01 maggio 2013

Feuer Frei

La sera del 26/4 oltre a festeggiare il mio compleanno, qui a Bologna c'è stato un evento più unico che raro: il concerto dei Rammstein (che ben consci del mio compleanno hanno pensato di farmi una festa a dovere, con un sacco di gente, bella musica e spettacoli pirotecnici).



Inutile dirvi che il concerto è stato meraviglioso. Da quella distanza sentivo il calore delle fiamme, l'odore di cherosene, le vibrazioni del pubblico, la maschia voce di Till, il fascino del tedesco. Non voglio sbilanciarmi ma credo sia stato il più bel concerto mai visto (70 euro ottimamente spesi). Ringrazio anche Umberto e Roccio che sono venuti da Firenze apposta sperando in un'esplosione di bocce e culi e cosce non verificatasi (in effetti a parte magliette nere o persone particolarmente truccate erano tutti abbastanza sobri).

Quando vado a questi concerti molto grandi passo da un momento di delirio e felicità totale a un post concerto di depressione in cui un po' invidio questi artisti e un po' mi rendo conto che la mia vita, per lo meno quella lavorativa è una merda. Così prima di passare alle lamentele vere e proprie vi posto qualche video fatto da un'amica che era seduta dalla parte opposta.

Dovete capire che Till è una sorta di sex symbol per me, un Piero Pelù tedesco ma molto più maschio, che mi riporta all'adolescenza più cieca, quella fatta da tanti ormoni e poi, forse, un cervello.

Rifatevi gli occhi, io questi video li ho visti e rivisti più volte, oltre ad essere stata al concerto e a stare stressando Fry da giorni, nonché a pensare seriamente di tornare a Luglio a Roma a sentirli...




















Questo solo per farvi capire che razza di spettacolone abbiano fatto. Inoltre, da bravi tedeschi, hanno cominciato alle 21 in punto. Testimoni hanno raccontato di averli visti arrivare alle novemenocinque, e poi si dice degli svizzeri.

Dopo il concerto ci siamo beccati con altri amici e Fry che è passato a recuperarci e siamo andati a becri una birra. Non so se è stato il freddo post concerto (che freddo non faceva ma dentro posso affermare sul serio che ci fossero le fiamme dell'inferno) ma domenica notte ho vomitato, lunedì sono stata a casa, ma con gran coraggio martedì, ieri, sono tornata al lavoro, e oggi, giornata  di sole e festa, sono chiusa a casa perché (scusate il francesismo) "piscio dal culo" e sono un po' disidratata.

Il ritorno al lavoro è stato traumatico. In più una mia collega (penso di poterla definire correttamente un'amica) ha deciso che il 31 luglio, ultimo giorno del suo contratto, sarà il suo ultimo giorno in azienda. Mi spiace a livello personale ma la capisco tantissimo.

Lei lavorava, e viveva, in un'altra città da 11 anni per questa azienda. Il megadirettore l'ha personalmente voluta a Bologna dopo che quel magazzino è stato chiuso. Lei si è trasferita qui nella speranza in futuro di far trasferire anche il fidanzato. Però le hanno fatto un contratto a termine fino al 31/7 (aveva infatti un contratto a tempo indeterminato). Non chiedetemi perché. L'hanno nominata viceresponsabile e senza spiegarle granché, l'hanno messa lì a un lavoro di responsabilità e a uno stipendio pari al nostro. A stretto contatto con la nostra responsabile che, purtroppo, non è molto abile nei rapporti sociali. Lei aveva cominciato a dimagrire, non dormiva, aveva mal di pancia e quindi ha preso una decisione. Tornare nella sua città.
Ma prima ha fatto una cosa che merita tutta la mia stima. Ha chiesto un colloquio privato con la responsabile e il megadirettore, e con loro due lì davanti ha sviscerato tutto quello che c'era da dire. Che la responsabile le aveva detto di fare la Hitler con noi per tenerci in riga (questa cosa in effetti l'ho sentita con le mie orecchie quando ero seduta lì) e poi la accusava di creare una brutta atmosfera al lavoro, non la salutava mai, non le dava credito mentre dava credito a due personaggi che te li raccomando (alcune persone possono capire di chi parlo se dico duckface?), ha sviscerato davanti al megadirettore il fatto che la responsabile fosse assolutamente disorganizzata e in ufficio si lavorasse male, e che creasse proprio lei un ambiente ostile.
In tutto questo lei non ha detto niente, non ha risposto alle accuse, poi però è stata 40 minuti in colloquio personale con il megadirettore che chissà che le ha detto.

In tutto questo sia io e che una mia amica/collega dark stiamo sempre male, lei anche per motivi personali, io ogni due-tre mesi ho qualcosa di psicosomatico. In generale sono diventata molto apatica.
Essì, ditemelo, "baciatiigomitituchehaiunlavoro", sono stanca di sentirmelo ripetere. E' per colpa di queste affermazioni che ora le gente accetta qualsiasi compromesso per lavorare. Abbiamo scelta? No? Io ho scelto di lamentarmi del mio lavoro di merda ma me lo tengo finché non trovo altro, spero in fretta. Intanto ho un colloquio, non vi dico comecosaquando per scaramanzia. Ma incrocio le dita. Per me sarà una enorme conquista non lavorare più il sabato e tornare a orari decenti a casa. Poter fare la spesa normalmente, tornare a cucinare, fare tutte cose che magari voi fate normalmente e dite a me baciatiigomitichehaiunlavoro. Sono arrivata a sperare di aver la febbre per starmene a casa e oggi, nonostante i dolori di pancia, sono contenta al pensiero che passerò i prossimi due giorni a casa, anche perché non credo che questa cosa si risolvi presto e voglio essere in formissima per Berlino.

Vi lascerei con una canzone del giorno, ma ve ne ho lasciata più di una poco su. Grazie a tutti per la bella esperienza, la bella serata. Andare a vedere questo concerto mi ha dato una nuova spinta per rimettermi a studiare il tedesco (se cambio lavoro sarà più facile per me fare un corso serale ad esempio) e riprendere a suonare il basso.

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