25 aprile 2013

Manca poco


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15 aprile 2013

Solitudine e fastidio

Non ricordo più da quanto non scrivo, non ricordo più in generale. Mi sento soffocata sotto un macigno da cui non riesco ad uscire. E se ce la faccio ho tempo solo di tirare un lieve respiro prima di tornare di nuovo in apnea.
Sto passando nuovamente un periodo orrendo al lavoro. Mi sento spenta, vivo in un mondo parallelo, a volte fisso il vuoto e poi mi rendo conto che il telefono squilla, e squilla, e squilla.
Ho tempo per un paio di amici, per Fry, per le mie cose. Solo alcune cose. E basta.
Lo scorso weekend con Chiarina, una sera fantastica (diobenedicagliamici) questo weekend a Entomodena (vivagliamicidellepiantecarnivore). Ho visto un ragazzone conosciuto ormai 10 anni fa, appena cominciato a coltivare, a breve papà, uno dei coltivatori migliori d'Italia. Non lo avrei mai detto ma l'ho visto così sereno che un po' l'ho invidiato. Io non mi vedo mamma da qui a un milione di anni (e che nessuno si azzardi a mettere di mezzo la natura delle cose che me lo sbrano).

Da Entomodena sono venuti via con noi: tre Extatosoma tiaratum (generoso dono del mio "socio" in affari entomologici), un Phyllium philippines, sei larve di Chlorocala africana oertzeni, una formica regina di Lasius emarginatus e un pezzo di rizoma di una Sarracenia divisa lì per lì dai miei amici carnivorofili. Ho passato una bellissima giornata, mi sono ricordata perché mi ero tanto unita a quel gruppo, perché non è solo di piante carnivore ma è proprio il fascino della natura, la curiosità per la margheritina sbocciata, l'amore per le forme di vita (anche gli insetti). E ora sono stanc;, di essere rientrata al lavoro, di fare tutto di corsa, svegliarmi 5 minuti prima per bagnare le piante, controllare gli insetti, dare la pappa a Maya e sapere di cominciare ogni giorno così fino al prossimo weekend sperando di non dover lavorare quel sabato...

02 aprile 2013

Quando passi una notte semi-insonne i tuoi movimenti mattutini non sono normali. Il tempo rallenta, il mondo quasi si ferma e alla fine non sei più tu ma solo l'immagine di te che compie i soliti riti, quelli monotoni, di ogni mattina.