29 gennaio 2013

Casi umani e nuovi umani

Secondo me quando è "sbarcata" l'omeopatia nelle farmacie, i farmacisti sono un po' regrediti. Da dottori a maghi (nessun giudizio personale, ripeto ognuno deve fare a cura che da' frutti). Per cui molti hanno fatto notevole fatica ad ambientarsi con i ceppi, le diluizioni, le ditte e tanti hanno avuto notevole resistenza psicologica alla cosa, tanto da confondere la Loacker, nota ditta omeopatica, con la ditta che produce dolciumi (soprattutto i Wafer "Loacker che bontà).
"Mi servirebbe un prodotto della Loacker"
"Sì ma quale?"
"Ma non so, saranno dei cioccolatini"

E molti fanno fatica con l'inglese tanto da chiamare Spiriva Highlander lo Spiriva Handihaler. Per fortuna ci sono questi brevi contatti con la realtà umoristica di questo mondo a non farmi crollare. Ieri ho preso due biglietti usati del bus e mi sono messa a ritagliare tutte le lettere della scritte "Biglietto orario, area urbana Bologna" con l'intenzione di creare un messaggio da incollare con lo scotch (durante l'ordine di un cipralex e un mirapexin) per i posteri.
E la cosa più buffa sapete qual è? Che la mia immagine dall'esterno, ho scoperto, è questa:


Se non altro oggi, una mia cara amica, ha partorito dopo aver quasi raggiunto il record da Guinnes dei primati per la gestazione umana più lunga. La nuova arrivata sta bene, pesa poco più di 4 kg e dala foto che mi ha mandato ha la faccia parecchio sfavata. Non voleva proprio uscire!

Col tedesco va così e così. Diciamo che rispetto al francese capisco meglio, durante l'ascolto, alcune parole. Ma per quanto riguarda gli esercizi non ne azzecco uno. Col francese era il contrario, comprensione pari a zero ma almeno gli esercizi mi andavano meglio. Temo che il tedesco non possa Assimilare così facilmente (perdonate il gioco di parole, il corso si chiama proprio Assimil) ma si debba davvero studiare. Una mia collega, che ha fatto il linguistico, mi porterà i suoi libri di grammatica tedesca delle superiori. E che Buddha me la mandi buona.

P.s. questa settimana sto sperimentando il turno in cui ho la pausa da 4 ore. Non male. Ho cucinato, mangiato, ritirato i panni stesi, steso la nuova lavatrice caricata quel mattino, messo a fare una nuova lavatrice, studiato tedesco, guardato scrubs e poi letto. E mi avanzava ancora tempo.
Ora casco tra le braccia di Morfeo che è vero, avrò anche la pausa di 4 ore, ma esco dal lavoro alle 20.
Tschüss

28 gennaio 2013

Il giorno della (perdita di) memoria

Mi ricordo che ho un ricordo, ma non mi ricordo quale.

24 gennaio 2013

Home, sweet home.

Sapete vero come funziona al lavoro da me per andare in bagno? Sinceramente non ricordo se ve ne avevo mai parlato, quindi lo scrivo. Se ve l'ho già detto saltate questa parte.
Siamo circa 30 telefoniste e il nostro ufficio è abbastanza grande, composto di due doppie file di scrivanie. Per uscire in corridoio ci sono tre porte. A ognuna delle porte è attaccato un pupazzetto. Quando qualcuno va in bagno, toglie il pupazzetto. Ecco come sappiamo quando qualcuno è in bagno e come regolarci per andare uno per volta. Il fatto è che quindi la pausa pranzo + pausa caffè (che va solo preso alle macchinette e consumato rigorosamente alla scrivania pena il senso di colpa di vedere qualche collega che se la fa letteralmente addosso) non può durare più di 4-5 minuti (che è già un record, pena il senso di colpa ecc ecc).
Ieri mi è venuto il cagotto, ed è per questo che oggi e domani starò a casa. Andare in bagno tante volte, in quell'ufficio è cosa complicata.

Comunque oggi ho avuto modo di sistemare i nuovi fondotinta minerali arrivati dal Canada, dalla ditta Buff'd. Hanno diversi fondotinta, peraltro molto coprenti, in diverse formulazioni e colorazioni, nonché due diversi tipi di coprenza. L'original e il Concealer, rispettivamente coprente e moooolto coprente. Non mi sono fotografata gli swatches che mi ero fatta sul viso che ero ridicolissima, in ogni caso dei diversi sample che ho preso, quello della tonalità più scura è l'unico per me indossabile, gli altri sono troppo chiari (se qui in Italia io sono megapallida e faccio fatica a trovare un tono giusto di fondotinta evidentemente in Canada non è così). Inoltre sono stati così carini da mandarmi anche una polvere illuminante, un blush e un ombretto. Molto molto carini.
Comunque sul viso indosso il Neutral - Fair in versione original. Come correttore uso invece il Neutral - Pale in versione concealer. Inutile dire, la pelle ha un aspetto di porcellana. Neve Makeup è buonina ma in confronto, non regge il confronto.
Spero più avanti di postarvi qualche foto dei sample che mi hanno regalato.







