30 giugno 2014

R.I.P.

Stanotte ho sognato che Roccio era morto, e che andavo al funerale alla sua tomba con Fry e c'era anche la sorella di Roccio che ovviamente non mi rivolgeva parola.
La foto per la lapide era la stessa che un suo amico aveva usato in un fotomontaggio sul sito bottomap.

proprietà di www.bottomap.com
La cosa mi fece sorridere, pensavo che anche in quel caso Roccio aveva voluto farsi una bella risata alle spalle degli altri, in questo caso di noi vivi. Però confesso, mi sentivo molto triste.
Sapevo che c'era stato un incidente e che lui aveva respirato vapori tossici, ed ecco come era successo.

Canzone del giorno: Lori Meyers NOFX



Per quel che riguarda il mio NUOVO lavoro, è ufficiale, vi invito a leggere il mio NUOVISSIMO blog, per ora vuoto. Più che altro domani se ho voglia vi racconto un paio di cose del minicorso fatto, e domani vado a firmare le cartacce per fare la frontaliera.

24 giugno 2014

ahm...

Eh-ehm. Ve l'ho detto che domani e dopodomani ho formazione più selezione (un'altra) per questo posto di lavoro di cui vi ho parlato nei post precedenti? E che venerdì ho un colloquio per un posto che tratta di consigli alimentari e esercizi fisici (dice che ci vanno anche atleti).
Venerdì mi hanno chiamata, ero a Torino, per dirmi del corso. Speriamo non sia la solita perdita di tempo. Che poi se non mi prendono non importa: ripeto non ho tutta questa voglia di lavorare. Però sono motivata dal fatto che voglio viaggiare e ho bisogno di soldi.
Ma questo ve l'ho già scritto mille volte.

Canzone del giorno: Lieve Marlene Kuntz

22 giugno 2014

Il museo più bello a Torino

Le cose più belle sono spessissimo nascoste alla vista degli occhi di tutti. Il che le rende ancora più belle, perché al loro fascino si aggiunge quell'alone di mistero che le rende più preziose.

Cosa consigliare alle persone che vengono in visita a Torino? Finora i miei consigli sono sempre stati i soliti: la passeggiata sotto i lunghi portici fino al Po, la scalinata di Palazzo Madama, il museo egizio che vanta il primato di essere il secondo al mondo dopo quello de Il Cairo, la Mole Antonelliana col suo museo del cinema e il suo ascensore trasparente, il santuario de La Consolata, di fronte al quale potrete assaggiare il vero Bicerin, se ancora vi avanza tempo la Gran Madre di Dio, chiesa a pianta circolare, e il bellissimo Parco del Valentino col suo Borgo Medioevale (ricostruito ma pur sempre caratteristico).

Ovviamente a questo si possono aggiungere altri musei famosi, come la GAM (galleria d'arte moderna), Il MAO (museo di arte orientale, ancora mai visitato) e se avete i mezzi la Palazzina di Caccia di Stupinigi e la Reggia di Venaria Reale.

Torino ha tante cose da offrire ma nessuno lo sa perché molti hanno in mente l'idea di una città triste e grigia, un'accozzaglia di fabbriche che poco ha da mostrare al turista curioso.
Torino ha però un museo che vale la pena vedere se avete tre ore del vostro preziosissimo tempo, e vi assicuro è una cosa che non vi deluderà.

Giovedì mattina siamo partiti alla volta di Torino e siamo tornati a casa solo oggi... Mi piace quando posso fare la turista a Torino, mi godo le cose che da lavoratrice non mi sono mai goduta e riesco a non dare per scontato nulla. Così pian pianino mi sono salvata tra i preferiti del browser i siti dei luoghi che mi piacerebbe visitare a Torino. Nella sera tra giovedì e venerdì sono andata a riguardarmeli e ho trovato questo sito. Ma, cosa ancor più interessante, ho trovato questo.

Date le mie attuali letture sulle istituzioni totali, l'idea di visitare un ex-carcere era un'idea troppo allettante. Così l'ho proposto a Fry che non sembrava molto entusiasta, ho poi scoperto perché: era convinto che nulla potesse essere più interessante delle prigioni delle Stasi, visitate a Berlino, ma si è presto dovuto ricredere.

