10 gennaio 2018

Focolai di proliferazione intraduttale con atipie di aspetto micropapillare

Ho dormito male ieri notte, ho fatto degli incubi in cui il mio endocrinologo mi anticipava il referto dell'agobiopsia e non solo era un (altro) cancro, ma aveva trovato anche una rara sindrome genetica che poteva essere la causa primaria di tutti i miei mali.

Bhe, non a caso ieri, nel primo pomeriggio, avevo la visita annuale dal mio endocrinologo.
La struttura in cui faccio le visite, il COES (Centro Onco Ematologico Subalpino) è stato, per una vita, sito all'ingresso di via Cherasco 15. Comodissimo.
Entri in via Cherasco e vai sempre dritto. Ma da qualche anno a questa parte lo hanno spostato, costringendomi ad ardue traiettorie. L'ospedale Molinette è un labirinto con indicazioni di difficile interpretazione!
Non mi do' per vinta. Passo dall'ingresso in via Genova, cerco il COES nelle indicazioni del tabellone all'ingresso principale di corso Bramante, seguo la traiettoria colorata di marrone, e TA-DAN.
Dopo solo 15 minuti eccomi!

Non ricordo mai cosa devo fare. Venendo qui una volta l'anno il dubbio amletico è: prendere o no il numero? Sedersi e aspettare? Annunciarsi in qualche dove?
Mi siedo e aspetto.

L'anno scorso il mio medico storico era affiancato da un dottorino giovane e un po' troppo volenteroso e presente. C'è un termine ma non mi viene, e quindi accattatevill'.
Appena mi vedono esordiscono "Colombo, venga pure".

Entro in saletta, mi siedo e il mio medico storico comincia: "Abbiamo il suo citologico, glielo avevamo detto?"
"No"
Il sogno voleva dirmi qualcosa.

"Allora l'esito glielo anticipo, in sigla si dice B3, vuol dire che purtroppo dal citologico non sono riusciti a stabilire cosa sia. Diciamo è un risultato dubbio, quindi bisogna indagare un po' meglio: glielo anticipo subito, quasi sicuramente le faranno una biopsia chirurgica come l'altra volta"
"Una biopsia escissionale?"
"Sì, più che altro per capire cosa sia"
Lucciconi. Ok, Carla, riprenditi.

La mia mente prosegue, faccio domande. Nel caso dovesse essere qualcosa di negativo? Asporteranno il seno? Che terapia faranno?
Si mantiene sul vago, dovrà decidere la senologa. Intanto io sarò ricontattata per programmare la biopsia.
"Vorrei essere operata dallo stesso chirurgo dell'altra volta, mi aveva fatto un bel taglio"
"Ah il dott. Coluccia, eh mi sa che in questi giorni (proprio in questi giorni) sta andando in pensione"
Che fortuna, penso.

Proprio non ci voleva un'altra biopsia, sullo stesso, già martoriatino, seno. Già piccolo, già sfortunato.
Già tagliato.

Sono a terra.

Procedono con la visita solita.
"Quanto pesa?"
Stavolta lo so, e rispondo come alla domanda di un esame che viene fatta da anni e alla quale hai sempre risposto - non lo so -. "45 circa"
"Ah" dice il dottorino "è un po' sottopeso, pesa molto meno rispetto all'altra visita"
"Va bene così"
"Mi faccia controllare i linfonodi, si tolga il vestito e si metta sul lettino"
E qui il dottorino ha rischiato male la vita. Mentre mi spoglio, per riempire l'imbarazzante silenzio, dico "Ci metterò un po', mi vesto a strati, sa, il freddo..."
"Ah ecco, infatti a prima vista NON MI SEMBRAVA COSÌ MAGRA"
Quei momenti in cui vorresti un lanciafiamme.

I linfonodi vanno bene, dice. Ma lo so. Gli esami del sangue sono perfetti e il mio medico storico dice che il fatto che gli antigeni del cancro siano nella norma è un'ottima cosa. Mia domanda: "Ma non sono gli antigeni del cancro all'utero?"
"... [silenzio imbarazzato] sì, anche" 
Non ce provà a fregarmi che m'informo, cristosanto. Col seno han poco a che fare mi sa quei due antigeni.

"Fuma?"
"No"
Mi sono stancata di dire che fumo la pipa in media una volta al mese e che non si aspira. Così, no, non fumo.

"Va bene, il quadro generale è molto buono. Solo il TSH è un po' ai limiti ma non voglio aumentarle la dose di Eutirox a 75 microgrammi tutti i giorni. Poi è così magra. Facciamo allora 75 microgrammi 5 giorni a settimana e 2 giorni a settimana 50 microgrammi."
Se ora era facile ricordarlo, perché i giorni pari sono 50 microgrammi e i giorni dispari 75, l'idea di prendere 50 microgrammi lunedì e giovedì e 75 i restanti giorni sarà parecchio dura. Vediamo.

Mi fanno attendere per l'ecografia alla tiroide. Il dottorino ecografista bello che qualche anno fa era ancora più bello controlla le mie precedenti ecografie al computer, accanto a lui il mio endocrinologo che lo avverte "Ora siamo un po' più incentrati sulla mammella, purtroppo ai tempi le terapie erano quelle che erano, abbiamo un B3 in Q2 sul seno destro. Ha fatto 36 Gy a mantellina a 13 anni, gli anni dello sviluppo"

"La solita fortunella, eh?" Dico sorridendo.

Prima che pensiate stiano giocando a battaglia navale, traduco: B3 è la sigla di cui sopra, il referto dubbio del citologico. Q2 la posizione del nodulino nel seno. I Gy sono i Gray, se posso usare termini non tecnici, l'unità di misura delle radiazioni usate sul mio corpo ogni giorno per più di un mese, per la prima radioterapia. 36 Gy equivalgono a 30 radiografie fatte tutte insieme ogni fottutissimo giorno. Mantellina è un termine così docile ma indica la zona irradiata, ovvero TUTTO il torace.

Mi fa di nuovo svestire e rimango in canotta, mi sdraio sul lettino per fare l'ecografia.
Si posiziona alla mia sinistra "Quel teschio, devo dire, un po' mi inquieta" parlando del mio tatuaggio
"Sì, l'ho fatto apposta per gli ecografisti".
Ride.

La situazione della tiroide è invariata. È sempre minuscola e i nodulini? Sono tutti lì, stanno bene e sono invariati. Meno male, mi sarebbero mancati.

Mi danno il referto dell'ecografia e il solerte dottorino (ecco "solerte", prima non mi veniva il termine) mi ricorda di passare venerdì mattina a ritirare il referto dell'agobiopsia al reparto di senologia radiologica e chiedere della dottoressa Mariscotti.
E che sarò contattata per la biopsia.
E io invece, in un altro mondo, assolutamente fuori da ogni controllo, vorrei solo riuscire a piangere a dirotto.

Canzone del giorno: Mama, I'm coming home Ozzy Osbourne

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