29 maggio 2014

Rimando il pazzo schizofrenico a un altro post per questa emergenza!

Per tutti quanti siano curiosi di sapere com'è andata ieri la mia prova.
Innanzitutto ero agitatissima. In un momento ho avuto il terrore mi si vedessero le ascelle gocciolare (ero a maniche corte) perché stavo sudando a più non posso, e in un altro momento sentivo fortissimo solo il rumore del battito del mio cuore e anche lì ho temuto si sentisse solo quello mentre i tizi spiegavano cosa dovevo fare. Ma andiamo con ordine.

Arrivo con qualche minuto di anticipo vista la brutta roba fatta il giorno prima di essere arrivata con mezz'ora di ritardo.
E trovo una ragazza che sale con me, anche lei lì per la prova. Nell'ufficione c'era già un altro ragazzo che attendeva sui divani rossi. Cominciamo a parlare perché a quanto pare a tutti hanno dato un pezzo del puzzle per capire di che tipo di lavoro si tratta. Chi sa qualcosa dello stipendio, chi degli orari, chi del tipo di contratto e ci facciamo una mezza idea.

Ci portano nella sala riunioni dove il giorno prima avevo fatto il colloquio. Ci sediamo e ognuno nella sua postazione ha un foglio stampato (con le robe da leggere per la chiamata). La ragazza che il giorno prima avevo giudicato male sembra in realtà più affabile e il megacapo tedesco che il giorno prima mi era sembrato un simpaticone continua a fare il simpaticone ma mi da' l'aria di essere lui a decidere.

Il gioco è questo: abbiamo un telefono cordless che ci passiamo (intanto il numero delle persone è aumentato e coi ritardatari arriviamo a 5) e un foglio con nomi, indirizzi e numeri di telefono da chiamare. Lo scopo è leggere il foglio. Non modificare nessuna parola.
Leggere e basta.

Se chiedono spiegazioni, leggere l'ultima riga.

Se chiedono ancora, rileggere l'ultima riga.
E cercare di fissare un appuntamento col consulente.

Io stavo già morendo. Chiamare? Davanti a tutti? Con lei che stava dietro ad ascoltare? Col megacapo a due sedie di distanza?

E lì ho cominciato a tremare spero non vistosamente, e a sudare copiosamente...

Piano piano mi sono quasi calmata, ma solo quasi, e ho cominciato a fare qualche chiamata anche io. Intanto tra la spiegazione e le prime chiamate era passata un'ora, la sala riunioni doveva essere occupata dai consulenti per una riunione. Per cui ci fanno spostare nell'open space (chiamarlo open space, un ufficio con 3-4 scrivanie). Poi però uno doveva andare via, una (l'unica svizzera) non era interessata, un'altra doveva andare a prendere la figliola e rimaniamo solo io e la ragazza che era salita con me, che credo romana in realtà scopro dopo, essere pugliese.

Ci danno due smartphone e continuiamo le chiamate. Ovviamente ora la ragazza che ci segue da' qualche dritta in più ma il risultato è sempre quello, nessun appuntamento. Prima di fare le chiamate però ci annunciano che faremo una seconda prova, e da' appuntamento a tutti e cinque.

La ragazza, faccia di bronzo, pugliese verace (mi piace perché fa quelle domande che io, intimidita dal nuovo posto, non riesco a fare) mi dice "Eh va bhe, dato che noi ci fermiamo già oggi vuol dire che martedì veniamo a lavorare!".

E difatti alle 19 lo chiede al supercapo in maniera abbastanza diretta.

Questo però ci da' modo, oltre di capire che sarà in effetti una prova, di avere un feedback positivo. Ci dicono infatti entrambi che questa seconda prova servirà per capire se siamo in grado "ma" dice lui "per me siete già in grado" e lei in aggiunta "sì anche secondo me". Questo mi rincuora.

