02 marzo 2018

Prima medicazione

Caro Blog,
oggi sono andata al Sant'Anna a fare la mia medicazione. Seconda e ultima a quanto pare. I punti sono riassorbibili e non devo tornare a farmeli togliere. Il chirurgo mi ha detto che posso lavarmi, che posso già massaggiare la zona con una crema ma anche con dell'olio d'oliva: come tradizione vuole ho ricomprato il costosissimo olio di Rosa Mosqueta.
Dice il medico devo massaggiare spingendo bene, devo sentire male, devo muovere la cicatrice all'interno. Ci ho provato mio caro Blog, ma non sono più la stessa persona di 9 anni fa, evidentemente. La ferita mi fa impressione, il dolore mi blocca e guardarmi allo specchio, così, quasi dimezzata non mi fa bene.
Ho chiesto al chirurgo se potevo mettermi una protesi ma me lo ha vivamente sconsigliato. Se già ora per ogni nodulo mi fanno fare una biopsia, con una protesi di mezzo potrebbero non capirci nulla e vedere cose che non ci sono.
Sono un po' triste, caro Blog. Temo di avere fatto la scelta sbagliata operandomi. Forse potevo, e dico forse, aspettare. Magari non era niente. Ma non posso non pensare alla signora che dopo un anno si era trovata un cancro metastasizzato. Ora però il mio seno destro è la metà di quello sinistro e si vede tantissimo, e ora è anche un po' gonfio per l'intervento: tra qualche settimana sarà ancora più piccolo.

Mio caro Blog, cosa si può fare in questo caso?

Oggi sono stata a trovare A, il mio amico di chemio. In ospedale.
Invidioso del mio intervento ha deciso di farsi operare anche lui, per la decima volta.

Lo abbraccio, e penso che la vita a volte è un po' ingiusta. Vivi, sì, ma sempre in bilico: non abbiamo mai avuto la fortuna di conoscere la salute per troppo tempo di seguito.

Gli ho portato un peluche che mi aveva regalato Alelè, un mio grandissimo amico delle superiori che era venuto a trovarmi a 16 anni in ospedale.
Quel peluche, a forma di scimmietta e con il cappellino da esploratore, mi ha seguito in tutte le case in cui ho vissuto. È venuto a Firenze, a Bologna, a Cömo.

Mi dicono di non abbattermi ma forse ho un'unica fortuna: essendo sola posso finalmente piangere quanto voglio.

Caro Blog, non ho espresso tante volte il desiderio di potermi finalmente sfogare? Il 2018 non voleva essere l'anno del mio egoismo? Ecco, ora posso fare ciò che voglio di me stessa.
Perché non devo proteggere nessuno.

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