in attesa di un miracolo che le faccia rispuntare in qualche angolo della casa prima di rinunciare e ricomprarle. 

Canzone del giorno: Dude (I Totally Miss You) Tenacious D

04 aprile 2012

Un weekend impegnato (ma lavoro trovato!)

Ci siamo un po' stancati. Fry è una persona ordinata, molto più di me, anzi diciamo che sono io a trascinarlo nel baratro del disordine. Sabato però ci siamo messi sotto e abbiamo pulito. In parte.
Faccio presente che il nostro è un loft, o monolocale, una mansarda piccina insomma. Per quanto era in disordine siamo riusciti a sistemare solo la sala/cucina mentre la camera da letto è ancora sottosopra.
Abbiamo buttato tutta la spazzatura, abbiamo passato l'aspirapolvere ovunque, abbiamo tolto quel tappeto bianco che era diventato grigio dal lerciume che vi abitava. Abbiamo liberato uno dei due tavolini, messo a posto i libri rimasti in giro, sistemato il tavolino di vetro davanti al divano. Abbiamo persino comprato un mocio per pulire per terra, dopodiché siamo stramazzati morti sul divano.

E mi sono data a un po' di sano shopping. Quando ero piccina mi sarebbe tanto piaciuto avere una Polaroid. Però era un continuo "le pellicole costano troppo e non conviene", così mi convinsi di no. Ora sono grandicella, se spendo una ventina di euro ogni tanto per una pellicola non succede niente, così mi sono decisa. Galeotta fu anche una puntata di Scrubs in cui, uno dei protagonisti, per intenderci Ben, il fratello di Jordan, usa una Polaroid 450, a soffietto. In effetti io puntavo a qualcosa di simile però poi l'occhio mi è cascato su una Polaroid Land 1000 a soli 19.90 €, corredata di borsina originale. Fry è impazzito "prendila! a quel prezzo, anche se non funziona la teniamo così!". Così mi sono aggiudicata l'asta e ieri è arrivato questo magnifico gioiellino:


Ecco la borsina:


ed ecco la pellicola che è fuori produzione ma dei pazzi l'hanno ricreata e rimessa in circolo:


La pellicola è cara, 8 scatti sono 19 euro. Ma voglio dire, una volta ogni tanto si fa.
Le nostre prime due foto sono terribili, ma è ovvio, è un giocattolo e per ora lo prendiamo come tale:




Non contenta ho scovato anche questo gioiellino:


così Fry ha deciso di regalarmela per il compleanno. Questa usa pellicole diverse, ancora prodotte dalla Fujifilm. Qua c'è un video che fa vedere le pellicole utilizzate e anche il tipo di fotocamera (abbastanza grossino). Si tratta di pellicole diverse, a separazione, denominate peel-apart, ecco un video di come funzionano (le usavamo anche a scuola).

Domenica, invece, ci rimettiamo a correre. Avevamo saltato venerdì per via della spesa, sabato per via delle pulizie, ma domenica...

Il problema è che domenica c'era anche la fiera dell'elettronica, un posto dove puoi trovare mille cose a poco prezzo, 999 delle quali assolutamente inutili o funzionanti. Io sono riuscita a trovare una schedina microsd per il mio smartphone e un sigillasacchetti (che pare non funzionare). Fry ha preso una fascia portacellulare da braccio, per quando corre (purtroppo troppo grande per il suo braccio), e un portacellulare da auto che invece pare fungere per benino. Finiti i nostri giri e comprate le nostre cavolatine siamo tornati a casa, per uscire di nuovo a correre e poi doccia e via di corsa che domenica sera c'è stato il LAN party.

Dicesi LAN party un momento nel quale molte persone si incontrano, ognuna col proprio portatile e si gioca tutti insieme a un gioco su rete locale. Vietato non arrabbiarsi, bestemmie ammesse.
Ecco alcune foto:





Il gioco in questione era Call of Duty 4 che mai avevo visto. Indovinate infatti chi è morta 20 miliardi di volte riuscidendo a uccidere solo 4 volte. Esatto. C'est moi.

Ma la notizia più importante l'ho avuta oggi.
Mi ha chiamata la mia ex responsabile (di Firenze) dicendo che per loro è ok se torno a lavorare. Ma mi offrono solo un full time che io inizialmente avevo rifiutato, per via del troppo sbatti.
Però ad agosto termina la bella vita, ovvero l'indennità di disoccupazione. E almeno lì avrei un lavoro sicuramente fino a ottobre.

Per cui ho accettato. Ho chiesto solo se possono venirmi incontro con un minimo rimborso spese, e ora sto aspettando una risposta. Quindi habemus lavoro.
Dall'entusiasmo iniziale ora però sono un po' agitata. Tornerò a casa abbastanza tardi, partirò abbastanza presto. Quanto reggerò lo stress? Si vedrà.

Canzone del giorno: Happy Go Lucky Me Paul Evans