Stanotte ho fatto due sogni, che in certo senso sono collegati perché parlano di case. La simbologia della casa ha un senso particolare per me, la collego alla mia persona. E le due case che ho sognato sono parecchio diverse tra loro.

Nel primo sogno scopro di avere ereditato un piccolo fondo in centro a Torino. Mentre ci vado (e incrocio mia mamma per strada che tira dritto senza salutarmi - ma cammina a testa bassa, forse non mi ha vista) vedo che non si tratta di un fondo, ma è una stanza. Con tutte le caratteristiche del fondo, piccolo tralaltro. C'è la vetrina, ma ci sono delle abat-jout. La pareti sono di un azzurro carico (avete presente la miniserie Rabbits, se così si chiama, di David Lynch? Ecco il colore di quelle pareti). Atmosfera spettrale, il tutto è illuminato dalle abat-jout ma c'è molta ombra. Credo ci sia anche un divano.
Ma non vedo altro.
Mi chiedo dove possa essere la camera da letto e tutto il resto.
Alzando lo sguardo noto che c'è una piccola scalinata di metallo, molto stretta, attaccata alla parete. E salendo queste scale c'è una porta. Decido di andare (c'è qualcuno con me ma non so chi) e saliamo. Apriamo la porta e c'è una sorta di ponte tibetano che attraversa uno spazio molto ampio e d'impulso decido di andare. Ma appena metto il piede sulla scala, tutta la struttura scivola in avanti e, credetemi, mi sono spaventata di brutto. Decido di tornare indietro e noto che dall'altro lato della stanzina/fondo c'è un'altra porta. Solo che questa è chiusa a chiave, che non ho. Vorrei proprio sapere cosa si trova dietro quella porta sigillata ma non posso.

Secondo sogno.
Io e Fry viviamo in una casa che non è questa. Pare tipo uno di quei villini inglesi con quelle vetrate in sala disposte a semicerchio, non so come spiegarmi. La casa nel complesso è buia (abbiamo le serrande tirate giù) e sporca. C'è da dirlo, anche nella realtà io e Fry siamo disordinati. Quando finiamo un pacchetto di patatine possono passare diversi giorni prima che dal pavimento (dove è scivolato per svariate cause dal tavolino della sala) si goda il meritato riposo dentro la spazzatura.

Il fatto è che non viviamo da soli ma la casa è talmente grande che non ci si incrocia mai. Anzi è come se fossero due villette attaccate senza alcun muro che le separi.
I nostri convivente sono Roberto Chimentelli (che nel sogno si chiama Alessio e nella realtà è i batterista dei Punition Babek) e sua dolce signora nonché il loro figliolo (che nella realtà non c'è).
Così vado nella loro parte di appartamento e sono sorpresa di vederli lì perché era come se mi fossi scordata di non essere solo io e Fry in quegli spazi. Il loro appartamento è luminoso e pulito. La porta è aperta ed entra il sole, bambini giocano per la strada come se non esistessero le macchine e ogni cosa sembra essere al suo posto.
Guardo Fry e penso che sia arrivata ora di mettere in ordine. Così faccio un piano di pulizie e mi metto all'opera.

Sono piuttosto stanchina e ho ancora un po' di Ruzzo al Buzzo per cui penso che mi leggerò un po' di Don Chisciotte (ho saltato la lezione di tedesco di Assimil ma ne ho fatta una online da un sito piuttosto carino, per cui... l'importante e non smettere mai, poi non importa cosa io legga - anzi ho già chiesto a una collega che ha studiato il linguistico di portarmi dei testi di grammatica tedesca) e poi crollerò tra le braccia di Morfeo. Magari chissà, domani pulisco un po' casa.

Canzone del giorno: Preso Blu Subsonica

23 gennaio 2013

Il (20)13 porta bene

Avevo sentore che questo 2013 sarebbe cominciato bene, o almeno meglio del suo predecessore che già al 1° gennaio mi aveva donato depressione e disoccupazione. Le due D.
Oggi ci è arrivata la lettera dell'agenzia che si occupa dei ricorsi del comune di Bologna.
Ci restituiscono tutti e 524 gli euro che avevamo sborsato a inizio settembre per sostituire il parabrezza della macchina, sfondato da un ramo caduto a causa della pioggia.

Ci compreremo le gomme nuove per la macchina.
E forse riusciremo a respirare un attimino.

Canzone del giorno: Don't Wake Up Electrophelia



Questo pezzo l'ho scoperto per caso guardando una serie web su youtube: "Lost in Google".
Vi consiglio di guardarla perché, oltre ad avere una bella regia e una bella colonna sonora, è anche spiritosa, geniale (sfruttano i commenti ai video precedenti per creare le puntate successive) e moderna.
Basta con "Un posto al sole".
Ecco la puntata numero 0. Buona visione. E, dato che ci siete, date un occhio agli altri loro video. Sono fenomenali.