E la pugliese verace, continuando "Poi bhe, parliamoci chiaro, io ho già un lavoro e prendo bene quindi volevo sapere anche che tipo di paga offrite qui"

Il tedesco svizzero o svizzero tedesco chiede "quanto prendi ora?"
"800 di fisso più le provvigioni"

"Ah, io per 800 euro nemmeno ti voglio a lavorare qui, siamo sui 1700-2000"

E l'altra tipa aggiunge "Bhe saranno diversi i compensi perché variano in base alla persona"

Io sbianco di nuovo. Martedì sarà un delirio perché al mattino sarò a Varese per un colloquio e quello stesso pomeriggio avrò questa prova. In più sono stata contattata da un'altra azienda in Svizzera che mi ha fatto un colloquio telefonico e mi ricontatterà per un colloquio in sede, e questo sarebbe un customer care. Anche lì come stipendio non è male, ma le ore sono di più e mi toccherebbero due sabati al mese anche se solo per 4 ore. E' più vicino ma volete mettere lavorare per 5 ore al giorno con un compenso maggiore? Speriamo. E vi tengo aggiornati!

27 maggio 2014

Il mio colloquio schfizzero (e il pazzo schizofrenico sul treno nella prossima puntata)

Lugano è perfetta. Non una virgola fuori posto.

Sarà per quello che per la prima volta in vita mia a un colloquio, decidendo incosciamente di aumentare l'entropia di quel luogo, sono arrivata con mezz'ora di ritardo.
Ma ora vi racconto.

Sono arrivata lì stamattina per fare un giro a Lugano (il colloquio era alle 15 e io sono arrivata alle 11-12 non ricordo).
Bella Lugano, somiglia a Como ma tenuta meglio e con un sacchissimo di negozi, quindi me la sono spassata. Dovevo andare in via dei xxxxx 9... Google Maps mi diceva che era a mezz'ora dalla stazione quindi parto con notevole anticipo, un'ora prima, in modo da andare con calma, anche perché dalla mappa si capiva che era in salita e non volevo arrivare sudatissima.
Perché essendo partita col freddo stamattina avevo la maglia a maniche lunghe e poi indovinate? Il sole! Il caldo! Ma uff insomma comincio a camminare, la strada presto diventa in salita: penso di aver camminato più di 20 minuti in salita, ma salita pesa, perdendomi più volte e riprendendo la strada. Chiedevo in giro e nessuno conosceva sta cazzo di via, e poi era tutta residenziale, ma sai quello non vuol dire.
Almeno in italia tanti uffici sono nei palazzi quindi boh! Dopo un po' che girovagavo, ormai madida di sudore e puzza (meno male che prima ero entrata in profumeria e mi ero spruzzata il profumo di kenzo che mi piace un sacco), controllo su internet dove si trova quest'assicurazione in cui dovevo fare il colloquio.. e si trova in VIALE dei xxxxx - non via dei xxxxx, a 48 minuti di distanza da dove mi trovo.
Mancano ormai 10 minuti alle 15, mi sento morire: io che odio arrivare tardi. Li chiamo e spiego la situazione, che sono a piedi e mi trovo dall'altra parte della città e che ci metterò mezzora ad andare da loro, mi scuso ma "il navigatore" mi aveva portato in via dei xxxxx.. Dice che fa niente e di arrivare quando riesco.

Sapete cosa significa volare senza staccare i piedi da terra? Cioè ho volato! In mezz'ora sono lì, tutto a piedi, ho male ovunque!

Mi fanno compilare un foglio dove devo indicare le mie esperienze lavorative (ma hanno il mio CV, vabbhe, zitta e compilo).
Entro e sono in due, una donna (che sarà la futura responsabile del call center, che mi guarda in cagnesco, svizzera tedesca con un accento marcato) e un uomo, svizzero tedesco anche lui però un po' più sciolto, infatti abbiamo anche riso e scherzato.
Praticamente aprono un call center per prendere appuntamenti, è tipo vendita ma non fai il contratto, gli mandi solo il tipo che poi gli farà il contratto. Quindi devi convincere chi ti risponde a prendere appuntamento "senza impegno".
Mi dice che sono 5 ore di lavoro da lunedì a venerdì e poi mi fa: "Cosa ti aspetti come stipendio?"
Io, facendo un po' la gnorri, pompo un po' lo stipendio part time italiano e dico: "Mha 700-800 euro, non so bene quanto siano poi gli stipendi svizzeri"
Lui mi guarda e fa "e se ti dicessi 2000?"

