24 ottobre 2016

Il vaso di Pandora

Quando ero piccola lessi un racconto illustrato sul vaso di Pandora. Mi rimase impresso.
Siamo tutti dei vasi di Pandora che, una volta scoperchiati, non possono più essere richiusi.

Oggi andrò a ritirare il mio obiettivo ordinato su ebay. È, vintage, è russo, sì, è un Helios.

Dopo aver visto gli scatti del mio compagno di classe russo - di solito chiamato semplicemente "compagno russo" e le immagini nel mio cervello si sprecano - mi sono decisa. Un amico fotografo mi ha detto la marca dell'obiettivo che ha "quello sfuocato molto particolare" e il compagno russo l'ha confermato così, dopo qualche consiglio su quale modello prendere mi sono decisa.

Per ben 30 euro mi sono aggiudicata un obiettivo che potrebbe regalarmi delle gioie.

Posso anche dire che le foto fatte dal mio compagno russo alla sottoscritta hanno qualcosa di decente, alcune sono molto belle; l'abilità del fotografo si vede. Anche perché mi ritengo un soggetto infotografabile: in genere non mi riconosco nelle foto. Quella che vedo è una persona più vecchia, rugosa e brutta di quella che ho davanti allo specchio.

Eppure lui trova il momento giusto per non farmi apparire come nelle tradizionali foto ma riesce a riportarmi a un livello simile alla immagine che sento di avere di me.

E così mi chiedo: chi sono io? Il soggetto infotografabile, l'immagine riflessa allo specchio o una proiezione che ogni tanto, mentalmente, faccio di me?

Ho ricominciato a sognare. I sogni di questo periodo prevedono corridoi abbastanza scuri illuminati con faretti e porte che non si aprono, strade sbagliate e posti remoti in cui rimango sola.

Tutto sommato una manna dal cielo rispetto ai morti, al sangue, ai mostri che di solito popolano il mio mondo notturno.

A Cömo è ricominciata la stagione dei monsoni. Pioggia interminabile, tempaccio, freddo.
Più che freddo lo chiamerei fresco.

Poi se ci pensi bene è quasi una sensazione interiore, questa pioggia. Non so se io sono influenzata dal tempo o se la mia interpretazione del meteo viene influenzata da come mi sento.

Sono un grigio al 18%, piovosa e vulnerabile.
Come Cömo.

Aggiungo questa poesia che di tanto in tanto mi torna in mente:

Calmati!
Shhht, no, non guardare fuori dalla finestra. Il rumore è dentro


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