Due parole sul museo "Le Nuove".
Il carcere (appunto "Le nuove") si trova a poco più di un chilometro di distanza dalla stazione di Torino Porta Nuova, ed è praticamente di fronte al palazzo di giustizia: quindi facilissimo da raggiungere per eventuali turisti. Per altre informazioni dettagliate vi consiglio di dare un occhio al loro sito, ma intanto vi posso dire che nel museo ci sono due percorsi. Quello relativo al carcere vero e proprio e quello relativo al ricovero antiaereo. I percorsi costano 6 euro l'uno e non c'è possibilità di un biglietto cumulativo. Esiste una sola visita guidata, al giorno, per il carcere da lunedì a sabato alle 15, mentre la domenica si aggiunge anche una visita alle 17. Per il ricovero antiaereo ci sono visite guidate solo sabato e domenica alle 17.15 ed è necessario prenotare (dato che il numero massimo di partecipanti, per motivi di sicurezza, è di 15 persone). La visita al carcere dura circa due ore, quindi sabato è possibile (come abbiamo fatto noi) combinare entrambe le visite.
Il museo è gestito da volontari ed è quasi sconosciuto. La cosa stupefacente è che la struttura, anche se dedicata ad essere museo, è fatiscente e assolutamente genuina. A differenza di altre strutture di internamento (ad esempio i campi di concentramento, ormai divenuti dei musei con installazioni artistiche e vetrinette contenenti oggetti vari) le celle sono celle, le gabbie sono gabbie, i portelloni di metallo sono portelloni di metallo. La guida è eccellente e saprà spiegarvi la storia del carcere senza mai annoiarvi, arricchendo il tutto con aneddoti (anche ascoltati in prima persona da visitatori anziani che un tempo erano stati internati nella struttura).

Poche cose al riguardo:
purtroppo non si possono fare foto, ed è un peccato perché per me raccontare emozioni senza le foto è difficile. Sappiate che in più di un'occasione vi si stringerà il cuore e vi verrà voglia di piangere a dirotto.
Il carcere è stato costruito intorno al 1860 ed è diventato operativo nel 1867-69. E' rimasto attivo fino al 2003: ha passato due guerre mondiali e periodi di terrorismo.

Uno dei bracci era sotto gestione dei nazisti durante la seconda guerra mondiale. Occhio, partigiani, ebrei e "nemici politici" sono partiti da qui per luoghi meno simpatici (campi di concentamento, i treni partivano dal binario 17 della stazione Torino Porta Nuova) o per una sofferenza più breve, verso il Martinetto, per essere fucilati.

Molti dei partigiani fucilati avevano 20-22-24 anni. Ragazzi. Fucilati. Per la libertà, per il futuro.
E noi?
Stiamo a guardare.
Non dobbiamo dimenticare che durante la seconda guerra mondiale noi ci siamo sporcati le mani di sangue esattamente come i tedeschi.
Mi piacerebbe andare a visitare i campi di concentramento italiani, primo fra tutti la risiera di san sabba.

14 giugno 2014

My new hair



Col flash sembrano bianchi, in realtà sono biondo molto chiaro ma sono molto soddisfatta. La frangia è storta anche se non si vede molto. S'è pagato tanto ma ne è valsa la pena!

13 giugno 2014

Pensieri cattivi

Vi ricordate il mio colloquio demmerda su Skype?
Bhe sono stata ricontattata. Evidentemente non hanno candidati migliori (che allegria). Ho passato questa selezione ma non facciamoci illusioni: mi propongono una formazione che sarà un'ulteriore selezione.
Pensandoci bene la cosa mi ruga: ho passato una prima selezione telefonica, una seconda selezione col colloquio, e mo' anche una terza?
Forse non lo so ma lavorerò a un progetto segreto, una roba per la NASA. Forse a un esperimento di psicologia sociale come in "das experiment". Sta di fatto che mi devono richiamare per farmi sapere la data.
Eh sì, funziona così. La prima volta sono stata contattata e il feedback è stato positivo. E alla fine mi hanno detto "la richiamiamo per farle sapere la data del colloquio".
Ok.
La seconda volta mi hanno chiamata per la data del colloquio e per dirmi che lo avremmo fatto su Skype perché non ero nei paraggi (se se).
Ok.
La terza volta mi hanno chiamata proprio prima del colloquio per dirmi che ci sarebbe stata un'altra persona a farmi il colloquio.
Ok.
Al colloquio mi han detto che mi avrebbero ricontattata sia in caso di esito positivo che negativo.
Ok.
Mi hanno ricontattata qualche giorno dopo per dirmi che era ok, e che mi avrebbero ricontattata per farmi sapere la data della formazione.
Ok.