Sbianco:  "Ci metterei la firma!" esclamo e si mette a ridere. La donna no, sempre di ghiaccio;  mi chiedono di fare una prova venerdì, dico che devo andare dalla suocera: "impegni familiari", dico.

Lui mi fa "Bhe manda solo lui (ride)"

"Non posso, è un impegno preso da tempo"

"Va bene, allora domani alle 16, facciamo due o tre ore di prova e vediamo come va"

Insomma per 5 ore di lavoro così ben pagato posso anche farlo un lavoro di merda no? Vediamo domani, ora stasera, voglio solo riposarmi, sono distrutta...

26 maggio 2014

Polleg(aroid)

Nel giorno in cui tutti parlano di elezioni io parlerò di cose futili (tanto per le cose importanti ci sono mille siti cui fare riferimento).

Sabato abbiamo comprato due paia di occhiali da sole. Per me i primi occhiali da sole in assoluto, mai avuti e mai messi, per cui ero tutta contenta come quando un bambino compra un giocattolo nuovo. Puntavo i Ray-Ban, modello Aviator con lenti polarizzate. Ma indovina indovinello? Un solo paio di occhiali di quel tipo mi sarebbe venuto a costare circa 200 euro (euro più, euro meno).
Così siamo andati da un altro ottico, un ottico storico, piccino, tenuto da due fratelli e che è in attività da qualcosa come cinquant'anni. L'accoglienza è molto diversa. Da Salmoiraghi e Viganò è pieno di gente e i pochi ottici (o "commessi" in quel caso?) fanno fatica a starti dietro. Inoltre sgomiti tra gente che prova occhiali messi alla portata di tutti e che cerca di specchiarsi negli angolini di specchio rimasti liberi dalla folla.
Dall'ottico piccino gli occhiali non sono alla portata di tutti, perché dietro a una vetrina. Ma lui ha la pazienza di estrarre tutti i modelli che vuoi provare.
La differenza? Qui hanno pressoché solo Polaroid (che hanno commercializzato, e forse anche inventato, le lenti polarizzate). Ho trovato un modello simile agli Aviator e Fry ha trovato un modello simile ai Mayfair. E' vero, le lenti sono di plastica e non di vetro, ma con 99 euro (la metà di un paio di occhiali Ray-Ban) ci siamo portati via ben due paia di occhiali. Nello specifico i miei, essendo per ragazzini (dato che ho la testa piccina) son costati 35 euro.

Più di così.
Ora mi devo solo abituare!




Canzone del giorno: Back to Black Amy Winehouse

25 maggio 2014

La caviglia

Stanotte ho sognato di essere all'aeroporto, e controllavano ai passeggeri la circonferenza delle caviglie. Non so come mai, ma proprio ai controlli c'era il poliziotto che tirava su i pantaloni, misurava la caviglia e la controllava e poi ti lasciava andare. Prima però bisognava passare al reparto depilazione, dove passavano il silk epil sulle caviglie. Ed è lì che si accorgono che ho una matita conficcata nella caviglia, che mi provoca un po' di male ma nulla di trascendentale, per quello non avevo mai detto niente. Me la sfilano e la ferita non sanguina, e ricordo che era capitato la stessa cosa un mese prima, ma con una piccola pennellessa.

Canzone del giorno: Gente tranquilla Subsonica


23 maggio 2014

Sono di ogni cosa, sono nel vento, sono ovunque.

Quando la ascolto chiudo gli occhi. E sono ovunque.


