31 maggio 2017

La mia rubrica: lenti a contatto (di merda)
Le Mensili di Salmoiraghi

Dato che finora non ci ha pensato nessuno e ogni volta che cambio lenti (mi succede sempre perché non ricordo quali lenti ho acquistato in precedenza) mi capita di indossare lenti a contatto di merda che mi devastano gli occhi, eccomi qui, sperando che possa essere utile a qualcuno.

contents: 60% XC (omafilcon A 40%, H2O 60%)
Trattasi di lenti mensili: le preferisco come tipologia di lenti perché le giornaliere sono troppo morbide e a fine giornata mi danno fastidio e le bisettimanali costano tanto per la resa finale.

Allora: lenti prese a caso, come sempre.
A una prima occhiata si presentano morbide, troppo morbide, quasi al pari di lenti giornaliere, lievemente bluastre.
Metterle senza accartocciarle è impossibile.
Spesso appena indossate sono già poco confortevoli ma il peggio lo danno dopo appena qualche ora. Si seccano da matti (e non soffro di secchezza oculare) e l'unica cosa che vorresti fare è strapparti gli occhi dalle orbite.
Per me è assolutamente no. Stamani le ho messe, sono uscita, dopo 3 ore le ho dovute togliere che mi davano già fastidio (lenti messe per la prima volta, quindi nuove, 7 giorni fa appena). Le ho rimesse intorno alle 14, alle 16 mi sembrava di avere già sabbia negli occhi.

Non mi pare nemmeno fossero le più costose: sul sito le danno a 17,90 euro la confezione che comprende 3 lenti.

Quindi sono ben felice di disfarmene completamente tra un paio di settimane, dato che è già il terzo mese che ci soffro.
Alle prossime lenti!

Se solo.

Siamo in montagna, fa freddo e c'è la neve. Siamo venuti qui perché Giorgio Clunei ci stava costruendo una villa ma poi ha interrotto i lavori e nessuno sa perché.
Mi inviti ad andare a curiosare, ma non siamo soli. È pieno di curiosi che gironzolano in questa sorta di cantiere aperto.
Ci arrampichiamo su quello che dovrebbe essere il primo livello della casa: non ci sono altre cose costruite. Forse sono i garage, non so.
Decidiamo di spingerci oltre e ci arrampichiamo sul lato della montagna fino a quando la parete, nevosa e scivolosa, non diventa quasi verticale.
Te lo faccio notare ma non faccio in tempo a finire la frase che scivoliamo giù e non capisco nulla finché non riapro gli occhi e non ci sei più.
Ti cerco per i monti al freddo, alla neve. Urlo il tuo nome ma non ci sei.
Ti scrivo su WhatsApp ma non rispondi.
Non so davvero che fare.
Chiedo alla mia amica dove posso trovare un Pronto Soccorso lì vicino, mi spiega che posso andare ad Agliè.
Vado lì e parlo con una dottoressa, le spiego la situazione. Ma lei si arrabbia con me, non saremmo dovuti andare in quel posto. Continuamente gente si fa male andando a curiosare lì, siamo stati irresponsabili. Però no, tu non sei lì, non sei stato portato in quel posto.
Intanto cala il buio e io non so davvero cosa fare: mi arriva un tuo messaggio, quasi a riprovero di quanto ti ho scritto io, preoccupata.
Sei in via Roma, a Torino, in un ospedale.

Rimango sbalordita, io così preoccupata. Tu assolutamente indifferente. Se solo mi avessi scritto prima non mi sarei quasi smarrita nei boschi. Se solo tu avessi risposto non mi sarei così preoccupata.
Se solo.

29 maggio 2017

Ritorno all'ovile

Sono tornata all'ovile.
Nella prima capitale d'Italia, in questa città barocca che mi ha cresciuta.

Sono tornata gianduiotta.

Il 14 marzo per la precisione. Poi ho fatto le scatole a fine marzo e a inizio aprile ho portato tutto via.
Ovviamente non si porta mai via tutto di sé da un luogo, si spargono anche apposta piccole parti in modo che rimanga un po' di ricordo.

Sarebbe un peccato scordare, sarebbe un peccato essere scordati.

03 maggio 2017

Il mio teatrino

Questa notte devo recitare in una sorta di commedia teatrale. Ho pensato fino ad ora che gli altri attori fossero miei colleghi e invece riconosco adesso l'immagine di P.R., compagno di corso all'Accademia Internazionale di Fotografia.
Probabilmente colui che ha organizzato tutto è A. il gestore del pub "Il Corvo Rosso" a Torino.
Sono preoccupata perché si va in scena tra qualche ora e non so niente, inoltre so di avere poca memoria e questa cosa mi spaventa. Riuscirò a ricordare le battute?

Mi danno un libro con la copertina gialla. Sono convinta di fare la parte della protagonista, donna bella e intelligente ma scopro, sfogliando il copione, di dover fare la parte di un personaggio secondario, antipatico e polemico. Il suo nome è difficile ma ricorda il nome dell'artista Blondie.
Potrebbe essere Blondid? Blondì? Biondid?

Sono poche le parti che mi sono state assegnate e non ho nessuno con cui provare, sembra che tutti siano stati avvertiti molto prima o che siano molto più sicuri di me delle loro performances sul palcoscenico.
Questo mi rende molto agitata e non all'altezza della situazione.