Sento più loro del mio Fry, giuro!

Dovrei essere entusiasta? Forse. Ma non sono così sicura di voler lavorare. Però ho bisogno di soldi per il viaggio in Madagascar, per quello a Buenos Aires, per altri che ci verranno in mente.

Se sono viziata? Forse. Però ho cominciato a lavorare proprio perché mi era stato proposto un viaggio "Se ti paghi il biglietto aereo vieni con me" ed è così che ho cominciato a lavorare, per visitare il luogo dei miei sogni. E posso confermare lo è stato, e ne è valsa la pena spalare merda per andare via due settimane e dimenticarmi del resto del mondo. E lo rifarei altre mille volte.

Dunque mi chiedo, finché sono a casa forse non sento la necessità di andare troppo in giro (posso confermare che ora però mi pesa un po'): ma quando comincio a lavorare ho bisogno di staccare. E stancarmi camminando in luoghi che non conosco, sentire lingue che non capisco, vedere posti e musei e quadri che solo nei libri o su google posso.

Ho inoltre cominciato il mio piano di messa in forma.
Ieri.
Seguendo dei video su youtube mi sto rompendo i muscoli per tenermi in forma, e mangio insalata e bevo poca birra.
Tra ieri e oggi è un miracolo se riesco a stare ancora in piedi e camminare: ho male ovunque.

Come fa la gente normale ad andare in palestra? E a uscire dopo magari?
Inoltre ho un problemuccio al collo che ho sempre avuto da che ricordo. Cioè se mi sdraio per terra, con gli addominali riesco a mettermi seduta, ma la testa sale su a ciondoloni come se non avessi abbastanza muscoli del collo per tirarmi su.
Come se la mia testa fosse un sasso pesantissimo.
Infatti non riesco a fare tutti gli esercizi perché finché faccio addominali con le mani dietro la nuca va bene, ma senza mi è praticamente impossibile sollevarmi.

Cioè è sempre più o meno stato così ma una volta un po' ce la facevo. Ora invece nulla. Mi sa che mi tocca farmi vedere.

Ora vado a godermi un altro po' di cazzeggio che se mi tocca lavorare, questi saranno momenti preziosi.

P.s. Ma oggi non doveva piovere?
P.p.s. domani taglio di capelli

Canzone del giorno (ho ricominciato a vedere True Blood): Bad Things Jace Everett (sigla di true Blood)

10 giugno 2014

Il paradosso

Ieri ho avuto due colloqui.
Uno poco fuori Como ma abbastanza irraggiungibile senza macchina, in cui mi proponevano un part time, per presa appuntamenti, con fisso più provvigioni (mi pare comunque non avessero nessuna intenzione di prendermi perché scartano a priori chi è senza macchina) e uno a Como centro, raggiungibile a piedi in 20 minuti come impiegata front office per un'assicurazione.

Il primo sarebbe andato anche bene, se non fosse stato per la sua esclusione a priori per i demacchinati.

Il secondo è stato una barzelletta. Mi chiedo se sto davvero cercando lavoro o il mio cervello si sta rifiutando deliberatamente facendomi fare figure di merda.
Entro in questo posto (un'assicurazione) enorme, stile anni '70 per cui non bellissima l'architettura. Piena di gente strafiga e in tacchettini o giacca e cravatta e mi sento fuori posto come fossi stata un ippopotamo della Disney mentre balla con gli struzzi.
Mi accoglie una tipa con due occhi verdi come smeraldi e mi fa accomodare chiedendomi di compilare un loro foglio e inserire all'interno il mio curriculum stampato, con la fototessera.
Panico.
Non ho il curriculum, le dico, non mi è stato detto di portarlo.
Va bene, mi risponde, cercheremo di stamparlo noi...

Intanto mi lasciano da sola col mio robo da compilare che, tralaltro, chiede quali sono le mie ultime esperienze lavorative e i miei studi: insomma un curriculum compilato a mano. Mi chiedo a cosa serva questa ridondanza dato che mi hanno chiesto due volte il curriculum via email, più quello stampato più quello compilato a mano.

