08 giugno 2016

13/10/2015 - Ifaty e i maestosi Baobab


panorama
Il viaggio è andato abbastanza bene fino a Tulear.

Faccino da viaggio

Abbiamo attraversato una città nata 20 anni fa circa che si chiama Ilakaka. Nacque quando si resero conto che nei dintorni erano presenti miniere di zaffiri. Ogni insegna richiama questa pietra e a detta di Eric girano quasi tutti armati. Prima però ci siamo fermati in un baracchino nel nulla a prendere un caffè: erano tutti molto incuriositi dai miei capelli e dai tatuaggi. A Tulear ho rivisto le mie adorate mangrovie che già avevo conosciuto in Australia. Poi però ci siamo resi conto che la strada era finita e abbiamo viaggiato in una cosa che doveva essere un sentiero piuttosto largo tra polvere e sabbia.

sulla strada da Tulear a Ifaty


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scuola primaria

gatto in un ristorante non turistico

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Ti ho visto, sai?

Appena arrivati a Ifaty andiamo a vedere il parco con foresta spinosa e baobab.
Alcuni baobab erano stati tagliati per permettere agli zebù di abbeverarsi e dal taglio erano presenti diversi punti di crescita, anche due o tre. I baobab sono alberi maestosi che cominciano crescendo in altezza e poi si allargano. Ci sono poi delle meravigliose piante, chiamate piante bussola, che indicano sempre il SudEst con le loro appendici spinose.


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Un tronco tagliato che presenta diversi punti di crescita


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Pianta bussola (una Euphorbia?)


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Climbing baobab


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I romanticissimi Baobab innamorati
La nostra guida, di cui non ricordo il nome, ci mostra una notevole quantità di insetti (e di questo Fry è felicissimo - sono ironica ovviamente) tra cui la famosa e già conosciuta blatta fischiante (che però la guida stuzzica finché non comincia a soffiare) e il grillo ninja.
Per cercare il grillo ninja la guida va in giro a spaccare rami (praticamente in ciabattine) mentre Fry dice che non fa niente e non è importante.
In effetti è davvero grosso e spaventoso e quando cerco di scavalcarlo la guida mi avverte "It bites". Morde!


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Grillo ninja
Il giro è piacevole, in piano, e dura poco, un paio di orette al massimo ma penso anche meno. Nonostante la stanchezza del viaggio e il caldo seguiamo tutto il giro. Non potrei ricordare che ore sono, forse è già pomeriggio. Ah abbiamo visto anche un piccolo lemure sportivo mi pare si chiami, notturno, aggrappato a una pianta spinosa. Ben certo che nessuno può rompergli le balle.


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Lemure sportivo
Quando torniamo alla macchina come spesso accade non parte. Mami sta cercando di ripararla mentre noi ci fermiamo a giocare con tre stupendi bimbi. Una bambina che avrà massimo 5 anni, tiene in braccio una bambina di pochi mesi mentre un altro bambino è lì. Io e Fry disegniamo cose sulla sabbia e loro ridono divertiti. Ci osservano con questi occhi neri come la pece e mi rasserenano. Vado in bagno (un altro bugigattolo di legno senza buco per terra) e quando torno Fry, Eric e Mami stanno spingendo la macchina. Salutiamo i bambini e andiamo al camping.
Non era di quelli in programma e non mi sono segnata il nome quindi potrebbe facilmente non essere questo, ma dalle immagini su tripadvisor sono quasi sicura si tratti di Hotel Bamboo Club.
E' davvero molto carino e il nostro bungalow è fatto interamente in bamboo, inoltre siamo proprio sul mare.
Andiamo a fare un giro al mare e l'acqua è caldissima. E vuota, non c'è nessuno. Rimango lì piacevolmente in ammollo quando scopro di essere circondata da meduse, VIA!
Di corsa in piscina. Dove l'acqua è piacevolmente calda senza il rischio di sperimentare il "morso" di quelle bestiole belle a vedersi ma non troppo buone a toccarsi.