22 gennaio 2013

Faq o fuck?

Così crollano piano le speranze. Oggi avevo un colloquio, il primo da mesi, il primo da quando lavoro qui...
Sapevo che era un colloquio fuffa ma avevo bisogno di andarci per sapere di avere qualche speranza.

Anche se fosse stato un colloquio come fotomodella, ben sapendo di non avere mezza speranza e di sentirmi mediamente cacca dopo averci provato, ci sarei andata.

Così penso a quello che mi si potrebbe chiedere e alle possibili risposte. Stamani tra una mascarata e l'altra, uno sbuffo di blush e uno di ombretto pensavo alle parole che avrei potuto usare. Ma oggi non mi sono state fatte domande. E' stato un monologo del tizio dall'immenso cranio pelato e i profondissimi occhi azzurro cielo che mi hanno spiegato che tipo di lavoro sarei andata a fare.
Per farvela breve la responsabile di un gruppo di promoter, scelte da me e istruite da me. Dalle quali avrei ricavato delle provvigioni (loro mi garantivano un fisso di 500 euro al mese) più un'altra percentuale su miei personali target.

Diciamocela. Faccio un lavoro di merda, ieri dal nervoso mi stavo mettendo a piangere, ma lasciare un posto in cui guadagno sicuro e ho un contratto (in questo nuovo posto mi farebbero un contratto di collaborazione) è una pazzia. Potrei farlo se avessi 20 anni ma non mi pare il caso.

Così mentre tornavo a casa con indosso il mio nuovo cappottino verde H&M (gentilmente consigliato dalla mia nuova collega dark, la quale mi ha anche detto che sono "troppo uguale al suo ex coinquilino") pensavo a cosa avrei potuto rispondere se mi si fosse posta la famigerata domanda: "Ma lei come si vede tra 5 anni?"
Ci pensate a quanto sarebbe destabilizzante rispondere la verità? Per una volta sola.
Io non ho nessunissima idea di come sarò tra 5 anni. Penso a migliorare la mia situazione attuale, a gestire al meglio il mio tempo libero. Tirando per una strada e arrangiando il tiro se mi accorgessi che non fosse quella giusta.
Ho cominciato a lavorare e non mi sono laureata anche sfruttando la mia iscrizione alle categorie protette; non ho pensato per cui a studiare pensando di trovare lavoro facile dato che la mia invalidità era dichiarata permanente. Ma poi a Firenze hanno deciso di rivedere il tutto e ora mi trovo con meno possibilità lavorative e nessun titolo di studio. Come mi vedo tra 5 anni? Spero che tra cinque anni nessuno mi rivolga mai una domanda così idiota.

Canzone del giorno: Appena un po' P.F.M.


17 gennaio 2013

R.I.P.

La Formica Regina è morta. Il formicaio è perduto. Sono tristissima.

16 gennaio 2013

Un popolo di armadilli ubriachi

Ieri sera siamo andati a mangiare una pizza tra colleghi. Ha organizzato tutto una ragazza che è arrivata a Bologna da un altro magazzino che hanno chiuso. Ora è viceresponsabile ma la sua scelta non è facile. Ha lasciato nella sua città la famiglia e gli affetti.
Insomma mi ha fatto tenerezza, tanto...

La serata è andata bene, si è riso molto e si è chiacchierato abbastanza. Saremmo un bel gruppo se ci fosse permesso di socializzare.
Non possiamo mica sempre andare a cena fuori per socializzare!

Stasera ho scoperto che quella canzoncina che cantavo, che cantavamo tutti in discoteca quando ero piccina "Noi siam corrente elettrica, corrente molto forte. Non stateci vicino, pericolo di morte" è quasi identica (cambia qualche parola) a una canzone fascista.

Sai quando ti senti una merda? Ecco. Ero una ragazzina davvero ignorante.

Qui la canzone intera originale.