Controllo sul calendario di Google, ecco spiegato l'arcano. Dato che io ho una memoria di merda e quindi mi segno sempre tutto, mi pareva strano che mi fosse sfuggita questa cosa. Me l'ero segnato nel calendario di Google ma tra le famigerate NOTE, che non vedi quando apri l'anteprima di un evento. Nell'anteprima vedi solo il titolo dell'evento, l'indirizzo se inserito, e l'ora. 'Fanculo.

Mi lasciano sola mezz'ora e poi tornano e mi fanno accomodare in un'altra stanza. E rimango di nuovo da sola. Mentre mi portano nella stanzetta del colloquio mi scuso ancora per il curriculum non portato, me l'ero segnato ma il calendario non mi mostrava le note in cui lo avevo segnato.
Rimango sola ad aspettare.

Arrivano, in due. Occhiverdesmeraldo e una ragazza che mi ricorda Antonella Ruggiero anche se non le somiglia. Forse per i capelli scuri e la carnagione chiara.

Mi fanno le solite domande. Perché ho mandato un curriculum a loro, quali sono i miei punti di forza, se ho domande. Apprendo che mi faranno sapere entro due settimane qualcosa, sia in positivo he in negativo. Bene, penso.

Me ne vado via un po' così, pensierosa. Col mio aspetto e il mio essere difficilmente mi richiameranno. Mi chiedo se davvero lo voglio questo posto, se davvero in generale voglio lavorare. Mi rispondo che certo che no, però si deve lavorare. E perché si deve lavorare? Allora penso ai viaggi che vorrei fare e mi sento frustrata perché anche se così stiamo bene, difficilmente posso fare ciò che voglio. E se trovassi lavoro non potrei prendermi le ferie che voglio per andare dove voglio. Non c'è soluzione a questo paradosso.

Per confermare il mio desiderio di non lavorare ho rifiutato il lavoro delle interviste, quello nuovo che mi era stato proposto. A mio parere era pagato poco, e forse ho fatto l'errore di dirglielo così da essere sicuri di non farmi più chiamare per altri lavori. Che fessa. Me lo ha fatto notare Fry. Secondo me anche lui è in parte frustrato perché non lavoro e quando succedono queste cose, come lo scrivere a questo tizio che il lavoro è pagato poco invece di inventarmi una qualsiasi scusa (tipo di essere impegnata in quel periodo) oppure faccio delle figure di merda ai colloqui mi dice ciò che è ovvio e scontato, ovvero che dovevo fare così invece di cosà. Allora mi chiedo se davvero voglio dei soldi in più oppure voglio dimostrare a qualcuno di potercela fare.
Per ora non ci voglio nemmeno pensare.
Per ora.

Canzone del giorno: Fuck You Archive


06 giugno 2014

Il mio colloquio (demmerda) su Skype

Avevo un altro colloquio in Svizzera, ma non essendo nei paraggi questi giorni (per dettagli scrivetemi in privato) mi hanno dato l'opportunità di farlo su Skype, oggi.

Non sto qui a descrivervi per bene anche perché non mi va. Colpa mia che non mi sono informata sull'azienda prima del colloquio, che non mi sono preparata domande da fare (vi prego non ripetetemi queste cose ovvie) comunque ho avuto la sensazione di aver fatto una figuraccia.

Istruzioni per l'uso: se a qualcuno è andata così male è inutile rimproverarla per queste cose così ovvie. Basta solo stare zitti e ascoltare. Grazie mille.

Canzone del giorno: Rimedio Giacomo Voli

La mia etica da vegetariana

Mi chiedo spesso la ragione principale per la quale sono vegetariana. E' complicato da spiegare...

Da una parte l'idea che mangiare troppa carne (come noi facciamo) faccia male. Dall'altra l'idea che per soddisfare questo bisogno esagerato di carne si debba allevare le bestie in maniera intensiva.
Questo però mi costringe a fare una riflessione.

In questi giorni sono stati da noi la cugina di Fry e il suo fidanzato direttamente dalla Sardegna. Parlando di cosa mangiare e cosa no, dell'essere vegetariani o meno, ci hanno raccontato che da loro il cinghiale si mangia tantissimo in quanto si riproduce a dismisura non avendo predatori naturali, ed è un danno per il territorio.
Ne cacciano tantissimi.

E mi sono chiesta allora: mangerei la carne di cinghiale in Sardegna se fossi certa della sua provenienza?