Rimaniamo poi a guardare il tramonto e spesso però ci raggiungono persone che vogliono venderci qualsiasi cosa. Lamba in vendita, oggettistica scolpita in legno, pietre preziose (o no? chissà non me ne intendo), artigianato locale con corna di zebù. E' davvero dura dire di no.
Torniamo al bungalow e sentiamo un chiasso spaventoso, un ronzio, venire dal bagno.

Il nostro bungalow

Andiamo a vedere ed è pieno zeppo di zanzare. Ci spruzziamo di antizanzare come se non ci fosse un domani.
L'indomani mattina sveglia alle 6, facciamo colazione a Tulear e poi partenza per Anakao verso una nuova avventura.

Qui tutte le foto.

07 giugno 2016

12/10/2015 Le meraviglie di Isalo (Datemi del Voltaren per le cosce)

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La storia di questo insetto è favolosa. E' cominciato tutto quando Fry ha trovato un'exuvia sul suo zaino e ha urlato "CHE COS'E' QUELLA EXUVIA SUL MIO ZAINO". Dopo che mi sono complimentata con lui per essersi ricordato del nome abbiamo trovato questa bestia, lunghezza  circa 5 cm, sotto il suo zaino con l'esoscheletro ancora bianco. Rassicurandolo sul fatto che fosse debole per muoversi, l'ho spostato all'esterno del bungalow e lì è stato per i due giorni in cui abbiamo soggiornato a Ranohira. Come una inquietante presenza.

Alle 7, belli svegli, partiamo per Isalo con la nostra guida Gabry. Isalo è un parco la cui area è considerata territorio sacro. Quindi è facile incrociare tombe all'interno delle grotte.
Gabry ha più dell'età che dimostra, ma un fisico eccezionale. Non riesco a ricordare la tribù di cui fa parte perché non l'ho segnato sul mio stupido diario (quella sera ero troppo stanca per poter fare qualsiasi cosa) ma sicuro non è un Merina. Ha il fisico possente di un africano, gli occhi sporgenti e le labbra carnose.
Ci prepariamo perché ci attende una passeggiata di 13 km circa sviluppata in circa 5 ore (sosta per mangiare compresa).
Il paesaggio è semidesertico, molto secco, con dei canyon abbastanza alti che fanno da sfondo, insomma un paesaggio da favola.

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Fa molto caldo, la nostra pelle bianchiccia arde sotto al sole ma per quel che mi riguarda non importa. Incontriamo degli insetti stecco bellissimi e anche una pianta carnivora che mi dice essere Drosera madagascariensis, ma in realtà la madagascariensis è molto diversa. Quindi lascio che gli esperti la riconoscano per me mentre continuo a raccontare.

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Posso dire che mi sembra una Drosera aliciae?

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Lo "intuite" l'insetto stecco?

La cosa buffa è che l'isolamento geografico ha reso possibile l'identificazione di specie che, non solo si trovano solo in Madagascar, ma anche in aree più ristrette del Madagascar. Come la Aloe isaloensis.

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Aloe isaloensis
Però la creatura più buffa incrociata è stato il Baobab nano, è una cosa bellissima (lo chiamano zampa d'elefante). Sembra una palla con dei fiori (gialli e stupendi). La camminata è quasi tutta in piano, almeno all'inizio, fino ad arrivare alla piscina naturelle, una sorta di oasi nel deserto.


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Baoban nano
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Piscina naturelle. Nessuna foto le rende giustizia.
Scendendo dei gradini si arriva a questa piscina naturale compresa di palme e vegetazione da clima umido, sormontata da una piccola cascatella. Noi non abbiamo il costume ma Gabry si fa il bagno, facendoci un po' vergognare per i nostri fisici piccini e senza muscoli. C'è un fresco così piacevole che non vorremmo mai venire via, ma ci tocca, dobbiamo raggiungere l'area pic-nic per il pranzo.
Cominciano i gradini.
Non so per quanto tempo li abbiamo fatti, non ho preso nota e non ricordo. So solo che a un certo punto mi bruciavano così tanto le cosce da desiderare del Voltaren pomata.
L'area pic-nic si trovava vicino a un campeggio, all'interno del parco
Non vediamo l'ora di riposarci un po' e di mangiare. Attorno all'area pic-nic delle famiglie di Lemur catta dormivano distrattamente sui rami. Più giù degli Eulemur fulvus ci guardavano incuriositi (e poi avremmo scoperto perché).