Del Karma

E finalmente è finita quest'avventura del lavoro. Oggi ho trovato della concorrenza alle fermate. Ragazzotti assunti da un'altra ditta che facevano un questionario simile al mio, ma sulla carta. La cosa figa è che per loro se fanno un'intervista a metà possono considerarla valida mentre noi no, sul tablet non puoi mandare via le interviste a metà.

Stamani, mentre aspettavo il bus che mi avrebbe portato a Erba, mi sono fatta intervistare da una ragazza che era lì alla stazione dei bus. E poco dopo mi è arrivata una chiamata da un'azienda di Lugano per fare un colloquio. Prima però (o forse dopo? non ricordo, mi piace pensare che fosse prima) ho visto che un ragazzotto stava facendo i biglietti ma gli mancavano 10 centesimi per comprarlo, allora glieli ho dati io. Mi piace pensare che il karma esista. E infatti.

O magari non esiste ed è stato culo, non mai detto che mi prendano, però mi sto dando da fare. E da una parte, evviva evviva, dall'altra, oh cazzo, ora che me la potevo spassare alla grande...

Sono felice di aver terminato quest'avventura per questo lavoro. Stare in piedi non è affatto bello e la mia schiena ne sta soffrendo parecchio.

Per quanto riguarda il mio look ho deciso di comprarmi dei pantaloni alla turca, quelli larghi larghi col cavallo basso. Li ho sempre presi per il culo ma ho sempre preso per il culo anche le ballerine alla fine le ho comprate (sì sono di decathlon e non sono cessi come le ballerina normali però sempre ballerine sono). In più una bella gonna lunga non sarebbe male. Da Tiger ho comprato una bandana da legarmi intorno ai capelli a mo' di fascia da Pin-Up. Quando riuscirò finalmente a tagliarmi i capelli alla Quorra e a farmeli turchese sarò ben contenta.

Canzone del giorno: Abbandonati Il Grande Omi


20 maggio 2014

Ma se vi dicessi che...

Mi piace il lavoro a contatto con la gente, non lo nego.
Anche se in questi giorni ho scoperto che:

 - molte persone con problemi d'udito rispondono in ogni caso anche se non sentono una mazza.
io: "Che voto da' alla frequenza delle corse dell'autobus?"
vecchietta 80enne sprint: "Ah no guardi, io frequento poca gente, solo le mie amiche"
io "..., bhe sì, allora l'orario di inizio e fine del servizio?"
vecchietta: "non do' confidenza a nessuno io, sa? buongiorno e buonasera e basta"

- i ragazzini non hanno nozione di significato di terminologie semplici, ad esempio molti non sanno cosa significhi "comfort" o "frequenza delle corse"

- alcuni vecchietti considerano la Lombardia come il centro del mondo.
vecchietto: "ah io ho l'abbonamento per tutta la Lombardia, vado anche in Piemonte"
io: "Bhe, no, l'abbonamento per la Lombardia non le permette di andare anche in Piemonte"
vecchietto, con fare saccente: "bhe perché il Piemonte dov'è scusi? Non è in Lombardia?"

Oggi ho la schiena a pezzi, mi concederò ora della sana lettura, lasciandovi con un dilemma esistenziale. Perché i maschi di ogni età e generazione amano le bionde?

Canzone del giorno: Starman David Bowie

19 maggio 2014

Così non si fa, però.

Non so se mi miei datori di lavoro si sono resi conto che mi hanno affidato una fermata del bus deserta, in cui è impossibile in 7-8 ore concesse, fare 30 interviste. Inoltre i vecchi, che hanno tutto il tempo del mondo, finiscono anche per dirti "non mi interessa" quando non vuoi vendere niente, anzi! Dai loro la possibilità di lamentarsi di cosa non va per migliorare il servizio di mezzi pubblici. Oggi è stato un disastro, ma cosa posso farci?

Se non dovessi fare il numero di interviste richiesto temo anche che si azzardino a non pagarmi. Ecco, quello mi scazza parecchio.