Per quanto si possa pensare a una mancanza di coerenza la mia risposta (riflettuta e ponderata) è sì.
Contraria alla caccia come sport e/o divertimento, la caccia è stato il mezzo con cui l'uomo procacciava quella poca carne che riusciva a mangiare, in passato. Finché non è diventato stanziale e ha cominciato ad allevare gli animali per mangiarli.
Noi per nutrirci di animali realizziamo queste fabbriche di morte. E siamo d'accordo.

Ma gli animali cacciati (e non cacciati in aree di ripopolamento apposta per la caccia, ma cacciati e basta, animali in sovrannumero)?

Sono entrata in un brutto loop e allora ho deciso di non essere vegetariana. O meglio lo sono, uh che roba complicata.
Dunque posso pensare che se so da dove proviene la carne, se lo so e ne sono certa, se è come per i cinghiali in Sardegna, forse posso mangiarla. Ma non sono comunque obbligata.
Se non ne sono certa non la mangio.

E quella che vendono al supermercato sono certa di non volerla affatto mangiare!

Quindi non sono vegetariana, non mangio carne. Ma non penso di volere etichette.

05 giugno 2014

La mia grossa fregatura

Ieri pomeriggio, prima di recarmi a Lugano per l'ennesima prova, mi chiamano per un colloquio per questo venerdì, quindi domani, sempre in Svizzera per un'altra azienda. Ma sono stanca, ho puntato tutte le mie energie su questo posto in cui sto facendo le prove e dico che purtroppo non ci sono questa settimana ma solo la prossima. Mi dicono che la responsabile, che solitamente è a Roma, sarà in quel della Svizzera solo venerdì e che ci saranno state altre ondate di colloqui ma non sapeva dirmi quando, ma sicuramente mi avrebbe contattata. La ringrazio, ci salutiamo e attacco. Nel frattempo ve l'ho detto che ho un altro colloquio qui a Como in un posto a 15 minuti a piedi da casa?

Passeggio per Como coi miei ospiti, in verità per poco ancora, devo andare in stazione a prendere l'ennesimo treno per tornare a Lugano, quindi mi avvio in stazione e prendo il mio treno.

Sul treno mi richiamano quelli di questo nuovo colloquio Svizzero. Per non farmi perdere questa opportunità e dato che non sanno quando sarà la prossima ondata di colloqui, sono d'accordo nel farmi un colloquio su Skype.
E' stato illuminante: primo mi sono sentita abbastanza importante da far scomodare questa gente all'accendere un pc e finalmente non farmi andare da una parte all'altra dello stato, e secondo mi hanno dato un'altra opportunità quando in situazioni simili non ce ne sarebbe stato impegno né voglia.

Ho ringraziato e ho salutato. E' stata una bella sensazione.

Arrivo finalmente a Lugano in questa azienda. La futura responsabile decide di farmi parlare prima col megacapo per la questione contrattuale.
Quindi è fatta! - penso - Ho un lavoro! E pure ben pagato per ore che devo fare!

Il megacapo si siede e armeggia con carta e penna. Sono turbata, perché non ha un contratto da farmi firmare?
Comincia a dire, nel suo purtroppo pessimo italiano, che ci sono tre tipologie di paga. Una con un rimborso spese fisso e le provvigioni (cominciano a sanguinarmi gli occhi, sin dal primo colloquio non aveva mai parlato di provvigioni ma di paga diversa a seconda della persona, delle competenze e dell'esperienza).
Il rimborso spese è talmente esiguo che se ci togliessi solo l'abbonamento del treno svizzero (senza contare che dovrei fare anche l'abbonamento da Como a Chiasso che è a parte e l'abbonamento del bus per andare in stazione) mi rimarrebbero poco più di 300 euro. E anche con le provvigioni, raggiungendo il target datomi, non arriverei a 1100 franchi che sono la bellezza di 900 euro.
Non so se mettermi a piangere o tirargli un pugno.

Le altre due proposte non hanno addirittura un fisso ma una base che può anche non esserti data tutta se non raggiungi il target, il quale è ovviamente più alto.

Presa totalmente alla sprovvista e decidendo di farmi i calcoli con calma scelgo la prima opzione che, a detta sua, è quella scelta da tutti: inoltre penso che lì almeno un fisso ce l'ho.