Canzone del giorno: Smack my bitch up The Prodigy


13 gennaio 2013

Le mie povere labbra

Da circa un mese ho le labbra secche e screpolate.
Poco male per una che on le labbra screpolate ci vive, direte voi. A qualsiasi angolo della terra, con qualsiasi clima, le mie labbra sono sempre ruvide. In parte perché mi mangio il burrocacao (lo so la gente normale mangia la pasta ma quando mai sono stata una normale?) e in parte perché me le devasto a forza di strapparmi le pellicine. Lo so, c'è chi non si mangia il burrocacao ma magari si mangia le unghie, sempre comportamenti autodistruttivi sono.
La prima particolarità di questa volta è che mentre di solito ho secco e screpolato il labbro inferiore, ora anche il superiore è screpolato e mi brucia. Inoltre mi vengono quelle orribili e dolorose piaghe ai lati della bocca. Nulla può burrocacao e ceralip comprato in farmacia. Ogni mattina le ho di nuovo secche, gonfie e doloranti.
La seconda particolarità è che sono così da un mese. Un mese che faccio fatica a mangiare o anche a ridere, perché appena apro la bocca le due piaghette agli angolo della bocca mi si riaprono.
E non è nemmeno un inverno rigido, non esco mai di casa senza mettermi crema o burrocacao.
Finché cercando su internet ho letto qualcosa sull'ipovitaminosi. La mancanza in particolare della vitamina B2 può dare secchezza estrema della pelle delle labbra, il formarsi delle amate piaghe agli angoli della bocca ma non solo; anche bruciore agli occhi (che potrebbe derivare anche dal lavorare tutto il giorno al pc, ma ho notato un aumento del bruciore da un po' prima della secchezza delle labbra). La causa della mancanza di vitamina B2 oltre a una dieta schifosa (dovuta al mio turno spezzato, non ho tempo nè voglia di prepararmi un pasto decente) può essere lo stress e un eccessivo consumo di dolci (guardacaso ho da quando vivo qui ho sempre mangiato schifezze salate ma ora mi sono data alle schifezze dolci). Per integrarla dovrei bere latte, che non bevo da un bel po' ormai, o mangiare carne di maiale o fegato, tutte cose che non sto mangiando. Sto quindi prendendo un integratore multivitaminico che secondo me farà ben poco se non mi decido a darmi una calmata.

Poi bhe, magari è solo stress, magari sono solo molto stanca...

Almeno oggi ho aggiornato il curriculum...

11 gennaio 2013

Il mio rientro su facebook

Oggi mi è arrivata la e-mail con la password di facebook. Direttamente da futureme.org.

Devo dire che è stata una bella sorpresa rientrare, qualcuno ha scritto che sono mancata (persino una mia collega ex compagna di banco dice che le manco, tenera), qualcuno mi ha proposto di passare da lui a prendere delle cassette del Commodore 64, qualcuno mi ha proposto l'acquisto di un bel serpentello nero. Mi devo abituare, non è una cosa di cui si può fare a meno. Come quando il telefono prese il posto delle lettere, e gli sms il posto del telefono, facebook è la nuova comunicazione. Raggiungi tutti e con meno fatica delle e-mail. Mi sono accorta ad esempio di non avere le e-mail di tutte le persone che conosco e organizzare qualsiasi cosa, anche una cena a casa di amici, è stata grande impresa tra sms, squilli, ecc.
In fondo è una comodità e non esserci dentro è essere tagliati dal mondo. Come a sentire mia mamma che mi dice che gli sms non le piacciono e preferisce una chiamata, ma spesso gli sms sono più comodi. Così è tanto bello vedersi ma a volte quando devi rintracciare qualcuno di cui non hai altri contatti che quello, bhe direi che è un bell'attrezzo.
Molte persone ci sono fuori e ci sono sempre rimaste fuori. Ma molte mie amicizie sono tenute insieme da piccoli fili e sono nate in un momento in cui facebook già c'era. E se posso a queste persone mando un messaggio su facebook invece che un sms.

Insomma, briglie larghe ma il cavallo lo tengo.

Parliamo di novità: ho quasi terminato il mio fidato fondotinta minerale della neve makeup. Lo avevo recensito piuttosto bene, ma ammetto che rimane un po' polveroso sulla pelle anche se l'effetto è wow.

Così, seguendo il consiglio della cugina di Fry, ho acquistato dei sample da Buff'd Cosmetics.

Pare siano molto buoni e dato che non conosco ancora bene il mio sottotono di pelle (dovrebbe andare bene un neutral - ma io mi intestardisco perché vorrei un bell'incarnato cool, che so di non avere) o non lo voglio conoscere, ho preso dei sample di fair e pale di sottotoni neutral e cool. E dato che non mi faccio mancare niente ho preso anche di ogni tipo, due differenti modulazioni di coprenza. L'original e il concealer. Il concealer è molto coprente, è perfetta per le pelli grasse ma così coprente che insomma a molti non piace. Mal che vada mescolerò tutti i colori e le tonalità e ne verrà fuori un fondotinta mega super. Da questo sito una review. Vi farò sapere ovviamente.


10 gennaio 2013

I miei nuovi orari

Finora me la sono cavata: il lavoro mi rubava il tempo ma cera una vaga speranza che mi ci potessi abituare. Il primo turno andava al mattino dalle 8.45 alle 3 e poi dalle 15.45 alle 19.30 mentre il secondo turno andava dalle 9.15 alle 13 e dalle 16 alle 19.30 con il sabato dalle 9.15 alle 13.

Oggi la lieta novella: gli orari sono cambiati, per tutti. Con il risultato di una maggiore equità (perché chi lavorava su turni normali e non spezzati si ritrova ora coi turni spezzati) ma anche di un maggiore scazzo. Perché se a malincuore sono costretta ad abituarmi alle nuove postazioni (perché ciclicamente ogni 3 mesi ci cambiano posto) l'orario è dura da digerire. Per non parlare del fatto che io, prendendo il bus che però passa ogni mezzora e che ora mi cascava a fagiolo perché se entro alle 9.15 ho il bus che mi porta lì alle 9.05 - 9-10 circa, per entrare alle 9 sono costretta ad arrivare lì alle 8.35 - 8.40 senza contare che la settimana in cui entro alle 8 non ho nemmeno il bus che mi ci porti.

