13 maggio 2012

Ciao Guido

Ieri ho ricevuto una brutta notizia. Mentre bazzicavo su facebook leggo che una mia ex compagna delle superiori scrive "Rimarrai il più figo dei prof. Ciao Guido ♥".
Forse avevo già parlato sul blog del mio professore di fotografia. Di quanto poi per noi fosse fascinoso e di come le ragazze della scuola avessero scritto apprezzamenti sui muri della camera oscura. "Redoano sei figo".

Quando lei ha scritto così ho subito pensato a Redoano. A quel Guido. Così gliel'ho chiesto e lei mi ha scritto in privato, confermando i miei dubbi.
Era proprio quel Guido.

Ho fatto fotografia a scuola, e anche se non ho intrapreso quella strada ne sono sempre stata affascinata. A casa, come ho già scritto, c'erano foto appese ovunque e un po' di questa mia piccola passione la devo a lui e all'altra nostra prof.

Questa è una foto che gli avevo scattato nel cortile della scuola.



E questo il voto che la prof. Tempesta mi aveva dato.



Così ci sono rimasta male, mi è dispiaciuto tanto e sono ancora più dispiaciuta perché lunedì non potrò andare ai funerali. E poi mi dico che le persone vanno rispettate da vive e non da morte, e io in effetti non avevo più saputo niente di lui e so che il mio dispiacere va guardato sotto altre ottiche. Il fatto che diversi anni fa aveva avuto un infarto, che avesse qualcosa ai polmoni, che fumasse tanto come mio padre e questo sicuramente non gli ha fatto bene. Quindi la rabbia perché le persone non si riguardano e così quando stanno male fanno del male anche a chi gli sta intorno.

E stanotte ho sognato che stavo facendo una foto con la mia polaroid a soffietto. Era una foto di gruppo ma qualcuno (forse una guida) mi aveva detto che era vietato fare foto in quel posto (come è in Madagascar ad esempio, tante cose non possono essere fotografate). Forse nella foto di gruppo c'è anche Guido, e Fry, ma le facce si confondono. Però devo essere veloce a fare la foto e così scatto. La guida mi sgrida ma dico che è una istantanea, anche se la controllano non possono trovare una pellicola. Ed estraggo la foto.
Ma la foto non esce dritta quindi l'emulsione non si spalma per bene e dopo 15 secondi, quando la controllo, mi accorgo che non solo è venuta sfuocata ma c'è un'area non sviluppata, non toccata dall'emulsione. E mi sento un po' così, come se avessi sprecato la mia unica occasione di aver fatto quella foto.

Quindi oggi mi sento un po' così, vorrei andare domani al funerale ma non posso permettermelo. E' inutile che lo ringrazi per quello che mi ha insegnato: come nel sogno, ormai, è troppo tardi.

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