09 luglio 2015

Non esiste altro luogo all'infuori di me

Ogni volta mi riprometto di scrivere. E ogni volta puntualmente non riesco a mantenere la promessa. 
Mi piace questo blog perché è il mio diario, ma la mia vita è assorbita da mille cose che mi portano via il tempo che prima gli dedicavo.
E' triste questo? Non so.
So che ho fatto il saggio di danza. Che mi sono stressata e divertita. Che ho pianto, riso, scherzato e reso tutto complicato.
So che questa sono io.

So che se mi chiedessero però "Chi sei?" non saprei rispondere, e probabilmente guarderei il mio interlocutore con sincera curiosità rispondendo con una domanda semplice "e tu chi sei?".
So che questo periodo mi sta regalando gioie e domande, domande a cui non rispondo e mi cullo in questa ingenua incoscienza.
Ignoranza.
Poi, come se niente fosse, riprendo a correre nella mia mente, nei miei paesaggi fatti di campo di grano, di piante carnivore e di esseri di cui non immaginavo l'esistenza.
E allora chi sono io, se non uno di questi esseri perso in un mondo fatato?
Cosa posso dire di più reale della difficoltà nell'incontrare visi da funerale al lavoro e fuggire via da tutto questo, regalandomi dieci minuti di vita vera, e cosa dire invece dell'impossibilità di prenotare quattro cazzo di visite mediche e tornare a casa frustrata ma felice?
Frustrata e felice.
Due parole che non potrebbero esistere nella stessa frase eppure eccole!
Diamoci la libertà di usare parole che non si conoscono tra loro, facciamole conoscere, lasciamole da sole nell'incanto dell'improbabilità di una terra di nessuno. 

In un mondo così rigido e strutturato, la felicità sta nell'incoerenza.

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