Ma bando alle ciance e gioite con me: ecco i miei nuovi orari basati su 4 bellissimi turni.

1 settimana
9-13   15.30-19.30  (8 ore da lunedì a venerdì)
2 settimana
9-12.30   16.30-20 (7 ore da lunedì a venerdì)
Sabato: 8.30-13.30 (5 ore di sabato)
3 settimana
9-12.30   15-19.30 (8 ore da lunedì al venerdì)
4 settimana
8-14 (6 ore da lunedì a venerdì)
Sabato: 8.30-13   14.30-20.30 (10 ore di sabato)

Confesso di essere contenta di farmi una settimana part-time anche se non so ancora come mi recherò al lavoro e mi devo svegliare a un orario improponibile: ma vogliamo parlare delle 10 ore lavorative del sabato (sì, è legale e non mi devono nemmeno pagare gli straordinari, mi sono informata)?

Come potete immaginare la giornata di oggi è stata scandita da queste discussioni. Sono sempre più insofferente inoltre c'è sempre uno strano clima teso. Più che teso non è mai rilassato: oggi pomeriggio quando la responsabile è andata via e ci siamo un attimo rilassati (il che non vuol dire che non stessimo più lavorando; semplicemente ci sentivamo meno il fiato sul collo), la viceresponsabile ci ha avvertiti che la responsabile aveva chiamato e nessuno rispondeva al telefono.

Io la capisco, non fa un bel lavoro, ma non c'è il bel clima disteso di quando lavoravo giù a Firenze, o su a Torino. Insomma, avete capito.

E trovare altro è impossibile. Urge comunque comprare una macchina, qui a Bologna non c'è lavoro (solo fuori) e senza macchina non mi è possibile nemmeno recarmi ai colloqui. Mi pare incredibile che in una città così piccola uno debba avere necessità di un mezzo proprio per fare qualsiasi cosa.
Devastante.

Voglio andare a vivere a Berlino.

09 gennaio 2013

A tu per tu con le vibrisse del gatto

I giorni si susseguono.
Non mi abituerò a questo lavoro, a questi orari. Non penso accadrà mai.
Oggi una mia collega è stata ripresa perché ha la media di chiamate più basse di noialtri. Impossibile, probabilmente è quella che lavora di più.

E non è a prima volta che è stata richiamata, così da quel giorno si è tenuta il conto. Delle chiamate.
Pare ne prenda circa 120 al giorno.

Immaginate: 120 al giorno, tutti i giorni, da qui alla pensione. Io odio il telefono. Lo so e chiedo scusa se qualche volta non rispondo a chi mi chiama, ma è una cosa che proprio non riesco a reggere.
Non solo lo odio ma sono costretta a lavorarci.
Costretta; bhe nessuno mi obbliga, ma se non lo faccio vado a dormire sotto a un ponte.

Comunque è stata richiamata e ha avuto la brillante idea di risponderle che lei conta le chamate e ne prende quanto scritto sopra. Purtroppo non è stata una buona mossa. Si  sentita rispondere che noi ne prendiamo il doppio. Matematicamente impossibile, ma questa è stata la risposta.

Ovviamente la mia collega si è molto risentita. Io non so cosa avrei fatto, forse avrei aggiunto malessere a malessere, avrei confermato quello che già penso, avrei guardato nel mezzo della nebbia che c'è fuori dal finestrino e avrei pensato "Ok, non mi aspettavo altro".

Mi chiedo se c'è un fine, un percorso logico in tutto questo. Non lo trovo.
E in ogni caso non me ne frega niente, anche se i pomeriggi passano lentissimi, le mattine anche ma almeno c'è un po' di luce naturale. Mi sento soffocare ma entro sempre col sorriso.

La mia vita non è qui.

Inoltre ieri il mondo mi è crollato addosso, ho scoperto che David Bowie non ha gli occhi di colori differenti. Cercate su Wiki.

Canzone del giorno: Cane Nero Subsonica

Quell'incresciosa questione della tredicesima

A dicembre, dopo sette mesi di duro lavoro, odiato lavoro, finalmente la tredicesima. Peccato che quanto mi aspettassi era nettamente superiore a quanto effettivamente in busta.