C'è una notizia positiva però: mi è arrivata una palette MUA che deve essere uno spettacolo: colori metallici e neutri, e in più una matita nera (pare morbida), domani la provo.

Qui alcune foto prese da google images: http://goo.gl/72VUG4

Il libro che sto leggendo mi ricorda sempre più il mio ex posto di lavoro. Ahah, no scherzo (ma nemmeno tanto). Penso sempre ai miei ex colleghi e sono spiaciuta per loro, per le potenzialità che hanno, per come sono rimasti chiusi lì, a ripetere ogni giorno la stessa solfa. Non mi ritengo più fortunata, in fondo sto lavorando per un contratto di collaborazione di due settimane e vado in giro a rompere le palle alla gente.

In più la schiena si fa sentire. Dai, lunedì è passato e manca poco alla fine di ogni cosa. Ora voglio solo mettermi a leggere con calma e spegnermi fino a domattina.

Canzone del giorno: Goodbye Blue Sky Pink Floyd

18 maggio 2014

Ok, siamo più sociali che a Bologna

E' paradossale, lo so, siamo lontani da tutto ma quando qualcuno si trova da queste parti passa a trovarci, e così mentre a Bologna passavamo mesi senza vedere nessuno, ieri è passato un ex collega di Fry, e i primi di giugno viene sua cugina a trovarci, e insomma, ogni tanto ci troviamo immersi con gente conosciuta o meno. Mi fa felice.

Per cui ieri passeggiata, birrino al solito chioschetto, chiacchieratina, e il pensiero di tornare al lavoro domani.

Però sono contenta, mi sto guadagnando il mio meeting di piante carnivore a Padova, per quanto mi stanchi a fare questo lavoro non mi interessa, va benone così. Si tratta di altri soli cinque giorni e via.

Sto leggendo un libro pesissimo ma altamente interessante: chissà come mai ci rivedo la mia ex vita lavorativa in quel di Bologna, ve lo consiglio caldamente...


Più riguardo a Asylums

15 maggio 2014

Il mio colloquio in Schfizzera, il mio nuovo lavoro temporaneo e la mia inarrestabile fame di libri

Non ricordo più da quanto io non scriva. Ed è ingiustificabile visto che avrei tutto il tempo del mondo, ma non capisco se questo blog sta andando a morire o lo sto lasciando morire. Mi sembra di non avere niente da raccontare, alla fine è la mia vita, a chi interessa leggerla? A me.
A volte mi torna utile per ricordarmi alcune date ("quand'è che ho cominciato a prendere il tamoxifene? famme guardà nel blogghe" - ma l'avevo scritto che l'incubo del tamoxifene è finalmente finito?), a volte è uno sfogo personale, a volte è un impegno preso ormai 8 anni fa e che si trascina a fatica giorno dopo giorno, settimana dopo settimana e ora mi sento ganza se riesco a scrivere una volta al mese.

In questi mesi Birba ha continuato a fare avanti e indietro dalla clinica, finché la veterinaria non le ha prescritto delle iniezioni. Quando ho sentito mia mamma al telefono non ha fatto che lodarsi per avere imparato a fare le iniezioni. Era così contenta che quasi si scordava di dirmi come stava Birba. In una delle ultime chiamate stava per riattaccare bottone: "Te l'ho detto che ho imparato a fare le iniezioni?"

Vinta dal tedio che ultimamente mi accompagna ma soprattutto desiderosa di una minima indipendenza che mi possa permettere di accumulare qualche euro per il Madagascar, piuttosto che per un nuovo tatuaggio, piuttosto che per qualsiasi altra minchiata che mi viene in mente, mi sono messa a cercare lavoro.

Così, durante il ponte del primo maggio, mentre io e Fry eravamo in beata vacanza in Val D'Aosta con Marco e Giada (che piacere immenso rivederli e passare qualche giorno con loro) ricevo una chiamata da un call center di Chiasso. Per un colloquio, dicono. Io sono megaentusiasta, convinta che la paga figa del posto mi faccia dimenticare del lavoro di merda che mi accingerei a fare.
Quanto di più sbagliato.

