15 maggio 2014

Il mio colloquio in Schfizzera, il mio nuovo lavoro temporaneo e la mia inarrestabile fame di libri

Non ricordo più da quanto io non scriva. Ed è ingiustificabile visto che avrei tutto il tempo del mondo, ma non capisco se questo blog sta andando a morire o lo sto lasciando morire. Mi sembra di non avere niente da raccontare, alla fine è la mia vita, a chi interessa leggerla? A me.
A volte mi torna utile per ricordarmi alcune date ("quand'è che ho cominciato a prendere il tamoxifene? famme guardà nel blogghe" - ma l'avevo scritto che l'incubo del tamoxifene è finalmente finito?), a volte è uno sfogo personale, a volte è un impegno preso ormai 8 anni fa e che si trascina a fatica giorno dopo giorno, settimana dopo settimana e ora mi sento ganza se riesco a scrivere una volta al mese.

In questi mesi Birba ha continuato a fare avanti e indietro dalla clinica, finché la veterinaria non le ha prescritto delle iniezioni. Quando ho sentito mia mamma al telefono non ha fatto che lodarsi per avere imparato a fare le iniezioni. Era così contenta che quasi si scordava di dirmi come stava Birba. In una delle ultime chiamate stava per riattaccare bottone: "Te l'ho detto che ho imparato a fare le iniezioni?"

Vinta dal tedio che ultimamente mi accompagna ma soprattutto desiderosa di una minima indipendenza che mi possa permettere di accumulare qualche euro per il Madagascar, piuttosto che per un nuovo tatuaggio, piuttosto che per qualsiasi altra minchiata che mi viene in mente, mi sono messa a cercare lavoro.

Così, durante il ponte del primo maggio, mentre io e Fry eravamo in beata vacanza in Val D'Aosta con Marco e Giada (che piacere immenso rivederli e passare qualche giorno con loro) ricevo una chiamata da un call center di Chiasso. Per un colloquio, dicono. Io sono megaentusiasta, convinta che la paga figa del posto mi faccia dimenticare del lavoro di merda che mi accingerei a fare.
Quanto di più sbagliato.

Innanzitutto per il colloquio di cui sopra mi decoloro i capelli, rovinandoli definitivamente. Ora sono biondo platino in attesa di farli turchese, non appena finisco queste due settimane di lavoro di cui parlerò tra poco (ho comprato turchese e verde, vediamo come diventerò), eccomi:



Vado speranzosa al colloquio e vi trovo altri tre giovanotti, due ragazze e un ragazzotto (che, parlottando, mi dice di fare il falconiere presso lo zoo safari di Pombia. Mi ha lasciato il numero perché a breve partono dei corsi di falconeria, e si sa mai!). Di questi tre giovanotti rimane solo una ragazzotta che fa il colloquio e poi passa alla giornata di prova. Sì avete capito, due ore di affiancamento e poi via, ci mettono al telefono. La gara è spietata, chi fa un contratto vince.  io non l'ho fatto: non ho nessun coraggio di mentire, non ce la faccio per cose importanti, figurarsi per uno stupido contratto. Inoltre sono riuscita ad avere delle informazioni dettagliate su come si sviluppa la paga e l'orario di lavoro e no, non conviene. Sono stata felice di non essere presa. Tempo prima avevo fatto un altro colloquio per un lavoro che poteva piacermi, ma ormai è partito (era da metà maggio) e mi è spiaciuto perché sarei stata perfetta.
Non vi sto nemmeno a raccontare!

Oggi è giovedì, venerdì scorso mi chiamano da Milano per un curriculum che avevo inviato. Cercavano persone per fare delle interviste sulla qualità dei mezzi di trasporto. Hanno bisogno urgentemente di qualcuno a Como e a Erba, da lunedì. Dico che sono disponibile: la paga è 55 euro lorde al giorno, per 9 giorni di lavoro dato che sarei partita martedì.

Ah traparentesi, venerdì sono stata a Orticola, una fiera di piante a Milano. Speravo di non comprare niente e invece sono tornata con due papaveri (molto particolari, uno arancione e uno rosso a macchie nere), due lithops (che io chiamo pianteculo - se cercate le foto su google capirete perché), una Sarracenia flava var rugelii, e un tubero di Amorphophallus bulbifer. Per di più sabato siamo andati a comprare un'allegra lavanda, che mi mancava!)

Lunedì sono andata a ritirare il tablet con cui fare le interviste e a sentire cosa devo fare: 246 interviste in 9 giorni suddivise in una location a Erba e due locations a Como.
Sono al terzo giorni di lavoro e mi sto quasi arrendendo. A parte il freddo e il vento del mattino di questi giorni e il caldo tremendo del pomeriggio, l'indisponibilità dei vecchi mi manda su di giri. I ragazzi sono sempre ben disposti, i vecchi pare gli stai levando via 5 minuti di vita. Suvvia 5 minuti, proprio ora che hai tutto il tempo del mondo, che saranno mai?

Sto però tenendo il ritmo, forte del fatto che questi soldini mi serviranno per il meeting europeo di piante carnivore a settembre in quel di Padova (e arriveranno bene in tempo dato che mi pagheranno a 90 giorni!)

Infine ho ripreso a pieno ritmo a leggere. Sono felice perché oltre ai miei adorati saggi ho preso in mano anche qualche romanzo e trovo che non siano così orribili come pensavo. Alcuni mi portano in mondi lontani, alcuni sembrano parlare di me e della mia famiglia, in generale è una cosa che mi piace fare, allena il mio testone e ora scusatemi ma mi tocca cucinare.

Di solito mi piace ma in questi giorni in cui torno a casa stravolta dalla stanchezza per avere passo 7 ore in piedi, sul bus con la testa che mi ciondola dal sonno, arrivo a casa e l'ultima cosa che voglio è fare qualcosa. Vorrei immergermi fino a tarda sera in un libro e lasciarmi andare così. E invece...

2 commenti:

Zion ha detto...

finalmente hai scritto! non abbiamo tanto tempo per chiacchierare...ora ancora meno! :'( Almeno il blog mi tiene aggiornata!!!

Carla ha detto...

sììì mi ci impegno dai