La questione non mi tornava, così ne ho parlato con i miei colleghi e ho ricevuto le stesse lamentele. Tredicesime molto basse, qualcuno addirittura della metà, qualcuno addirittura era senza. La cosa orribile era che a ognuno era stata data, da parte dell'agenzia interinale, una motivazione diversa.
Le opzioni erano 3:
"La tredicesima viene suddivisa in due parti, una più cospicua ora e una più piccola a gennaio"
"La tredicesima è più bassa perché ti sono stati corrisposti solo 11/12esimi e il resto arriva a gennaio"
e, dulcis in fundo, per chi ancora non l'aveva ricevuta:
"La tredicesima la ricevete a gennaio"

Quando ognuno di noi a modo proprio, chi per telefono, chi per email (essendo impossibilitati nel recarci lì visto che siamo *sempre* al lavoro) si è lamentato con chi di dovere, dopo una prima risposta che suonava a mo' di "Questo è e se non vi torna andate a un CAF" (la reale risposta era di poco dissimile), alla fine sono stati fatti i dovuti conteggi anche perché l'azienda utilizzatrice ha contattato il responsabile commerciale di suddetta agenzia il quale ha richiesto dei controlli aggiuntivi.

La risposta che abbiamo ricevuto, tutti, via email, è stata:
"Vi sono stati conteggiati 11/12esimi e il restante arriva a gennaio"
Sono ripetitiva, lo so, ma stavolta non è colpa mia.
Considerate che c'era chi, per un anno intero di lavoro, aveva percepito come tredicesima solo 600 euro. Anche aggiungendo quell'1/12esimo che mancava capite anche voi che non c'è niente che torni. Lo capisce anche la mia nipotina che in matematica è sicuramente più brava di lorsignori.

Indiposcia l'azienda utilizzatrice si è fatta grasse risate a tal risposta, in quanto la responsabile commerciale aveva loro comunicato che sarebbero stati rifatti i conteggi perché erano sbagliati.
Altrimenti mi spiace ma il sindacato ci aspetta. Altra cosa buffa che mi fa dubitare dell'onestà di codesti signori è stata la prima risposta che mi è stata data in cui mi si annunciava che le agenzie interinali (quindi suppongo tutte) suddividono in due parti la tredicesima. Mi sono informata e non è così, e alla mia risposta mi è stato detto che "loro" hanno sempre fatto così, ma nemmeno questo era vero, perché i miei colleghi che sono con quella agenzia da anni hanno sempre ricevuto la tredicesima per intero.

Triste faccenda, non tanto per i soldi credetemi. Ma proprio l'essere presi per il naso che non mi sconfinfera un grandeché.

Vi sto scrivendo dal mio Harris (l'eeePC) su cui ho appena installato con successo ubuntu.


Se manca qualche lettera qua e là dovete scusarmi, non ho preso ancora confidenza con questa tastiera.
E se il linguaggio vi può sembrare alquanto aulico e desueto dovete perdonarmi, ma con il cavaliere Don Chisciotte della Mancia passo così piacevoli momenti da dimenticarmi come vuole il parlar comune.


06 gennaio 2013

MegaSpocchia

Mi sento una meganerd. Sto scrivendo dal mio Harris collegato in rete usando il mio telefono come router wi-fi. Se non è megaspocchia questa.


05 gennaio 2013

Il vero Tesoro

Adoro il Balon. E' il posto dove puoi trovare ogni cosa. Vecchie valigie di pelle a 10 euro, polaroid a 5 euro, montagne di occhiali di non si sa quale gradazione a pochi euro, giradischi perfettamente funzionanti anni '70.
E le persone, anzi i personaggi che abitano in quel luogo che lo rendono un posto unico. La Camden Town torinese, lo spaccio alternativo di merce usata e/o purtroppo rubata, dove puoi trovare una scarpa singola, o un singolo pattino, o aggeggi non funzionanti ma che chissà, forse qualcuno compra.
E il personaggio di oggi, un omino che chiedeva a tutti i passanti, biascicando un po' e con un forte accento del sud, che cosa contenesse la scatolina di metallo, delle dimensioni di uno zippo, che aveva in mano: "Scommetto che non indovinate mai cosa c'è qui dentro, nemmeno se vi do' 100 euro lo indovinate"
"C'è mhm... del tabacco?"

"Ahhh no, io non lo sapevo sai? Sono rimasto sorpreso non lo avrei mai detto"
"Cosa c'è lì dentro?"
"Ehhh ma voi dovete indovinare - fermando un altro signore - Prova a indovinare che cosa ho qui dentro"
"C'è una sorpresa!"
"Eh sì ma cosa?"
"C'è quello che non ti aspetti, se ti dico delle sigarette ci sarà un cavallo"
"Sì ma non indovini"
"Bhe fammi vedere cosa c'è lì dentro"
"Eh facile, devi indovinare!"
E io "Ma sono curiosa, ora mi faccia vedere"
Lui, indicando il nuovo omino che stava cercando di indovinare "A voi lo faccio vedere, ma a lui no" E fa un gesto che mi fa intendere di aspettare che lui vada via.

Aspettiamo un po' ma il nuovo omino non ha nessuno intenzione di andarsene.