Innanzitutto per il colloquio di cui sopra mi decoloro i capelli, rovinandoli definitivamente. Ora sono biondo platino in attesa di farli turchese, non appena finisco queste due settimane di lavoro di cui parlerò tra poco (ho comprato turchese e verde, vediamo come diventerò), eccomi:



Vado speranzosa al colloquio e vi trovo altri tre giovanotti, due ragazze e un ragazzotto (che, parlottando, mi dice di fare il falconiere presso lo zoo safari di Pombia. Mi ha lasciato il numero perché a breve partono dei corsi di falconeria, e si sa mai!). Di questi tre giovanotti rimane solo una ragazzotta che fa il colloquio e poi passa alla giornata di prova. Sì avete capito, due ore di affiancamento e poi via, ci mettono al telefono. La gara è spietata, chi fa un contratto vince.  io non l'ho fatto: non ho nessun coraggio di mentire, non ce la faccio per cose importanti, figurarsi per uno stupido contratto. Inoltre sono riuscita ad avere delle informazioni dettagliate su come si sviluppa la paga e l'orario di lavoro e no, non conviene. Sono stata felice di non essere presa. Tempo prima avevo fatto un altro colloquio per un lavoro che poteva piacermi, ma ormai è partito (era da metà maggio) e mi è spiaciuto perché sarei stata perfetta.
Non vi sto nemmeno a raccontare!

Oggi è giovedì, venerdì scorso mi chiamano da Milano per un curriculum che avevo inviato. Cercavano persone per fare delle interviste sulla qualità dei mezzi di trasporto. Hanno bisogno urgentemente di qualcuno a Como e a Erba, da lunedì. Dico che sono disponibile: la paga è 55 euro lorde al giorno, per 9 giorni di lavoro dato che sarei partita martedì.

Ah traparentesi, venerdì sono stata a Orticola, una fiera di piante a Milano. Speravo di non comprare niente e invece sono tornata con due papaveri (molto particolari, uno arancione e uno rosso a macchie nere), due lithops (che io chiamo pianteculo - se cercate le foto su google capirete perché), una Sarracenia flava var rugelii, e un tubero di Amorphophallus bulbifer. Per di più sabato siamo andati a comprare un'allegra lavanda, che mi mancava!)

Lunedì sono andata a ritirare il tablet con cui fare le interviste e a sentire cosa devo fare: 246 interviste in 9 giorni suddivise in una location a Erba e due locations a Como.
Sono al terzo giorni di lavoro e mi sto quasi arrendendo. A parte il freddo e il vento del mattino di questi giorni e il caldo tremendo del pomeriggio, l'indisponibilità dei vecchi mi manda su di giri. I ragazzi sono sempre ben disposti, i vecchi pare gli stai levando via 5 minuti di vita. Suvvia 5 minuti, proprio ora che hai tutto il tempo del mondo, che saranno mai?

Sto però tenendo il ritmo, forte del fatto che questi soldini mi serviranno per il meeting europeo di piante carnivore a settembre in quel di Padova (e arriveranno bene in tempo dato che mi pagheranno a 90 giorni!)

Infine ho ripreso a pieno ritmo a leggere. Sono felice perché oltre ai miei adorati saggi ho preso in mano anche qualche romanzo e trovo che non siano così orribili come pensavo. Alcuni mi portano in mondi lontani, alcuni sembrano parlare di me e della mia famiglia, in generale è una cosa che mi piace fare, allena il mio testone e ora scusatemi ma mi tocca cucinare.

Di solito mi piace ma in questi giorni in cui torno a casa stravolta dalla stanchezza per avere passo 7 ore in piedi, sul bus con la testa che mi ciondola dal sonno, arrivo a casa e l'ultima cosa che voglio è fare qualcosa. Vorrei immergermi fino a tarda sera in un libro e lasciarmi andare così. E invece...