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Lemur catta con prole
Erano stati preparati spiedini di zebù insieme a riso e verdure che qui in Madagascar sono buonissime. Alla fine del pasto ci sono stati portati degli ananas così dolci che penso non li mangerò mai più in vita mia in Italia.

Non potete capire quanto fosse buono

Non esiste vegetarianesimo (per me) in questi luoghi







E lì è scoppiata la rivoluzione dei lemuri.
il primo sembra avere una faccia schifata ma vi assicuro che ha gradito


Zoolemur


e alla fine l'ha avuta vinta

Degli Eulemur fulvus sono saltati sul nostro tavolo rubandoci l'ananas e litigandoselo tra di loro (vi ricordo che fanno un verso molto buffo simile al grugnito)



Questo filmato è di un interno di zoo, non sono riuscita a trovare dei video di Eulemur fulvus in natura in cui si sentisse bene il loro verso.
Presto la situazione degenera (ho anche svegliato Fry affinché facesse delle foto) e uno dei ragazzi del campeggio ci sgrida perché non dobbiamo dare da mangiare ai lemuri perché gli fa male. In realtà Gabry mi ha detto che si nutrono di frutta, l'unica cosa è che effettivamente non devono abituarsi all'uomo. Quindi, rimasta solo la buccia dell'ananas che una giovane lemure con cucciolo aggrappato si stava portando via, Fry cerca di togliergliela, ma alla fine la vince lei.
Prima di incamminarci notiamo dei Sifaka di verraux. Li riconosco al volo (mica per genialità, sapevo che erano presenti nel parco) e Gabry si complimenta con me dicendo che posso fare la guida.
Magari.
Morirei prima di stenti visto che questa camminata mi ha compromesso definitivamente le cosce.

Dopo un piccolo riposino in terra, sorvegliati dai lemuri, ci rimettiamo in cammino per visitare le altre due piscine, quella azzurra e quella nera. I nomi sono dovuti al colore riflesso dall'acqua.

Queste ultime due piscine sono affollate e non mi sono rimaste impresse come la naturelle, nella quale eravamo soli e ho trovato davvero un'oasi di pace.

Tornati alla macchina parliamo di un cambio di programma di cui Fry non è contento. Prima facciamo Ifaty e poi Anakao, mentre prima era in programma il contrario.
Per me non fa differenza, Ifaty non era nemmeno in programma, ma quando vai in posti simili devi mettere in conto che non sempre tutto va come vuoi.

Aggiornamento scritto alle 22.50. Io e Fry a ranohira abbiamo dormito separati, c'era un lettino singolo nel bungalow e dato che la zanzariera del letto matrimoniale gli dava noia, ha deciso di dormire sul lettino.
Mi sveglio perché una cosa mi sfiora il braccio. Sapendo che non è lui, accendo la mia lucina da minatore e mi trovo uno scarafaggio enorme (volante) che passeggia sulla zanzariera ma all'interno!
Con grande fatica la scaccio (perché a ogni mia mossa volava sempre più su) ma non riesco a prendere sonno. Mi sorprendo di me stessa perché di solito gli insetti non mi danno fastidio ma me la immaginavo a camminarmi in faccia, così la controllo e la trovo a zampe all'aria mentre fa un casino tremendo sbatacchiando le ali e cercando di rimettersi in piedi.
non si percepisce ma saranno stati un buon 3,5-4 cm di insettone volante

Avviso Fry che probabilmente mi parla nel sonno in quanto alla mia richiesta "Che faccio? La uccido, la metto fuori o la lascio lì?" mi risponde "ma lasciala lì" - se fosse stato sveglio probabilmente avrebbe creato un lanciafiamme dal nulla per poterla eliminare.
Così torno a letto e trovo un grillo sul letto. Ah, le zanzariere malgasce.

p.s. quasi dimenticavo: abbiamo incrociato una tomba completamente saccheggiata. So che è fady fotografare le tombe così non l'abbiamo fotografata. Sul web ne trovate diverse, di foto.


Qui tutto l'album delle foto.