"Va bene - dico - facciamo un giro e poi ripassiamo" ma non facciamo in tempo ad allontanarci di un paio di passi che ci richiama, ci chiede di raggiungerlo dietro la bancarella (bhe bancarella, era una stuoietta messa a terra con sopra la roba in vendita) e continua "Io non me l'ero immaginato cosa c'era qui dentro, non lo avrei mai indovinato nemmeno in mille anni"

Si gira verso la signora che gestisce la bancarella accanto alla sua "Vero signora che non hai indovinato cosa c'era qui dentro?"
"No - conferma lei - non ho proprio indovinato"
"Guarda qui"
Apre la scatolina e dentro c'è un kit da viaggio per radersi. Una lametta con corpo in metallo e suddiviso in tre.
L'omino aveva gli occhi che gli brillavano come se avesse trovato un tesoro.
"Eh ma questo non lo vendo, questo me lo tengo"
Un tesoro tutto suo.


P.s. sono a Torino da ieri sera, ma questa volta non ho avvertito nessuno. Non è da me, ogni volta che salgo faccio dei grandi annunci per vedere le persone a cui tengo che sono tante, e finisco sempre per non riuscire a vedere qualcuno e questa cosa mi spiace enormemente. Inoltre il mancato avviso non è stata cosa voluta, volevo avvertire qualcuno (RagnoB, o MinchiettaUno, o Med) ma mi dicevo sempre "domani lo faccio".
Poi ho finito per essermene scordata, e così ho passato questa giornata e mezza facendo una passeggiata al balon e riposando a casa di mia mamma. Un po' ne ho bisogno, lunedì si ricomincia e avevo bisogno di riposare ancora un po'. Per cui scusate se non mi sono fatta viva, ma avrò tempo la prossima volta per ogni cosa.

P.p.s. ho scritto questo mio post dal mio nuovissimo Asus EeePC che mia mamma e mia sorella mi hanno regalato per Natale.
Per prenderlo hanno dovuto mettersi d'accordo con Fry che, a quanto mi raccontano, ha avuto qualche difficoltà dovuta alla mia continua presenza (tzè) e alla quasi impossibilità di non farsi beccare. Io? Mica mi sono accorta di nulla.

Così ora ho Pellegrino (il portatile da 17") che resta sempre il mio computer personale, e questo nuovo minuscolo PC che, in onore a Pellegrino, ho chiamato Harris. In realtà Pellegrino non si chiama così per il falco, ma per Pellegrino Artusi. Solo che volevo che i miei tre apparecchietti avessero un denominatore comune e nel loro caso ho voluto che fossero falchi. Pertanto questo asus si chiamerà Harris (come la poiana di Harris) e l'ebook reader si chiamerà Gheppio.


02 gennaio 2013

Bambina borderlands (1&2)

Dopo mille discussioni abbiamo deciso di passare il Natale a casa nostra, insieme.

Le soluzioni non erano molte del resto, o lo passavamo separati a casa dei rispettivi genitori o stavamo insieme. La soluzione "accontentiamo tutti" non è mai praticabile perché dalle Marche al Piemonte è una bella sfacchinata.

Quindi anche se inizialmente pensavo di salire su, alla fine mi sono trovata d'accordo nel ragionamento di Fry. Siamo una famiglia.
I nostri rispettivi genitori del resto non è che per ogni festività stavano dai loro genitori. Anzi.

Così ci siamo rilassati e ci siamo goduti il nostro albero (comprato di corsa tipo il 22 scontatissimo perché chi lo voleva lo aveva già comprato) e le decorazioni.
In verità gli alberi presi sono stati due. quello finto, alto, denominato Spinone e quello piccino, vero (Abete bianco) denominato Spinetto.


La cosa buffa è stato prendere il regalo a Fry. Dato che lavoro fino alle 19.30 e in pausa è difficile allontanarmi perché alle 15.45 nelle settimane buone (ovvero quando non lavoro il sabato) o alle 16 nelle altre, in ogni caso devo rientrare. Così ho preso una mattina di permesso.

Quando sono andata dalla responsabile chiedendo il permesso lei mi guarda e fa "indietro coi regali, eh?"

In effetti sì, così il 21 mattina ero pronta per la corsa ai regali.

Al regalo, nello specifico, il regalo di Fry.

Mi sarei dovuta svegliare come tutte le mattine per andare al lavoro, ma confesso che l'idea di stare fuori al freddo ad aspettare l'apertura del negozio alle 9 non mi sconfinferasse, così ho fatto finta di riaddormentarmi dopo il suono della sveglia (cosa facile dato che Fry non sente nemmeno le cannonate quando dorme) e svegliarmi più tardi imprecando per essermi riaddormentata.

Mi sveglio e cazzo, nevica.
Ora la neve è una cosa simpatica quando stai a casa e non ti devi muovere. ma se devi prendere i mezzi o la macchina e spostarti, bhe è una gran rottura di balle.

Esco di casa con la ferma intenzione di non aprire l'ombrello e quindi di congelare quei due neuroni che mi rimangono. Prendo il bus e arrivo al negozio di audio e elettronica perché l'intenzione era di prendere a Fry un bel subwoofer attivo e non intendendomene per niente, volevo affidarmi a uno che ne sapesse più di me.