Ma sono comunque molto sfavata, mi sento ingannata. Se mi avessero detto subito delle provvigioni non sarei nemmeno andata, e considerate che era una domanda che avevo fatto immediatamente. Tutti quei discorsi sullo stipendio così alto, è stata una cosa davvero meschina. E da una parte mi dispiace perché il posto mi garbava, la responsabile era tosta, avevo quasi già socializzato con una collega. Rimango ancora per qualche chiamata ma vado via non molto tempo dopo, aspettando che Fry mi venisse a prendere. E oggi scriverò dicendo di aver pensato alla loro offerta ma non sono interessata.
Che gran fregatura...

04 giugno 2014

E piove...

Ok, comincio a essere stanca.
In questi giorni si accavallano diverse cose: sono venuti a trovarci la cugina di Fry e il fidanzato dalla Sardegna. Ovviamente ho avuto anche un colloquio e un'altra prova a Lugano, cosicché ieri li ho lasciati praticamente soli per il mattino (in quanto ero a Varese per questo colloquio) e nel pomeriggio siamo andati tutti insieme a Lugano ma sono dovuta scappare presto per andare a fare altre tre ore di prova e li ho lasciati soli a Lugano per diverse ore. E' brutto e sicuramente se avessi potuto evitare non lo avrei fatto. Ma è in gioco un lavoro (anzi per quel che riguarda nello specifico ieri, ben due) e mi sono sentita combattuta.

Partiamo con ordine: Varese, colloquio alle 10.30.

Innanzitutto non capivo da dove dovevo prendere il bus per andare lì, ma chiedo alla stazione dei bus che mi rimanda alla stazione dei treni. Fuori dalla stazione dei treni sono parcheggiati diversi bus senza scritta alcuna, seguo la massa quando capisco che sta andando a Varese (ma giuro che se fossi stata una turista straniera mi sarei sentita in grande difficoltà perché non si capisce una ceppa di minchia).

Dopo un'ora e venti di viaggio arrivo a Varese, che purtroppo ho trovato alquanto triste e corro all'agenzia interinale, la quale, come TUTTE le agenzie interinali, mi tiene lì solo dieci minuti per chiedermi cose che già sono scritte nel curriculum. Ok, mi vuoi vedere, allora perché non ci organizziamo con Skype? A volte mi pare siamo tutti dei trogloditi informatici.
In ogni caso...
Corro a riprendere il bus e perdo per un pelo quello delle 11. Ciapo quello delle 11.30 e sono a como intorno alle 12.30, me la faccio a piedi per la stazione dove ci sono già M. e F. ad aspettarmi (cugina di Fry e fidanzato).

Mangiamo qualcosa al tristo bar della stazione e prendiamo il treno.

Siamo a Lugano verso le 14.30, ma il tempo vola e giusto riusciamo a fare due passi insieme (sotto la pioggia perché sta anche piovendo (col sole!) che devo scappare. La prova è dalle 16 alle 19.

Chiamate a tutto spiano, mi favorisce il fatto di essere veloce e di fare molte più chiamate del mio futuro collega ma lui riesce a prendere un appuntamento e io no così alle 19 ci chiede di fare per l'indomani, ovvero oggi, un'altra prova.
Giuro ero stressatissima, due prove, avanti e indietro col treno, spese per spostarsi e ancora non sappiamo nulla. Così mentre l'altro ragazzotto si farà tre ore, io sono riuscita a spuntare un'ora e mezza. Però la futura responsabile mi ha dato un feedback positivo, dicendo che le piace molto la mia dialettica, ho un ottimo timbro e a volte prendere appuntamenti è solo questione di fortuna. Che le piaccio e sono capace e domani (cioè oggi) mi starà dietro per darmi dei suggerimenti per poter prendere l'appuntamento e che poi parlerò col megacapo: perché per lei vado bene ma temo che lui da me voglia proprio almeno un appuntamento.

Quindi oggi di nuovo a Lugano, di nuovo i miei ospiti da soli per il pomeriggio, mi sento così maleducata...

Inoltre quando esco e attivo il roaming dati (intano Fry era passato a prenderci perché così si fa prima piuttosto che andare a riprendere il treno) mi arriva una email dell'azienda con cui ho collaborato per le interviste alle fermate dei bus per un altro lavoro di 12 giorni e un'agenzia assicurativa che mi chiede il curriculum con foto.

Se da una parte son felice dall'altra confesso amavo la tranquillità del mio librino e passeggiatina quotidiana. Il lavoro se ci sarà, porterà diversi soldi in più ma al tempo stesso meno tempo per fare le cose che vorrei fare con quei soldi. Stay tuned, vi terrò aggiornati...