20 aprile 2015

Di giornate e sere incredibili

Milano è Milano. La mia cara amica Zion la definisce un grande parco giochi. Per me è un po' una bagascia ma di quelle colte o volgari a seconda. Una bagascia attrice, trasformista. Una bagascia che organizza mostre d'arte stupende ma che sa anche sversarsi nei locali, uscendo ubriaca e barcollante. Una bagascia che organizza feste, una donna di compagnia, accompagnatrice elegante.
E fu così che dopo aver partecipato a una svendita di abbigliamento nell'azienda in cui lavora Fry (roba di marca a prezzo di mercatino, quasi, solo su invito - c'erano alcuni miei colleghi che avevo invitato) e avere fatto lieve shopping, essere andata a una mostra di Leonardo da Vinci (bella ma non bellissima) ma la cosa più importante è aver rivisto la mia pulcettina che, dolcissima, mi ha portato una gonna bellissima per il mio prossimo compleanno e la crema solare che non unge che le avevo chiesto, ci siamo ritrovati a una festa di compleanno di un collega di Fry.
Prima ancora della festa, cose da raccontare:
Volevo provare un profumo a base di Iris di una marca particolare, il cui negozio è in via Montenapoleone a Milano. Così dopo aver salutato la mia Pulcetta e Pulcinella siamo andati in questo posto.
Peccato che da fuori fosse evidente di trattasse di un negozio di gioielli. Tutti aggonghindati e sbrilluccicosi, John Coffe in persona ci ha accolti all'interno e ci ha comunicato che ora i commessi (? non so se si possono chiamare così) erano tutti impegnati. Ah-ha, diamo un'occhiata in giro. "Bhe carina questa collana", guardo: 40000 euro. Giuro.
Sbianco (di più di come sono messa in realtà) e noto che i prezzi sono quasi tutti così. Finalmente un omino si libera. Gli dico che sono interessata a un profumo a base di Iris, lui mi dice il nome in francese e annuisco per non apparire ignorante. 
Scendiamo le scale e ci porta a vedere questi unici tre profumi di cui si occupano: ovviamente costano un botto. Online avevo visto circa 168$.
Provo quello all'Iris: inizialmente si sente molto forte l'odore di alcol. Poi buono, buonissimo.
Permane tutta la sera nonostante lo spumante versato addosso e tutta la giornata in giro.
Fry era un po' restio ad andare, così abbiamo deciso di andare solo alla prima parte della festa: l'aperitivo.Gli dico che ci penso, però mi piace ma volevo sentire prima altri profumi di cui avevo preso nota, sempre all'Iris, per vedere se ne trovo uno più buono. Anche se questo lo comprerei solo per la permanenza.
Poi andiamo al negozio Bose di fronte. Giochiamo con qualche cassa, qualche cuffia. Attacca a piovere. Diluvio, pioggia e vento.

Aspettiamo un pochino, magari smette. No, piove più forte.
Con coraggio tiro fuori il mio ombrellino e proviamo a uscire ma veniamo inondati.. Praticamente è come se mi avessero tirato addosso una secchiata d'acqua. Torno dentro al negozio e Fry scappa sul lato opposto della strada, dove i portici possono proteggerlo.
Mi guardo e sono un disastro. Fradicia dal ginocchio in giù e macchiata già sulle cosce. Il titolare del negozio mi dice che un cliente ha dimenticato un ombrello e posso prenderlo se voglio, "Ma no", dico, "Metta che torni.." Mi dice che è lì da una settimana! Esco e quando arrivo dall'altra parte già sta spiovendo: bestemmie.

Così sono costretta a comprare un paio di jeans da H&M a 20 euro. A vita alta (ora vanno di moda di nuovo così, bentornati anni '90) - meno male ho preso l'abitudine di girare con lo zaino e non con la borsa.

Alla fine prendiamo la metro e andiamo: il locale si chiama Noon, vicino al castello sforzesco. Carino, classico locale da aperitivo milanese, immagino. Unica nota positiva, c'era tanto da mangiare, soprattutto pizza per me, che non mangio carne.

Dopodiché ci sarebbe stata la festa sul tram. Avendo appurato che ci sarebbe stata una fermata intermedia nelle due ore di tragitto, Fry decide di partecipare e scendere nella fermata intermedia.
La festa è una figata, uno dei ragazzi aveva un piccolo pc portatile con due casse bose, spumante per tutti, pasticcini quasi ignorati e io che dopo mezz'ora ballo non per la musica ma perché mi scappa la pipì. Difatti non appena si ferma io e iolao scappiamo a cercare un bagno, e nonostante un bar stesse per chiudere, mi fa usare i servizi. E meno male, perché poi, sempre per scelta di Fry, torniamo sul tram a continuare la festa. Si beve: dalla bottiglia, dai bicchieri e via così, fino al capolinea della corsa, dove loro scendono per andare a ballare al Gattopardo, rinomato locale milanese (dove sicuro non mi avrebbero fatta entrare), io e una collega di Iolao cerchiamo un altro posto per fare pipì (ristorante elegantissimo, ma tutti sempre gentilissimi), mentre noi chiamiamo un taxi per tornare alla macchina e diamo fofrfait al resto della serata.
Non troppe news.
Ah: quasi dimentichiamo. Ci sposiamo.

Prima che possiate fare gli increduli, ci sposeremo a modo nostro.
Se mi confermano le due settimane di ferie ad agosto decideremo dove andare. Se in Madagascar (perché la guida Gaby, che parla italiano, è disponibile) ci sposeremo con rito malgascio. Se non possiamo andare in Madagascar faremo due settimane negli States. Una nella zona Los Angeles San Francisco e Las Vegas e una a New York City. In tal caso indovinate dove possiamo sposarci? Bravi, dove Elvis continua a vivere e celebra anche matrimoni.

Non penso che registreremo il matrimonio in Italia, tanto non crediamo (almeno io no) nel matrimonio. Anzi, sarebbe bello sposarsi in ogni parte di mondo in cui andremo.
Addirittura Iolao pensava di registrarlo in Italia e poi divorziare (consensualmente, ovvio). Normali noi, mai.

Canzone del Giorno: Shimbalaiê Maria Gadù

1 commento:

Zion ha detto...

PORCA VACCA