Peccato che quando entro e spiego al tizio che per me le casse sono scatole magiche da cui escono suoni e chiedo di aiutarmi nella scelta di un subwoofer attivo lui prima mi mostra degli attrezzi che poi, appurato fossero in realtà casse per l'auto, si rivelano non propriamente idonei allo scopo dato che dovevano supportare il nostro impianto a casa.

Esco da lì un po' delusa perché il piano era simpatico e carino e sicuramente Fry avrebbe apprezzato.

Prendo il primo bus che trovo e scopro che quello stesso bus mi porta a un mediaworld dall'altra parte della città. Peccato che io l'abbia preso nella direzione opposta e che il riscaldamento non funzioni, così mi trovo bagnata come un pulcino e semighiacciata in attesa che il bus finisca il suo giro (ormai mancava poco non mi conveniva scendere e prendere il bus nella direzione opposta) per portarmi a destinazione.

Arrivo al caccaworld e mi scappa la pipì. Comincio a girare in cerca di un bagno ma non è facile, quando poi chiedo info e lo individuo è chiuso a chiave. Attendo un po' ma il bisogno si sente sempre di più così chiedo info a un commesso che mi dice che se è chiuso deve essere occupato.

Aspetto aspetto ma non ce la faccio proprio più così vado nel bar di fronte, il quale bagno non ci crederete mai, è occupato.

Ormai sto praticamente saltellando e pensando ai problemi del mondo quando finalmente il bagno si libera e riesco nel mio intento.

Torno al mediaworld ma non c'è niente che mi stuzzichi, tantomeno subwoofer attivi. Così faccio un giro da gamestop ed ero quasi lì lì per prendere il kinect quando lo sguardo mi casca su un gioco che era molto pubblicizzato a Londra quando ci siamo stati, ovvero Borderlands 2. Nel dubbio prendo sia il primo che il secondo.

Ora è tardi, volevo tornare per salutare una collega che va in pensione, e anche se sono fuori orario decido di rientrare lo stesso. La saluto, torno a casa e ritorno al lavoro.

E' stata un'ammazzata ma mi ha fatto piacere salutarla. E' una gran donna tosta e anche se ho avuto poco tempo per conoscerla mi pare davvero sia uno di quegli individui che lotta e ha sempre lottato per i diritti. Anche lei è stata molto contenta, soprattutto quando ho scoperto che le era stato fatto il regalo ma nessuno aveva avvisato noi nuovi per non metterci in imbarazzo. Peccato, avrei voluto partecipare.

Così sono andata a chiederle scusa ma non avevo saputo niente del regalo, vi avrei partecipato volentieri, e insomma sì, avevo i lucciconi. Mi da' molta noia quando qualcuno decide per me e così quando sono andata a salutarla è rimasta molto contenta.

Il 24 sera dopo cena ci scambiamo i regali. Fry mi ha regalato un ebook reader Sony! E' tanto che lo volevo, tante cose mi bloccavano: il prezzo, la mancanza di odore di carta stampata, l'idea di rinunciare alla mia biblioteca fisica.
In verità solo in quei due giorni di festa ho letto "L'esorcista" e mi ci sono trovata molto bene. Ora sto leggendo "Don Chisciotte" ma ho già tanti libri da infilarci dentro che, finito questo, non so proprio quale cominciare!

Per ridere ci abbiamo messo, come schermata di standby, il grumpy cat. E' un micetto Sacro di Birmania che soffre si nanismo ed è diventato famoso nel web per l'aria incazzata che ha. Io lo trovo di una dolcezza infinita ma ammetto che in alcune foto mi fa schiantare dal ridere per quanto è buffo.


Parlando dell'ebook reader è meraviglioso. Quando ho gli occhi stanchi posso ingrandire il carattere. A differenza del Kindle che legge solo i file .mobi, il Sony legge gli .epub che sono un po' uno standard e sono più facili da trovare (per intenderci, i file .mobi li compri solo su amazon).

Ora ho praticamente già una biblioteca in digitale e di sicuro so come passare il tempo. Ovviamente ho ancora tutti i libri cartacei da leggere anche perché data la mia passione per i saggi, temo che non andrei a trovarne molti nel mondo digitale. Pertanto ho trovato la mia pace interiore facendo coesistere entrambi i mondi. La cosa enormemente figa è che se mi decidessi a leggere un libro in lingua ho già dei dizionari inglese-italiano installati, e se non conosco un termine posso sempre collegarmi a google per cercarlo. Inoltre è tanto piccino che sta in una mano e con la sua nuova custodia lo tengo ben protetto. Insomma è un bel gioiellino.

p.s. oggi sono andata a tagliarmi i capelli. Ora ho una bella crestina e il resto rasato. Mi farò crescere solo la cresta arrivando penso a questo risultato.


Per ora sono a questo risultato.


Ovviamente per la gnocchitudine non ci si può fare molto ma quella è madre natura. Si sa, l'è un po' bastarda.
Cheers.